fabio
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mercoledì 17 novembre 2021
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servillo/scarpetta mattatore assoluto
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Bella rievocazione storica del teatro e della Napoli ottocentesca. Attorno alla figura di Scarpetta uomo/artista/imprenditore ruota tanto del teatro napoletano e non solo. L'affresco è senza dubbio godibile e riuscito. A tratti si avverte qualche lungagine, compensata da dialoghi memorabili come quello tra Scarpetta e Benedetto Croce.
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gvpcat
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domenica 31 ottobre 2021
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bel soggetto, brillante recitazione
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In un periodo di film basati su effetti speciali e su trame surrealistiche, la biografia si Eduardo Scarpetta ci riporta nel crudo e semplice mondo del teatro popolare napoletano di fine '800. Bella sceneggiatura, sapiente regia e ottima recitazione di tutti i protagonisti del film, soprattutto i bambini che recitano il ruolo dei giovani De Filippo. Strepitoso, in particolare, il bimbo che interpreta Peppino, dissomigliantissimo da immaginarlo da grande nel ruolo di Pappagone.
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alexto
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domenica 17 ottobre 2021
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mal di napoli
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Non solo la storia di Scarpetta, ma una immersione nell’anima profonda di Napoli che ti lascia la nostalgia e il desiderio di tornarci al più presto.
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antonello pilato
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venerdì 15 ottobre 2021
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“qui rido io”. il teatro va al cinema
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Sulla bravura di Toni Servillo non ho mai avuto dubbi, ma nell’ultimo di Mario Martone, “Qui rido io”, è davvero sensazionale. Quale alternativa al cinema in un piovoso sabato sera? Direi proprio nessuna. D’altronde è da tempo che mi promettevo di andare a vedere questo ultimo lavoro, o per meglio dire, capolavoro di Martone sulla vita di Eduardo Scarpetta. Tralasciando l’età media della sala, il film è davvero un concentrato di emozioni. Da non critico cinematografico, ma da semplice appassionato di teatro (soprattutto quello di Eduardo), una considerazione mi è sorta spontanea appena cominciata la proiezione: solo due praticanti di teatro come Martone e Servillo potevano, l’uno ideare, l’altro interpretare, una pellicola sull’esplosiva vita di Scarpetta.
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Sulla bravura di Toni Servillo non ho mai avuto dubbi, ma nell’ultimo di Mario Martone, “Qui rido io”, è davvero sensazionale. Quale alternativa al cinema in un piovoso sabato sera? Direi proprio nessuna. D’altronde è da tempo che mi promettevo di andare a vedere questo ultimo lavoro, o per meglio dire, capolavoro di Martone sulla vita di Eduardo Scarpetta. Tralasciando l’età media della sala, il film è davvero un concentrato di emozioni. Da non critico cinematografico, ma da semplice appassionato di teatro (soprattutto quello di Eduardo), una considerazione mi è sorta spontanea appena cominciata la proiezione: solo due praticanti di teatro come Martone e Servillo potevano, l’uno ideare, l’altro interpretare, una pellicola sull’esplosiva vita di Scarpetta. In alcuni passaggi sembrano congiungersi e mescolarsi le vite dei personaggi interpretati da Scarpetta, con la sua stessa vita. Emblematica in questo senso, di una raffinatezza unica, è la scena in cui Peppiniello, in “Miseria e Nobiltà”, interpretato da un giovanissimo Eduardo, dopo la riappacificazione tra Felice (interpretato da Scarpetta) e Bettina, smette finalmente di dirsi figlio di Vincenzo («Vincenzo m’è pate a me!») e corre dal padre reale, Felice, per abbracciarlo. Realtà e finzione coincido, ma con un’unica enorme differenza: Eduardo non potrà mai dirsi legittimamente figlio di Scarpetta, anche se l’eredità che ne ha ricevuta è stata davvero immensa, iniziando dal modo di essere capocomico. In questo senso basti considerare l’estrema aderenza al copione cui entrambi, padre e figlio, tenevano tantissimo; un’improvvisazione da parte di un attore poteva mandarli in bestia. La cura nei dettagli, in questo film, è davvero magistrale: costumi perfetti, ricostruzione precisissima della lingua napoletana, scelte azzeccatissime di canzoni della tradizione, minuzie sulla vita di Scarpetta e dei De Filippo assai accurate. Un esempio? Ad un certo punto della narrazione vi è una scena ambientata sulla terrazza di casa dei genitori di Luisa De Filippo, nipote, nonché amante e madre di tre figli di Scarpetta. E’ bandita un’allegra tavolata per festeggiare Santa Rosa. Durante la festosa conversazione qualcuno pronuncia il nome del padrone di casa, Lucariello, parimenti qualcun altro fa con la moglie, Concetta. Per chi conosce, seppur sommariamente, Eduardo De Filippo, questi due nomi saranno risuonati sicuramente molto familiari. Eduardo, infatti, sceglierà proprio i nomi dei nonni, Luca e Concetta, da attribuire ai protagonisti, forse, della sua opera più nota: “Natale in Casa Cupiello”. Quando mi sono seduto in sala, dopo aver letto svariati commenti assai positivi, le aspettative erano alte e, con piacere, posso dire che non sono state affatto deluse. Chapeau nuovamente per Mario Martone, Toni Servillo e tutto il cast.
