Sorry We Missed You

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tommy86 martedì 26 novembre 2024
i nuovi lavoratori Valutazione 4 stelle su cinque
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A 83 anni Ken Loach si conferma voce fondamentale nel denunciare gli effetti devastanti di un capitalismo sfrenato in cui a contare è solamente il profitto. Racconta senza fare sconti il dark side della E-commerce, in cui dietro a un clic per avere un pacco direttamente a casa ci sono lavoratori costretti ad orari di lavoro massacranti (14 ore al giorno!), senza alcuna protezione e diritto sindacale, neanche quello di andare in bagno. Ma ci parla anche di anziani abbandonati, di giovani senza alcuna speranza, di un sistema scolastico incapace di accogliere gli studenti più difficili e della totale assenza della politica e dei sindacati nel difendere la precarietà dei nuovi lavoratori (si rimpiangono le manifestazioni e i picchetti per i minatori). [+]

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senzabandiera sabato 19 marzo 2022
un film necessario ed importante Valutazione 5 stelle su cinque
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Un ottimo film di Ken Loach, in sintonia con i tempi attuali, che mette in luce l'ipocrisia del modello delle consegne porta a porta, dove chi effettua le consegne deve assumersi tutti gli oneri ed i rischi per un pugno di sterline. L'illusione di lavorare in proprio senza alcun vantaggio del lavoro proprio ma solo gli svantaggi.

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felicity martedì 4 maggio 2021
moralmente e storicamente ineccepibile Valutazione 4 stelle su cinque
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Di fronte al ventiseiesimo film per il cinema di Ken Loach, Sorry We Missed You, è opportuno prima di tutto ribadire quali siano gli occhiali giusti per leggere il regista: la sostanza del cinema di Loach non sta infatti nel “grande tema”, che storicamente è diventato il recinto critico in cui costringerlo, bensì nel profondo rigore stilistico.
In Sorry We Missed You siamo ancora a Newcastle, uno spazio che è vaso di Pandora aperto sul lavoro-orrore contemporaneo. E c’è ancora il dialetto del Nord-Est inglese, confermando il lavoro sulla lingua come imprescindibile nel discorso del cineasta: la lingua come mezzo di opposizione, in cui la parlata dei ceti più bassi si contrappone al verbo di capi e burocrati. [+]

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sergio dal maso venerdì 21 agosto 2020
la fine del lavoro Valutazione 5 stelle su cinque
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"Non lo trovi sotto casa? Ordinalo su Amazon, domani mattina sarà comodamente a casa tua!”
 
Quella dei Turner è una normale famiglia inglese. Tenacemente unita, malgrado i lavori precari e malpagati di Ricky e Abbie e il rapporto non troppo sereno con Seb, il maggiore dei due figli, adolescente piuttosto irrequieto.
Abby assiste gli anziani a domicilio, lavora fino a quattordici ore al giorno, trattandoli sempre con affetto e rispetto. Eppure guadagna una miseria, e non ha un contratto stabile perché dipende da una agenzia.
Ricky, dopo aver fatto tanti lavori, dal falegname all’idraulico, vede nelle consegne a domicilio come corriere freelance la possibilità di svoltare, di raggiungere quella solidità economica che gli permetterebbe di ottenere un mutuo e acquistare, finalmente, un appartamento. [+]

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elgatoloco martedì 4 agosto 2020
fiction reale o realtà genialmente as fiction? Valutazione 0 stelle su cinque
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In questo"Sorry we missed you"(Ken Loach, scenieggatirua scritta con Paul Laverty, 2019)l'autore britannico è presente in pieno: l'alienazione da lavoro, del e nel lavoro, nella fattispecie precario e ai tempi del"turbocapitalismo"è presente in pieno, dove l'autore coglie ciò nelle pieghe di difficili rapporti familiari in una famiglia nella quale entrambi i genitori sono precari, mentre i figli una preadolescente e un adolescente vivono in maniera diversa una crescita difficile e"contrastata". Chiarissima la denuncia sociale(Loach non ha mai nascosto la sua tendenza politica, molto chiara, assolutamente in controtendenza in una Great Britain che dalla Tatcher a Johnson ha conosciuto un "irresistibile"incrudelimento dei rapporti sociali, dove anche la stagione del"New Labour"di Tony Blair non è stato se non un inganno per il proletariato), che il regista. [+]

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vepra81 domenica 5 luglio 2020
duro e crudo Valutazione 4 stelle su cinque
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Un film nudo e crudo che racconta le vere difficoltà di chi fatica ogni giorno per trovare da vivere. Drammatico che fa riflettere. Il finale forse diverso l'avrei scritto, ma forse meglio così.. ovvero lasciare a noi spettatori la giusta meditazione.

