mauridal
|
martedì 3 ottobre 2023
|
ricchi e impotenti
|
|
|
|
Quando un maestro del cinema come Polanski decide di realizzare un film e scrive la sceneggiatura insieme al suo amico e sodale, Jerzy Skolimowski, allora il film ha già ottime possibilità di essere un’opera con dei contenuti e una qualità straordinari. In effetti questo The Palace è un film che ha diversi livelli di punti di vista. Lo sguardo di uno spettatore comune più superficiale può vedere un film commedia leggera, con personaggi grotteschi e la storia semplice di una festa di Capodanno in un Hotel di un gruppo di persone. Ad una visione più critica e attenta ai contenuti, notiamo che la storia racconta di un particolare gruppo composto da persone di varia nazionalità, uomini e donne ma con un tratto in comune, la ricchezza ostentata o un evidente volgarità di comportamento mascherato dal potere dei soldi usati.
[+]
Quando un maestro del cinema come Polanski decide di realizzare un film e scrive la sceneggiatura insieme al suo amico e sodale, Jerzy Skolimowski, allora il film ha già ottime possibilità di essere un’opera con dei contenuti e una qualità straordinari. In effetti questo The Palace è un film che ha diversi livelli di punti di vista. Lo sguardo di uno spettatore comune più superficiale può vedere un film commedia leggera, con personaggi grotteschi e la storia semplice di una festa di Capodanno in un Hotel di un gruppo di persone. Ad una visione più critica e attenta ai contenuti, notiamo che la storia racconta di un particolare gruppo composto da persone di varia nazionalità, uomini e donne ma con un tratto in comune, la ricchezza ostentata o un evidente volgarità di comportamento mascherato dal potere dei soldi usati. Si presentano dunque dei personaggi che riuniti nell’Hotel Palace di Gstaad, in Svizzera vogliono festeggiare il Capodanno 2000, come una occasione di ultima possibilità di essere ricchi e felici, prima di un cambiamento epocale distruttivo e per loro negativo. Una Metafora di un mondo in decadenza, di una intera società basata sul potere del denaro e sul potere della ricchezza di pochi che hanno il comando sul resto della maggioranza di persone. I personaggi del film sono rappresentazioni estreme e simboliche, il vecchio miliardario americano, ii medico famoso, la nobildonna viziosa con cagnolino l’attore porno divo in decadenza e altri, ricchi e famosi che vogliono a tutti i costi festeggiare una fine millennio dai cattivi auspici per il futuro. Tutto l’Hotel è occupato da questi personaggi che si moltiplicano con altri arrivi come un gruppo di russi faccendieri con valige piene di soldi pronti a comprare i governi e politici di paesi europei. Dunque un film tutt’altro che commedia, nulla da spartire con le parodie comiche del cinema italiano, , qui si tratta di una critica feroce alla crisi dei valori di una civiltà destinata per tanti aspetti all’auto distruzione. IL regista ha voluto rimarcare una precisa visione della attuale società civile internazionale, un gruppo di ricchi e potenti, al potere e al comando della maggioranza di una umanità di poveri e sottoposti. La narrazione prosegue con i vari personaggi che agiscono e si mostrano in tutti i loro aspetti anche con scene comiche e divertenti, sempre al limite del grottesco e della maschera tragica. I festeggiamenti del Capodanno sono pronti , tutti gli ospiti sono in attesa del brindisi e sono infine pronti alla conclusione dell’anno e del millennio, ma per il vecchio miliardario americano l’ultimo atto sessuale con la giovane moglie, è fatale , muore in hotel, e la giovane moglie molto in carne, rimane pure incastrata col morto, Il colpo di scena finale , è stravagante, ma in linea con il significato ultimo del film , una fine di millennio degna del comportamento degli uomini che l ' hanno vissuto. Tutti gli attori protagonisti hanno contribuito alla riuscita del film, tra cui Fanny Ardant, Oliver Masucci e Luca Barbareschi che inoltre è anche produttore del film. (Mauridal)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauridal »
[ - ] lascia un commento a mauridal »
|
|
d'accordo? |
|
angelo umana
|
mercoledì 1 novembre 2023
|
trenini che non vanno da nessuna parte
|
|
|
|
Bel film, ubriacante e preoccupante di Polanski, presentato da certa stampa come un cinepanettone, categoria italiana volgare alla quale non appartiene. Fà piuttosto pensare al recente L'ordine del tempodella signora Cavani, cosa ci resta del tempo che abbiamo ancora da vivere, come impiegarlo e come viverlo e sia Polanski sia la Cavani hanno un lungo e sapiente vissuto, tale da indicarci un po' di saggezza.
