ralphscott
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sabato 1 gennaio 2022
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qualcosa di diverso, inevitabilmente.
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Lungi dall'esser perfetto, questo remake si arrangia con il materiale a disposizione, non poco. La scelta di non appoggiarsi alle canzoni (ricordo i miei brividi per Firmine Richard che cantava Dalidà) non lo arricchisce, é ovvio, come lo é non poter contare sul carisma ed il fascino impareggiabili di Ardant-Deneuve, ma anche di Huppert e Béart. Mi ha colpito la Buy che, in un ruolo per lei inusuale, é deliziosa: brilla per eleganza, bellezza, glamour (consueta la bravura). Una nuova Crawford, forse scoperta un po' tardi,peccato. Gustosissima Luisa Ranieri, verace, ferina qui più che mai. Che Vanoni fosse anche attrice si sapeva, ma sbagliano a farla andare sopra le righe e pronunciare espressioni scurrili e/o anacronistiche (come "minchia" , "che palle", ecc.
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Lungi dall'esser perfetto, questo remake si arrangia con il materiale a disposizione, non poco. La scelta di non appoggiarsi alle canzoni (ricordo i miei brividi per Firmine Richard che cantava Dalidà) non lo arricchisce, é ovvio, come lo é non poter contare sul carisma ed il fascino impareggiabili di Ardant-Deneuve, ma anche di Huppert e Béart. Mi ha colpito la Buy che, in un ruolo per lei inusuale, é deliziosa: brilla per eleganza, bellezza, glamour (consueta la bravura). Una nuova Crawford, forse scoperta un po' tardi,peccato. Gustosissima Luisa Ranieri, verace, ferina qui più che mai. Che Vanoni fosse anche attrice si sapeva, ma sbagliano a farla andare sopra le righe e pronunciare espressioni scurrili e/o anacronistiche (come "minchia" , "che palle", ecc.) : non siamo in tv, accidenti! Casto e precocemente interrotto il bacio tra la vamp Ramazzotti e l'algida Buy, ma siamo pur sempre in Italia. Impacciatore é una buona attrice a cui, forse, spetta il ruolo più impegnativo; la riscrittura del suo personaggio, che fu della Huppert, scivola nel trash al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine.
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marce84
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domenica 2 gennaio 2022
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7 folli e un omicidio
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Anni ’30. Margherita vive in una grande villa con la sua numerosa e ingombrante famiglia: l’anziana madre, la sorella Agostina e la figlia Caterina. C’è poi una nuova domestica, l’avvenente Maria. Per trascorrere il Natale in famiglia arriva la primogenita Susanna che, quando va per salutare suo padre in camera, scopre che è stato ucciso nella notte.
L’omicidio del capofamiglia Marcello è stato sicuramente opera di una delle 6 donne, le quali non possono chiamare la polizia perché i fili del telefono sono stati tagliati, non possono prendere l’auto perché è stato manomesso il motore e sono bloccate all’interno della villa da una tempesta di neve.
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Anni ’30. Margherita vive in una grande villa con la sua numerosa e ingombrante famiglia: l’anziana madre, la sorella Agostina e la figlia Caterina. C’è poi una nuova domestica, l’avvenente Maria. Per trascorrere il Natale in famiglia arriva la primogenita Susanna che, quando va per salutare suo padre in camera, scopre che è stato ucciso nella notte.
L’omicidio del capofamiglia Marcello è stato sicuramente opera di una delle 6 donne, le quali non possono chiamare la polizia perché i fili del telefono sono stati tagliati, non possono prendere l’auto perché è stato manomesso il motore e sono bloccate all’interno della villa da una tempesta di neve. Ognuna di loro nasconde un segreto ed è fortemente indiziata per essere l’assassina. Alle 6 donne si aggiunge poi Veronica, la vecchia fiamma di Marcello che giunge nel palazzo successivamente e viene a conoscenza della morte dell’amante. Tutte e 7 sospetteranno l’una dell’altra, ma bugie e segreti rendono un’impresa ardua trovare il colpevole.
Remake del film francese 8 Donne di Francois Ozon, 7 Donne e Un Mistero è un film corale, una commedia a tinte gialle, dove l’elemento maschile è del tutto assente tranne introduzione e conclusione. La scena è tutta delle splendide 7 protagoniste, ognuna perfidamente a proprio agio nel celare segreti inconfessabili e gettare un’ombra sinistra sull’accaduto: inaffidabili, folli, tutte hanno un comportamento poco rassicurante.
In questa commedia tutta al femminile, sono proprio le dinamiche del gentil sesso ad essere oggetto principale di riflessione del film: le invidie, i dissapori, i conflitti mai esplorati. Il personaggio di Margherita a conclusione del film dice che le donne non devono farsi la guerra soprattutto quando è un uomo a chiederlo, salvo poi, immediatamente dopo, riprendere la solita baruffa e buttarsi fango l’una con l’altra, suggerendoci quanto l’equilibrio tra donne sia debole e precario.
Insomma non è la classica storia che esalta il valore della donna, anzi il film si diverte a giocare sui cliché femminili: la totale mancanza di empatia e di solidarietà femminile, l’incapacità ad andare d’accordo sotto lo stesso tetto, l’inevitabile gelosia. Il tutto giocato sul registro comico-grottesco, dove spicca in particolare l’interpretazione di Ornella Vanoni, spassosa nei panni della vecchia tirchia e amante dell’alcool.
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