dandy
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sabato 21 marzo 2020
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per gli amanti del genere.
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Dopo essersi messo in luce con diversi cortometraggi horror,il regista debutta(autoproducendosi e curando anche montaggio e sceneggiatura con Annamaria Lorusso)con il classico film demoniaco.Sa girare con indubbio mestiere,curando le riprese e sfruttando situazioni già viste con efficacia,e come protagonista riesce a cavarsela(lo stesso non si può dire per il pacioccoso Emulo e la monocorde Lorusso).La lunghezza poteva essere un azzardo,ma non pesa.I limiti principali sono alcuni dialoghi scrausi e un doppio twist finale del tutto superfluo e stonato.Nel complesso è un prodotto indipendente destinato esclusivamente ai fan dell'horror indipendente,ma più professionale e apprezzabile di molti altri film nostrani di genere.
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marco
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domenica 4 febbraio 2018
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non male
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Interessante lo stato d'ansia che crea nello spettatore. Ma il finale non mi ha convinta!
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gennaro
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lunedì 22 gennaio 2018
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come c'è arrivato al cinema?
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Con tutta la buona volontà di questo mondo ma un film del genere avrebbe meritato un destino da home video negli ultimi blockbuster pre-chiusura. Vederlo al cinema inquieta perché la qualità davvero mediocre rispecchia l'andamento cinematografico italiano e se queste sono le pellicole destinate alle sale... l'horror italiano è morto e sepolto e qua si punta a essere esterofili dimenticando il nostro onorevole passato: deprecabile.
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giulia
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sabato 16 dicembre 2017
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buona l'idea, risultato mediocre
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Tra alti e bassi con maggioranza di questi ultimi, il film si destreggia mediocremente fra attori decenti e alcuni davvero pessimi e qualche scivolata registica dettata dalla giovane età del regista. Sicuramente sopra la media delle produzioni amatoriali che possono trovarsi in rete ma al cinema ci vuole ben altro per rilanciare il genere se si continua a copiare gli States.
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franrbg
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mercoledì 13 dicembre 2017
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troppo debole per il grande schermo
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Con la difficoltà produttiva contro cui i giovani filmmakers si devono imbattere oggi in Italia, si è propensi a simpatizzare per un regista debuttante che con il suo film riesce ad arrivare alla tanto ambita distribuzione in sale. Tuttavia, un conto è il percorso produttivo di un film, l'altro è la resa finale. Ho avuto modo di vedere "The Wicked Gift" all'anteprima nazionale durante il Fantafestival. Purtroppo, tutti i difetti delle produzioni low budget nazionali si ritrovano anche in questo film. Impianto tecnico piuttosto debole (si salvano solo le musiche originali di Aurora Rochez, spesso notevoli), cast dilettantesco (grave errore essere il protagonista del proprio debutto registico), sceneggiatura sbilanciata e prevedibile.
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Con la difficoltà produttiva contro cui i giovani filmmakers si devono imbattere oggi in Italia, si è propensi a simpatizzare per un regista debuttante che con il suo film riesce ad arrivare alla tanto ambita distribuzione in sale. Tuttavia, un conto è il percorso produttivo di un film, l'altro è la resa finale. Ho avuto modo di vedere "The Wicked Gift" all'anteprima nazionale durante il Fantafestival. Purtroppo, tutti i difetti delle produzioni low budget nazionali si ritrovano anche in questo film. Impianto tecnico piuttosto debole (si salvano solo le musiche originali di Aurora Rochez, spesso notevoli), cast dilettantesco (grave errore essere il protagonista del proprio debutto registico), sceneggiatura sbilanciata e prevedibile. Non si mette in dubbio l'enorme impegno da parte di D'Antona e company per tirare su un lungometraggio e farlo arrivare nelle sale, tuttavia un pubblico pagante non dovrebbe interessarsi al "cosa c'è dietro", ma giudicare esclusivamente da quello che vede sul grande schermo. E"The Wicked Gift" purtroppo, non merita la grandezza dello schermo cinematografico. Annoia, spesso scivola nel ridicolo involontario, si prende troppo sul serio, cade più volte nei cliché più classici e, alla fine, non racconta nulla di nuovo e originale.
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glenn0212
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venerdì 1 dicembre 2017
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un buon prodotto per essere un made in italy
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Ho visto il film al Fantafestival di Roma. Sinceramente a vedere dal trailer credevo si trattasse di un filmetto amatoriale, però non nego che in sala mi ha conquistato. Certo ha diversi difetti, dovuti sicuramente allo scarso budget o in alcuni dialoghi forzati e ripetuti, ma il film funziona: ho riso (tanto), mi son spaventato (il finale TOP), e persino emozionato. Questo regista ha stoffa e spero di rivederlo in futuro, inoltre ho apprezzato l'unione e genuinità della sua troupe (sembrava una piccola famiglia, non a caso, fratello incluso). Consiglio simpaticamente la visione, nonostante sia un made in Italy. Complimenti.
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venerdì 1 dicembre 2017
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un thriller nel vero senso del tetmine
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Spaventa, inquieta e fa riflettere. Visto a Roma. È il primo film italiano conin i canoni horror Usa
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