felicity
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martedì 10 luglio 2018
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horror perfetto per halloween
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Niente di nuovo sotto il sole, ma questo fantasy-horror è davvero perfetto per Halloween.
La storia sulla strega (o fantasma fa uguale) che rapisce i bambini ogni anno la notte del 31 ottobre ci mancava.
Ma, poveraccia, la strega non ha fatto i conti con Cage che (recitando con il pilota automatico) decide che vuole riprendersi il figlio tra migliaia di bambini segregati nei secoli.
"Papà possiamo pagare il fantasma?" in effetti mette i brividi.
Girato con mestiere, sebbene con largo uso di "jumpscare", il filmetto si può guardare - ovviamente la notte di Halloween - con figli solo belli grandi.
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ashtray_bliss
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martedì 25 ottobre 2016
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una favola dark in perfetto stile halloween!
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Nicolas Cage anche questa volta riesce a salvare la baracca e pur senza ripetere i successi di un tempo, e senza fornire interpretazioni smaglianti delle quali è comunque capace, riesce a mantenere un buon livello recitativo in questa pellicola in perfetto stile Halloween. Anzi, sembra proprio uno di quei film scritti apposta su misura per la festa pagana più celebre al mondo e molto sentita in Usa: la storia di Pay the Ghost ruota infatti attorno alle leggende antiche di origine celtica, che interessano la notte di Halloween, unendo il reale al soprannaturale e ovviamente alla leggenda urbana che riesce sempre a scaturire un certo interesse nello spettatore. Secondo la leggenda infatti, una donna e madre di tre bambini tre secoli prima, fu arsa viva insieme ai figli e la donna lanciò una maledizione secondo la quale ogni anno la notte del 31 Ottobre tre bambini sarebbero rapiti e portati nell'aldilà.
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Nicolas Cage anche questa volta riesce a salvare la baracca e pur senza ripetere i successi di un tempo, e senza fornire interpretazioni smaglianti delle quali è comunque capace, riesce a mantenere un buon livello recitativo in questa pellicola in perfetto stile Halloween. Anzi, sembra proprio uno di quei film scritti apposta su misura per la festa pagana più celebre al mondo e molto sentita in Usa: la storia di Pay the Ghost ruota infatti attorno alle leggende antiche di origine celtica, che interessano la notte di Halloween, unendo il reale al soprannaturale e ovviamente alla leggenda urbana che riesce sempre a scaturire un certo interesse nello spettatore. Secondo la leggenda infatti, una donna e madre di tre bambini tre secoli prima, fu arsa viva insieme ai figli e la donna lanciò una maledizione secondo la quale ogni anno la notte del 31 Ottobre tre bambini sarebbero rapiti e portati nell'aldilà. Questa e la sorte che tocca anche al figlio di Mike, il piccolo Charlie che durante una parata sparisce nel nulla. Mike, stimato professore universitario, e la moglie non si danno pace e mobilitano subito la polizia ma sarà esattamente un anno dopo la scomparsa del figlio che assisteranno ad eventi strani e logicamente inspiegabili che spingeranno i coniugi a cercare loro figlio non secondo i metodi standard ma accettando il fatto di aver a che fare con un altra dimensione, quella dei morti e dell'aldilà e che dovranno affrontare la potenza distruttiva della 'stregha' se vogliono tentare di riportare indietro il proprio bambino.
La storia risulta cosi un abile intreccio tra il thriller più convenzionale, con qualche colpo di scena, e una vera e prorpia favola dark a tinte horror, fatta di leggende dal sapore antico, misteriose apparizioni, maledizioni e streghe cattive. Fantasioso anche il finale, col portale che unisce i due mondi per poche ore, il quale ci ricorda tanto la mitologia greca e in particolare il mito di Orfeo ed Euridice, qui in una chiave di lettura decisamente ridimensionata e più familiare che prevede che il padre oltrepassi il portale e tenti di riportare suo figlio nel mondo dei vivi. Insomma, il film Uli Edel sembra essere stato fatto apposta per intrattenere nel giorno di Halloween, proponendo una fiaba contemporanea a tinte cupe e dark ma comunque dal lieto fine adatta a tutta la famiglia. Gli spunti utilizzati non sono originalissimi ma sono comunque funzionali, buona la regia che mantiene sempre un certo livello di suspence e mistero attorno alla storia e sufficienti anche le interpretazioni. Cage, si impegna per non sfigurare totalmente (come successo in molte delle recenti pellicole dove ha partecipato) e ci riesce, riuscendo a calarsi nel personaggio di Mike, un uomo brillante, consumato dall'agonia di ritrovare suo figlio e risolvere il mistero della scomparsa legato ad Halloween. Buona anche l'interpretazione della rediviva Sarah Wayne Callies che purtroppo dopo il successo di Prison Break si è persa dai radar cinematografici.
