Dio esiste e vive a Bruxelles

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maynardi araldi giovedì 26 novembre 2015
sedotta e abbandonata Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

 Nel più celebre aforisma de La Gaia Scienza, Friedrich Nietzsche annuncia al mondo: “Dio è morto!” Gli consiglieremo di comprare un paio d’occhiali e guardarsi il film di Van Dormael. Dio vive in canottiera e vestaglia bisunta. Al comando di un computer, con un superalcolico sulla scrivania. Il sostantivo più scialbo che frullerebbe in mente è “blasfemia”. Il film inizi benone. Dio abita un trilocale oscuro come le ambiguità della psiche e le brutture inconsce. Un luogo grottesco. Irridente. Maligno. Comico e minaccioso come l'ufficio perimetrato da scaffalature ‘vintage e futuristiche’ che fanno tornare in mente “Brazil” di Gillian. [+]

[+] complimenti! (di maumauroma)
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alberto58 domenica 10 gennaio 2016
se dio esiste è immensamente malvagio Valutazione 4 stelle su cinque
44%
No
56%

Sarà perchè sono un fan di Giacomo Leopardi e mi ricordo molto bene "Il Giovane Meraviglioso" che ho visto poco più di un anno fa, ma la prima scena che mi viene in mente ripensando a quella del film che ho appena visto è quella in cui dio prende a cinghiate sua figlia rea di essere entrata senza permesso nel suo studio e poi la accusa  di "averlo ridotto così", che insomma è colpa sua se suo padre è costretto a frustarla. Si può pensare a qualcosa di peggio come genitore ? Beh, mi viene in mente Leopardi ed una scena del film su di lui in cui viene raffigurata la Natura, cioè colei che ci ha creato (perchè ovviamente Leopardi non credeva in dio), come una matrigna che ci mette al mondo, ci riempie di llusioni e poi ci condanna ad una fine indegna, rendendoci inoltre consapevoli di tutto ciò. [+]

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mrfranktodd mercoledì 21 settembre 2016
la sana parodia della bibbia in tinta franco-belga Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Io e questo film ci siamo conosciuti grazie a mio fratello, che aveva registrato il film tramite Sky On Demand. Definendolo come un "trip", mio fratello mi convinse a guardare il film, anche se non ne sapevo praticamente nulla. Passati i 113 minuti di film, ovviamente, non avevo capito il film al volo. Poi, lo riguardai una seconda volta.

Il film mi ha riservato qualche sorpresa all'inizio per la surrealità del tutto, ma poi ti mette a tuo agio in un mondo completamente delirante in cui gli apostoli sono persone comuni che, una volta saputo la loro data di morte, o smettono di vivere o si godono la vita che resta a loro in modi pressoché assurdi. La trama non è molto difficile da seguire, forse il problema sta nella fluidità della narrazione, che si può comparare a una crocchetta di patate stopposa. [+]

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aggiò venerdì 21 dicembre 2018
retro significato Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

Ho letto rapidamente tutti i giudizi cercandone almeno uno che abbia rilevato un "retro significato", cioè il parallelismo tra il dio di Bruxelles e quello dell'Antico Testamento. Ma, già, tutti conoscono la Bibbia però pochi l'hanno letta! E quei pochi l'hanno letta col paraocchi della fede.
A me pare che il "retro significato" di questo film sia fortemente critico e antireligioso: 1) il Dio dell'Antico Testamemento è crudele, rabbioso, vendicativo; 2) il Dio del Nuovo Testamento (J.C.) fu buono, misericordioso, amorevole e perciò finì crocifisso; 3) il Dio (o la Dea ovvero Ea) del Nuovo Nuovo Testamento è una bambina pronta a ribellarsi in forza della sua ingenua fede nella bontà e nella giustizia. [+]

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fabiofeli domenica 29 novembre 2015
se sappiamo la data della nostra morte Valutazione 3 stelle su cinque
25%
No
75%

Un Dio singolare ( Benoit Poelvoorde) vive a Bruxelles, tappato in una casa senza porte sull'esterno, stizzoso e maligno, stretto nella sua vestaglia, con una moglie dolce e silenziosa (Yolande Moreau ) e la figlia Ea (Pill Groyne) che mal sopporta la reclusione e trova conforto solo nei colloqui con la statuina del fratello Gesù. Come un grigio impiegato il Nostro gestisce l'universo dal suo archivio via computer elaborando leggi fisiche che provocano incidenti sgradevoli e apparentemente impossibili. Ma la figlia riesce a mettere mano sul computer e via sms svela alle persone la data della loro morte per togliere uno strumento di potere al padre. [+]

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alexlaby sabato 12 dicembre 2015
mi aspettavo di più Valutazione 2 stelle su cinque
43%
No
57%

