Maria Sole Colombo
Film TV
Scorrono due vite parallele: una a Vancouver, tra il biancore abbacinante delle piste innevate, per un atleta di salto con gli sci a fine carriera e a corto di speranza; l'altra a Shanghai, chiusa nelle superfici laccate di attici e uffici di superlusso, per un dirigente d'azienda alienato dal mondo. Nel raccontare la prima Juan Cabral, all'esordio nel lungo dopo tanta esperienza nella pubblicità, ci parla del desiderio di annullarsi nello stato percettivo sospeso e lisergico del salto nel vuoto; nel mettere in scena la seconda asserisce che, per alcuni, la stessa anestesia è ormai dilagata a ogni ambito dell'esistenza, sesso compreso (lo dimostrano alcune sequenze così gelide e mortifere che sembrano uscite da Shame di Steve McQueen). [...]
di Maria Sole Colombo, articolo completo (1633 caratteri spazi inclusi) su Film TV 20 ottobre 2020
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