ilcritico89
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giovedì 9 marzo 2017
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jackman saluta wolverine nel migliore dei modi
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L'ultimo film di Hugh Jackman nei panni di Wolverine è stupendo,probabilmente il migliore di quelli fatti sugli X-Men e uno dei migliori tra tutti i film sui supereroi.
Un film maturo (non a caso vietato ai minori di 17 in America e 14 in Italia) dove l'azione bruta e il sangue fanno da padrone e dove Logan più che un supereroe e un mutante è un uomo come noi che cerca in tutti i modi di proteggere se stesso e chi gli sta accanto.
Non c'è spazio per sorridere nemmeno 1 secondo come spesso accade in altri film Marvel,ma solo per commuoversi in alcuni momenti come sul finale.
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mercoledì 8 marzo 2017
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ashtray_bliss
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martedì 7 marzo 2017
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film epocale e bellissimo!
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Logan è il film Marvel che aspettavamo da tempo. Una pellicola cruda, violenta, crepuscolare, amara e tuttavia profondamente vitale, dinamica ed empatica. Un film epocale che lascia il segno e si rende memorabile per la forza espressiva, visiva ed emotiva che trasmette al pubblico. Con Logan cala definitivamente (?) il sipario su uno degli antieroi più complessi e interessanti di sempre, ovvero Wolverine che si è presentato cinematograficamente 17 anni fa al pubblico ed è stato accolto con esaltazione e amore. Questo epilogo è un vero e proprio epos post-apocalittico che riecheggia egregiamente le atmosfere ruvide di Mad Max e altresì quelle terrestri di Interstellar, tra i campi di mais in un'America rurale e decadente che di futuristico ha ben poco.
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Logan è il film Marvel che aspettavamo da tempo. Una pellicola cruda, violenta, crepuscolare, amara e tuttavia profondamente vitale, dinamica ed empatica. Un film epocale che lascia il segno e si rende memorabile per la forza espressiva, visiva ed emotiva che trasmette al pubblico. Con Logan cala definitivamente (?) il sipario su uno degli antieroi più complessi e interessanti di sempre, ovvero Wolverine che si è presentato cinematograficamente 17 anni fa al pubblico ed è stato accolto con esaltazione e amore. Questo epilogo è un vero e proprio epos post-apocalittico che riecheggia egregiamente le atmosfere ruvide di Mad Max e altresì quelle terrestri di Interstellar, tra i campi di mais in un'America rurale e decadente che di futuristico ha ben poco. Ambientato dapprima nella natura arida, assolata e spietata del confine messicano che incornicia in modo assolutamente impeccabile il cupo dramma famigliare e umano, e successivamente nelle zone boschive del Nord Dakota dove calerà definitivamente il sipario. Ma le sensazioni predominanti e trasmesse al pubblico, sopratutto nella prima parte, sono l'abbandono, la rassegnatezza, la stanchezza psicofisica nonchè la consapevolezza della morte imminente.
Laddove i mutanti non esistono più e dove i super-eroi non sono in grado di controllare le loro abilità ma attendono la morte, attimo dopo attimo, sconfitti dal peso del tempo e della malattia, ma sconfitti anche dalle troppe battaglie vinte e perdute. In questa contesto pessimista incontriamo Logan, che ha ormai sepolto il suo passato da Wolverine e lavora come autista di limousine. Ma Logan e' invecchiato, letteralmente logorato dal tempo e dall'alcol, stanco e le sue capacità di rigenerative non funzionano più come una volta. Le sue ferite non si rimarginano e i suoi artigli all'adamantio non scalfiscono più come prima. Logan non è l'unico X-men ad essersi arreso alla mercè del tempo: Charles Xavier è anch'egli anziano e debole, ormai incapace di controllare i suoi poteri psichici che deve tenere sotto controllo assumendo farmaci e costretto a vivere il resto dei suoi giorni all'interno di una cisterna abbandonata.