Preoccupante per come i signori ospiti dell'hotel di Gstaad sulle Alpi (affittato dalla troupe per girare il film) fanno mostra di vivere, tesi al consumo e ad ostentare ricchezze accumulate e da accumulare, se avranno ancora tempo.
[+]
Bel film, ubriacante e preoccupante di Polanski, presentato da certa stampa come un cinepanettone, categoria italiana volgare alla quale non appartiene. Fà piuttosto pensare al recente L'ordine del tempodella signora Cavani, cosa ci resta del tempo che abbiamo ancora da vivere, come impiegarlo e come viverlo e sia Polanski sia la Cavani hanno un lungo e sapiente vissuto, tale da indicarci un po' di saggezza.
Preoccupante per come i signori ospiti dell'hotel di Gstaad sulle Alpi (affittato dalla troupe per girare il film) fanno mostra di vivere, tesi al consumo e ad ostentare ricchezze accumulate e da accumulare, se avranno ancora tempo. Botulino e plastica chirurgica a chili su certi corpi, vestiti e macchinoni che più di cattivo gusto non si può. E' il momento di vivere il Capodanno del 2000, qualcuno esprime timori ventilati che qualcosa di terribile possa avvenire, un millennium bug disastroso dopo il quale non resterà niente. Tanti importantoni e riccastri internazionali vanno a trovarsi là a mostrare la loro “fama”, o fame di divertimento: hanno prenotato per esserci! Ordinano alle maestranze dell'albergo ogni loro pretesa, espongono con cattivo gusto la loro presunta importanza. Il maitre dell'albergo, o maestro di cerimonie, facilita, tranquillizza, apparentemente soddisfa tutti i desideri dello showing-off di costoro. Interessanti e storici gli inserti televisivi di Eltsin che si dimette e di Putin che assume il potere che “i cittadini gli hanno dato” (così almeno dice, la “nomenklatura” non la cita).
Una società in disfacimento, per l'ora fatidica di mezzanotte si praticano i “trenini che non vanno da nessuna parte” (per citare una frase de La grande Bellezzadi Paolo Sorrentino). Un capodanno truculento che fa molto pensare alla crociera che si svolse in Triangle of sadness di Ruben Östlund: prima le feste e le pose che coprono tutti i difetti umani e poi il disastro, il naufragio, la morte verso cui sembrano correre.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a angelo umana »
[ - ] lascia un commento a angelo umana »
|
|
d'accordo? |
|
paolorol
|
mercoledì 17 gennaio 2024
|
cinepanettone...ma intelligente
|
|
|
|
Il fascino discreto di una borghesia felliniana e cavaniana che affoga nella grande bruttezza di un bestiario subumano già mille volte immortalato nei nostrani e volgarissimi cinepanettoni. Polanski ci regala il divertimento di una farsa irriverente, cinica e disincantata, all'insegna di uno humour tanto cattivo ed irriverente quanto esilarante. Un Helzapoppin vorticoso che dall'inizio alla fine non smette mai di far ridere a crepapelle chi è in grado di comprenderlo. Può aver spiazzato chi si aspettava dal vecchissimo Polanski un film "serio", senza ricordare che il regista, cominciando con "Che ?" e finendo con "Carnage" ha da sempre dimostrato di saper costruire magistralmente narrazioni ironiche o apertamente comiche.
