Quando nascesti te

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Un film di Alice Rohrwacher. Con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo.
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Titolo originale Le meraviglie. Drammatico, durata 111 min. - Italia 2014. - Bim Distribuzione uscita giovedì 22 maggio 2014. MYMONETRO Quando nascesti te * * * - - valutazione media: 3,23 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
veritasxxx lunedì 9 giugno 2014
"famolo strano così ci premiano a cannes" Valutazione 0 stelle su cinque
77%
No
23%

Quando sono uscito dal cinema ho pensato "...e ora che scrivo nella recensione?" Messaggi particolari non ne ho captati, tranne che non è il massimo della vita vivere in campagna in un posto sperduto lavorando in un'azienda di famiglia per produrre del miele in un capannone non a norma di igiene, con un padre tedesco fricchettone che rompe i coglioni. Tantopiù che è altamente improbabile che uno che parla francese fluentemente non sia capace di spiccicare quattro parole in italiano corretto (e vengono sempre i brividi a sentire uno straniero che dice "la tua madre"). Quindi lui, personaggio sgradevole, come la maggior parte dei teutonici quando si convincono che una cosa è giusta e vanno per la loro strada. [+]

[+] dimenticavo il rating... (di veritasxxx)
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parpignol sabato 7 giugno 2014
sguazzare nel fango cinematografico. Valutazione 1 stelle su cinque
73%
No
27%

E' inaccettabile pagare per vedere film di questo tipo. E' una sconclusionata storia che sguazza tanto nel fango quanto nel surrealismo più iperbolico: una poco allegra famigliola che vivacchia in solitudine in un casale rurale osceno, si ritrova a fare i conti con il danaro che non c'è e con gli screzi tra un padre-padrone e una figlia adolescente assurta al ruolo di "vice" del padre stesso. I componenti (tutte donne, tranne il padre aka Wolfgang), sembrano di etnia zingaresca, e sopravvivono in condizioni igienico sanitarie deprecabili, nella miseranda magione diroccata, che a questo punto sembra anche essere abusivamente occupata; si parla in prevalenza l'italiano, ma stranamente non fuoriescono dalle loro bocche le lingue slave che ti aspetteresti, anzi il pater familae ogni tanto esterna uno spigoloso tedesco (sic!) e la mater familiae parla con un ridicolo francese dall'accento romano. [+]

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asti72 mercoledì 4 giugno 2014
noioso Valutazione 1 stelle su cinque
83%
No
17%

Film noiosissimo e lento; le vie di Cannes sono infinite e (cit.) meravigliose. Lo stupore, in questo caso, sta nel non esser riusciti a prendere sonno durante la proiezione. Un padre scorbutico e anaffettivo, le figlie costantemente col broncio, una madre pressoché assente dato il suo impegno fra pomodori e insalate, una donna tedesca (?) con loro di cui non si capisce il ruolo. L'arrivo di un ragazzino (muto?) tedesco, che nessuno ha compreso chi sia e che abbia combinato di così grave, la partecipazione ad uno scalcinato programma di tv provinciale dall'esito negativo, come appariva scontato. Una Bellucci bella nella sua naturalezza di cinquantenne fatina. Altro? La noia, oserei dire. Cannes, non mi fregherai più!

[+] ... (di parpignol)
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vanessa zarastro martedì 3 giugno 2014
il lago protagonista Valutazione 3 stelle su cinque
42%
No
58%

Un’atmosfera da dramma con lunghi piani-sequenza bui... Sembra sempre che debba succedere una tragedia che però non arriva mai, nell’intenso film di Alice Rohrwaker, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes. Il lago di Bolsena con il suo hinterland etrusco costituiscono il suggestivo scenario di questa famiglia di apicultori. A metà tra neo-realismo e simbolismo la regista sembra voler dire varie cose e spiegarne poche. Ad esempio chi è Coccò la bruna tedesca che vive con loro e che rapporto ha con la famiglia? Come mai la madre parla francese e il padre tedesco? Perché il padre dorme all’aperto fuori stagione? E perché secondo lui il mondo " sta per finire"? Bravissima Maria Alexandra Lungu, deliziosa adolescente capofamiglia da un lato, femminuccia poco forte per il padre padrone operaio. [+]

[+] e' vero;gli attori sono stati bravissimi.. (di francesco izzo)
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linodig lunedì 2 giugno 2014
mangiare il pulviscolo di luce Valutazione 5 stelle su cinque
19%
No
81%

