claudia
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giovedì 7 gennaio 2021
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film senza processo
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Il film non ha processo interno, tutto accade quasi immotivatamente. La protagonista sembra compiere passaggi bipolari senza coerenza o evoluzione, personificando cambiamenti non giustificati o motivati dalla trama; ciò purtroppo svuota la dinamica del film la trama e mortifica le interpretazioni del cast. A proposito di cast, mi chiedo quale sia il senso della presenza di uno sprecato Tom Hanks che si limita a ridacchiare sullo sfondo delle performance della protagonista.
Il finale è incommentabile, privo di qualsiasi impatto chiude il cerchio colabrodo di un film che manca di centratuta.
Anche il tema di una ipotetica società distopica in cui la libertà individuale è assoggettta da un sistema digitale/social non ha grinta, spessore, complessità; anche questo livello, infatti, risulta a mio avviso snaturato e banalizzato.
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Il film non ha processo interno, tutto accade quasi immotivatamente. La protagonista sembra compiere passaggi bipolari senza coerenza o evoluzione, personificando cambiamenti non giustificati o motivati dalla trama; ciò purtroppo svuota la dinamica del film la trama e mortifica le interpretazioni del cast. A proposito di cast, mi chiedo quale sia il senso della presenza di uno sprecato Tom Hanks che si limita a ridacchiare sullo sfondo delle performance della protagonista.
Il finale è incommentabile, privo di qualsiasi impatto chiude il cerchio colabrodo di un film che manca di centratuta.
Anche il tema di una ipotetica società distopica in cui la libertà individuale è assoggettta da un sistema digitale/social non ha grinta, spessore, complessità; anche questo livello, infatti, risulta a mio avviso snaturato e banalizzato.
Brutti dialoghi, scene sconnesse; il ruolo dell'amica non viene caratterizzato minimamente, rimanendo superficiale come del resto tutta la storia di un film che manca di approfondimento.
Non lo consiglio, film proprio brutto e noioso.
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emanuele 1968
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venerdì 19 luglio 2019
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fa pensare
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Visto ieri su rai3, bello, provocatorio, fa pensare, attuale, merita, ottimo nei cineforum con dibattito finale.
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inesperto
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sabato 3 novembre 2018
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eccesso di trasparenza
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Trattasi di una distopia ambientata in un ipotetico presente, non di fantascienza; tutte le tecnologie presenti nel film esistono realmente, non sono di là da venire. La bella Watson interpreta una ragazza che viene inghiottita da una valanga di novità non appena viene assunta dalla grande multinazionale informatica The Circle. Fatica a star dietro a tutto ed a tutti in principio; in seguito, quando riesce a mettersi in linea, spicca per intelligenza e capacità d'iniziativa; nella parte finale, si rende conto del pericolo ad agisce al fine di arginarlo. Ecco, dalla presa d'atto della situazione al successo dell'intervento risolutore, si è fatto tutto con troppa fretta e facilità.
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Trattasi di una distopia ambientata in un ipotetico presente, non di fantascienza; tutte le tecnologie presenti nel film esistono realmente, non sono di là da venire. La bella Watson interpreta una ragazza che viene inghiottita da una valanga di novità non appena viene assunta dalla grande multinazionale informatica The Circle. Fatica a star dietro a tutto ed a tutti in principio; in seguito, quando riesce a mettersi in linea, spicca per intelligenza e capacità d'iniziativa; nella parte finale, si rende conto del pericolo ad agisce al fine di arginarlo. Ecco, dalla presa d'atto della situazione al successo dell'intervento risolutore, si è fatto tutto con troppa fretta e facilità. Per arrivare, poi, ad un finale che non tranquillizza affatto, nonostante i malintenzionati siano stati smascherati. Nel complesso, non si può dire che si tratti di un cattivo prodotto cinematografico.
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ennio
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giovedì 20 settembre 2018
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ben riprodotto, a parte il finale
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E' sempre difficile commentare con obiettività un film tratto da un romanzo, specie se il 90% dei critici vedono il film e basta, giudicando quindi una sceneggiatura più o meno artefatta e adattata alla storia originale.
