fede slevin
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martedì 23 giugno 2015
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perchè il futuro fa un pò meno paura, visto in due
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Arnaud e Madeleine, due opposti destinati ad incontrarsi. Entrambi ventenni, si affacciano all'età adulta e al proverbiale "cosa farò da grande" con due approcci completamente diversi. Lui, orfano del padre, incapace di fare piani per il futuro, aiuta il fratello nella piccola impresa familiare, lei, plasmata dalla paranoia dell'estinzione dell'umanità, vuole solo imparare a sopravvivere e, per farlo, si prepara con dedizione all'arruolamento nell'esercito. Catturato dall'inintenzionale fascino egoistico della ragazza, Arnaud la seguirà nel corso di addestramento necessario per entrare nel reggimento paracadutisti, ma qui avrà inizio un graduale ribaltamento dei ruoli che porterà a un nuovo inizio.
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Arnaud e Madeleine, due opposti destinati ad incontrarsi. Entrambi ventenni, si affacciano all'età adulta e al proverbiale "cosa farò da grande" con due approcci completamente diversi. Lui, orfano del padre, incapace di fare piani per il futuro, aiuta il fratello nella piccola impresa familiare, lei, plasmata dalla paranoia dell'estinzione dell'umanità, vuole solo imparare a sopravvivere e, per farlo, si prepara con dedizione all'arruolamento nell'esercito. Catturato dall'inintenzionale fascino egoistico della ragazza, Arnaud la seguirà nel corso di addestramento necessario per entrare nel reggimento paracadutisti, ma qui avrà inizio un graduale ribaltamento dei ruoli che porterà a un nuovo inizio.
The Fighters, nonostante la traduzione dal titolo originale faccia subito pensare a un tentativo di accalappiare pubblico con un fascino più internazionale, si discosta immediatamente dal prodotto di massa per imboccare i binari del cinema d'autore. L'acida comicità, la colonna sonora, le inquadrature confuse a bassissima luminosità in cui si intuisce soltanto il soggetto ripreso, i dialoghi inconclusi ma completati dagli sguardi eloquenti e tutta la grande metafora messa in scena donano immediatamente al film quel tocco di personalità e stile che salvano lo spettatore da quella che sarebbe, altrimenti, una noia mortale.
Tutto ruota intorno al futuro. Futuro che può essere accettato passivamente come pioggia sulle spalle in attesa di qualcosa - "se non riesci a far passare il tempo senza fare nulla diventi pazzo" recita Arnaud - oppure "affrontato" o forse dovremmo dire temuto, come qualcosa che inevitabilmente arriverà, dunque è meglio sacrificare il presente in modo da essere pronti poi - "voglio solo imparare a sopravvivere" dice saldamente Madeleine -. Ma quello che nel film viene presentato come l'estinzione della razza umana non è altro che metafora del necessario approdo all'età adulta con tutti i suoi dubbi e le sue paure, così abilmente simboleggiato dal gigantesco incendio finale che col suo fumo nero offusca gli occhi dei due giovani, lasciandoli spettatori inermi di quello che è di fatto, un salto nel buio. Ecco allora che si assiste a un graduale ribaltamento dei ruoli: lei, dominante, acida, egoista e sicura di sè vede vacillare tutte le sue certezze nel campo militare e diventa addirittura un peso (in tutti i sensi) nella foresta, habitat incivilizzato e limbo tra le due età; lui, incerto e docile prima, diventerà caposquadra e salvatore poi, autore del difficile, progressivo avvicinamento a una personalità ermetica come quella di Madeleine, insegnandole che l'unica vera tecnica di sopravvivenza è il gioco di squadra e che il futuro fa un pò meno paura, visto in due. Dal risveglio in ospedale si aprirà una nuova parentesi per i due protagonisti che, accolti nell'età adulta da un caldo raggio di sole sui visi in primo piano, si apprestano a vivere il futuro, forti dei nuovi insegnamenti, con la spensieratezza evocata dal primo sorriso di Madeleine, finora sempre truce.