[+]
Il fascino discreto di una borghesia felliniana e cavaniana che affoga nella grande bruttezza di un bestiario subumano già mille volte immortalato nei nostrani e volgarissimi cinepanettoni. Polanski ci regala il divertimento di una farsa irriverente, cinica e disincantata, all'insegna di uno humour tanto cattivo ed irriverente quanto esilarante. Un Helzapoppin vorticoso che dall'inizio alla fine non smette mai di far ridere a crepapelle chi è in grado di comprenderlo. Può aver spiazzato chi si aspettava dal vecchissimo Polanski un film "serio", senza ricordare che il regista, cominciando con "Che ?" e finendo con "Carnage" ha da sempre dimostrato di saper costruire magistralmente narrazioni ironiche o apertamente comiche.Il paragone coi cinepanettoni è inevitabile, certo. Ma la differenza è sostanziale perchè lo sguardo è molto più cattivo ed incisivo e soprattutto privo di quella penosa volgarità che è la vera sostanza dei filmacci vanziniani. Tutti gli stereotipi si danno l'appuntamento al Palace Hotel di Gstaad per mettere in scena le loro follie e la loro profonda miseria intellettuale. Polanski è ancora vivo e vegeto e non smette di graffiare. Grazie alla sua intelligenza che lo ha sorretto nella perfetta scelta dei collaboratori, della location e degli attori. Uno sberleffo del quale si sentiva il bisogno per ravvivare una scena mummificata e stantia. Assurdo che sia un novantenne a farci ridere ma tant'è !
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolorol »
[ - ] lascia un commento a paolorol »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
mercoledì 13 marzo 2024
|
commedia molto leggera e di poche pretese
|
|
|
|
The Palace è immaginato, scritto, strutturato e i suoi personaggi sono caratterizzati come si faceva negli anni ‘60, è in tutto e per tutto un piccolo film d’altri tempi, benedetto da un ritmo, quello sì, molto moderno ed elevato.
The Palace è un film che funziona per il suo ritmo, non per le sue storie, non ha nessun interesse a raccontare qualcosa di clamoroso o di estremamente significativo, ma è più interessato alla corsa tra le stanze, al divertimento delle peripezie e soprattutto a ridere e deridere i ricchi, li in un luogo chiuso della Svizzera.
Polanski non vuole qualcosa di realmente sofisticato, semmai vuole aggiornare l’umorismo, vuole divertirsi un po’ con un film estremamente leggero che rida di ciò che, evidentemente, fa ridere anche lui.
[+]
The Palace è immaginato, scritto, strutturato e i suoi personaggi sono caratterizzati come si faceva negli anni ‘60, è in tutto e per tutto un piccolo film d’altri tempi, benedetto da un ritmo, quello sì, molto moderno ed elevato.
The Palace è un film che funziona per il suo ritmo, non per le sue storie, non ha nessun interesse a raccontare qualcosa di clamoroso o di estremamente significativo, ma è più interessato alla corsa tra le stanze, al divertimento delle peripezie e soprattutto a ridere e deridere i ricchi, li in un luogo chiuso della Svizzera.
Polanski non vuole qualcosa di realmente sofisticato, semmai vuole aggiornare l’umorismo, vuole divertirsi un po’ con un film estremamente leggero che rida di ciò che, evidentemente, fa ridere anche lui. E per una gran parte di The Palace ci riesce, come quando dà una spallata all’attualità, mostrando il discorso di insediamento che proprio in quel giorno, il 31 dicembre del 1999, pronunciò Vladimir Putin introdotto da Boris Yeltsin. Sono le immagini reali e solo per la maniera in cui sono posizionate nel film (e per come parlano dell’oggi) fanno ridere.
Al netto di una fattura che sconta budget non stellari, il lavoro sugli attori e su un umorismo decisamente popolare nelle trovate ma molto sofisticato nell’esecuzione, è di primo livello. The Palace aggiunge infatti alla commedia viennese classica una fortissima critica sociale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
|