nerazzurro
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venerdì 25 marzo 2016
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amenabár convince con un buon thriller
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Non certo la miglior pellicola del grande regista spagnolo ma tocca tematiche complesse e raggiunge grandi livelli di tensione. Forse puo risultare scontato. Ma chi ha afferrato il significato fondamentale del film avrá realizzato quanto sia profondo ed importante il suo concetto.
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corazzata potiomkin
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martedì 15 dicembre 2015
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la ragione fra fede e psicoanalisi
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Sono andato al cinema fidandomi di Amenabar, che con "The Others" e "Agora" mi aveva regalato grandi emozioni. Devo dire che il regista spagnolo non mi ha tradito: il prodotto è più che buono.
Notevole l'interpretazione di Ethan Hawke, che dà corpo e voce alo smarrimento di un uomo intelligente che si trova sballottato fra i dogmi della scienza psicoanalitica (rappresentata dal Professor Raines) e la fede, o per meglio dire la paura del demonio e delle sette sataniche. Alla fine il detective riuscirà a liberarsi da questa duoplice morsa e a trovare la strada giusta per risolvere il caso, facendo appello alle sue sole risorse e alla sua esperienza.
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Sono andato al cinema fidandomi di Amenabar, che con "The Others" e "Agora" mi aveva regalato grandi emozioni. Devo dire che il regista spagnolo non mi ha tradito: il prodotto è più che buono.
Notevole l'interpretazione di Ethan Hawke, che dà corpo e voce alo smarrimento di un uomo intelligente che si trova sballottato fra i dogmi della scienza psicoanalitica (rappresentata dal Professor Raines) e la fede, o per meglio dire la paura del demonio e delle sette sataniche. Alla fine il detective riuscirà a liberarsi da questa duoplice morsa e a trovare la strada giusta per risolvere il caso, facendo appello alle sue sole risorse e alla sua esperienza.
Il film è ispirato a una storia vera e risulta, oltre che ben diretto ed interpretato, anche molto istruttivo.
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elpiezo
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mercoledì 9 dicembre 2015
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un'indagine lenta e tediosa!!!
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Eccessivamente tetro e caotico, Regression è un thriller che esplora il mondo del satanismo. Un paese di provincia del Minnesota vive nel terrore, assillato da riti satanici, incesti e sacrifici. Argomenti di per se stimolanti mal serviti però da una sceneggiatura tediosa e da un copione monocorde interpretato peraltro da attori che annaspano in un'irrimediabile monotonia.
Nulla da salvare in un film che spreca una buona occasione e si rivela inutile, come la futile indagine intrapresa dall'ossessionato poliziotto protagonista di questa oscura vicenda.
[+] amenábar torna alle sue origini. regredendo.
(di antonio montefalcone)
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brian77
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mercoledì 9 dicembre 2015
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film complesso
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Non è affatto male. Magari non molto inventivo come regia, ma un piccolo film compatto, con una sua atmosfera inquietante, che sembra partire dal tradizionale thriller-horror satanista per poi dirigersi verso una riflessione sulla matrice stessa delle nostre suggestioni, dei nostri sogni, delle immagini che produciamo. Un film tutt'altro che banale, accolto da gran parte della critica italiana -non proprio da tutta- in modo spaventosamente superficiale.
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filippo catani
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martedì 8 dicembre 2015
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un film deludente
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Minnessota 1990. Una giovane ragazza accusa il padre di aver abusato di lei. L'uomo viene messo sotto torchio da un detective che si avvale dell'aiuto di uno psicologo e delle sue tecniche di regressione.
Il risultato finale di questa pellicola è davvero deludente specialmente se si pensa che dietro alla macchina da presa c'è un regista come Amenàbar. Il fatto è che di per se la storia non sarebbe nemmeno malvagia e anzi l'intento di mostrare il potere delle suggestioni di massa è se vogliamo anche lodevole. Il fatto è che insomma per chi già ne è conscio, il film non è che abbia molto altro da dire e anzi giocherella un po' tra thriller e horror senza produrre risultati apprezzabili.
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Minnessota 1990. Una giovane ragazza accusa il padre di aver abusato di lei. L'uomo viene messo sotto torchio da un detective che si avvale dell'aiuto di uno psicologo e delle sue tecniche di regressione.
Il risultato finale di questa pellicola è davvero deludente specialmente se si pensa che dietro alla macchina da presa c'è un regista come Amenàbar. Il fatto è che di per se la storia non sarebbe nemmeno malvagia e anzi l'intento di mostrare il potere delle suggestioni di massa è se vogliamo anche lodevole. Il fatto è che insomma per chi già ne è conscio, il film non è che abbia molto altro da dire e anzi giocherella un po' tra thriller e horror senza produrre risultati apprezzabili. Hawke ci mette tutto il suo impegno e regala una interpretazione valida e sofferta mentre invece la Watson è decisamente un pesce fuor d'acqua. Rimandato.
