Eternals

Tanti temi e poca emozione per i supereroi eterni

Il sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha attribuito a Eternals il temuto simbolo del pomodoro marcio, segnando un primato negativo per un film del Marvel Cinematic Universe. Meritato? Ingiusto? Ai fan l' ardua sentenza. Qui tocca osservare che i dubbi sulla nuova "origin story" non mancano. Sostituito l' epos dei diseredati di Nomadland con un' epica da fumetto, Chloé Zhao si è assunta un compito titanico: gestire un budget da 200 milioni di dollari per lanciare una nuova saga, ricollegandola con i film precedenti della serie e creando le premesse per episodi futuri (vedi gli immancabili teaser Marvel sui titoli di coda). Ed è qui che cominciano i problemi. Eternals soffre della stessa patologia dei blockbuster pensati per essere una "prima parte": sembra non cominciare mai. Chloé spende tempo a organizzare la reunion tra gli Eterni, razza di immortali che da 7000 anni difendono la Terra dalla minaccia di bestiacce chiamate Devianti. Deve presentarceli, raccontarne il passato, lasciare spazio alle battute umoristiche e alle scene di cameratismo di rigore nei film Marvel. Salvo che i personaggi sono una folla e perdipiù rispondono ai criteri del politically correct: il mix etnico (bianchi, neri, asiatici, latini), la "diversità" (uno è gay, uno androgino), l' handicap (uno è sordo). Troppa roba per un solo film, anche se di due ore e mezza. Marvel ha fama di assumere registi dotatissimi e disinnescarne lo stile. Il talento di Zhao resta intatto; però l' emozione latita davanti a eroi di cartone che combattono mostri in computer graphics, paladini di una missione per salvare l' umanità vaga e già-vista.
Da La Repubblica, 4 novembre 2021


di Roberto Nepoti, 4 novembre 2021