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rosmersholm
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martedì 12 ottobre 2021
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bello ed indeciso
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Martone ci dona un altro bel film, serio e necessario come sempre è nelle sue corde. La sceneggiatura, volendo raccontare troppo, finisce per risultare un po' indecisa e dispersiva. Recitazione diseguale ed è proprio Servillo, alla prova che più sembrerebbe ritagliata su di lui, che mostra il suo limite: bravissimo attore, non grande.
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sibilla galiano
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sabato 9 ottobre 2021
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un film per conoscere la cultura teatrale dialettale
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Un film che insegna. Non tutti conoscono il grande Eduardo Scarpetta, soprattutto fuori Napoli. Questo film, con uno splendido cast, in primis Servillo, racconta storia, cultura, letteratura.
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giorgiapiricci
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martedì 21 settembre 2021
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quando a ridere è solo il regista
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Siamo dalle parti dello sceneggiato Rai 1. Così si disabitua lo spettatore al vero cinema.
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(di rossana65)
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ingrid
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domenica 19 settembre 2021
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pellicola open space
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Ho trovato Qui rido io di Martone un film straordinario. Dove tutto é liquido e assume forme originali scorrendo liberamente da una categoria all'altra: dalla vita al palcoscenico, dalla famiglia al tradimento, da Pulcinella a Sciosciammocca, dalla contraffazione alla parodia, dall'arte alla filosofia, dal teatro al cinematografo, dallo schermo alla platea. È un'opera open space, dove non esistono pareti.
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frankmoovie
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domenica 19 settembre 2021
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il teatro in pellicola.
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Sabato sera al cinema: un piacere ritrovato e un bel film che non volevamo perdere. La storia di una parte della vita di Eduardo Scarpetta, grande commediografo e attore, grande famiglia sia perché numerosa e mista sia per i grandi figli noti nel mondo per la loro bravura e loro opere. Un film fatto con passione, immagini dai colori stupendi, primi piani profondi, sentimenti, paure, problemi e piaceri quotidiani, coinvolgimento di gente umile e personaggi famosi dell'epoca. Certo, non tutti conoscono la storia dell'uomo e dell'attore Scarpetta e non tutti hanno visto le sue commedie, ma questa pellicola è per tutti, specie per chi ama il "Teatro". Una colonna sonora che offre classiche canzoni napoletane.
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Sabato sera al cinema: un piacere ritrovato e un bel film che non volevamo perdere. La storia di una parte della vita di Eduardo Scarpetta, grande commediografo e attore, grande famiglia sia perché numerosa e mista sia per i grandi figli noti nel mondo per la loro bravura e loro opere. Un film fatto con passione, immagini dai colori stupendi, primi piani profondi, sentimenti, paure, problemi e piaceri quotidiani, coinvolgimento di gente umile e personaggi famosi dell'epoca. Certo, non tutti conoscono la storia dell'uomo e dell'attore Scarpetta e non tutti hanno visto le sue commedie, ma questa pellicola è per tutti, specie per chi ama il "Teatro". Una colonna sonora che offre classiche canzoni napoletane. E proprio Napoli non viene "usata" con i suoi beni panorami per attrarre spettatori, ma viene esaltata attraverso il linguaggio, la mimica, i ragionamenti più o meno filosofici, le battute spontanee, i drammi e i suoi piatti gustosi che fanno acquolina allo spettatore come se fossero su una tavola davanti a loro ... Il ruolo delle donne deboli e forti, degli amici fedeli e traditori, dei figli che danno gioie e dolori. Questo film, sottotitolato per i non napoletani, e ciò potrebbe essere un limite, non perde fascino anzi diventa internazionale. L'immensa interpretazione di Toni Servillo meriterebbe alti riconoscimenti perché è un attore vero, che indossa gli abiti dei suoi personaggi e ne vive i battiti, le emozioni, il saper piangere e saper perdere ... Ottima scelta di tutti gli altri attori come Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta (II) e tutti gli altri. Menzione particolare ai ragazzi, guidati da mani sagge del regista Mario Martone, una garanzia ormai e non solo perché ha già venti tanti premi. Eravamo in una sala a Milano eppure alla fine è nato spontaneo un applauso del pubblico, proprio come a teatro. Quel teatro che era la vita e la libertà di quella famiglia. Quel teatro che è vita e che amiamo.
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scudiscione
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sabato 18 settembre 2021
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dopo un anno e mezzo torno al cinema. con un ottima scelta
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Dopo un anno e mezzo torno finalmente al cinema e la paura di scegliere un film non all'altezza è svanito subito. Le vicende artistiche e familiari di Scarpetta e della sua variegata famiglia ti conquista dalle prime scene. Chi conosce un pò la storia di Scarpetta e dei De Filippo apprezzerà al meglio quanto raccontato, grazie anche ad una recitazione di Servillo e di gran parte degli attori fantastica. Costumi luci e scenografia eccellenti. La colonna sonora è un ripasso dei classici della canzone (della poesia) napoletana con Sergio Bruni in primis. Questo è già tanto. Pronostico tanti premi in Italia e meno all'estero (su questo punto spero di sbagliarmi). Insomma, consigliato, basti pensare che alla fine della proiezione è partito, spontaneo, un applauso tra gli spettatori (eravamo quasi tutti di lingua madre napoletana).
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