Julien Faraut traduce in spettacolo il linguaggio delle immagini con la tensione verso il mito, connaturato a qualsiasi celebrazione dello spettacolo sportivo. Al Festival di Pesaro
di Tonino De Pace Sentieri Selvaggi
Julien Faraut non è nuovo al cinema legato allo sport, forse perché lavora nell'archivio di un centro sportivo e familiarizza di continuo con le immagini che hanno a che fare con le diverse discipline. Qualche anno fa, sempre qui a Pesaro, il suo L'impero della perfezione indagava con inattesa e calibrata attenzione sulla genialità irregolare di John McEnroe. Faraut aveva realizzato un film elegante e appassionante, che sapeva centrare il tema della ricerca della perfezione, frutto, per il tennista americano, di una scontrosa genialità. [...]
di Tonino De Pace, articolo completo (6126 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 26 giugno 2021