Titolo originale | Fleuve noir |
Anno | 2018 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Erick Zonca |
Attori | Vincent Cassel, Romain Duris, Sandrine Kiberlain, Élodie Bouchez, Charles Berling Sadek, Christophe Tek, Lauréna Thellier, Hafsia Herzi, Jérôme Pouly, Félix Back, Stéphan Wojtowicz, Redda Terki, Stephane Cachelin, Laurent Bur, Nathalie Kousnetzoff, Alassane Diong, David Léotard, Florence Muller, Deborah Grall, Sylvain Ollivier, Sabrina Aliane, Laurent Gernigon, Chantal Baroin, Alexis Michon, Françoise Remont, Aurore Lanoë. |
Uscita | giovedì 22 novembre 2018 |
Distribuzione | Sun Film Group |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,27 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 23 novembre 2018
Dany scompare nel nulla. Sulle sue tracce si mette un poliziotto disilluso e un professore privato. In Italia al Box Office Black Tide ha incassato 21,9 mila euro .
Black Tide è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
Compra subito
CONSIGLIATO NÌ
|
Un adolescente sparisce e François Visconti è incaricato di indagare. Comandante di polizia con figlio (ingovernabile) a carico e il vizio (incontrollabile) del bere, Visconti sospetta di Yan Bellaile, un vicino di casa del ragazzo, e si invaghisce della madre del ragazzo. Tra una bottiglia di whisky e le intemperanze del figlio, coinvolto in un traffico di droga, seduce la donna e scopre che la vittima era allievo di Bellaile. Dietro la barba e dentro la cantina, l'enigmatico professore, troppo sospetto per essere colpevole, nasconde un segreto e probabilmente non è un cadavere.
I francesi hanno un'espressione precisa per definire un romanzo commerciale e senza interesse: roman de gare, un romanzo che si compra in stazione per passare il tempo e aspettare il treno. Black Tide è esattamente questo, un roman de gare di quelli che dimentichi velocemente ma che divori intensamente.
Un film dall'intrigo accattivante: una sparizione, un'inchiesta, un vicino losco, dei genitori bizzarri, dei colpevoli dappertutto. E poi naturalmente un ispettore in linea con i private eye e i cattivi tenenti della storia del cinema, da qualche parte tra Philip Marlowe, Harvey Keitel (in versione Abel Ferrara) e Colombo. Vincent Cassel è François Visconti, un poliziotto alcolizzato che nasconde vodka o whisky nella tasca interiore di un trench troppo grande, stropicciato e démodé.
Dentro un look da detective clochard, eredità del cinema americano, Cassel compone un personaggio senza filtri ed ebbro di nevrosi, un investigatore febbrile che vampirizza lo schermo e finisce suo malgrado per cavare sangue a Sandrine Kiberlain e Romain Duris. Tre nomi, tre star, tre talenti riconosciuti privati di una direzione credibile e abbandonati a se stessi su un battello alla deriva. I personaggi di Érick Zonca, esageratamente tipizzati, come se il film fosse mosso da un desiderio di finzione invece che di realismo, abitano un décor che privilegia la luce notturna, gli interni borghesi, i sex-shop dozzinali.
Indeciso tra polar nichilista o poliziesco ansiogeno, Black Tide flirta sovente col grottesco, mettendo in dubbio la volontà seriosa dell'impresa o insinuando addirittura la commedia che si prende gioco del registro in cui si rotola. Tra incoerenze grossolane e sbandamenti narrativi, tra false piste e intrighi secondari che non servono a niente (la storia del figlio di Cassel), azzardare un'ipotesi è praticamente impossibile.
A una prima lettura, quella in stazione, Black Tide non sembra coltivare altra ambizione che essere un polar senza riflessioni metafisiche o interessi al di là della sua storia. Ma a rileggerlo bene, e comodamente in viaggio, il film di Zonca rivela un bisogno malato di amare che investe tutti i suoi personaggi. L'indagine si accomoda su un'idea soggiacente: l'assenza che tradisce la mancanza d'amore. Tra Visconti e Solange, la madre del fanciullo scomparso, l'attrazione sessuale nasce dopotutto dalle rispettive privazioni. Lui ha 'perso' la moglie, lei ha sposato un uomo distratto.