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robert eroica
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lunedì 20 aprile 2015
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la favola dei due giovani nella foresta
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Quale favola strana si narra nella foresta ? E’la favola di Arnaud, figlio di falegnami, e di Madeleine, matta per le discipline fisiche e per la lotta. Sono una coppia strampalata, ma proprio per questo funzionale e riuscita. Si iscrivono ad un corso di preparazione militare di 15 giorni che si svolge in mezzo ai boschi, nelle vene verdi della Francia. Resisteranno per poco, poi la loro preparazione, o meglio il loro “addestramento alla vita” prenderà una piega diversa, più individualista ma anche più pericolosa. Che film fresco e giovane (ma per fortuna non giovanilistico) ha fatto Thomas Cailley, alla sua opera prima, presentata (e premiata) nella sezione “Quinzaine des Realisateurs” all’ultimo festival di Cannes.
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Quale favola strana si narra nella foresta ? E’la favola di Arnaud, figlio di falegnami, e di Madeleine, matta per le discipline fisiche e per la lotta. Sono una coppia strampalata, ma proprio per questo funzionale e riuscita. Si iscrivono ad un corso di preparazione militare di 15 giorni che si svolge in mezzo ai boschi, nelle vene verdi della Francia. Resisteranno per poco, poi la loro preparazione, o meglio il loro “addestramento alla vita” prenderà una piega diversa, più individualista ma anche più pericolosa. Che film fresco e giovane (ma per fortuna non giovanilistico) ha fatto Thomas Cailley, alla sua opera prima, presentata (e premiata) nella sezione “Quinzaine des Realisateurs” all’ultimo festival di Cannes. “The Fighters” è un racconto di formazione che sembra liberarsi dai retaggi del passato per rinascere con forme nuove, con dialoghi vivaci e paradossali, verso un finale, che comunque sia, è una conquista. Più che una commedia, il lungometraggio di Cailley sembra virare verso il grottesco paradossale, per assumere, a due terzi l’andamento acrono e geograficamente indistinto della pura avventura. A tratti sembra di assistere ad un remake di “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson visto con gli occhi del primo Terrence Malick, quello de “La rabbia giovane”, per intenderci. Ma con un piglio che non appartiene a nessuno dei suddetti autori, come se il giovane cineasta non avesse ancora scelto la sua vera strada e ora stesse sperimentando immagini e territori per il capolavoro che forse farà domani. Le scene, splendide, dell’approccio di questi giovani intimoriti e falsamente baldanzosi, nel buio bugiardo di una discoteca estiva, sono racchiuse nello sbocciare di una giovinezza non ricordata, ma vissuta e sperimentata, senza gradazioni di giudizio, senza verità preconfezionate, ma con una luce delle cose che prendono forma qui ed ora. E inquieta quel disambientare in luoghi indistinti, come se il fumo nero che si leva alto all’orizzonte non fosse il bosco che brucia, ma l’inizio dell’Apocalisse. Poi, certo, non è un film perfetto, il finale può suonare facile e un po’ telefonato. Ma, comunque…largo ai giovani. Anche perché i protagonisti, Kevin Azais e Adele Haenel sono perfetti nel manifestare sullo schermo la loro immaturità in progress.
Robert Eroica
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artal
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lunedì 22 giugno 2015
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l'amore secondo thomas cailley
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Arnaud Labrède e Madeleine Beaulieu decidono di amarsi. Lui è un giovane dal temperamento mite con scintille di coraggio qua e la, lei una giovane annoiata e in attesa dell'apocalisse. Lui alla morte del padre decide di affiancare il fratello nel portare avanti l'impresa di famiglia, lei decide che la fine del mondo la troverà preparata e si allena mentalmente e fisicamente per sopravvivere al disastro. Per entrambi l'esercito sembra una certezza, sembra un buon compromesso tra la necessità di lavorare e la possibilità di sperimentarsi come esseri umani in preda all'euforia del pericolo.
