fabio57
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venerdì 8 aprile 2016
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commedia divertente e delicata
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La commedia italiana non è morta e infatti, di tanto in tanto, ci capita di vedere qualche prodotto interessante.E' il caso di questo film,delicato, carino,privo di volgarità, contenuto,spiritoso e intelligente.Giallini e Gassman sono sempre più bravi e convincenti.Il finale della storia invece lascia un tantino perplessi, perchè abbandona i toni spumeggianti che la contraddistinguono fino a quel momento , per prendere una deriva malinconica e drammatica
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onufrio
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martedì 2 febbraio 2016
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sulla via di damasco...
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Commedia che chiama in causa la religione, e la pone di fronte a Tommaso, un bravissimo chirurgo che non crede in Dio e rimane totalmente spiazzato dalla decisione del figlio Andrea, ovvero diventare prete. Ad ispirare la vocazione al ragazzo è Don Pietro, un parroco moderno con un passato burrascoso alle spalle che turba e non poco Tommaso tanto da pedinarlo per scoprire cosa si cela realmente sotto le spoglie del prete. Piacevole e riflessiva commedia che non cade mai nel banale e non fa mai uscite fuori luogo, come spesso ormai capita quasi a tutti.
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rampante
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lunedì 9 novembre 2015
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un figlio prete
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Una commedia perfetta, una brillante sceneggiatura
Lo stimato chirurgo Tommaso affermato, razionale e ateo ha una moglie sfiorita negli anni, una figlia svanita in tutto e un figlio che tutti credono gay ed invece vuole entrare in seminario.Che disgrazia un figlio prete. E' davvero troppo.
Dì qui l'avventura della dissuasione e l'energica volontà di liberarsi da quel prete commediarolo che vuole condizionare suo figlio.
Il duetto a contrasto tra i due protagonisti evidenzia i molti vizi e le poche virtù di una società moralmente alla deriva.
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marco petrini
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mercoledì 30 settembre 2015
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certezze, sentimenti, insicurezze...
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Buon prodotto: riassume tanti dei nostri dubbi, del nostro vivere quotidiano; del resto, solo pochi vivono nelle certezze, ma staranno meglio? Il finale del film lascia sicuramente dubbi insoluti e molteplici finali. Mi sembra un buon lavoro.
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kyotrix
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domenica 27 settembre 2015
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non male
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Pensavo fosse una commedia più allegra e spensierata, invece è un film centrato più sui sentimenti e morale, con qualche sorriso ogni tanto. Prima parte sottotono, avevo voglia di non finire il film, decisamente meglio la seconda. Finale che mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca per via che lascia aperto alla fantasia dello spettatore. Si può vedere.
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stefano bruzzone
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martedì 18 agosto 2015
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vedibile
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E' un discreto film, perbacco...certo non rimarrà impresso nella memoria dello spettatore e non entrerà nella storia della cinematografia mondiale e probabilmente finirà presto in qualche cestone delle offerte in un centro commerciale, ma resta un film gradevole, vedibile nonostante non sia esente da pecche. Cominciamo col dire che la coppia Giallini-Gassman potrebbe anche funzionare se non fosse che il primo non è assolutamente all'altezza della parte affidatagli sfoderando una delle sue peggiori intrerpretazioni e il secondo, Gassman, è sempre gradevole sullo schermo ma come al solito non si discosta mai dal suo essere e dal suo frasario romanaccio risultando poco credibile e scontato come ex galeotto il quale decide di svoltare facendosi prete.
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E' un discreto film, perbacco...certo non rimarrà impresso nella memoria dello spettatore e non entrerà nella storia della cinematografia mondiale e probabilmente finirà presto in qualche cestone delle offerte in un centro commerciale, ma resta un film gradevole, vedibile nonostante non sia esente da pecche. Cominciamo col dire che la coppia Giallini-Gassman potrebbe anche funzionare se non fosse che il primo non è assolutamente all'altezza della parte affidatagli sfoderando una delle sue peggiori intrerpretazioni e il secondo, Gassman, è sempre gradevole sullo schermo ma come al solito non si discosta mai dal suo essere e dal suo frasario romanaccio risultando poco credibile e scontato come ex galeotto il quale decide di svoltare facendosi prete. Gli sceneggiatori abbozzano il personaggio con superficialità e nel finale l'unico modo per farlo uscire di scena è un incidente che lo manda in coma. Banale, scontato. La Morante è incredibilmente monotona nel suo recitare sempre la parte della moglie esaurita (probabilmente la ingaggiano perchè è brava solo in questo ruolo...) e il resto del cast sono comparsate impalpabili. Film vedibile, piatto che non decolla mai.
