antoniocafiero
|
martedì 7 aprile 2015
|
un film che rispecchia il protagonista: insipido.
|
|
|
|
Un film che effettivamente ha delle buone basi, un tema che meritava di esser trattato senza "guanti", i dialoghi sono stati stesi malissimo, a volte la regia è confusionale, e non riesce a trasmettere, nonostante ciò, la confusione interiore dei personaggi. Un film insipido, che diceva tutto con poco, e niente con tanto; tutti i giochi di sguardi, tutti i movimenti di macchina sono stati ripresi troppe volte da non portarti a capire quali fossero i momenti clou e quali i momenti meno importanti, dato che il film non è stato in grado di incollare completamente lo spettatore per tutto il tempo. Una colonna sonora molto valida, sprecata vanamente, non hanno saputo gestirla, unica nota non stonata: la fotografia, molto, molto bella.
[+]
Un film che effettivamente ha delle buone basi, un tema che meritava di esser trattato senza "guanti", i dialoghi sono stati stesi malissimo, a volte la regia è confusionale, e non riesce a trasmettere, nonostante ciò, la confusione interiore dei personaggi. Un film insipido, che diceva tutto con poco, e niente con tanto; tutti i giochi di sguardi, tutti i movimenti di macchina sono stati ripresi troppe volte da non portarti a capire quali fossero i momenti clou e quali i momenti meno importanti, dato che il film non è stato in grado di incollare completamente lo spettatore per tutto il tempo. Una colonna sonora molto valida, sprecata vanamente, non hanno saputo gestirla, unica nota non stonata: la fotografia, molto, molto bella.
[-]
[+] come il protagonista?
(di marezia)
[ - ] come il protagonista?
|
|
[+] lascia un commento a antoniocafiero »
[ - ] lascia un commento a antoniocafiero »
|
|
d'accordo? |
|
folignoli
|
mercoledì 8 aprile 2015
|
c'era bisogno di questo film così stucchevole?
|
|
|
|
Quando si realizza un film ci si chiede sempre se era necessario farlo. Necessario per raccontare qualcosa di nuovo, in maniera nuova. La risposta in questo caso è no. Non era davvero necessario farlo. Il film è stucchevole. Patetico. Retorico. In ogni minima sfumatura. Recitazione pessima, scene dei bambini che cantano al limite dell'idiozia, stupro raccontato in maniera banale. In tutto il film si ha l'impressione che la sceneggiatura sia stata scritta in maniera affrettata col risultato che ogni scena è slegata alla successiva. Sono tutti miniepisodi che mal si amalgano e costituiscono un film spezzettato e disomogeneo. Paradossalmente le uniche scene credibili sono quelle in cui il regista scende in campo come attore.
[+]
Quando si realizza un film ci si chiede sempre se era necessario farlo. Necessario per raccontare qualcosa di nuovo, in maniera nuova. La risposta in questo caso è no. Non era davvero necessario farlo. Il film è stucchevole. Patetico. Retorico. In ogni minima sfumatura. Recitazione pessima, scene dei bambini che cantano al limite dell'idiozia, stupro raccontato in maniera banale. In tutto il film si ha l'impressione che la sceneggiatura sia stata scritta in maniera affrettata col risultato che ogni scena è slegata alla successiva. Sono tutti miniepisodi che mal si amalgano e costituiscono un film spezzettato e disomogeneo. Paradossalmente le uniche scene credibili sono quelle in cui il regista scende in campo come attore. Rispetto ad un altro film che racconta il dramma di una coppia (Nessuno si salva da solo di Castellitto), nel film di Placido non c'è mai simbiosi tra i due attori che sono sempre distanti e mai sembrano amarsi veramente. Bova e Angiolini in un'intervista, scherzando hanno detto che hanno girato separatamente e poi gli effetti digitali hanno unito le loro interpretazioni. Ebbene, pare veramente che abbiano girato in momenti e luoghi separati, vista l'interpretazione scadente.
[-]
[+] eccone un altro!
(di marezia)
[ - ] eccone un altro!
[+] p.s.
(di marezia)
[ - ] p.s.
|
|
[+] lascia un commento a folignoli »
[ - ] lascia un commento a folignoli »
|
|
d'accordo? |
|
avoavino
|
venerdì 3 aprile 2015
|
sembra un "paradosso" ma per fortuna che c'è bova!
|
|
|
|
Le motivazioni che mi hanno portato al cinema a vedere "La scelta" sono stati due:
-La regia di Michele Placido, autore che in carriera ha dimostrato di poter realizzare prodotti interessanti.
-Liberamente ispirato all'opera teatrale "L'innesto" di Pirandello.
Così, dopo aver volutamente ignorato la presenza di due attori che non sono di mio gradimento esclamando "peccato che ci sia Raoul Bova", mi sono ritrovato in poltrona.
I primi 20 minuti non sono niente di male, vengono presentati i personaggi e cose varie, poi però arriva (spoiler) lo stupro alla Angiolini che stravolge la situazione rendendola tragicomica.
[+]
Le motivazioni che mi hanno portato al cinema a vedere "La scelta" sono stati due:
-La regia di Michele Placido, autore che in carriera ha dimostrato di poter realizzare prodotti interessanti.
-Liberamente ispirato all'opera teatrale "L'innesto" di Pirandello.
Così, dopo aver volutamente ignorato la presenza di due attori che non sono di mio gradimento esclamando "peccato che ci sia Raoul Bova", mi sono ritrovato in poltrona.
I primi 20 minuti non sono niente di male, vengono presentati i personaggi e cose varie, poi però arriva (spoiler) lo stupro alla Angiolini che stravolge la situazione rendendola tragicomica. Una scena, mio modestissimo parere, girata malissimo da un cameramen impazzito, e riprese random inutili, che contribuisce alla trasformazione della stessa protagonista in una folle psicopatica (che non mi si venga a dire "aveva appena subito uno stupro, cosa ne sai tu") che in segmenti di secondi cambia umore in modo radicale più volte sotto gli occhi di un povero Bova che sembra essere l'unico sano di mente in grado di recitare e interpretare un ruolo credibile in un allegra sagra di personaggi secondari dalle frasi facili accompagnati musicalmente e visivamente (perché vengono inquadrati ventimila volte) da un coro di bambini sotto la direzione della maestra Angiolini, condito da un montaggio ripetitivo caratterizzato da collegamenti audio con le scene successive con anticipi netti sui tempi (almeno 10 secondi prima della scena che sarebbe seguita), così da ritrovarsi troppe volte ad ascoltare una conversazione di una scena con le immagini di un'altra in cui c'erano solo giochi di sguardi e movimenti a caso.
Mal ispirato all'opera teatrale "L'innesto" di Pirandello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a avoavino »
[ - ] lascia un commento a avoavino »
|
|
d'accordo? |
|
foffola40
|
giovedì 9 aprile 2015
|
poco emzionante
|
|
|
|
nonostante il tema del raconto sia vivo ed interessante il film non riesce ad emozionare lo spettatore che rimane freddo davanti ad un dramma umano importante. la regia è buona per la bella fotografia di Bisceglie, delle pale eoliche , della masseria semi abbandonata ma non tocca il cuore soprattutto quando compare la pubblicità dei divani Natuzzi. Buona l'interpretazione della Angiolini ormai attrice di tutto rispetto, meno convincente Raoul Bova. Placido regista ha sempre questo carattere un po' superficiale che non riesce a convincere del tutto. foffola40
|
|
[+] lascia un commento a foffola40 »
[ - ] lascia un commento a foffola40 »
|
|
d'accordo? |
|
|