gabriella
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sabato 4 gennaio 2025
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tra certezza e dubbio
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Conclave è un ottimo film , con un cast eccezionale, ben interpretato e diretto, ha un buon ritmo nonostante il passo cadenzato e possiede la suspense necessaria per tenere alto l'interesse, del resto la fumata bianca è un evento ancora molto suggestivo nel il mondo cattolico, e non solo, e il frusciare delle stole cardinalizie lungo i corridoi del Vaticano, hanno indubbiamente un fascino cupo e misterioso nella sua identità secolare. Il decano inglese Thomas Lawrence, ( un ottimo Ralph Fiennes) ha il delicato compito di condurre il conclave dopo la morte del pontefice, ruolo non facile in quanto dilaniato da una crisi profonda di fede, e che si troverà in una fitta rete di intrighi, di giochi di potere, aspirazioni ambiziose che nulla hanno a che fare con l’umile servizio pastorale.
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Conclave è un ottimo film , con un cast eccezionale, ben interpretato e diretto, ha un buon ritmo nonostante il passo cadenzato e possiede la suspense necessaria per tenere alto l'interesse, del resto la fumata bianca è un evento ancora molto suggestivo nel il mondo cattolico, e non solo, e il frusciare delle stole cardinalizie lungo i corridoi del Vaticano, hanno indubbiamente un fascino cupo e misterioso nella sua identità secolare. Il decano inglese Thomas Lawrence, ( un ottimo Ralph Fiennes) ha il delicato compito di condurre il conclave dopo la morte del pontefice, ruolo non facile in quanto dilaniato da una crisi profonda di fede, e che si troverà in una fitta rete di intrighi, di giochi di potere, aspirazioni ambiziose che nulla hanno a che fare con l’umile servizio pastorale. Del resto l’elezione a un nuovo papa è una guerra, come sostiene il cardinale Bellini ( sempre smagliante Stanley Tucci), devi decidere da che parte stare, così si creano alleanze, sabotaggi, emergono rivelazioni e segreti che poco alla volta elimineranno i candidati più attendibili , nessuno sembra degno di sedere al soglio pontificio. Il peccato ha rotto l’alleanza tra l’uomo e il resto del creato, ammonisce dall’alto l’affresco di Michelangelo, mentre i cardinali custodiscono in cuor loro il nome che hanno scelto e con il quale ognuno vorrebbe presentarsi ai fedeli dal balcone in Piazza San Pietro il giorno dell’annuncio del nuovo vescovo di Roma. La Chiesa è fatta di uomini, e gli uomini ,si sa, sono fallibili, lo stesso Lawrence nella sua omelia, afferma che la certezza è la nemica assoluta della fede, solo nel dubbio si può trovare la forza e la ragione per credere, tuttavia questa dichiarazione anziché armonizzare, disunisce le fazioni tra i progressisti, identificati in Bellini e i conservatori, rappresentati da Goffredo Tedesco, reazionario tradizionalista ( un diabolico e insolente Sergio Castellito), prevale ancora una volta l’individualismo, la meschinità della zuffa da convitto. L’entrata in scena inaspettata e improvvisa del cardinale Benetiz di Kabul, l’outsider del gruppo scompiglia i piani, a differenza degli altri candidati, si rivela uomo attento, sobrio , che aspira a una chiesa più vicina alla gente, ai poveri, e nella preghiera prima del pranzo, ringrazia le suore per aver cucinato . Il ruolo della donna nella comunità ecclesiale è silenzioso e deferente, ma, come sottolinea suor Agnes, ( efficace e misurata Isabella Rossellini), pur nell’invisibilità, hanno orecchie per sentire e occhi per vedere, affermando così la sua determinazione a sfidare le convenzioni. C’è un sogno d’infinito, dentro ognuno dei cardinali dentro la claustrofobica sala del Conclave, il desiderio di essere ricordati, eppure non sono uomini ideali, , sono semplicemente uomini, anche se nel finale si avverte un barlume di speranza, di cambiamento, o forse è solo lo specchio dell’insicurezza e dell’incertezza della nostra epoca.
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(di antonio bianchi)
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(di anna rosa)
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federico testa
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mercoledì 1 gennaio 2025
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raffinato
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Cura dei dettagli, trama interessante. Costumi/colonna sonora/ambientazioni degne di un grande film. Ottimo per un pomeriggio in cui si ha tempo di apprezzare le sue sfumature.