Il lato umano, vulnerabile e mortale predomina quindi sulle scene insieme al cinismo e al pessimismo fornito dalla vita stessa che ricorda ai protagonisti, frame dopo frame, di essere giunti al capolinea. Eppure qualcosa di straordinario spezza la routinaria e solitaria esistenza dei protagonisti quando una donna messicana rintraccia Logan e gli chiede di scortare lei e una bambina, Laura, ai confini col Canada. Logan si rifiuta ma presto scoprirà che forze oscure stanno dando la caccia alla piccola e lo stesso Xavier lo informa che i mutanti esistono ancora e che la bambina è una di loro. A quel punto avrà inizio una dinamica e adrenalinica fuga on the road, che vede protagonisti Charles, Logan e Laura e che ridefinirà le dinamiche simil-famigliari che si creano fra i protagonisti, mentre tentano di sopravvivere e sfuggire dai tentacoli della Transigen, società che vuole eliminare tutti i rimanenti X-men di nuova generazione dopo aver perfezionato il prototipo X-24. La fuga assume tonalità cupe e violente mentre ognuno dei protagonisti deve affrontare situazioni che mettono alla prova la loro resistenza ma anche il loro codice etico e morale in una drammatica corsa contro il tempo e l'esercito di Zander Rice.
La parola fine alla leggendaria e iconica figura di Wolverine/ Logan giunge per mano di un regista, Mangold, sapiente e abilissimo nel dirigere un cinecomix maturo e disilluso che riesce a rinnovare il genere ed eleva Logan ad un prodotto stilisticamente audace, cupo, profondo e incisivo da essere giustamente paragonato al Dark Knight di Nolan.
Perfetta la caratterizzazione dei personaggi e specialmente lo sviluppo emotivamente coinvolgente tra Logan e Laura che si rivelerà profonda e viscerale dato che i due hanno in comune molto di più di quel che sembra. Altresì curata è la relazione quasi paterna che si installa tra Logan e Xavier il quale dispensa sempre i suoi filosofici consigli, mentre per entrambi rappresenta un saldo punto di riferimento. La parte finale della pellicola è emotivamente carica ma anche ricca di azione e non delude sotto alcun aspetto: coreografie di combattimento ottimamente eseguite, violenza, voglia di vendetta ma sopratutto di proteggere. E in questo caso si tratta di proteggere la piccola Laura e di permettere a lei e i suoi amici (anch'essi mutanti) di attraversare il confine e proseguire il viaggio verso una terra promessa, denominata appunto, Eden.
Hugh Jackman rivestendo per l'ultima volta i panni di Wolverine fornisce una impeccabile, perfetta e grandiosa interpretazione la quale verrà ricordata per la sua intensità che riesce a catturare pienamente. Altresì eccellente l'ultima prova di Patrick Stewart nei panni del professore X, ormai anziano e dolente ma che non si rassegna e coltiva speranze per il futuro, proprio e dei mutanti. Straordinaria e veramente impressionante l'interpretazione della giovanissima Daphne Keen in un ruolo aggressivo, tenace, violento ma infine profondamente empatico. Perfetto e coerente il taglio realistico e crudo dato al film che, esattamente come il Cavaliere Oscuro alla sua epoca, minimizza l'influenza del comix e degli effetti speciali puntando tutto sulle dinamiche umane, e sui sentimenti che emergono. Alcuni forse lamenterano l'assenza di un vero e proprio villain ma in realtà l'avversario principale degli eroi non è altro che quello dei comuni mortali: il tempo, la vecchiaia, la morte.
In conclusione si tratta d'un capolavoro del genere, un'epopea intimamente umana che commuove e conquista anima e cuore. Da vedere e rivedere assolutamente. 5/5.
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fabiant.
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martedì 7 marzo 2017
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esasperata esaltazione di violenza senza trama
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La prima cosa che viene da chiedersi, dopo la visione di questo film, è come si sia potuti giungere a una fine così indegna non solo per Logan e Charles Xavier ma per l'intera saga di X-Men. Davvero imperdonabile, soprattutto per un regista interessante come James Mangold. A conti fatti è uno dei film più cupi, esasperanti e pesanti che si possa vedere al grande schermo (senza contare alcune scene evitabili e di cattivo gusto). Intendiamoci, attori e scenografie sicuramente ineccepibili. L'intera sceneggiatura però è irrimediabilmente composta da un 85% di scene violente e un misero 15% di storia del tutto priva di creatività e di idee.