Zonca intraprende un'esplorazione maldestra delle passioni umane, folli o no, tuffando il suo film in un fiume nero, quello del titolo originale (Fleuve noir) e di una casa editrice francese specializzata (appunto) in romanzi popolari. Giustizieri e sospettati sono rinviati a giudizio, accumulando nervosamente indizi fino allo switch finale. Traslocato a Parigi da Tel Aviv, Black Tide è un adattamento del best seller di Dror Mishani ("Un caso di scomparsa"), un adattamento letterale e agito da un comportamento carico e borderline. Un film tascabile da consumare avidamente sul prossimo treno. Bon voyage.
Il capitano di polizia Francois Visconti è un laido alcolista, abbandonato dalla moglie e con un figlio adolescente invischiato in piccoli spacci; ma è anche un segugio dal fiuto infallibile in grado di penetrare i più oscuri recessi della natura umana.La scomparsa di un giovane studente senza tanti grilli per la testa lo mette sulle tracce di un suo professore che sembra avere troppi scheletri nell'armadio [...] Vai alla recensione »
Gli elementi drammatici per fare qualcosa di interessante c’erano probabilmente tutti nella storia, tratta da un romanzo di Dror Mishani, ma si sono persi nella trasposizione di Érick Zonca, sono rimasti sullo sfondo, dimenticati o banalizzati dalla sceneggiatura incentrata totalmente sulla caratterizzazione estrema e quasi caricaturale del protagonista, peraltro bene interpretato [...] Vai alla recensione »
Dopo un decennio di attesa un non riuscitissimo ritorno alla regia per Zonca,che si ispira al romanzo "Un caso di scomparsa" di Dror Mishani.Polar odierno dalla bella atmosfera squallida ed individui laidi a partire dal protagonista.Lo stile impassibile e la visione desolante dei rapporti umani e della famiglia che emergono col districarsi degli eventi colpiscono,ma i personaggi non hanno [...] Vai alla recensione »
Un film che sa prenderti e coinvolgerti ma che non porta a nessun reale sospetto e nessuna ipotesi. Difficile considerarlo un vero thriller. Totalmente fuori luogo la storia secondaria del figlio del protagonista. Tutto ciò che ha a che fare col sesso è sviluppato in modo frettoloso e quasi ridicolo, con scene messe qua e là senza ragion d'esistere e di cui si poteva volentieri [...] Vai alla recensione »
Vincent Cassel cerca di "appoggiarsi" alla grande interpretazione di Daniel Auteuil ne " L' Ultima Missione" di Olivier Marchal, ma riesce solo in parte, perché la "colpa è nel manico", ovvero, il film, che non è proprio riuscitissimo. Storia buia, direi nera, che non riesce però a convincere fino in fondo.
cassel sfodera uno dei suoi personaggi sempre sulla falsariga del brutto cattivo pervertito,un film aggrovigliato non sempre capibile e forse troppo farcito,alla fine la matassa non si dipana come dovrebbe ....
Fin dalle prime sequenze, la povera Sandrine Kiberlain, una madre a cui è scomparso il figlio, sembra cercare con gli occhi un'anima caritatevole che arrivi a salvarla dal naufragio. Possiamo capirla: in questo scialbo poliziesco non funziona niente. Né l'intrigo (poco credibile), né il ritmo (apatico), né gli eccessi delle star (ai limiti del ridicolo).
Bizzarro giallo francese, che si segue con trepidazione fra troppi colpi di scena fino alla poco convincente chiusa. Il ruvido, trasandato sbirro Francois Visconti, whisky facile e famiglia difficile, indaga sulla scomparsa di un sedicenne con sorellina down, madre svagata e padre sempre lontano. Primo dei sospettati l'ambiguo professor Yann Bellaile, insegnante del ragazzo.
Si erano perse le tracce di Érick Zonca che, negli anni 90, con La vita sognata degli angeli, si era rivelato come uno dei più promettenti registi francesi. Il suo ritorno al grande schermo dopo dieci anni avviene con un progetto abbastanza inatteso, lontano dalla sua figura di autore: l'adattamento di un romanzo di successo, con un ruolo di poliziotto maudit ritagliato su misura per Vincent Cassel [...] Vai alla recensione »