alecarid
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domenica 9 febbraio 2014
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commedia o dramma? nessuno dei due
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Il fim é un po commedia un po drammatico ma non riesce in nulla, cero riesce a strappere qualche risata ma tutto li.
Quando cambia registro invece diventa inguardabile, non ha spessore ... Unica perla, ma é una mia interpretazione ... É il passaggio in commissariato dove il maresciallo sbiellato diventa in realtà "giudice" di mondo ... Nulla di che ma colpisce
In sintesi ... Non lo consiglio
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fausta rosa
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domenica 9 febbraio 2014
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"la gente che sta bene" fa stare male
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Se pensavamo di passare 105 minuti in leggerezza e buonumore, tra risate liberatorie e scanzonate battute, come indicato nella presentazione del film: commedia, ci siamo sbagliati di grosso.
"La gente che sta bene"è un dramma cinico in cui le atmosfere esasperate ed esagerate, dai toni cupi e angoscianti di una Milano e di una Berlino senza volto e senza umanità, fanno male più di quanto lo faccia la realtà che cerca in qualche modo di raccontare. Perchè crisi di valori sì, ma senza possibilità di redenzione, così come ci viene proposto,angoscia e tormenta.
Non si riesce a ridere, e se qualche battuta merita, il malessere creato dalle varie situazioni paralizza e gela.
Le tipologie negative si susseguono, s'incontrano, si scontrano.
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Se pensavamo di passare 105 minuti in leggerezza e buonumore, tra risate liberatorie e scanzonate battute, come indicato nella presentazione del film: commedia, ci siamo sbagliati di grosso.
"La gente che sta bene"è un dramma cinico in cui le atmosfere esasperate ed esagerate, dai toni cupi e angoscianti di una Milano e di una Berlino senza volto e senza umanità, fanno male più di quanto lo faccia la realtà che cerca in qualche modo di raccontare. Perchè crisi di valori sì, ma senza possibilità di redenzione, così come ci viene proposto,angoscia e tormenta.
Non si riesce a ridere, e se qualche battuta merita, il malessere creato dalle varie situazioni paralizza e gela.
Le tipologie negative si susseguono, s'incontrano, si scontrano.
Umberto Borlone,( Claudio Bisio), l'avvocato milanese infantile e senza scrupoli, che lascia sconcertati per il suo cinismo sia sul lavoro, licenziando collaboratori poco produttivi su indicazione del capo, come in famiglia: l'arrivo di un terzo figlio non è previsto in tempo di crisi e quindi....
Patrizio Accesi ( Diego Abatantuono), l'avvocato più importante di Milano, che usa gli altri, anche gli affetti, per consolidare la sua posizione. Perfino il Maresciallo dei carabinieri gioca con le miserie umane utilizzando il suo ruolo.
Solo Carla( Margherita Buy ), la moglie dell'avvocato Borlone, senza clamori nè colpi di scena, ha la forza di allontanarsi con i figli e di proteggere la vita che ha in sè.Il regista Patierno sembra voler affidare alla donna il compito di salvare l'uomo dalla caduta finale.
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wwiwa
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sabato 8 febbraio 2014
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film interessante
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A me questo film è piaciuto anche se vista la presenza di Bisio non mi aspettavo che
fosse così "serio".
Purtroppo fotografa la situazione odierna nel mondo lavorativo e quindi ha dei risvolti
drammatici.
Un po' improbabile la storia di Morgana e dell'incidente in cui Bisio non rimane minimamente coinvolto.
Bravi gli attori soprattutto Bisio, Abatantuono e la Buy.
Commedia amara che consiglio
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radioattivo
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sabato 8 febbraio 2014
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scontato, favola lieto fine lontana realtà
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Tutto è prevedibile in questo film. Gli attori sono bravi e la trama scorre senza intoppi ma tutto, compreso il mieloso finale, è prevedibile. Purtroppo la realtà della vita è ben diversa da questi film dove tutto alla fine finisce bene. Il personaggio di Bisio è poco credibile nel contesto professionale che interpreta. Uno "stupidotto", per quanto amico dei potenti, non può essere selezionato per una posizione di comando da una società con uffici in tutto il mondo. A Courmayeur nevica .... ma poi lui si ritrova a camminare fuori dall'auto con pantaloni di tela, giubbottino e una borsettina minimale. Inoltre certe, per fortuna solo un paio, volgarità verbali (il nudo non offende più nessuno) si potevano evitare senza nulla togliere al film.
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Tutto è prevedibile in questo film. Gli attori sono bravi e la trama scorre senza intoppi ma tutto, compreso il mieloso finale, è prevedibile. Purtroppo la realtà della vita è ben diversa da questi film dove tutto alla fine finisce bene. Il personaggio di Bisio è poco credibile nel contesto professionale che interpreta. Uno "stupidotto", per quanto amico dei potenti, non può essere selezionato per una posizione di comando da una società con uffici in tutto il mondo. A Courmayeur nevica .... ma poi lui si ritrova a camminare fuori dall'auto con pantaloni di tela, giubbottino e una borsettina minimale. Inoltre certe, per fortuna solo un paio, volgarità verbali (il nudo non offende più nessuno) si potevano evitare senza nulla togliere al film. Ma sembra che oggi il dover inserire qualche parolaccia sia un dazio obbligatorio.
