Fuga nella giungla

 Un certo Waller dirige un film di azione che ha l’unico pregio di sostituire al solito super palestrato Rambo contro tutti una donna dall’aspetto gentile, anche se non proprio gracile, Zoë Bell,che si comporta, tuttavia, come se fosse uno scaricatore di porto abbordando gli uomini in un pub. Poco credibile che una fotoreporter si improvvisi  una esperta combattente, abile nelle tecniche della guerriglia, dalla lotta corpo a corpo all’uso del coltello e del fucile, anche se ad interpretarla c’è una attrice che di professione fa anche la stuntwoman e ha fatto nella sua carriera la controfigura di decine di eroine della celluloide. [+]

 Un certo Waller dirige un film di azione che ha l’unico pregio di sostituire al solito super palestrato Rambo contro tutti una donna dall’aspetto gentile, anche se non proprio gracile, Zoë Bell,che si comporta, tuttavia, come se fosse uno scaricatore di porto abbordando gli uomini in un pub. Poco credibile che una fotoreporter si improvvisi  una esperta combattente, abile nelle tecniche della guerriglia, dalla lotta corpo a corpo all’uso del coltello e del fucile, anche se ad interpretarla c’è una attrice che di professione fa anche la stuntwoman e ha fatto nella sua carriera la controfigura di decine di eroine della celluloide. Il film è lento e nonostante si basi tutto sull’azione ci sono molte pause in cui il missionario, guerriero, rivoluzionario, santone, interpretato da un ottimo Nacho Vigalondo, fa dei lunghi e farneticanti predicozzi. Non è tutto oro quello che luce ed il santone non è così santo come sembra. Gli altri personaggi sono piuttosto scialbi e risultano poco caratterizzati. Apprezzabile lo sforzo attoriale della protagonista, ma purtroppo ha una espressività limitata che la penalizza e del resto se finora ha fatto la controfigura forse una ragione c’era. Poco incisiva è la storia laterale del marito defunto della guerrigliera giornalista che ritorna come fantasma nei momenti cruciali per dare sostegno morale alla consorte eroina, così come sullo sfondo restano le condizioni miserevoli degli indios ed i traffici di droga che svolgendosi il film in Colombia sono quasi un ingrediente obbligato da aggiungere al polpettone pseudo drammatico.
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