coatto ungarettiano
|
giovedì 18 luglio 2024
|
com''è?
|
|
|
|
[+] stagione 1
(di coatto ungarettiano)
[ - ] stagione 1
|
|
[+] lascia un commento a coatto ungarettiano »
[ - ] lascia un commento a coatto ungarettiano »
|
|
d'accordo? |
|
cinenerd
|
venerdì 29 luglio 2022
|
ma è italiano???
|
|
|
|
Mi sembra un gran bel prodotto. Di altissima qualità il cast la scrittura, la regia e la fotografia. Complimenti. L unica pecca forse è che in 6 episodi nn si riescono ad approfondire alcuni rapporti tra i personaggi ma meglio alzarsi da tavola con un po di appetito.
|
|
[+] lascia un commento a cinenerd »
[ - ] lascia un commento a cinenerd »
|
|
d'accordo? |
|
nichi
|
domenica 13 febbraio 2022
|
perche’ il dialetto romano?
|
|
|
|
Mi spiace, pur incuriosita dai contenuti della serie, non riesco a seguirla, dato che è recitata interamente in dialetto romano, per me quasi totalmente incomprensibile .... e così anche per la maggioranza degli spettatori settentrionali. Purtroppo negli ultimi tempi sempre più spesso ci vengono propinate serie con la maggioranza dei dialoghi in dialetto romano (vedi la serie su Totti) che ne rendono difficoltosa la fruizione da parte di chi quel dialetto non lo parla e non lo comprende ....
Detesto dover ricorrere ai sottotitoli .....
Dopotutto la nostra lingua è l'italiano e non l'orribile dialetto romano, con la sua cadenza bofonchiata e tronca! Mi sembra ragionevole inserire qualche battuta dialettale, ma l'uso totale ė veramente eccessivo! A quando serie a diffusione nazionale totalmente in dialetto veneto, trentino, piemontese, ligure, pugliese, romagnolo o ladino?
Non esprimo un voto, perché per le ragioni sopra esposte, ho visto solo alcuni spezzoni.
[+]
Mi spiace, pur incuriosita dai contenuti della serie, non riesco a seguirla, dato che è recitata interamente in dialetto romano, per me quasi totalmente incomprensibile .... e così anche per la maggioranza degli spettatori settentrionali. Purtroppo negli ultimi tempi sempre più spesso ci vengono propinate serie con la maggioranza dei dialoghi in dialetto romano (vedi la serie su Totti) che ne rendono difficoltosa la fruizione da parte di chi quel dialetto non lo parla e non lo comprende ....
Detesto dover ricorrere ai sottotitoli .....
Dopotutto la nostra lingua è l'italiano e non l'orribile dialetto romano, con la sua cadenza bofonchiata e tronca! Mi sembra ragionevole inserire qualche battuta dialettale, ma l'uso totale ė veramente eccessivo! A quando serie a diffusione nazionale totalmente in dialetto veneto, trentino, piemontese, ligure, pugliese, romagnolo o ladino?
Non esprimo un voto, perché per le ragioni sopra esposte, ho visto solo alcuni spezzoni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nichi »
[ - ] lascia un commento a nichi »
|
|
d'accordo? |
|
jonnylogan
|
mercoledì 9 febbraio 2022
|
campo dei miracoli
|
|
|
|
A Corviale abita Christian, quarantenne che vive assieme alla madre Italia, affetta da demenza senile. L’uomo lavora come picchiatore per Lino, boss locale che lo impiega come esattore. Un giorno, mentre sta per picchiare un debitore, Christian si accorge che le mani iniziano a sanguinargli, inoltre si rende conto che toccando le persone può guarirle da qualunque malattia.
La libera rilettura della graphic novel di fine anni ’90: Stigmate, scritta a quattro mani da Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti, diventa nelle mani del regista e sceneggiatore Stefano Lodovichi un modo per narrare la periferia di Roma in maniera differente. Curiosamente ancora una volta fra i protagonisti, in tal caso, di una serie ‘ai margini’ appare Claudio Santamaria, già protagonista in Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti.
[+]
A Corviale abita Christian, quarantenne che vive assieme alla madre Italia, affetta da demenza senile. L’uomo lavora come picchiatore per Lino, boss locale che lo impiega come esattore. Un giorno, mentre sta per picchiare un debitore, Christian si accorge che le mani iniziano a sanguinargli, inoltre si rende conto che toccando le persone può guarirle da qualunque malattia.
La libera rilettura della graphic novel di fine anni ’90: Stigmate, scritta a quattro mani da Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti, diventa nelle mani del regista e sceneggiatore Stefano Lodovichi un modo per narrare la periferia di Roma in maniera differente. Curiosamente ancora una volta fra i protagonisti, in tal caso, di una serie ‘ai margini’ appare Claudio Santamaria, già protagonista in Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti. In quel caso abitante della piazza di spaccio di Tor Bella Monaca e che questa volta passa indifferentemente dalle stanze del Vaticano a quelle dell’eco mostro più celebre della penisola: il serpente di Nuovo Corviale. Inno all’inurbazione dell’agro romano e che dalla metà dei ‘70 rappresenta il trait d’union fra città e campagna. Un mondo a sé stante sullo sfondo del quale si muove Edoardo Pesce, legato a doppio filo con un boss spietato e silente impersonato da Giordano De Plano. Capo incontrastato che con paura e intimidazione ha saputo schiacciare sotto scelte personali qualunque speranza di riscatto da parte degli abitanti del luogo dove lavoro, prestiti, stupefacenti, prostituzione e l’assegnazione delle abitazioni, sono regolate da lui. Proprio quella speranza capace di essere portata dal protagonista, perfettamente caratterizzato dal 43enne attore romano non nuovo a parti da coatto, come già lo avevamo apprezzato in Romanzo Criminale – La serie, e rappresentando alla fine ben più di un semplice ‘creatore di miracoli’.
Prima stagione molto godibile e condensata in sei episodi, diretta a quattro mani dallo stesso Lodovichi e dal regista, prevalentemente di videomusicali, Roberto ‘Saku’ Cinardi, per un prodotto che funge da trait d’union fra il profano della periferia, fatta di regolamenti di conti ai quali ci ha abituato la TV, e il sacro dell’argomento toccato. Il tutto unito a un lato più thriller dato proprio dalla presenza di Claudio Santamaria nel ruolo di un postulante alla perenne ricerca di misteri religiosi e finti miracoli. Si parla già di eredità di Gomorra - La serie, sempre prodotta da Sky Atlantic, e sempre sullo sfondo della periferia più degradata, ma è difficile a dirsi dopo una sola stagione. Di certo c’è che siamo al cospetto di un prodotto molto trasversale e non prigioniero di un solo genere, capace sia d’intrigare grazie a una trama avvincente ma anche riflettere proprio grazie all’argomento toccato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
erika
|
martedì 8 febbraio 2022
|
incredibile
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a erika »
[ - ] lascia un commento a erika »
|
|
d'accordo? |
|
|