Nel caso del "Cerchio", il film ha il pregio di essere abbastanza fedele al romanzo, eliminando alcune zone superflue ma anche, ahimè alcuni spunti a mio avviso importanti per s-banalizzare un pò le storie dei principali protagonisti.
Per il resto, a parte un buon Tom Hanks, nessun attore brilla in modo particolare, e la recitazione segue fin troppo i clichè hollywoodiani recenti. A questo proposito, mi viene da pensare che il vero "Cerchio" sia un'istituzione secolarizzata come Hollywood, una sorta di "grande fratello cinematografico" in cui ogni faccia, ogni corpo, ogni mossa, ogni espressione ed ogni battuta sono, devono essere sempre le stesse in ogni film.
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E' sempre difficile commentare con obiettività un film tratto da un romanzo, specie se il 90% dei critici vedono il film e basta, giudicando quindi una sceneggiatura più o meno artefatta e adattata alla storia originale.
Nel caso del "Cerchio", il film ha il pregio di essere abbastanza fedele al romanzo, eliminando alcune zone superflue ma anche, ahimè alcuni spunti a mio avviso importanti per s-banalizzare un pò le storie dei principali protagonisti.
Per il resto, a parte un buon Tom Hanks, nessun attore brilla in modo particolare, e la recitazione segue fin troppo i clichè hollywoodiani recenti. A questo proposito, mi viene da pensare che il vero "Cerchio" sia un'istituzione secolarizzata come Hollywood, una sorta di "grande fratello cinematografico" in cui ogni faccia, ogni corpo, ogni mossa, ogni espressione ed ogni battuta sono, devono essere sempre le stesse in ogni film. Poi per forza che uno pensa male degli americani.
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giusy
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lunedì 30 luglio 2018
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ma come finisce?
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non so che dire...adoro tom hanks ma mi ha deluso. un film dove in continuazione ho pensato...ora arriva la svolta...ma la svolta non arriva mai...neanche alla fine.
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vepra81
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lunedì 9 luglio 2018
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il circolo che mette all'angolo
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Sembra fantascenza ma alla fine ci si trova in un furuto immimente. All'inizio parte con calma. La solita ragazza che entra in una grande azienda. Un pò in lei ci ritroviamo. Nuovi amici e nuove regole. Poi la carriera che affiora con pochi momenti liberi e forse anche un pò di amore che arriva. Ci sembra di essere in un film romantico dove tutto va bene. E poi la trama cambia e iniziamo a trovarci a prendere delle decisioni sulla privacy. Le innnovazioni che prima di fanno dire woww poi diventano cose che vogliamo allontanare. Complimenti allo sceneggiatore del film. Ha scritto una cosa così assurda che sembra essere vera. Speriamo davvero di non arrivare a tanto nella realtà.
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Sembra fantascenza ma alla fine ci si trova in un furuto immimente. All'inizio parte con calma. La solita ragazza che entra in una grande azienda. Un pò in lei ci ritroviamo. Nuovi amici e nuove regole. Poi la carriera che affiora con pochi momenti liberi e forse anche un pò di amore che arriva. Ci sembra di essere in un film romantico dove tutto va bene. E poi la trama cambia e iniziamo a trovarci a prendere delle decisioni sulla privacy. Le innnovazioni che prima di fanno dire woww poi diventano cose che vogliamo allontanare. Complimenti allo sceneggiatore del film. Ha scritto una cosa così assurda che sembra essere vera. Speriamo davvero di non arrivare a tanto nella realtà.
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ndiga
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lunedì 9 luglio 2018
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incompleto
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Tema caldissimo a metà tra il Grande Fratello dei social, con inquietanti paralleli con l'odierna politica nazionale (piattaforme elettorali poco trasparenti). Purtroppo il film non approfondisce, rimane epidermico con la mediocre Emma Watson (il grande Tom questa volta moscissimo, come nella sua ultima scena) e si chiude quasi improvvisamente. Peccato, meritava maggiore visione
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lunedì 30 aprile 2018
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cosa penso di the circle
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Secondo me the circle è molto interessante appassionata io ho 11 anni ho capito tutto tranne il finale comunque questo è compensato dal fatto che come attrice perincipale c'è la favolosa Emma Watson di cui io sono la fan numero uno. Consiglio a tutti di andarlo a vedere anche se è un genere che piace a pochi ma,secondo me, a quei pochi fará inpazire. In definitiva de circle mi è piaciuto moltissimo
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crisalidea
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mercoledì 29 novembre 2017
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di forme e confini. ovvero intorno alla democrazia
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Nel 2017 escono nelle sale due film che hanno diverse cose in comune di cui una mi ha colpito particolarmente: il titolo è il nome di una figura geometrica.