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La prima cosa che viene da chiedersi, dopo la visione di questo film, è come si sia potuti giungere a una fine così indegna non solo per Logan e Charles Xavier ma per l'intera saga di X-Men. Davvero imperdonabile, soprattutto per un regista interessante come James Mangold. A conti fatti è uno dei film più cupi, esasperanti e pesanti che si possa vedere al grande schermo (senza contare alcune scene evitabili e di cattivo gusto). Intendiamoci, attori e scenografie sicuramente ineccepibili. L'intera sceneggiatura però è irrimediabilmente composta da un 85% di scene violente e un misero 15% di storia del tutto priva di creatività e di idee. Peccato. Ci si aspettava molto di più, viste le enormi risorse impiegate. Un film non può prendersi troppo sul serio senza neppure un minimo di impegno narrativo. E soprattutto non può basarsi solo e unicamente sull'esaltazione della violenza e di una disperata ineluttabilità dall'inizio alla fine. Ma se lo scopo era fare il boom al botteghino, beh allora un senso questo film ce l'ha avuto.
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(di l''uomodellasala)
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lunedì 6 marzo 2017
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mah bruttissimo
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Il peggior film della saga. Un film a sé stante. Subito che il regista abbia mai letto un fumetto di wolverine in vita sua. Un film psicologico, francamente brutto, alle volte fastidioso, con attori petulanti e con pochissima azione, se non una bambina che scalcia. Lasciamo perdere. Esistono altri meravigliosi film della Marvel.
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(di fabiant.)
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elpanez
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lunedì 6 marzo 2017
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logan non poteva salutarci meglio
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LOGAN
Pochi anni dopo gli avvenimenti accaduti in X-men giorni di un futuro passato, James Mangold prende in mano il timone per dirigere l’ultima opera dedicata a Logan: The Wolverine.
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LOGAN
Pochi anni dopo gli avvenimenti accaduti in X-men giorni di un futuro passato, James Mangold prende in mano il timone per dirigere l’ultima opera dedicata a Logan: The Wolverine. La pellicola inizia inserendo fin da subito toni cupi, drammatici, maturi e brutali come mai siamo stati abituati da un film della saga. Ci troviamo di fronte ad un Logan abbattuto dal suo passato, che non gli resta più niente da vivere, come se non aspettasse altro che la sua morte, non vi è più speranza né in lui né in tutto il genere dei mutanti. Il suo carattere viene condito da un’ambientazione distopica, un futuro in mano a grandi uomini che fanno del male al popolo per fare del bene a loro stessi, ove i mutanti sono ormai quasi istinti e dietro alla maschera di feste e sbraghi notturni che Mangold evidenzia in svariate scene risiede criminalità e tanta voglia di uccidere. Veniamo fin da subito introdotti in un mondo che non siamo abituati a vedere in un cinecomic e fin dal primo piano sequenza si percepisce l’esplicita violenza che ci accompagnerà per tutto il film. I personaggi vengono presentati in uno stato vulnerabile, sia Logan che Charles, quest’ultimo mangiato dalla droga e dal suo passato oscuro che l’ha portato a vivere dentro una cisterna come se fosse in quarantena. Mangold riesce in modo impeccabile, soprattutto per un cinecomic, a caratterizzare i personaggi e riuscire a sfaccettarli in ogni loro particolare: Logan agisce per conto del suo passato, è intrappolato in esso e non riesce ad uscirne, odia se stesso e si pente di ciò che ha fatto, di come ha ucciso, ma non vuole riscattarsi, rimane nel limbo dei suoi ricordi, tale da definirsi un errore divino. Charles viene presentato come un uomo ormai ai titoli di coda della sua vita, ma con ancora tanta speranza per i mutanti, poiché ignaro di come la vita per quest’ultimi sia pressoché finita. L’uomo mostra il fanciullo che è in lui, il suo lato bambino di vedere un futuro migliore per i mutanti della prossima generazione ma ignaro del pericolo che questo suo obiettivo può rappresentare. Il rapporto fra Logan e Charles è apparentemente debole, ma molto forte nell’abisso delle anime dei due protagonisti. Charles crede in lui nel dar vita ad una nuova stirpe di mutanti, ma Logan non crede in se stesso, è consapevole del fatto che le persone che gli stanno accanto si fanno del male, non vuole assumersi responsabilità, non vuole tutelare nessuno perché non riesce nemmeno a tutelare se stesso, si definisce un mostro. Wolverine subisce una metamorfosi nel corso del film, da abbattuto quale era ha deciso di portare a termine l’obiettivo che gli è stato affidato da Charles, il tutto sorretto da una sceneggiatura che non lascia nulla al caso e che evidenzia in modo pulito e chiaro quanto una persona possa toccare il fondo della propria anima e non riconoscere più se stesso per poi riuscire, grazie ad aver toccato il fondo, a dare un contributo alla vita delle altre persone che, non come lui, sono all’inizio della propria vita.