Voto: 6
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rescart
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mercoledì 5 agosto 2015
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non cade foglia
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Che Dio non voglia scegliere i successori dei dodici apostoli tra i bravi ragazzi, è ormai diventato un dogma per la chiesa cattolica alla pari di quelli sanciti dal concilio di Trento. D'altronde sarebbe anacronistico pensare di fissare nuovi dogmi con nuovi concili. Come d'altronde dimostra l'ultimo concilio Vaticano secondo, che tutto ha fatto tranne sancire nuovi dogmi. Eppure l'essenza del cattolicesimo non è cambiata e la propensione ad interpretare la fede in via dogmatica è rimasta. Ma i dogmi della chiesa cattolica contemporanea sono figli della crisi vocazionale e del pragmatismo che spiana la strada alle vocazioni tardive di ex galeotti, fulminati sulla via di Rebibbia. Su questa verità ormai diventata dogma si fonda la trama di un film che si segue fino alla fine, non senza storcere il naso quando capiamo che cosa deve essere successo nella mente del sacerdote ex galeotto, il quale si districa come un provetto Don Matteo (guarda caso anche lui obbediente alla regola dell'ex cattivo Terrence Hill che diventa buono) nelle faccende sacre e profane.
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Che Dio non voglia scegliere i successori dei dodici apostoli tra i bravi ragazzi, è ormai diventato un dogma per la chiesa cattolica alla pari di quelli sanciti dal concilio di Trento. D'altronde sarebbe anacronistico pensare di fissare nuovi dogmi con nuovi concili. Come d'altronde dimostra l'ultimo concilio Vaticano secondo, che tutto ha fatto tranne sancire nuovi dogmi. Eppure l'essenza del cattolicesimo non è cambiata e la propensione ad interpretare la fede in via dogmatica è rimasta. Ma i dogmi della chiesa cattolica contemporanea sono figli della crisi vocazionale e del pragmatismo che spiana la strada alle vocazioni tardive di ex galeotti, fulminati sulla via di Rebibbia. Su questa verità ormai diventata dogma si fonda la trama di un film che si segue fino alla fine, non senza storcere il naso quando capiamo che cosa deve essere successo nella mente del sacerdote ex galeotto, il quale si districa come un provetto Don Matteo (guarda caso anche lui obbediente alla regola dell'ex cattivo Terrence Hill che diventa buono) nelle faccende sacre e profane. Eppure si lascia prendere la mano da un gioco che evidentemente ha preso troppo sul serio. La delusione per il voltafaccia inaspettato del bravo ragazzo infatti, che avrebbe solo dovuto confermare il dogma che lo ha portato sull'altare, genera in lui una sorta di rivalsa che scarica in pieno nella persona del chirurgo e padre deluso. E sarà vendetta, tremenda vendetta. Perfettamente riuscita con le spalle coperte da Dio in persona, che però, a dispetto di alcuni titoli di spaghetti western, stavolta non perdona.
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barone di firenze
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venerdì 24 luglio 2015
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veramante buono
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La storia è abbastanza scontata, la chiamata, il ripensamento l'ateo che pur rimanento tale vede il trascendentale con altro occhio il che migliora notevolmente il suo carattere.
C'è mancato un pelo che si scivolasse sulla conversione del professore forgorato come Paolo sulla via di Damasco meno male che il regista Edoardo Falcone se fermato, c'è da capirlo dopo tante sceneggiature scritte il suo primo film da regista, deve essere sato un grande impegno, ma anche non sapere della sorte di padre Stefano per me è una genialata. PERO! Si ride le battute sono sane i qui pro quo le gag i fraintendimenti mi hanno fatto ridere di cuore e questo è importante, si ride senza il turpiloquo e anche questo è un punto di merito.
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La storia è abbastanza scontata, la chiamata, il ripensamento l'ateo che pur rimanento tale vede il trascendentale con altro occhio il che migliora notevolmente il suo carattere.
