felicity
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lunedì 27 marzo 2023
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non è davvero un giallo ma una satira
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Inizialmente semplice e familiare, poi oscuro e complicato, e alla fine ancora una volta ingenuo, ma sempre spassoso e dissacrante: Glass Onion è il sequel perfetto di Knives Out, perché riprende al meglio la sua struttura da “gioco da tavolo” facendola evolvere con un racconto questa volta più ampio ed articolato. Nel processo si perde forse quella magia intima che aveva reso Cena con Delitto un vero e proprio live-action di Cluedo, ma questo secondo capitolo tenta di farsi perdonare con una propensione alla spettacolarità che non può lasciare indifferenti.
Scenografie mozzafiato, regia “pop” ed un montaggio serrato rendono l'opera di Rian Johnson un esilarante giro sulle giostre cinematografiche, reso immediato da personaggi ingenui (che si credono profondi) ed intrigante da una trama che nasconde il suo nucleo in bella vista, come sanno fare soltanto i migliori thriller.
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Inizialmente semplice e familiare, poi oscuro e complicato, e alla fine ancora una volta ingenuo, ma sempre spassoso e dissacrante: Glass Onion è il sequel perfetto di Knives Out, perché riprende al meglio la sua struttura da “gioco da tavolo” facendola evolvere con un racconto questa volta più ampio ed articolato. Nel processo si perde forse quella magia intima che aveva reso Cena con Delitto un vero e proprio live-action di Cluedo, ma questo secondo capitolo tenta di farsi perdonare con una propensione alla spettacolarità che non può lasciare indifferenti.
Scenografie mozzafiato, regia “pop” ed un montaggio serrato rendono l'opera di Rian Johnson un esilarante giro sulle giostre cinematografiche, reso immediato da personaggi ingenui (che si credono profondi) ed intrigante da una trama che nasconde il suo nucleo in bella vista, come sanno fare soltanto i migliori thriller.
Glass Onion alla fine è una satira e non un giallo perché l’epifania alla quale giunge Blanc è quella alla quale il film vorrebbe portare anche noi: gli idioti trionfano solo in un mondo idiota popolato da altri idioti, gli scemi vincono solo nei giochi scemi giocati da altri scemi.
Se personaggi come quelli che si ritrovano sulle isole greche per partecipare alle cene dei Miles Bron del mondo sono i disruptor, i rivoluzionari, i vincitori è solo una decisione nostra, colpa del nostro bisogno patologico di dare senso e peso a ciò che è privo di entrambi. E questa è una verità che sta, ed è sempre stata, davanti ai nostri occhi. Proprio come il centro di una cipolla di vetro.
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giovedì 16 marzo 2023
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meglio il primo
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Divertente e "particolare" come il primo ma per niente geniale. Sono rimasto deluso visto che il primo mi era parso geniale, questo, a parte il divertimento e i volti noti non è nulla più
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jonnylogan
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venerdì 6 gennaio 2023
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non buona la seconda
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In un’isola del Mar Egeo si radunano un gruppo di amici chiamati da un amico comune: il milionario Miles Bron. Per invitare tutti Miles ha creato una serie di enigmi al termine dei quali ognuno ha conosciuto il luogo di ritrovo. Scopo del fine settimana la soluzione di una cena con delitto nel corso della quale sarà lo stesso Miles la vittima designata.
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In un’isola del Mar Egeo si radunano un gruppo di amici chiamati da un amico comune: il milionario Miles Bron. Per invitare tutti Miles ha creato una serie di enigmi al termine dei quali ognuno ha conosciuto il luogo di ritrovo. Scopo del fine settimana la soluzione di una cena con delitto nel corso della quale sarà lo stesso Miles la vittima designata. Assieme agli invitati si presenta anche Benoit Blanc ma fra lo stupore generale Miles afferma di essere onorato della sua presenza ma di non avergli mai spedito alcun invito.
Seconda ma non ultima escursione di Benoit Blanc in un jet set pieno di Vip e industriali. Dal New England della pellicola precedente si passa al centro del Mar Egeo, al cospetto di un manipolo di amici che in piena pandemia ricevono un invito enigmatico con visita finale al più fortunato e scaltro di loro; l’eccentrico milionario Miles Born. Con rifugio nel centro di un’isola e di una villa faraonica denominata The Glass Onion, come il bar in cui muoveva i primi vagiti l’amicizia di tutti i presenti.
