Uno di noi |
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Un film di Thomas Bezucha.
Con Kevin Costner, Diane Lane, Lesley Manville, Kayli Carter.
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Titolo originale Let Him Go.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- USA 2020.
- Universal Pictures
uscita giovedì 29 luglio 2021.
MYMONETRO
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guardabile grazie al duo Costner Lanedi figliounicoFeedback: 50006 | altri commenti e recensioni di figliounico |
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domenica 12 marzo 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Kevin Costner e Diane Lane valgono da soli la visione di questo puzzle di generi di Thomas Bezucha che mette insieme drammatico, action movie, revenge, sentimentale e perfino western in un unico film. Nonostante la carne messa a cuocere sia tanta, la quantità degli elementi della trama non corrisponde alla complessità della sceneggiatura, né alla sua profondità, né tanto meno alla sua novità, anzi la filosofia del film è di una semplicità desolante. La visione del mondo di Bezucha si riduce al solito mito della frontiera, logoro e abusato e pur sempre vivo nella filmografia americana, e a questo punto, vista la produzione massiva hollywoodiana improntata dalla stessa Weltanschauung, ritengo che sia attuale anche nella mentalità del cittadino medio a stelle strisce, principale consumatore di questo genere di pellicole. Anche negli anni cinquanta, epoca in cui è ambientato il racconto, vale la stessa regola principe del far west, ovvero se vuoi giustizia devi fartela da solo ed ovviamente con pistole e fucili. In questo caso, tuttavia, un frammento di pensiero liberal politically correct è inserito ad indorare la pillola, come orpello piuttosto che come sentimento o convincimento profondo dell’autore, ed è rappresentato dal giovane indiano che lamenta d’essere stato privato della propria identità culturale nelle scuole dei bianchi. Un accenno allo sterminio spirituale dei nativi americani è meglio che niente e sarebbe stato assurdo pretendere qualcosa di diverso, come un riferimento al genocidio vero e proprio dei nativi, da un film che esalta la violenza come metodo necessario per far valere le proprie ragioni e suona come un inno al secondo emendamento sponsorizzato dalla lobby delle armi. Spoiler..Dunque l’ecatombe lecita e sacrosanta, con il sacrifico dell’eroe destinato al martirio, e per la verità lo si intuisce sin dal momento in cui si mette al volante per accompagnare la moglie a recuperare il nipotino, è il degno finale pirotecnico del film con tanto di incendio purificatore a liberare la terra dal male assoluto incarnato nella famiglia di delinquenti che tiene in ostaggio il piccolo. Se ogni diatriba familiare dovesse finire così non ci sarebbero più spettatori per i film di Berucha e temo per nessun film in genere.
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