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Arnaud Labrède e Madeleine Beaulieu decidono di amarsi. Lui è un giovane dal temperamento mite con scintille di coraggio qua e la, lei una giovane annoiata e in attesa dell'apocalisse. Lui alla morte del padre decide di affiancare il fratello nel portare avanti l'impresa di famiglia, lei decide che la fine del mondo la troverà preparata e si allena mentalmente e fisicamente per sopravvivere al disastro. Per entrambi l'esercito sembra una certezza, sembra un buon compromesso tra la necessità di lavorare e la possibilità di sperimentarsi come esseri umani in preda all'euforia del pericolo. Madeleine, ragazza dalla durezza fin troppo stereotipata e che riesce per tutto il film a tenere esattamente la stessa apatica espressione, dovrebbe essere l'emblema della forza, della determinatezza. Ma è uno stereotipo e nulla più. E di conseguenza lui è qualcosa di diverso, forse un debole o forse un giovane confuso che prende la decisione di fare un tirocinio nell'esercito solo perché li ritroverà Madeleine. C'è un gazebo da costruire, un furetto, dei pulcini congelati, un campo militare in piena città. Un po' di roba.
Però il film davvero non funziona, troppe pretese ammassate sul filo conduttore di giovani protagonisti issati ad emblemi di una gioventù divisa tra le decisioni prese con sicurezza e che si rivelano errate, e l'indecisione che diventa voglia di provare qualcosa tanto per vedere come va a finire. Insomma, per certi versi banale, un film da divano e pantofole, cioè un film visto tanto perché fuori piove e non c'è voglia di uscire. Solo che d'estate non piove.
È un peccato, l'idea in fondo non era male: l'idea che due storie personali, due diversi modi di affrontare gli stessi eventi, il confronto nella crescita di un ragazzo e di una ragazza misurati dalla durezza delle scelte personali e provenienti da ambienti sociali differenti, potessero far sfociare la trama in una minuziosa quanto seria descrizione della realtà (la realtà confusa che attanaglia l'età critica della gioventù), si perde nella visione edulcorata di un amore che rimarca il motivo del “ti seguirò ovunque solo per salvarti da te stesso”. Un film pretenzioso che non dice niente. Ottima la scelta delle musiche, piacevoli e dal tratto mai banali. Ottima la fotografia: in un paio di scene sembra di trovarsi di fronte a fondali che ricordano la pittura en plein air. Ma tutto qui, niente che valga la pena di raccontare.
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no_data
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martedì 23 giugno 2015
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coinvolgente fino al finale un poco asettico
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Film originale nella trama e nell'ambientazione; curioso ed efficace mix di pellicola piena di riusciti contrasti. Attori molto convicenti ben diretti dal promettente regista. Perde un po' nel finale, senza però deludere.
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great steven
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martedì 23 giugno 2015
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scorrevole, sentimentale e avventuroso: ottimo mix
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THE FIGHTERS – ADDESTRAMENTO DI VITA (FR, 2015) diretto da THOMAS CAILLEY. Interpretato da ADELE HAENEL, KEVIN AZAIS, ANTOINE LAURENT, BRIGITTE ROUAN, WILLIAM LEBGHIL, THIBAULT BERDUCAT, NICOLAS WANCZICKY
L’Esercito francese ha organizzato uno stand promozionale, e la prima occasione di incontrarsi per Madeleine e Arnaud è un incontro di lotta libera sulla spiaggia dove lei ha la meglio. In seguito i due giovani si rincontrano quando la ditta per cui Arnaud lavora, diretta dal fratello maggiore e specializzata nella costruzione di capanni di legno, propone un affare ai genitori di Madeleine, che nel frattempo si allena nuotando in piscina con una zavorra di tegole sulla schiena.