La trama poteva essere resa più "improbabile" invece nel complesso risulta molto attinente alla realtà e di fatto non improbabile
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ivan il matto
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mercoledì 1 gennaio 2025
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un film dagli eloquenti silenzi
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Partendo dal romanzo omonimo di Robert Harris, il regista premio Oscar Edward Berger (“Niente di nuovo sul fronte occidentale” del 2022), mette in scena un serrato thriller claustrofobico, tutto ambientato fra le mura vaticane di Roma, anche se racconta solo di un futuribile “Conclave”, che tutti ritengono, naturalmente votato, nell’immaginario diffuso, ad un ecumenismo rispettoso dei decreti della divina Provvidenza. Del resto, già in altri due casi, i romanzi dello scrittore inglese, avevano dato vita a pellicole complesse ed indirizzate verso stesso filone narrativo, come “L’uomo nell’ombra” (2010) e “L’ufficiale e la spia” (2019), tutte firmate da Roman Polansky.
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Partendo dal romanzo omonimo di Robert Harris, il regista premio Oscar Edward Berger (“Niente di nuovo sul fronte occidentale” del 2022), mette in scena un serrato thriller claustrofobico, tutto ambientato fra le mura vaticane di Roma, anche se racconta solo di un futuribile “Conclave”, che tutti ritengono, naturalmente votato, nell’immaginario diffuso, ad un ecumenismo rispettoso dei decreti della divina Provvidenza. Del resto, già in altri due casi, i romanzi dello scrittore inglese, avevano dato vita a pellicole complesse ed indirizzate verso stesso filone narrativo, come “L’uomo nell’ombra” (2010) e “L’ufficiale e la spia” (2019), tutte firmate da Roman Polansky. Il termine “Conclave” ha una precisa genesi storica, nel corso del basso medioevo, infatti, gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero “a chiave”, nella sala grande del palazzo papale, così da costringerli a nominare un pontefice in tempi ragionevoli. Un conclave “Si che è una guerra, e tu devi schierarti da una parte” afferma perentoriamente il Cardinal Bellini al suo collega e amico Lawrence, dubbioso e perplesso, designato a supervisionare l’elezione del nuovo Papa. Nei panni dei suddetti prelati, due vecchie conoscenze del pubblico cinefilo come Ralph Fiennes e Stanley Tucci, sulle cui spalle grava buona parte del peso di un film tutto giocato in un clima dominato da sospetti, sotterfugi, delazioni, conflitti prima latenti, poi apertamente dichiarati. Il microcosmo della Cappella Sistina avvolge anche noi, dopo il fatidico ‘extra omnes’, pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, all’inizio del conclave: il clima da noir claustrofobico, di cui sopra, prende effettivamente forma. A tutto il l’universo mediatico, mobilitato in forze per l’occasione, non resta che guardare il colore delle fumate, emesse da un’apparecchiatura apposita, manovrata dagli stessi ecclesiastici, bianca o nera, per scoprire se l’elezione così ambita ha avuto luogo o meno. All’interno, però, la guerra aperta domina le relazioni fra i porporati, determinando la classica atmosfera da thriller inaspettato, specchio di un’umanità ormai assuefatta ad ogni tipo di nefandezze, priva di ogni punto di riferimento morale o civile, a seconda dei casi. Gli intrighi di palazzo si susseguono insieme ai colpi di scena ritmati da una colonna sonora perfettamente modulata. Ma l’idea forte di regia resta quella di lunghe pause silenziose e primi piani che, eloquentemente, sottolineano gli stati d’animo di protagonisti e comprimari (a quelli citati aggiungiamo John Lithgow, Isabella Rossellini, Sergio Castellitto) quali, ansia, rabbia, disappunto, stupore, tensione. Intanto le meravigliose opere d’arte dei vari ambienti del vaticano coinvolti ‘stanno a guardare’, assistendo silenti a questo teatro dell’assurdo, quasi a voler richiamare gli uomini alle loro responsabilità. Il finale, vagamente consolatorio, ma non privo di ulteriori sorprese, sembra voler offrire una luce di speranza ….anche perché, una volta toccato il fondo, all’umanità non resta che risalire la china?!
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angelo umana
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mercoledì 1 gennaio 2025
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a punch in the stomach
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Che pugno nello stomaco o ancor meglio what a punch in the stomach! – dato che il regista Edward Berger e lo scrittore del libro da cui il film è tratto, Robert Harris, sono di lingua inglese – hanno dato ai “sacri” riti di un conclave per l'elezione del papa successore del precedente, passato a “miglior” (?) vita. Un buon film che cede il passo al thriller. Che presa in giro per i misteri, congiure, rivalità, e tensioni domiciliate tra quelle sacre stanze dove ciò che si esercita è il potere: si diffondono voci qui, è detto da più di un cardinale. Nè più né meno come in qualsiasi palazzo della politica: lì c'è la “divisa” di giacche e cravatte, uniformi maschili, qui il fruscio di velluti rossi delle alte eminenze e i loro paramenti dorati.
