
Yeon Sang-ho si conferma regista d'azione dall'occhio vivace. Prossimamente al cinema.
di Tommaso Tocci
La Corea del Sud viene investita dall'apocalisse zombi, e stavolta non c'è treno che tenga. In poco tempo l'intera penisola viene abbandonata e dichiarata inabitabile. Quattro anni dopo, l'ex-militare coreano Jung-seok si trova a Hong Kong, dove era sbarcato grazie all'ultima nave carica di superstiti. La vita da rifugiato è però grama. Le scarse opportunità e il pregiudizio ancora diffuso verso i coreani lo costringono a frequentare giri illeciti. Attraverso questi ultimi, gli viene proposta una missione tanto pericolosa quanto remunerativa: tornare in patria di nascosto, a Incheon, per recuperare un camion pieno di soldi e mettere in salvo il bottino.
Yeon Sang-ho si conferma regista d'azione dall'occhio vivace con un seguito che però perde di vista le qualità più preziose di Train to Busan.