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babis
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martedì 8 dicembre 2015
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thriller intenso
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Questo film è stato molto stroncato dalla critica, invece a me è piaciuto tanto. La storia è basata su fatti reali, quindi non si poteva cambiare il finale, come molti avrebbero voluto. Un episodio inquietante, la presunta setta satanica, in un paese della provincia americana, scatena la caccia alle streghe da parte della polizia e non solo. La storia non è poi così complicata e contorta, tanto che anche io pensavo alla colpevolezza di certe persone. Inoltre la suspence è continua, senza cadute o rallentamenti. Anche l'interpretazione degli attori è buona. Sicuramente un bel 7 pieno.
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flaw54
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lunedì 7 dicembre 2015
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non è poi così male!
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La critica lo ha stroncato, ma non capisco il perché. Non è certo un film eccezionale, ma è coinvolgente, anche se non particolarmente credibike. Buoni gli attori, sebbeneeEthan Hawke si mostri troppi monocorde e non riesca a rendere perfettamente i mutamenti psicologici del suo personaggio. Il colpo di scena finale ribalta tutta la vicenda, ma nel complesso era piuttosto prevedibile. Il film meritava maggiore considerazione.
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mark978
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domenica 6 dicembre 2015
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originale...ma un po' contorto ed astratto
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Non si può senz'altro dire che Regression sia la miglior realizzazione cinematografica di Alejandro Amenabar e certamente, da un film del genere, si poteva ottenere indubiamente qualcosa di più, ma dall'altra parte non si può comunque neanche sostenere che sia un film così deprezzabile. La tematica del film, rivolta principalmente al satanismo ed all'occultismo,è indubbiamente molto originale e certamente poco percorsa in passato in campo cinematografico. Forse è proprio questo il motivo che avrebbe dovuto far riflettere il regista su un'impostazione un po' più alternativa del film rispetto a quella adottata che invece orbita purtroppo intorno a dei concetti più psicologici ed astratti piuttosto che concreti.
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Non si può senz'altro dire che Regression sia la miglior realizzazione cinematografica di Alejandro Amenabar e certamente, da un film del genere, si poteva ottenere indubiamente qualcosa di più, ma dall'altra parte non si può comunque neanche sostenere che sia un film così deprezzabile. La tematica del film, rivolta principalmente al satanismo ed all'occultismo,è indubbiamente molto originale e certamente poco percorsa in passato in campo cinematografico. Forse è proprio questo il motivo che avrebbe dovuto far riflettere il regista su un'impostazione un po' più alternativa del film rispetto a quella adottata che invece orbita purtroppo intorno a dei concetti più psicologici ed astratti piuttosto che concreti. La recitazione dei protagonisti, benchè non si possa collocare su livelli elevatissimi, non è comunque assolutamente deprecabile. Ottima secondo me l'interpretazione di Ethan Hawke e buona comunque quella di Emma Watson (benché forse qualcosina di più lei avrebbe potuto fare). In merito a quest'ultimo aspetto, non dobbiamo però dimenticarci che la Watson, nonostante siano ormai passati alcuni anni, purtroppo si porta ancora appresso un ruolo molto radicato che inevitabilmente nello spettatore è difficile da dimenticare. E' probabile infatti, che chiunque guardi il film senza avere una conoscenza pregressa dell'attrice, possa valutarla più di quanto altri possano fare.
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j0ker
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domenica 6 dicembre 2015
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ci sono cascato anche io
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Il film è da dividere in due parti la prima molto coinvolgente, che ti immerge in un clima di rabbia e voglia di perseguire chi ha commesso reati e crimini in nome del diavolo. La seconda, che ti lascia di sasso e ti senti un po "fregato" come i protagonisti. Cosa c'è da dire su questo film?! Beh intanto l interpretazione degli attori è stata mediocre sopratutto del protagonista maschile, troppo coinvolto sentimentalmente. A differenza della Watson che interpretata molto bene il ruolo di Angela. Infatti fino alla fine mi ha "convinto" per poi lasciarmi sbalordito. Il film presenta però alcuni fatti che non tornano come ad esempio una testimone oculare protetta male. Uno psicologo che prima parla della regressione come una pratica da non prendere troppo seriamente per poi abbracciarla come la sua vita lavorativa ecc.
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Il film è da dividere in due parti la prima molto coinvolgente, che ti immerge in un clima di rabbia e voglia di perseguire chi ha commesso reati e crimini in nome del diavolo. La seconda, che ti lascia di sasso e ti senti un po "fregato" come i protagonisti. Cosa c'è da dire su questo film?! Beh intanto l interpretazione degli attori è stata mediocre sopratutto del protagonista maschile, troppo coinvolto sentimentalmente. A differenza della Watson che interpretata molto bene il ruolo di Angela. Infatti fino alla fine mi ha "convinto" per poi lasciarmi sbalordito. Il film presenta però alcuni fatti che non tornano come ad esempio una testimone oculare protetta male. Uno psicologo che prima parla della regressione come una pratica da non prendere troppo seriamente per poi abbracciarla come la sua vita lavorativa ecc. Va beh comunque questo film ha lasciato delle emozioni più o meno positive. Di certo mi aspettavo una seconda parte più coinvolgente ed emozionante che aveva preparato la prima parte.
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