Il film ha il difetto di non essere adatto né per gli adulti (pur avendo in sé contenuti amari), né per i bambini (pur avendo in sé momenti comici e trovate scenografiche da cartoon). Scene di sesso (anche se non mostrato) che non sono adatte ai bambini, e idee poco solide che non vanno bene per gli adulti (i 6 apostoli che riscrivono il testamento con storie di ordinaria disperazione, poco significative rispetto a situazioni contemporaneee più serie, ma che in realtà servono solo per fare arrivare a 18 il numero totale di apostoli e 'attivare' la signora...). Buona l'interpretazione degli attori e in particolare quella di "Dio", che purtroppo si è visto in azione meno del giusto, visto che il titolo lascia pensare a Dio come protagonista assoluto e non come sfondo, come invece è stato per i tre quarti della pellicola. [+]

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aldot lunedì 28 dicembre 2015
poesia allo stato puro Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Un film davvero poetico nel modo in cui il regista ha saputo mettere in scena le piccolezze della nostra quotidianità, del nostro piccolo io. Il tema della morte viene assunto come pretesto per una profonda riflessione sulla nostra responsabilità nel dare senso ad ogni attimo della nostra vita. Le finestre oniriche che il regista apre con sapiente ironia portano lo spettatore sempre ad un passo più in là della cruda realtà dando un messaggio di speranza anche nelle situazioni peggiori. E infine il messaggio semplice ma fondamentale in quest'epoca : la bellezza e la pace che le donne saprebbero portare al mondo solo se trovassero maggior respiro tra gli spazi della prepotenza maschile.

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uomoqualunque venerdì 1 gennaio 2016
creerò un sogno per te Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Non è facile fare "commedie" cinematografiche e di buona qualità, questa è una di quelle, divertente , ironico, le domande sono quelle di sempre come i temi trattati, pone e trova risposte,  chi siamo, il destino, cosa vogliamo e perchè, dove andiamo, il libero arbitrio, o forse no, e soprattutto abbiamo sufficiente benzina per farlo, con il giusto umorismo e ironia, buoni gli attori e anche la colonna sonora. Esiste un Dio? Probabilmente si; è lui che scrive la storia? La nostra storia? Il film si presta a ogni considerazione, bella , buona, giusta , sbagliata, in ogni caso sempre divertente, cosa vogliamo e cosa desideriamo, forse c'è bisogno di aiuto, e cosa è meglio di qualcuno che può crearmi un sogno? Ogni persona e contesto nella sua descrizione è uno spunto di riflessione, la riscrizone di un nuovo testamento, la scelta di nuovi apostoli, e per tradursi poi in una semplicità che non è per niente semplicistica, perchè è questa la realtà: una pista di ghiaccio dove chiunque prima o poi finisce a gambe all'aria, e il senso diventa il non senso che a sua volta è buon senso: avere il coraggio di scegliere e poter scegliere.

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gabriella sabato 2 luglio 2016
dalla parte dell'uomo Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

La religione ha inventato la paura di Dio per meglio dominare le persone e mantenere posizioni di potere acquisite. Si forma allora l'immagine di un Dio nemico del piacere, avversario della vita, come quello descritto nel film di Jaco Van Darmel, interpretato da un magnifico Benoît Poelvoorde, asserragliato nel suo studio/bunker con il suo computer a creare regole dispettose con l’unico scopo di rendere impossibile la vita al genere umano. Un Dio in vestaglia e ciabatte, ubriacone e scurrile, con una moglie dolce e sottomessa della quale non si cura affatto , anzi, la ignora e mal sopporta la figlia undicenne Ea ,dal temperamento ribelle. Sarà infatti Ea, che stanca dei continui soprusi del padre, decide di sabotarne il computer e invia all’intera umanitài la data della loro morte e fugge di casa dall’obloo della lavatrice per conoscere da vicino gli uomini ( così come aveva fatto prima di lei il fratello, Gesù), intenzionata a scrivere il Nuovissimo testamento e aggiungere altre sei persone ai dodici apostoli, in una Bruxelles grigia e incolore, Ea conosce ben presto chi intende aggiungere agli apostoli, personaggi strani, alcuni assai discutibili ( del resto anche molti santi prima di diventarlo hanno avuto una vita non certo edificante), ma solo perché hanno perso la loro musica interiore, basta solo ritrovarla e il mondo, la vita cambiano colore. [+]

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jethro mercoledì 6 luglio 2016
emozioni alla jaco Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

Ho ritrovato in questo film la dolcezza surreale di Toto le heros. Una favola onirica ed emozionale in cui ciascuno può cogliere aspetti differenti e persolnalmente congeniali.
Anche alla luce degli ultimi atroci eventi internazionali, l'ho letta come un invito a godere della bellezza e della leggerezza della vita, a pensare con la propria testa e a non temere di seguire le proprie emozioni anche a costo di andare contro a convenzioni ed abitudini consolidate, Non serve procurare e procurarsi dolore, mettere vincoli o creare cassurde costrizioni, perchè purtroppo è la vita stessa (destinata inevitabilmente ad avere un termine) che può essere  feroce. [+]

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