Un cerchio e un quadrato.
Anzi il cerchio e il quadrato.
SUL CERCHIO
Nel primo film in ordine cronologico, aldilà delle banalità che la affossano, l'idea del cerchio rimanda alla forma della struttura in cui i personaggi lavorano, una forma che si rivela totalizzante, ma anche alla forma della minuscola telecamera che come la pupilla di un occhio onnipresente, tutto vede, registra e soprattutto condivide.
All'interno di questa forma centralizzante, che è al tempo stesso fisica, psicologica e culturale, si disfano quindi i confini astratti tra pubblico e privato, tra ciò che può e non può essere condiviso e si disfano i confini materiali: non esistono più mura domestiche che possano proteggere l'intimità familiare o personale, non esiste più la pelle a nascondere ciò che accade dentro il corpo.
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Nel 2017 escono nelle sale due film che hanno diverse cose in comune di cui una mi ha colpito particolarmente: il titolo è il nome di una figura geometrica.
Un cerchio e un quadrato.
Anzi il cerchio e il quadrato.
SUL CERCHIO
Nel primo film in ordine cronologico, aldilà delle banalità che la affossano, l'idea del cerchio rimanda alla forma della struttura in cui i personaggi lavorano, una forma che si rivela totalizzante, ma anche alla forma della minuscola telecamera che come la pupilla di un occhio onnipresente, tutto vede, registra e soprattutto condivide.
All'interno di questa forma centralizzante, che è al tempo stesso fisica, psicologica e culturale, si disfano quindi i confini astratti tra pubblico e privato, tra ciò che può e non può essere condiviso e si disfano i confini materiali: non esistono più mura domestiche che possano proteggere l'intimità familiare o personale, non esiste più la pelle a nascondere ciò che accade dentro il corpo. Tutto viene socializzato, trasmesso, diffuso.
Solo il confine del cerchio permane e si rafforza nel suo ruolo di controllore e in qualche modo di conduttore di ciò che avviene al suo interno. Del resto non possiamo sorvolare sul come le forme influenzino fortemente i contenuti.
Un'idea forte, forse non tanto originale ma resa molto attuale dai richiami a realtà influenti del nostro tempo, che viene però sviluppata in modo piuttosto mediocre, con personaggi che non hanno spessore e si conclude con un finale dal sapore buonista e semplificante: il potere di controllare e socializzare tutto viene usato contro la stessa struttura che viene inglobata nel processo, per renderla a sua volta trasparente.
Invece di ristabilire i confini degli spazi vitali si cerca di distruggere l'ultimo, il fautore stesso del disfacimento, ma restano delle domande che il film non affronta fino in fondo: davvero la forma di democrazia di cui abbiamo bisogno può essere basata sull'estremizzazione dell'uso di tecnologie pervasive che socializzano il privato proiettando l'esistenza in un mondo virtuale? E' possibile che l'estremizzazione di una forma fino ad utilizzarla per annientare se stessa sia un cambiamento? Ossia è possibile cambiare davvero le cose conservandone la forma? Inglobandola all'interno dei suoi stessi confini si costruisce un altro confine che conserva quella forma, ma ad un altro livello, o la si distrugge?
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liuk!
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domenica 10 settembre 2017
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pessimo
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Sci-Fi di matrice social realizzato bene ma con una trama senza capo nè coda. Domandandosi continuamente "e quindi?" ad ogni scena, lo spettatore si trascina verso un finale insensato che riassumente benissimo l'intera pellicola, una vera stupidaggine. Da evitare assolutamente.
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