C'è mancato un pelo che si scivolasse sulla conversione del professore forgorato come Paolo sulla via di Damasco meno male che il regista Edoardo Falcone se fermato, c'è da capirlo dopo tante sceneggiature scritte il suo primo film da regista, deve essere sato un grande impegno, ma anche non sapere della sorte di padre Stefano per me è una genialata. PERO! Si ride le battute sono sane i qui pro quo le gag i fraintendimenti mi hanno fatto ridere di cuore e questo è importante, si ride senza il turpiloquo e anche questo è un punto di merito. Mi ha lasciato un pò perplesso il doppiaggio del bravo Giallinoi che come il vino più invecchia e più migliora, sicuramente in sincrono ma non legava bene con il personaggio. Gasmann, Morante, pesce,spada (scusate il bisticcio) Oetiker attore poco conosciuto a fatto bene la sua parte, insomma un fil da vedere si ride ma ci si commuove anche.
Un cammero la grande mia concittadina Elsa Morante bella anche il tempo passa, brava sempre, c'è un regista che non le appioppa la parte di isterica o depressa è diventato uno stereotipo per e credo che possa fare tante altre caratterizzazioni.
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enrico danelli
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giovedì 14 maggio 2015
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panteismo borgataro
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Dio è ovunque. Non chiediamoci altro e lasciamoci guidare. Messaggio sublime, purtroppo messo in scena in modo poco soddisfacente da questo film: una sceneggiatura (ostentamente) mediocre e troppo semplicistica non rende onore allo sforzo e al coraggio di chi ha voluto proporre un tema talmente difficile. Tuttavia la trrama è formidabile e sicuramente troverebbe il beneplacito di molti teologi e di molti credenti di ogni religione: il cattolicesimo di facciata, di moda, entusiastico, totalizzante al punto da far credere di aver trovato una fulminante vocazione al sacerdozio (nel figlio) alla fine si rivela ben poca cosa di fronte alla prima ragazzetta di passaggio (non parliamo di quello che succede agli altri personaggi - altra figlia, genero), mentre il disegno divino si spiega e si dispiega silenziosamente nel sussurro di una brezza leggera, cioè nelle piccole cose e nelle vicende della vita : gradualmente il padre (un ottimo Marco Giallini) da convinto ateo si apre ad una nuova visione della vita, lasciandosi guidare più dalle sue esperienze (piccole e grandi) che dalla concretezza teologica del prete-quasi santone di borgata (un Alessandro Gassman un po' impacciato) conosciuto grazie al figlio.
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Dio è ovunque. Non chiediamoci altro e lasciamoci guidare. Messaggio sublime, purtroppo messo in scena in modo poco soddisfacente da questo film: una sceneggiatura (ostentamente) mediocre e troppo semplicistica non rende onore allo sforzo e al coraggio di chi ha voluto proporre un tema talmente difficile. Tuttavia la trrama è formidabile e sicuramente troverebbe il beneplacito di molti teologi e di molti credenti di ogni religione: il cattolicesimo di facciata, di moda, entusiastico, totalizzante al punto da far credere di aver trovato una fulminante vocazione al sacerdozio (nel figlio) alla fine si rivela ben poca cosa di fronte alla prima ragazzetta di passaggio (non parliamo di quello che succede agli altri personaggi - altra figlia, genero), mentre il disegno divino si spiega e si dispiega silenziosamente nel sussurro di una brezza leggera, cioè nelle piccole cose e nelle vicende della vita : gradualmente il padre (un ottimo Marco Giallini) da convinto ateo si apre ad una nuova visione della vita, lasciandosi guidare più dalle sue esperienze (piccole e grandi) che dalla concretezza teologica del prete-quasi santone di borgata (un Alessandro Gassman un po' impacciato) conosciuto grazie al figlio. Per il resto : Laura Morante non pervenuta - ritmo da sit-com - scenette comiche talvolta esilaranti, talvolta stucchevoli. L'impressione complessiva è banalizzante ed è un vero peccato perchè questo film sarebbe potuto essere un grande film.
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[+] hai dimenticato di dire "secondo me"
(di wildcat)
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francescacesca
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martedì 12 maggio 2015
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delicato e credibile
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Bella la storia, non scontata, credibile...
Bello bello bello!!!
Film che poteva sfociare nell'esagerazione, risulta invece estremamente delicato e credibile. Bellissimo il percorso del padre che cambia un po' alla volta e un po' alla volta riscopre le proprie priorità e cosa è importante nella propria vita, nella propria famiglia.
Bellissimi i messaggi che passano nel film, bella la figura di Don Pietro (anche se forse è l'unico personaggio che a volte scade un po' nell'esagerazione).
Film che assolutamente consiglio di vedere!!!!
(........anche io sono cresciuta a Guccini DeGregori DeAndrè......ma non ne sono rimasta traumatizzata, anzi!!!!!! =D Chi ha visto il film capirà )
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