In definitiva, Pay the Ghost, è una pellicola sufficiente, un thriller che intrattiene in modo convincente e senza sfigurare unendo il fantasy al reale, la favola al thriller, in un connubio che di recente abbiamo visto anche in altre pellicole (vedi il recente Somnia) ma senza risultare indigesto o trascurabile.
Da visionare rigorosamente per Halloween per lasciarsi trasportare via dalla concretezza del quotidiano. 2,5/ 5.
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elgatoloco
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mercoledì 7 febbraio 2018
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horror vero, ma a tratti troppo pieno di"effetti".
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Uli Edel, dai lontani tempi di"Chstiane F...Wir Kinder vom Bahnhof Zoo"(1981), un film para-documentario(ma non docufiction, allora non esistevano)ha sempre convinto a metà o anche meno.. Qui, in"Pay the Ghost"(2015) con la sceneggiatura ben scritta di Dan Kay, "tutto ve bene", nell'ambito di un horror che evita la vera radica di Halloween, ossia il ponte gettato tra vita e morte, tutto sembra essere "perfettamente oliato"e in effetti alcuni"episodi"spaventano(il sogno del padre dopo la sparizione del bambino, quanto succede alla"medium"nella casa dei due genitori), ma per il resto il tutto, salvo qualche citazione iniziale colta("il re degli ontani"/"Der Erlkoenig"di Goethe, qualche altri rfierimento, l'"indicibiale-perturbante"piomba sui due coniugi(un prof e una disegnatrice)come fulmine a ciel sereno e quanto spiega e"risolve"la situazione si fa strada per gradi, in realtà lentamente, per intuizione e per induzione(anche abduzione, direbbero Eco e Carlo Ginzburg), mentre il resto rimane abbastanza flou, salvo la volontà"chiarificatrice"nel sottofinale.
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Uli Edel, dai lontani tempi di"Chstiane F...Wir Kinder vom Bahnhof Zoo"(1981), un film para-documentario(ma non docufiction, allora non esistevano)ha sempre convinto a metà o anche meno.. Qui, in"Pay the Ghost"(2015) con la sceneggiatura ben scritta di Dan Kay, "tutto ve bene", nell'ambito di un horror che evita la vera radica di Halloween, ossia il ponte gettato tra vita e morte, tutto sembra essere "perfettamente oliato"e in effetti alcuni"episodi"spaventano(il sogno del padre dopo la sparizione del bambino, quanto succede alla"medium"nella casa dei due genitori), ma per il resto il tutto, salvo qualche citazione iniziale colta("il re degli ontani"/"Der Erlkoenig"di Goethe, qualche altri rfierimento, l'"indicibiale-perturbante"piomba sui due coniugi(un prof e una disegnatrice)come fulmine a ciel sereno e quanto spiega e"risolve"la situazione si fa strada per gradi, in realtà lentamente, per intuizione e per induzione(anche abduzione, direbbero Eco e Carlo Ginzburg), mentre il resto rimane abbastanza flou, salvo la volontà"chiarificatrice"nel sottofinale. Complessivamente, rifutare il film come pretenzioso e inutile sarebbe assurdo, ma volerlo imporre come modello di horror fantastico, al di là della bravura tecnica, non sembra sostenibile. Noicolas Cafe, poi, nel ruolo del padre del bambino e professore di letteratura, è un interprete non particolarmente convincente, in specie per le troppe somatizzazioni espresse con rughe repentine, con facce scure etc.-francamente moltissimi altri attori, statunintensi e non, avrebbero reso la parte meglio di Cage... soprattutto con quella"souplesse"che mister Nicolas, ormai sempre più"italiano"anche fisiognomicamente, non ha e non riesce ad avere....Sarah Wayne Callies, che interpreta la madre, è migliore di Cage, ma non convincente al 100%... El Gato
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