Andate a vedere il film “ le meraviglie”


Mi piace dare i voti ai film, da uno a 10, penso che, anche se schematico, faccia capire bene, i miei giudizi
Di solito, ai film che vedo dò 7, se mi piace.
Se lo ritengo proprio bello: 8
Raramente, molto raramente, dò dei 9.
In questo caso, per il film “Le meraviglie” il mio giudizio è : 10
Questo, per far capire. (per Angeles 9 e mezzo)
 
Perché mi è piaciuto tanto?
La regista, con poche parole e molte riprese magiche, per inquadratura e dettagli psicologici, ha fatto parlare un padre e delle ragazze, una moglie e un ‘amica. [+]

[+] mah (di parpignol)
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bonomis lunedì 2 giugno 2014
ma è così difficile scrivere una trama? Valutazione 1 stelle su cinque
81%
No
19%

Trama: "Un padre frikkettone svizzero-tedesco rende la vita impossibile a una moglie, un amica e quattro figlie in una Tuscia improbabile" Ci volevano 111 minuti per raccontarci questa storiella? Inutilemente lento, inutilmente deprimente, inutilmente vuoto e inutili le citazioni Felliniane. Rivoglio i miei soldi! SB

[+] concordo (di asti72)
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fabiofeli lunedì 2 giugno 2014
crescere in campagna Valutazione 3 stelle su cinque
17%
No
83%

Le meraviglie di Alice Rohrwacher

Nella campagna della Tuscia, l’adolescente Gelsomina (Maria Alexandra Longu) vive in un casale fatiscente con tende inchiodate agli stipiti  delle porte delle camere con le tre sorelle minori, la madre Angelica (Alba Rohrwacher) e il padre Wolfgang (Sam Louwyck), un brusco tedesco autoritario. Il lavoro nei campi e la cura di molte arnie per la produzione di un miele prelibato assorbe gran parte del tempo della famiglia, che conduce una esistenza povera ma in armonia con la natura. [+]

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francesco izzo domenica 1 giugno 2014
proprio un bel film : palma d'oro meritatissima. Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
62%

La commedia si svolge in un casale umbro, dove ad una famiglia di apicultori viene affidato un ragazzino con problemi di inserimento sociale.
Un po' troppo marcata la figura del capo famiglia nel suo aspetto costantemente burbero, sono bravissime invece Alba Rohrwacher e la giovanissima Gelsomina a rendere i loro ruoli.Un giorno si scontrano malauguratamente con l'avanzare del nuovo ed invadente mondo dell'immagine ed i suoi operatori.
La giovane Gelsomina alla fine non resiste e iscrive la sua famiglia alla selezione di un concorso.
Al quale - e questa è a  mio avviso la scena  di gran lunga più bella ed intensa del film - la sua famiglia fa,secondo le attuali leggi dell'immagine e della comunicazione -una pessima figura. [+]

[+] errata corrige (di francesco izzo)
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kleber sabato 31 maggio 2014
due cose in comune Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Due cose, hanno in comune i due pur DIVERSISSIMI film-rilancio del cinema italiano dopo meste stagioni. Non si puiò non notare il quasi-sinonimo dei titoli: da "La Grande Bellezza" a "La Meraviglia". Una semplice coincidenza... ma tant'è. Poi la riscoperta di una canzonetta pop passata a suo tempo quasi inosservata, e riproposta in chiave efficacissima e alquanto "azzeccata" nel contesto; parlo ovviamente della canzoncina di Ambra Angiolini che coinvolge le ragazzine umbro-tedesche, che è paragonabile, nella sua ottima resa, con la riproposizione del disco remake di Raffaella Carrà che in "La grande bellezza" è andato ben oltre il semplice supporto alla scena di ballo.

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voland mercoledì 28 maggio 2014
gli sguardi più delle parole Valutazione 0 stelle su cinque
54%
No
46%

In una struttura tutt'altro che convenzionale, la Rohrwacher, soffermandosi sugli sguardi più che sulle  parole, racconta di Gelsomina, adolescente che il padre-padrone vorrebbe sottrarre al mondo, confinandola (con le sorelle) in un microcosmo lontano dall'omoolgazione e banalità dei nostri tempi, il mondo delle api, come metafora ?
Pur nella sua forte curiosità e voglia di evasione, Gelsomina non si sottrae alle sue responsabiltà. Uno dei pochi film italiani di grande spessore in questa
deludente stagione. 

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