Il tutto viene girato da una regia al cardiopalma: dall’inizio alla fine della pellicola non vi potrete annoiare, Mangold non vi lascerà un minuto di respiro, vi sono continui plot twist, ribaltamenti di trama e scene d’azione spettacolari, talvolta anche troppo confusionarie ma sempre efficaci che vi sbalordiranno. I tempi sono gestiti benissimo e sono studiati per dare la giusta importanza e rilevanza ai personaggi, senza tralasciarne alcuno. Il Fan Service è distribuito benissimo, mettendo alla luce molti fumetti degli x-men senza andare fuori contesto e richiamando scene dei film precedenti incastrate da dialoghi solidi e molto ben riusciti.
Mangold ci fa entrare nella vera indole del protagonista, interpretato da un grandissimo Hugh Jackman affezionato al suo Wolverine più che mai. Fra noi e Logan si crea empatia, i sentimenti vengono riportati su schermo fedelmente e realisticamente riscaldandoci il cuore dalle emozioni che vengono trasmesse mantenendo comunque lo spirito dei cinecomic con battaglie esaltanti, iperboliche e, in questo particolare caso, estremamente violente. Finalmente dopo anni i Villain ricoprono un’importanza decisiva e hanno grandissimo carisma: sono pazzi, alcuni apparentemente innocenti, altri brutali. Il tutto viene accompagnato da una fotografia in perfetta sintonia con le altri componenti tecniche che risalta molto l’ambiente cupo, tetro e drammatico ma presenta anche qualche spiraglio di sollievo: luci chiare che trasmettono quel poco di speranza e accostamenti cromatici affascinanti e condito da una colonna sonora toccante e adrenalinica, nient’altro da aggiungere se non che riesce nel suo intento: farci venire i brividi.
Peccato per il mancato approfondimento del passato dei personaggi, che per tutta la pellicola vi chiederete in che modo si siano ridotti in tale stato, non rispondendovi mai in modo degno e concreto; confido nei prossimi film Marvel!
Infine ci troviamo davanti ad un cinecomic evoluto, maturo che si sofferma sullo stato d’animo dei personaggi trascurando gli errori commessi dai suoi capitoli precedenti. Siamo di fronte ad un film solido e potente di significato che riesce a trattare temi come l’amore che provi per una persona e quanto le persone al tuo fianco possano migliorarti risollevandoti dall’abisso in cui ti sei cacciato: dando retta solamente a te stesso la tua mente sprofonda sempre di più nell’abisso, tale da non vedere più la luce, tale da non sentire più le emozioni, tale da non percepire più i sensi, tale da non avere più la vita.
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super2davide
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lunedì 6 marzo 2017
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meraviglioso
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Logan è una meraviglia. Non ha difetti. A mio parere, il miglior film sui supereroi di tutta la storia del cinema, insieme a watchmen. Crudo, pessimista, cinico e spietato. Distrugge tutti i canoni a cui i film del genere ci avevano abituati e crea qualcosa di nuovo, fresco e innovativo che da tempo aspettavamo.
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lunedì 6 marzo 2017
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imbarazzante !!