Ancora una volta a impersonare il pluridecorato detective l’ex Bond Daniel Craig. Ancora una volta dietro la macchina da presa Rian Johnson, già al lavoro per un terzo film dedicato alla rivisitazione dei romanzi gialli vecchia maniera. In tal caso l’isola del mar Egeo rappresenta il contraltare di Nigger Island, location di dieci piccoli indiani, romanzo a puntate che sulla metà del 1939 diede fama imperitura ad Agatha Christie. Come in quel caso l’incontro si trasforma in un regolamento di conti fra ex amici. Rispetto però alla pellicola precedente la trama, forse perché fuorviati dalla visione del film di quattro anni or sono, risulta più scontata e troppo grottesca. Craig fa la sua parte replicando quel che già s’era visto. Mentre il resto del cast si limita a una semplice interpretazione di routine. Pellicola fra le più viste su NetFlix da fine anno a oggi. Consigliabile da vedere in mancanza d’altro e come semplice intrattenimento in un momento di festa.
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rosa manconi
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domenica 25 dicembre 2022
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agata
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Trovo che il film si appoggi su una splendida Agatha Christie e ne ricalchi le orme senza approfondire i nuovi personaggi . Sembra un copione scritto in fretta e furia sull'onda di un successo precedente. Comunque piace non so perché!
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rosa manconi
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domenica 25 dicembre 2022
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agata
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Trovo che il film si appoggi su una splendida Agatha Christie e ne ricalca le orme senza approfondire i nuovi personaggi . Sembra un copione scritto in fretta e furia sull'onda di un successo precedente. Comunque piace non so perché!
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eugenio
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domenica 25 dicembre 2022
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giallo multistrato
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Strato su strato, una pellicola la cui complessità si nasconde dietro una scontante ovvia chiarezza e forse, non si nasconde affatto essendo chiara davanti agli occhi di tutti. Una frase sibillina che può apparire chiara al termine delle due ore e venti minuti circa di Glass Onion – Knives Out, sequel di Cena con delitto, con protagonista sempre Benoit Blanc interpretato dal capace Daniel Craig.
Un film dai chiari rimandi ai delitti a camera chiusa, come da romanzo da manuale di Agatha Christie che strizza l’occhio non solo alla tematica sociale ma diviene un buon prodotto di intrattenimento per una durata invero non facile. Ma il risultato alla fine c’è e si vede.
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Strato su strato, una pellicola la cui complessità si nasconde dietro una scontante ovvia chiarezza e forse, non si nasconde affatto essendo chiara davanti agli occhi di tutti. Una frase sibillina che può apparire chiara al termine delle due ore e venti minuti circa di Glass Onion – Knives Out, sequel di Cena con delitto, con protagonista sempre Benoit Blanc interpretato dal capace Daniel Craig.
Un film dai chiari rimandi ai delitti a camera chiusa, come da romanzo da manuale di Agatha Christie che strizza l’occhio non solo alla tematica sociale ma diviene un buon prodotto di intrattenimento per una durata invero non facile. Ma il risultato alla fine c’è e si vede. Intrattiene questo Glass onion, pubblicizzato sino alla nausea in televisione, che sin dal titolo ricorda le molteplici verità nascoste, sino all’evidente catarsi finale. Un film che ricorda tanto un Armageddon e sta forse nella commistione di stili la sua arma a doppio taglio: forza e debolezza.
Ma andiamo con ordine. Protagonista è un classico gruppetto di amici legati indissolubilmente alla ricchezza del miliardario magnate della tecnologia Miles Bron, una specie di parodico Elon Musk, interpretato con efficacia dal talentuoso Edward Norton, dal riparato castello di un’isola greca e dall’altro lato un detective appunto, sprofondato nella noia; nessun caso per lui è succulento e intrigante come vorrebbe e passa la maggior parte del suo tempo nella vasca da bagno. Un bel giorno un invito, nascosto in una scatola di legno piena di enigmi da risolvere che ricordano appunto Cluedo, lo conduce proprio qui, sull’isola di Miles Bron (Edward Norton) e insieme a lui chi trova al molo di partenza? Una ex modella con assistente, un chimico, uno pseudo-influencer con tanto di belloccia al seguito, una politica e una misteriosa donna, Andi, dall’indissolubile legame con il magnate.
Ognuno di loro nasconde qualcosa e quello che doveva essere un fine settimana tranquillo, si tradurrà presto in un incubo per il gruppetto dove nessuno di loro pare innocente.