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gabrjack giovedì 23 aprile 2020
il cinema necessario di ken Valutazione 5 stelle su cinque
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Ultimamente Ken e il suo fido sceneggiatore porta sugli schermi sprazzi di vita vissuta nel Regno Unito dalla parte ovviamente degli sfruttati sopratutto si concentra sull'evoluzione della società nell'era di internet  dove purtroppo lo spazio dei diritti si è sempre piu ristretto. 
Anziani, operai, lavoratori autonomi sfuggono alle leggi della nuova economia del resto Ricky non fa che un lavoro uguale a quello di 50 anni fa, chiamatelo affiliato in franchaising o padroncino il suo sogno è in ogni caso guadagnare di piu per comprarsi una casa, fa un lavoro dove troppa gente, dopo la crisi del 2008, si è trovata a spasso per mancanza di occupazione sopratutto per quei lavoratori senza particolari specializzazioni. [+]

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stefano capasso sabato 4 aprile 2020
complicita inaspettate Valutazione 4 stelle su cinque
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Ricky e Abby hanno due figli, sono parte della working class inglese, sempre a corto di disponibilità economiche e con poche possibilità di realizzare i propri sogni di una vita migliore. Ricky però decide di tentare il salto: acquista un furgone, vendendo la macchina della moglie, e comincia a lavorare come corriere, in franchising. Ben presto il lavoro si rivela totalizzante, senza nessun diritto e con un boss che non ha nessun tipo di coscienza umana verso le difficoltà dei suoi lavoratori. Lo stress di Rick si riflette inevitabilmente sul nucleo familiare.
Ken Loach illumina con sguardo lucido, senza sconti al mondo del lavoro inglese, e sceglie quello che è ormai divenuto quasi un archetipo, il settore del delivery. [+]

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loland10 lunedì 2 marzo 2020
scontri di una vita... Valutazione 4 stelle su cinque
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Sorry me wised you“ (id., 2019)  è il ventiseiesimo lungometraggio del regista inglese Ken Loach.
L’ultimo Ken Loach colpisce ancora e lascia il segno.
Con poca simpatia verso lo spettatore ma con dolente realtà verso se stesso e la società che si vive.
Una finzione con retorica zero; alla fine un retaggio familiare che rimane e un affetto spaurito tra genitori e figli che vanno avanti sperando di essere come prima. Il prima che nessuno voleva, il prima che tutti rimpiangono, il prima di un lavoro nulla e il prima con poco futuro.
Adesso che il lavoro diventa come imprenditore
‘Scusa ci sei mancato’: una preghiera, un monito, un silenzio, un soccorso, una realtà, un epitaffio, un documento, una verità, un laconico, un padre, un figlio, una famigliare, un lavoro, un riposo, un parlarsi è un conoscersi. [+]

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yarince giovedì 20 febbraio 2020
dal "pane e le rose" a "pane e veleno" Valutazione 4 stelle su cinque
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Sorry we missed you; un film disperato e duro, un pugno allo  stomaco. Disperato perchè è senza speranza; siamo lontani dalla coralità dello sciopero dei minatori dell'84, supportato anche dalla comunità gay e lontanissimi dallo slogan "vogliamo il pane e le rose" dei sindacalisti impegnati nelle lotte di rivendicazione dei latinos in California, dove la classe operaia agiva insieme per difendere i loro diritti. Qui c'è un padroncino, solo con il suo furgone di proprietà, è un lavoratore autonomo che guadagna su commissione, sul numero di consegne, non c'è alcuna sicurezza nè garanzia, nè ferie retribuite, nè orario, nè malattia. [+]

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