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Come far cadere il mito degli Xmen di wokverine e del.professor Xavier con un unico film!!!
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cinemich
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domenica 5 marzo 2017
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logan: uomo o mutante?
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Logan è l'ultimo film dove Wolverine è interpretato da Hugh Jackman; e credo con tutto me stesso che non si potesse fare di meglio. Questo film esprime finalmente l'umanità che Logan ha dentro di se, ma che ha sempre celato nella sua rabbia e nel suo menefreghismo. Certo, tutto ciò non è immediato, ma nello svolgersi della trama si nota un cambiamento nell'animo dell'uomo dagli artigli di adamantio. Ormai, è vecchio e stanco: non è più in grado di rigenerarsi completamente, e questo lo rende più umano, o meglio dire un ibrido. L'elemento chiave della storia che lo porta a cambiare progressivamente è l'incontro con la bambina Laura, molto simile a lui e tra i due vi è un legame non solo affettivo (non voglio spoilerare elementi chiave della trama).
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Logan è l'ultimo film dove Wolverine è interpretato da Hugh Jackman; e credo con tutto me stesso che non si potesse fare di meglio. Questo film esprime finalmente l'umanità che Logan ha dentro di se, ma che ha sempre celato nella sua rabbia e nel suo menefreghismo. Certo, tutto ciò non è immediato, ma nello svolgersi della trama si nota un cambiamento nell'animo dell'uomo dagli artigli di adamantio. Ormai, è vecchio e stanco: non è più in grado di rigenerarsi completamente, e questo lo rende più umano, o meglio dire un ibrido. L'elemento chiave della storia che lo porta a cambiare progressivamente è l'incontro con la bambina Laura, molto simile a lui e tra i due vi è un legame non solo affettivo (non voglio spoilerare elementi chiave della trama). Un altro personaggio mostrato in chiave diversa è sicuramente Charles Xavier, il quale è in questo film stanco, e anche più schietto se si può dire. E' sempre apprezzato vedere un supereroe in chiave umana e non invincibile, e in questo film credo ci siano riusciti alla perfezione. Ciò che inoltre colpisce in questo lungometraggio è l'ambiente nel quale si svolge: apocalittico, quasi vecchio, a volte malinconico, e soprattutto realistico. Ma riesce nell'obiettivo di caratterizzare ancora meglio i vari personaggi che compongono la trama. A proposito di quest'ultima: in realtà, non si può dire che sia il pilastro principale del film. Invece, credo sia il modo nel quale si è voluto rappresentare questi stanchi eroi il vero pilastro e punto fermo. Ultima nota eccellente è la violenza brutale, cruda ma mai eccessiva del film. Questo aumenta secondo me quel senso di realismo che il regista voleva far trasparire in questa ultima interpretazione del personaggio più famoso degli X-men. Non posso raccomandare abbastanza questo film. E' crudo, realistico, alterna un ritmo veloce e lento, mostra episodi di vita quotidiana, manda messaggi fondamentali e costruttivi. E' un bellissimo film, e soprattutto si distingue da molti altri film di supereroi. Merita i bellissimi commenti che fino ad ora ho letto.
p.s. Nota a margine: non è un film adatto per un bambino. se in America è stato vietato ai minori di 17 anni vi è un motivo. La violenza è brutale, persino per un normale adulto. E alcuni temi trattati non sono così rose e fiori.
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domenica 5 marzo 2017
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indegno!
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Trama poco approfondita, splatter senza senso. Le morti immotivate e poco sentite dei personaggi sono molto fastidiose per un appassionato della saga degli x-men. Come al solito il terzo di una trilogia si perde. E da Logan non ci si può aspettare nient'altro. Hugh jackman fa un'ottima performance (motivo dell'unica stella) però la psicologia di Wolverine è poco approfondita. I "nemici" sono indefiniti. Invece di creare una nemesi vera e propria si preferisce attribuire il ruolo di cattivo ad una associazione che viene ben poco delineata! Andatelo a vedere solo per concludere la saga non per altro. La
[+] non è il solito cinecomic
(di l''uomodellasala)
[ - ] non è il solito cinecomic
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