Trama già vista in apparenza, struttura abbastanza scontata, dalla velata critica verso il mondo dello spettacolo, che viene delineato parossisticamente con un’ironia di fondo e una scelta parodica atta a delineare gli atteggiamenti spesso frivoli dei protagonisti, politici inclusi come è ovvio. Se si riesce, tuttavia, a superare indenni questa prima ora, ecco che Glass Onion cambia, diviene un secondo film, cambia “pelle” appunto, con un personaggio che riesce a mimetizzare l’aura da so-tutto-io di Benoit Blanc. Ecco, quindi, che torniamo indietro nel tempo, capiamo alcuni motivi di fondo e la presenza di quella misteriosa donna, Andi, cruciale per l’evidente sviluppo della pellicola cui non mancherà evidentemente un delitto. Delitto che però sarà evidentemente scoperto dal detective (e che in qualche modo non stupisce lo spettatore più attento di cultura gialla) poiché il miglior modo per nascondere qualcosa, da prassi, è metterlo bene in vista nel segno del classico lieto fine.
Glass Onionha il pregio grazie alla costruzione autoreferenziale del personaggio del miliardario di far riflettere sull’egida dei personaggi che, come nel recente Nido di Vipere, sono tutti mossi dall’avidità e dalla rapacità. Il Dio denaro incarnato da Norton li vincola a sé e li rende dei burattini, i cui fili della vita, come fossero le tre parche, sono mossi proprio dalla loro incapacità di sottrarsi ai favoritismi e privilegi in cambio di devozione.
Tema caldo e non foriero quello di un gruppo che pur disgregandosi, termine spesso ripetuto nel film, risulta coeso, ed è proprio qui il punto di forza, smorzato ahimè da note di pallida armonia, dettate dalla volontà di stupire a tutti i costi, di Glass Onion, che malgrado il finale, non raggiunge quella intenzione punitiva di fondo, relegando il prodotto a un intrattenimento fine a sé stesso. Un peccato ma prepariamoci a un nuovo capitolo, perché si sa, il crimine non dorme mai.
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johnny1988
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sabato 24 dicembre 2022
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prevedibile ma gustoso
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Glass Onion - Knives Out è il secondo capitolo acquisito da Netflix - ora in streaming - scritto e diretto da Brian Johnson, già autore del Cena con Delitto che ha inaugurato una nuova era cinematografica del thriller di intrattenimento nel 2019. Con a capo un Daniel Craig, la cui logorrea caratteristica british, gli indumenti "singolari" e la goffaggine cartoonesca in contrasto con i suoi personaggi collaterali americani lo spogliano del fardello di James Bond e lo catapultano in un altro franchise altrettanto vincente.
Già solo il nome di Brian Johnson, ricordato da molti per la regia dell'episodio La Mosca in Breaking Bad, si deposita a garanzia di uno spettacolo coi "muscoli".
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Glass Onion - Knives Out è il secondo capitolo acquisito da Netflix - ora in streaming - scritto e diretto da Brian Johnson, già autore del Cena con Delitto che ha inaugurato una nuova era cinematografica del thriller di intrattenimento nel 2019. Con a capo un Daniel Craig, la cui logorrea caratteristica british, gli indumenti "singolari" e la goffaggine cartoonesca in contrasto con i suoi personaggi collaterali americani lo spogliano del fardello di James Bond e lo catapultano in un altro franchise altrettanto vincente.
Già solo il nome di Brian Johnson, ricordato da molti per la regia dell'episodio La Mosca in Breaking Bad, si deposita a garanzia di uno spettacolo coi "muscoli". Il primo capitolo di Knives Out ne è una dimostrazione gustosa, con una dichiarata "lotta di classe" che smaschera le ipocrisie dei ricchi e ribalta le sorti dei poveri, onorando un'antica fantasia democratica egualitaria.
Il Cena con Delitto di Glass Onion punta di nuovo al cuore delle classi ricche e corrotte, ma lo fa con una messinscena visivamente ancora più sorprendente. Laddove nel 2019 Benoit Blanc (è evidente l'aggiornamento contemporaneo di Monsieur Poirot) investigava fra i corridoi bui di una vecchia villa d'inverno, il detective a questo giro vaga, quasi come ci fosse malcapitato, in un'isola privata greca assolata, di proprietà di un ricchissimo uomo d'affari, la cui fortuna si deve a una fitta rete di amicizie e raggiri. Il residence é il luogo dove si raduna la vecchia compagnia di amici, tenuti in pugno dal magnate, il cui invito, una tecnologicissima escape room, inaugura il film.