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Che pugno nello stomaco o ancor meglio what a punch in the stomach! – dato che il regista Edward Berger e lo scrittore del libro da cui il film è tratto, Robert Harris, sono di lingua inglese – hanno dato ai “sacri” riti di un conclave per l'elezione del papa successore del precedente, passato a “miglior” (?) vita. Un buon film che cede il passo al thriller. Che presa in giro per i misteri, congiure, rivalità, e tensioni domiciliate tra quelle sacre stanze dove ciò che si esercita è il potere: si diffondono voci qui, è detto da più di un cardinale. Nè più né meno come in qualsiasi palazzo della politica: lì c'è la “divisa” di giacche e cravatte, uniformi maschili, qui il fruscio di velluti rossi delle alte eminenze e i loro paramenti dorati. I servizi della mensa (non tanto parca) o il pernottamento e la pulizia sono procurati da suore-suddite, inevitabilmente. Chissà se verrà mai un papa femmina.
Viene detto da qualcuno tra queste autorità che l'ambizione è la falena della santità (per chi ancora crede che la falena porti sfortuna) e l'arrivo della fumata bianca tarda ad arrivare, vi sono conciliaboli segreti tra cardinali, accuse di simonia, voti comprati … anche lì. Viene contestata da cardinali stranieri la centralità di Roma, pare che Dio risieda solo là, ed è proprio a Roma, accanto alla Basilica, che nel frattempo scoppiano ordigni posti, pare, da credenti di altre religioni. Si ha la sensazione che quella cattolica non ammetta né si confronti con altre religioni, di un'umanità più povera e preda di guerre. Nemiche della fede sono le certezze, dice il decano, ci vuole un Papa che dubiti.
La fumata bianca ci sarà ed è sorprendente che ad essere eletto sarà il più insospettabile e il più dimesso tra i cardinali, quasi un errore o una svista, dipendente da accordi segreti tra quei politici cardinalizi: un messicano che aveva la sua funzione a Kabul! Alle domande del decano dei cardinali, che ha ben indagato, confesserà che un suo viaggio a un ospedale di Ginevra era destinato ad un'operazione di “isterectomia laparoscopica” (asportazione dell'utero), ma non ebbe esito e del resto bisogna rispettare l'operato di Dio, io sono ciò che Dio ha voluto! dirà. Dato che ogni cosa in quella sede è detta dipendere dalla volontà di Dio nulla si può obiettare e dunque Habemus Papam!Sceglieanche un bel nome, Innocenzo.
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lunedì 30 dicembre 2024
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orribile
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Ho visto tanti film ,ma questo ? stato il peggiore ,veramente noioso e privo di emozioni ! Con un significato verso la chiesa dall'aspetto offensivo .....non ho parole come definirlo. Lo sconsiglio a tutti .Consiglio di toglierlo dalla programmazione da tutte le sale ..
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imperior max
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lunedì 30 dicembre 2024
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game of thrones, ma tra le mura vaticane...
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CONCLAVE di Edward Berger. Con somma sorpresa, proprio diretto dallo stesso regista di NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE, quindi ero pi? che tranquillo. Alla morte di Gregorio XVII viene organizzato il conclave per eleggere il nuovo papa. Sia prima, durante che dopo gli scrutini si susseguiranno molte vicende alla Game of Thrones (naturalmente senza i draghi, gli omicidi, le battaglie e le scopate) con l?aggiunta del thriller e di parecchie riflessioni.
Parto con una buonissima regia, una colonna sonora non da poco, dei personaggi molto interessanti e un cast pi? che azzeccato. Uno splendido Ralph Fiennes, uno Stanley Tucci quadrato, un Sergio Castellitto istrionico e una Isabella Rossellini non da poco.
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CONCLAVE di Edward Berger. Con somma sorpresa, proprio diretto dallo stesso regista di NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE, quindi ero pi? che tranquillo. Alla morte di Gregorio XVII viene organizzato il conclave per eleggere il nuovo papa. Sia prima, durante che dopo gli scrutini si susseguiranno molte vicende alla Game of Thrones (naturalmente senza i draghi, gli omicidi, le battaglie e le scopate) con l?aggiunta del thriller e di parecchie riflessioni.
