Matteo Galli
Close-Up
Da anni ormai l'interculturalità gioco un ruolo decisivo nel cinema tedesco, o quanto meno di produzione tedesca. Ne costituisce un esempio certamente originale la trentaseienne regista di origine mongola Uisenma Borchu, che presenta nella sezione Panorama del Festival di Berlino il suo secondo film intitolato Schwarze Milch, ovvero Latte nero, dopo essersi fatta conoscere con il suo film d'esordio Schau mich nicht so an (Non guardarmi così) che ha ricevuto diversi premi cinque anni fa. Insieme ai genitori la regista, nel 1988, all'età di quattro anni lasciò la Mongolia per trasferirsi in DDR, dopodiché, caduto il muro, si trasferì prima a Magonza per studiare all'università e poi a Monaco per frequentare una delle più celebri scuole di cinema del paese, figurando anche come attrice principale dei due film da lei diretti. [...]
di Matteo Galli, articolo completo (3931 caratteri spazi inclusi) su Close-Up 22 febbraio 2020