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THE FIGHTERS – ADDESTRAMENTO DI VITA (FR, 2015) diretto da THOMAS CAILLEY. Interpretato da ADELE HAENEL, KEVIN AZAIS, ANTOINE LAURENT, BRIGITTE ROUAN, WILLIAM LEBGHIL, THIBAULT BERDUCAT, NICOLAS WANCZICKY
L’Esercito francese ha organizzato uno stand promozionale, e la prima occasione di incontrarsi per Madeleine e Arnaud è un incontro di lotta libera sulla spiaggia dove lei ha la meglio. In seguito i due giovani si rincontrano quando la ditta per cui Arnaud lavora, diretta dal fratello maggiore e specializzata nella costruzione di capanni di legno, propone un affare ai genitori di Madeleine, che nel frattempo si allena nuotando in piscina con una zavorra di tegole sulla schiena. La ragazza è cocciuta e provocatoria e crede che si stia prospettando una catastrofe per la quale occorre dotarsi di strumenti di potenza eccezionale per sopravvivere ad un disastro di immani proporzioni. Quando Madeleine decide di aggregarsi a un corso estivo dell’Esercito, Arnaud, che ha le idee molto meno chiare, sceglie di seguirla lasciando il fratello ad occuparsi individualmente dell’azienda di famiglia. Secondo la ragazza, la vita militare a cui entrambi sono sottoposti non è abbastanza dura e non dispensa un numero sufficiente di disagi, motivo per cui coinvolge colui che le è ormai diventato amico in una fuga per i boschi. Vivranno insieme un’avventura mozzafiato nella quale dovranno impiegare tutte le proprie risorse per garantirsi la salvezza, e Arnaud si renderà utile salvando la vita a Madeleine nella circostanza di un immenso incendio. Alla cerimonia dei premi César 2015 ha portato a casa tre statuette: migliore attrice protagonista, migliore promessa maschile, miglior opera prima. Cailley ha esordito nel mondo del cinema con un film iniziatico almeno in due sensi: nel primo caso per quanto concerne l’effettivo debutto di un cineasta alle prime armi ma già potenziato da temi galvanizzanti e interessanti, e nel secondo significato riguardo alla storia di formazione che i due protagonisti affrontando combattendo in numerosi modi per salvare la propria incolumità dai pericoli di un mondo che nasconde la propria ostilità dietro una parvenza di calma piatta. L’ambientazione non ha richiesto particolari impieghi di strutture scenografiche o cose simili, in quanto il primo tempo della pellicola è incentrato sull’esistenza urbana di Madeleine e Arnaud, mentre la seconda parte si concentra sull’addestramento militare a cui ambedue vengono avviati, e in nessuna delle due situazioni una ricchezza scenografica ampollosa avrebbe portato ad un risultato migliore. L’opera va apprezzata soprattutto per la sincerità con cui esprime il rapporto di coppia fra due individui molto diversi fra loro per concezioni, pensieri, carattere e aspirazioni, ma in un certo senso complementari perché sono le facce di un’identica medaglia: da un lato la testardaggine aggressiva e la voglia di mettersi alla prova in maniera estrema, e dall’altro la curiosità un po’ ingenua e l’amore per i sentimenti più puri e autentici. Le sequenze migliori sono quelle ambientate nella foresta, che creano un sottofinale davvero emozionante, del quale si viene a conoscere la fine solo essendo invogliati a proseguirne la visione. Attori bravissimi e adeguatamente motivati, sebbene la carenza di alcune parti della sceneggiatura – in particolar modo nella parte centrale che appare un po’ ridondante e scontata – a tratti costituisca uno svantaggio destabilizzante. Da lodare anche gli operatori della macchina, i colori cangianti e molto espressivi, un buon montaggio tranquillo e rapido al tempo stesso e le musiche ispirate e quasi travolgenti, cui ha fatto probabilmente da scuola la tradizione del cinema francese di porre spesso in retrovia la potenza della colonna sonora (o di eliminarla del tutto), valorizzandola però quando assume un ruolo decisivo e fondamentale, come appunto succede in Les Combattants.
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howlingfantod
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mercoledì 24 giugno 2015
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commedia romantica
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Storia romantica sui generis e giovanile, gli interpreti in fuga da un mondo opprimente e dalle sue ipocrisie per scoprire in un modo obliquo, fra addestramenti militari e percorsi di guerra, l’amore. L’amore che nasce come un gioco, animale ed infantile fatto di graffi, sguardi, prese di campo e lotte, per poi crescere e diventare adulto, il film stesso vuole testimoniare l’ansia, le paure e l’avventura dell’ ingresso nell’età adulta dei due protagonisti. I toni del film variano continuamente nella commistione di generi, anche solo abbozzati in quella che comunque rimane una commedia romantica giovanile. Ottima resa della fotografia e una speciale attenzione dedicata ai movimenti di macchina in quest’esordio certamente rivelatore.