Parto con una buonissima regia, una colonna sonora non da poco, dei personaggi molto interessanti e un cast pi? che azzeccato. Uno splendido Ralph Fiennes, uno Stanley Tucci quadrato, un Sergio Castellitto istrionico e una Isabella Rossellini non da poco. La storia ? molto concentrata sui personaggi, sugli intrighi, i segreti, i presunti scandali e non mancher? una certa visione politica e sociale della Chiesa. Naturalmente sar? una gara sul chi scegliere come nuovo papa, ma il come sceglierlo terr? non poco incollato allo schermo.
Sinceramente avrei gradito forse un po? meno manierismo in certe scene, chi veniva eletto papa l?avevo quasi intuito non appena era apparso e il colpo di scena finale devo ammettere che ? stato tanto rivelatorio quanto riflessivo, forse anche troppo, ma ci sta? vedendo quanto si era seminato prima?
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erika
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sabato 28 dicembre 2024
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conclave un film da vedere
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Film ben strutturato, con attori di calibro e una colonna sonora adeguata.Ul finale? Provocatorio ed imprevedibile. Un film da vedere
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lila
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sabato 28 dicembre 2024
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poco convincente
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I presupposti per essere un ottimo film non mancano: la scelta del cast è azzeccata e la vicenda raccontata è senz'altro avvincente. Tuttavia, il film nel suo complesso ha ben poco da offrire, con la narrazione estremamente lenta e la continua musica incalzante di sottofondo anche dove non è necessario.
L'ambientazione è assai cupa e ripetitiva, gli spazi presentati sulla scena sono sempre uguali e non c'è modo di rimanere in attesa del gran colpo di scena. Piuttosto, si rimane in attesa che il film finisca. E al più presto.
Il cardinale Lawrence appare l'unico in grado di pensare coscientemente lì dentro mentre gli altri personaggi sembrano automi privi di personalità e razionalità.
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I presupposti per essere un ottimo film non mancano: la scelta del cast è azzeccata e la vicenda raccontata è senz'altro avvincente. Tuttavia, il film nel suo complesso ha ben poco da offrire, con la narrazione estremamente lenta e la continua musica incalzante di sottofondo anche dove non è necessario.
L'ambientazione è assai cupa e ripetitiva, gli spazi presentati sulla scena sono sempre uguali e non c'è modo di rimanere in attesa del gran colpo di scena. Piuttosto, si rimane in attesa che il film finisca. E al più presto.
Il cardinale Lawrence appare l'unico in grado di pensare coscientemente lì dentro mentre gli altri personaggi sembrano automi privi di personalità e razionalità. Il finale è a dir poco ridicolo e corona la bruttezza di cui è intriso tutto il film.
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edefi
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giovedì 26 dicembre 2024
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bel film ma finale non convincente
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Secondo me un buon film ma il finale non mi convince. La pellicola spiega molto bene le tensioni e gli interessi che esistono in un conclave, descrivendo i cardinali come semplici "uomini" in competizione fra di loro. Il finale ripeto molto discutibile e superficiale.
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freerider
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giovedì 26 dicembre 2024
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intrigo in santa sede
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Fino a circa tre quarti è un thriller di qualità, girato con cura e attenzione per la forma, l’idea del giallo in Santa Sede è buona e sembrava mantenere le sue promesse senza momenti di vuoto. Verso la fine un personaggio inverosimile, forse più metaforico che reale, è il pretesto per dispiegare l’immancabile decalogo educativo: integrazione tra i popoli, questione femminile, tema gender… a questo punto devo rilevare la mancata menzione del "climate change", un cardinale “green” avrebbe completato il quadro. Insomma, il film avrebbe concluso in maggiore gloria mantenendo la traccia dell’intrigo a corte ma evitando l'epilogo moraleggiante.
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Fino a circa tre quarti è un thriller di qualità, girato con cura e attenzione per la forma, l’idea del giallo in Santa Sede è buona e sembrava mantenere le sue promesse senza momenti di vuoto. Verso la fine un personaggio inverosimile, forse più metaforico che reale, è il pretesto per dispiegare l’immancabile decalogo educativo: integrazione tra i popoli, questione femminile, tema gender… a questo punto devo rilevare la mancata menzione del "climate change", un cardinale “green” avrebbe completato il quadro. Insomma, il film avrebbe concluso in maggiore gloria mantenendo la traccia dell’intrigo a corte ma evitando l'epilogo moraleggiante. Castellitto troppo sopra le righe nell’interpretazione del più conservatore tra i cardinali, Finnes e Tucci lo osservano perplessi.
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[+] concordo in pieno
(di stefano)
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