onufrio
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martedì 17 aprile 2018
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bovara sono!
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Dopo l'ennesima "ammazzatina" dell'ispettore capo ai mulini di Montelusa, viene inviato un nuovo ispettore di origini del luogo ma cresciuto sin da piccolo nella lontana Genova, i suoi modi di fare, il suo modo di lavorare si scontra con quelli del paese che malvedono l'operato di Bovara. Come se non bastasse ci si mette pure l'omicidio del parroco del paese, padre Carnazza, cadavere rinvenuto dallo stesso Bovara, occasione buona per incastrare il malcapitato Ispettore, il quale, una volta capito il gioco, mette in scena la "mossa del cavallo", provando a far saltare gli altarini in un complesso intreccio di corruzione e loschi affari.
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martedì 27 febbraio 2018
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buona fiction ma ...
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Ho visto ieri la fiction e l'ho trovata discreta ma con limiti soprattutto sul tratto grottesco dei due personaggi meme' e il delegato. Riondino se la cava anche se ha fatto performance superioricerca meglio la seconda parte
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martedì 27 febbraio 2018
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ragionevole recensione
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Concordo pienamente con la recensione di Paola. Per quanto poco io mi intenda di cinema ho intravisto anche io qualche nota di Tarantino durante la visione e ho colto anche il suggerimento su Sergio Leone sotto l'indicazione della Casella. Tristemente immancabile il riferimento al sud delinquente e al nord dalla parte delle giustizia. Purtroppo questo è un concetto antico che venne impresso con il fuoco sulla pelle dei cittadini, dalla Campania in giù, per mano del violento conquistatore piemontese ed oggi, non essendo cambiato praticamente nulla, ci ritroviamo sempre al punto di partenza. Purtroppo gli autori del romanzo hanno descritto bene la realtà, perché già dai primi anni di unità la Sicilia era stata trasformata in un posto dove bisognava inventarsi un modo per vivere.
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Concordo pienamente con la recensione di Paola. Per quanto poco io mi intenda di cinema ho intravisto anche io qualche nota di Tarantino durante la visione e ho colto anche il suggerimento su Sergio Leone sotto l'indicazione della Casella. Tristemente immancabile il riferimento al sud delinquente e al nord dalla parte delle giustizia. Purtroppo questo è un concetto antico che venne impresso con il fuoco sulla pelle dei cittadini, dalla Campania in giù, per mano del violento conquistatore piemontese ed oggi, non essendo cambiato praticamente nulla, ci ritroviamo sempre al punto di partenza. Purtroppo gli autori del romanzo hanno descritto bene la realtà, perché già dai primi anni di unità la Sicilia era stata trasformata in un posto dove bisognava inventarsi un modo per vivere. Un modo che spesso non poteva che essere criminale, una situazione che diede ampio respiro a malandrini e politici corrotti e che inauguró l'emigrazione della parte migliore del tessuto sociale siciliano. Il film mi è piaciuto molto.
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