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Storia romantica sui generis e giovanile, gli interpreti in fuga da un mondo opprimente e dalle sue ipocrisie per scoprire in un modo obliquo, fra addestramenti militari e percorsi di guerra, l’amore. L’amore che nasce come un gioco, animale ed infantile fatto di graffi, sguardi, prese di campo e lotte, per poi crescere e diventare adulto, il film stesso vuole testimoniare l’ansia, le paure e l’avventura dell’ ingresso nell’età adulta dei due protagonisti. I toni del film variano continuamente nella commistione di generi, anche solo abbozzati in quella che comunque rimane una commedia romantica giovanile. Ottima resa della fotografia e una speciale attenzione dedicata ai movimenti di macchina in quest’esordio certamente rivelatore. Il ritmo incalzante della musica segue lo svolgimento e lo accompagna nel modo giusto, in modo fresco, agile e giovane come è il tipo di fruizione che mi sono dato per questa bella scoperta: lo streaming Mymovies, grazie “Non abbasseremo la guardia”.
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sergiofi
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mercoledì 26 aprile 2023
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madeleine e arnaud, un''estate in aquitania
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Sullo sfondo di un’Aquitania sonnacchiosa ma di una bellezza naturalistica straziante, la brillante opera prima di Thomas Cailley mette in scena l’incontro-scontro fra due ventenni.
Arnaud Labrède (un Kevin Azaïs che recita per sottrazione) e Madeleine Beaulieu (una Adèle Haene paranoica e individualista) sono talmente diversi che finiranno per essere attratti l’uno verso l’altra da un’alchemia che non lascia scampo. L’estrazione sociale e la visione della vita sono opposte, ma li accomuna il senso di disagio per la transizione nell’età matura delle scelte e di paura per il futuro che li aspetta.
Il loro accidentato itinerario sentimentale attraverserà le noiose vacanze estive, un corso di sopravvivenza preliminare all’arruolamento nell’esercito, una dura prova di sopravvivenza tra le foreste delle Landes, un incendio catastrofico.
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Sullo sfondo di un’Aquitania sonnacchiosa ma di una bellezza naturalistica straziante, la brillante opera prima di Thomas Cailley mette in scena l’incontro-scontro fra due ventenni.
Arnaud Labrède (un Kevin Azaïs che recita per sottrazione) e Madeleine Beaulieu (una Adèle Haene paranoica e individualista) sono talmente diversi che finiranno per essere attratti l’uno verso l’altra da un’alchemia che non lascia scampo. L’estrazione sociale e la visione della vita sono opposte, ma li accomuna il senso di disagio per la transizione nell’età matura delle scelte e di paura per il futuro che li aspetta.
Il loro accidentato itinerario sentimentale attraverserà le noiose vacanze estive, un corso di sopravvivenza preliminare all’arruolamento nell’esercito, una dura prova di sopravvivenza tra le foreste delle Landes, un incendio catastrofico.
Tesa come la corda di un arco, la rude e sensuale Madeleine si lascerà lentamente catturare dall’andamento lento di Arnaud. Alla fine ciascuno dei due darà all’altro il meglio di se stesso per affrontare, insieme, un domani difficile e complicato.
Li conforterà il sole aquitano, che illumina con i suoi raggi intensi il volto disteso di Madeleine pronto ad aprirsi in un dolce sorriso.
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lbavassano
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martedì 26 gennaio 2016
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banlità pretenziosa
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Storia di amore e disagio esistenziale giovanile su cui il regista ha voluto innestare i più svariati generi cinematografici, da quello dell'addestramento alla guerra (alla vita) dei sergenti di ferro tipicamente statunitensi, a quello neoedenico della coppia dispersa nella natura selvaggia e incontaminata ai margini della civiltà (con tanto di bagno rituale e maglietta aderente), per finire con l'apocalittico. Troppi generi, e troppo presi sul serio, pur nella ripresa dei luoghi comuni più triti, senza che mai si capisca dove si vuole andare a parare, se non raccontare l'ennesima storia d'amore e disagio giovanile abbastanza banale con la pretesa di fare qualcosa di "diverso".