E sono proprio l'inganno e l'arroganza narcisa che se da una parte ricordano Elon Musk e Mark Zuckerberg (Miles colleziona di tutto, anche la Monnalisa, quella vera), dall'altra accendono i motori di un gioco perverso che da finzione si trasforma assai presto in realtà.
A Brian Johnson piace - e si compiace - immedesimarsi nelle menti delle sue creature, destreggiandosi in una dialettica romanzesca fra il gatto e il topo, dimostrando senza troppe velature la sua padronanza del codice letterario, con un gusto dichiarato per le simmetrie logiche e visive, dai dettagli della trama alla scelte compositive delle inquadrature. Con in più una strizzata d'occhio al no sense e ai mcguffin, come l'inquilino invisibile strafatto in ciabatte. Così, senza vergogna, il regista invita a partecipare al "gioco" personaggi di altre fonti mediali, come Jessica Fletcher su Zoom. E senza ritegno, con l'ambiguità enigmatica e gigionesca di Miles Bron interpretato da Edward Norton, recluta sulla "barca" del divertimento altri Grandi del cinema, come Hugh Grant in un ridicolo cammeo del coinquilino (soltanto?) di Blanc, o Ethan Hawke, che spara vaccini anti-Covid in gola agli ospiti di Bron, in un look da agente segreto.
Peccato che tutto questo marchingegno così ben elaborato come la scatola di apertura del film diventi goffamente prevedibile a metà atto, come a un certo punto amerà evidenziare lo stesso investigatore, senza tanta classe. Il vero grattacapo starà allora nel capire se era voluto oppure no. Di sicuro di non voluto c'è che Johnson non si sbilancia oltre la referenzialità "a cerniera" del suo Cluedo, a scapito un po' della bellezza del messaggio degli autori che lui ama citare, ossia la critica e la comprensione di una società grottesca e terribilmente "umana".
Ma starà a voi dire la vostra. Il divertimento è comunque assicurato.
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umberto
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mercoledì 30 novembre 2022
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affascinante.... oltre ogni mia attesa....
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GLASS ONION - KNIVES OUT... Appena mi è giunta voce che ci sarebbe stato un secondo capitolo di quello che reputo uno dei film più affascinanti che abbia mai visto, subito i miei livelli emotivi hanno iniziato a salire per poi tornare gradualmente a scendere man mano che uscivano i trailers. Avevo l'impressione che quell'atmosfera meravigliosa da giallo alla Agatha Christie si forse persa a vantaggio di un prodotto più moderno e commerciale. Fortunatamente i miei timori vengono sbriciolati già dopo i primi 15 minuti per poi essere completamente spazzati via nell'evolversi di una storia all'apparenza scontata ma ricca di colpi di scena che sembrano rimettere in gioco tutto nel giro di poche scene, come accaduto nel suo predecessore.
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GLASS ONION - KNIVES OUT... Appena mi è giunta voce che ci sarebbe stato un secondo capitolo di quello che reputo uno dei film più affascinanti che abbia mai visto, subito i miei livelli emotivi hanno iniziato a salire per poi tornare gradualmente a scendere man mano che uscivano i trailers. Avevo l'impressione che quell'atmosfera meravigliosa da giallo alla Agatha Christie si forse persa a vantaggio di un prodotto più moderno e commerciale. Fortunatamente i miei timori vengono sbriciolati già dopo i primi 15 minuti per poi essere completamente spazzati via nell'evolversi di una storia all'apparenza scontata ma ricca di colpi di scena che sembrano rimettere in gioco tutto nel giro di poche scene, come accaduto nel suo predecessore. Anche quì la fotografia è patinata, ma in chiave più moderna, nel senso che Ryan Johnson, grazie anche ad una regia curata nei dettagli, riesce a dare un fascino vintage ad elementi ultra tecnologici. Cast meno stellare, ma sempre azzeccatissimo in cui, anche stavolta, Daniel Craig svetta inesorabilmente nella sua versione parodistica di James Bond. Ciliegina sulla torta, la scatola di legno... Spettacolare!!!
Voto: 9
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[+] interessante sequel di "knives out"
(di antonio montefalcone)
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