felicity
|
martedì 6 luglio 2021
|
film d’azione, di vendetta e salvataggio
|
|
|
|
Uno di noi, ovvero Diane Lane e Kevin Costner nei panni di una coppia di agricoltori che cercano di salvare il loro nipote.
I due attori danno il massimo in un film che unisce suspense ed emozione.
Una storia d’amore commovente intrisa di vendetta, un mix tra una storia poliziesca e un thriller gotico western rurale.
È un film d’azione di vendetta e salvataggio con i protagonisti in grado di rendere una coppia allo stesso tempo affettuosa e irascibile.
Uno di noi è un crepuscolare, dolente, malinconico e soprattutto bellissimo neo–western che c’ha stupito ed emozionato in modo inaspettato.
Dura un’ora e cinquantatré minuti che scorrono piacevolmente e, dopo un inizio forse leggermente farraginoso, s’invola verso lidi mansueti di poesia lievissima e alta poetica cinematografica dallo sguardo cristallino assai bilanciato in una fluida narrazione appassionante, perfino toccante.
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
figliounico
|
domenica 12 marzo 2023
|
guardabile grazie al duo costner lane
|
|
|
|
Kevin Costner e Diane Lane valgono da soli la visione di questo puzzle di generi di Thomas Bezucha che mette insieme drammatico, action movie, revenge, sentimentale e perfino western in un unico film. Nonostante la carne messa a cuocere sia tanta, la quantità degli elementi della trama non corrisponde alla complessità della sceneggiatura, né alla sua profondità, né tanto meno alla sua novità, anzi la filosofia del film è di una semplicità desolante. La visione del mondo di Bezucha si riduce al solito mito della frontiera, logoro e abusato e pur sempre vivo nella filmografia americana, e a questo punto, vista la produzione massiva hollywoodiana improntata dalla stessa Weltanschauung, ritengo che sia attuale anche nella mentalità del cittadino medio a stelle strisce, principale consumatore di questo genere di pellicole.
[+]
Kevin Costner e Diane Lane valgono da soli la visione di questo puzzle di generi di Thomas Bezucha che mette insieme drammatico, action movie, revenge, sentimentale e perfino western in un unico film. Nonostante la carne messa a cuocere sia tanta, la quantità degli elementi della trama non corrisponde alla complessità della sceneggiatura, né alla sua profondità, né tanto meno alla sua novità, anzi la filosofia del film è di una semplicità desolante. La visione del mondo di Bezucha si riduce al solito mito della frontiera, logoro e abusato e pur sempre vivo nella filmografia americana, e a questo punto, vista la produzione massiva hollywoodiana improntata dalla stessa Weltanschauung, ritengo che sia attuale anche nella mentalità del cittadino medio a stelle strisce, principale consumatore di questo genere di pellicole. Anche negli anni cinquanta, epoca in cui è ambientato il racconto, vale la stessa regola principe del far west, ovvero se vuoi giustizia devi fartela da solo ed ovviamente con pistole e fucili. In questo caso, tuttavia, un frammento di pensiero liberal politically correct è inserito ad indorare la pillola, come orpello piuttosto che come sentimento o convincimento profondo dell’autore, ed è rappresentato dal giovane indiano che lamenta d’essere stato privato della propria identità culturale nelle scuole dei bianchi. Un accenno allo sterminio spirituale dei nativi americani è meglio che niente e sarebbe stato assurdo pretendere qualcosa di diverso, come un riferimento al genocidio vero e proprio dei nativi, da un film che esalta la violenza come metodo necessario per far valere le proprie ragioni e suona come un inno al secondo emendamento sponsorizzato dalla lobby delle armi. Spoiler..Dunque l’ecatombe lecita e sacrosanta, con il sacrifico dell’eroe destinato al martirio, e per la verità lo si intuisce sin dal momento in cui si mette al volante per accompagnare la moglie a recuperare il nipotino, è il degno finale pirotecnico del film con tanto di incendio purificatore a liberare la terra dal male assoluto incarnato nella famiglia di delinquenti che tiene in ostaggio il piccolo. Se ogni diatriba familiare dovesse finire così non ci sarebbero più spettatori per i film di Berucha e temo per nessun film in genere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a figliounico »
[ - ] lascia un commento a figliounico »
|
|
d'accordo? |
|
|