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Storia di amore e disagio esistenziale giovanile su cui il regista ha voluto innestare i più svariati generi cinematografici, da quello dell'addestramento alla guerra (alla vita) dei sergenti di ferro tipicamente statunitensi, a quello neoedenico della coppia dispersa nella natura selvaggia e incontaminata ai margini della civiltà (con tanto di bagno rituale e maglietta aderente), per finire con l'apocalittico. Troppi generi, e troppo presi sul serio, pur nella ripresa dei luoghi comuni più triti, senza che mai si capisca dove si vuole andare a parare, se non raccontare l'ennesima storia d'amore e disagio giovanile abbastanza banale con la pretesa di fare qualcosa di "diverso". Personaggi coerentemente scialbi, pur nel ribaltamento, in realtà apparente, dei ruoli.
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flyanto
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lunedì 27 aprile 2015
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l'amore tra una prova e l'altra di un corso di add
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L' "Addestramento di vita" come sottotitolo italiano al film francese "The Fighter" (in originale "Les combattants") è un corso più o meno di sopravvivenza della durata di 15 giorni che due giovani decidono di affrontare al fine di reputare o meno se intraprendere seriamente in futuro la professione militare. In realtà, dei due chi è più convinto e soprattutto più fanatico è la giovane Madeleine, il ragazzo, Arnaud, per quanto non sia contrario, possiede già la propria attività professionale in una piccola impresa di falegnameria lasciatagli dal padre defunto ed arriva a decidere di seguire il corso di addestramento solo per poter stare vicino alla ragazza, in quanto innamorato di lei.
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L' "Addestramento di vita" come sottotitolo italiano al film francese "The Fighter" (in originale "Les combattants") è un corso più o meno di sopravvivenza della durata di 15 giorni che due giovani decidono di affrontare al fine di reputare o meno se intraprendere seriamente in futuro la professione militare. In realtà, dei due chi è più convinto e soprattutto più fanatico è la giovane Madeleine, il ragazzo, Arnaud, per quanto non sia contrario, possiede già la propria attività professionale in una piccola impresa di falegnameria lasciatagli dal padre defunto ed arriva a decidere di seguire il corso di addestramento solo per poter stare vicino alla ragazza, in quanto innamorato di lei. Dopo alcuni scontri iniziali avvenuti dopo le prime giornate di conoscenza, i due ragazzi cominciano a relazionarsi e ad andare sempre più d'accordo tra loro durante il corso di preparazione che si rivela immediatamente assai duro, ma che non li fa desistere poichè dotati di molta buona volontà e soprattutto determinazione sino alla decisione finale e sino, finalmente, alla rivelazione reciproca del reciproco sentimento profondo.
Questo film costituisce l'opera prima di Thomas Cailley ed in Francia ha riscosso un grande successo sebbene, a mio parere, esso si riveli essere piuttosto mediocre nella riuscita ed anche poco realistico. Senza alcun dubbio la trama risulta originale in quanto l'amore che sboccia e cresce tra due giovani reclute di un corso specializzato non risulta una tematica così ampiamente diffusa e trattata nella cinematografia generale, ma ciò non basta a risollevare la pellicola da uno scarso approfondimento nonchè eccessiva semplificazione per ciò che concerne lo sviluppo delle vicende e la psicologia dei personaggi tali da apparire allo spettatore più come un gioco alla guerra ingenerale condotto da due bambini.
Essendo stato poi questo film molto lodato in patria anche e soprattutto per l'umorismo presente, probabilmente la traduzione italiana ha perso molto il mordente e lo spirito originali e pertanto anche per ciò che concerne i dialoghi e le battute, direi, che sicuramente vi è di meglio e di più incisivo.
Insomma, una rappresentazione che riflette l'ancora evidente inesperienza del regista che, si spera, possa superarsi in futuro puntando verso una creazione di opere più positive e di valore.
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