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maria f.
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venerdì 7 febbraio 2014
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evviva i buoni film!
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Presi separatamente gli attori sono bravi, ma il film non ha collante, e purtroppo è un film brutto, e raccontato male.
La perfida comicità che avrebbe dovuto strappare al pubblico delle risate, lascia un senso di vuoto.
Viviamo in un momento difficile e oscuro, il mondo del lavoro è guidato da pochi imprenditori con sani principi, costellato soprattutto da datori di lavori come Umberto e Patrizio, legali di due società, volponi negli affari, e cinici, volgari e strafottenti con i propri collaboratori.
Umberto subisce un goal, licenziato a sua volta, continua la vita come se niente fosse accaduto, anzi poiché piove sempre sul bagnato, ha un’offerta di lavoro dal beffardo, diabolico Patrizio.
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Presi separatamente gli attori sono bravi, ma il film non ha collante, e purtroppo è un film brutto, e raccontato male.
La perfida comicità che avrebbe dovuto strappare al pubblico delle risate, lascia un senso di vuoto.
Viviamo in un momento difficile e oscuro, il mondo del lavoro è guidato da pochi imprenditori con sani principi, costellato soprattutto da datori di lavori come Umberto e Patrizio, legali di due società, volponi negli affari, e cinici, volgari e strafottenti con i propri collaboratori.
Umberto subisce un goal, licenziato a sua volta, continua la vita come se niente fosse accaduto, anzi poiché piove sempre sul bagnato, ha un’offerta di lavoro dal beffardo, diabolico Patrizio.
I due soggetti sono disgustosi.
Il finale è dato dal ritorno a casa di Umberto, che inesistente come marito e padre, dopo un periodo di separazione voluto dalla moglie Carla, è accolto dalla medesima come il figliuol prodigo….
Patrizio invece, appare felice e soddisfatto della morte della moglie Morgana dalla quale sicuramente si sarebbe prima o poi separato, e questo evento cade a fagiolo evitandogli la noia di doverle pagare gli alimenti. Ancora più inverosimile è la sparizione del ciondolo unica testimonianza della presenza di Umberto al momento dell’incidente, misteriosamente svanito e liquefattosi nel rogo. …….
Ma per favore !!!!
L’unico personaggio che incute rispetto è il sarto, il quale consapevole delle proprie capacità di artigiano tratta i suoi danarosi clienti come si meritano, tenendoli a distanza.
E’ il solo, vero padrone e lavoratore di un’azienda da lui creata, e, forte della sua professionalità e mestiere, non è disposto a “calarsi le braghe “ alla presenza di uomini arroganti, supponenti, incapaci, arricchiti protagonisti moderni, freddi inetti calcolatori che stanno mandando alla deriva, allo sbando il nostro Paese.
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lucialula
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mercoledì 5 febbraio 2014
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un film di merdaaaaa
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Un film di cattivo gusto. Senza un senso logico davvero penoso, non sò come abbia fatto ad arrivare nelle sale. Sconsiglio a tutti di andarlo a vedere!!!
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a.passito
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mercoledì 5 febbraio 2014
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delusione
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un film noiso che non sa dove andare. In bilico tra comico e amaro non tocca nessuno dei due tasti. La storia zoppica, i personaggi sono appena abbozzati e i dialoghi da soap opera. Grandissima delusione.
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balo99
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martedì 4 febbraio 2014
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sconsigliato
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Il film é molto confusionato e spesso ci si perde durante tutta la durata del film, ci sono andato con amici e ci siamo pentiti di esserlo andati a vedere, cambiate film
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tiziana58
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martedì 4 febbraio 2014
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un biso inaspettato
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Tutti coloro a cui questa pellicola non è piaciuta forse pensavano di vedere un film comico, convinti che Bisio equivalesse a divertimento. Sbagliavano.
Questo film è tutt'altro che divertente, anzi è triste, a volte deprimente, ma rispecchia alcuni aspetti della società odierna, mostrando come la cosiddetta "gente che sta bene" - ingenuamente convinta che i privilegi acquisiti devano continuare per sempre - si deva arrabattare quando le certezze crollano e gli insuccessi si susseguono, sia nella vita lavorativa che privata. In quei momenti si capisce quali siano i valori "veri": l'onestà e l'affetto della famiglia.
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Tutti coloro a cui questa pellicola non è piaciuta forse pensavano di vedere un film comico, convinti che Bisio equivalesse a divertimento. Sbagliavano.
Questo film è tutt'altro che divertente, anzi è triste, a volte deprimente, ma rispecchia alcuni aspetti della società odierna, mostrando come la cosiddetta "gente che sta bene" - ingenuamente convinta che i privilegi acquisiti devano continuare per sempre - si deva arrabattare quando le certezze crollano e gli insuccessi si susseguono, sia nella vita lavorativa che privata. In quei momenti si capisce quali siano i valori "veri": l'onestà e l'affetto della famiglia.
Quindi un bel film, che fa riflettere. Complimenti a Claudio Bisio, che rivela inaspettatamente le sue doti di attore in grado di sostenere anche ruoli drammatici, pur con un sottofondo di amarissima comicità. Brava anche Margherita Buy, perfettamente inserita nel ruolo della moglie frustrata, ricca di potenzialità inespresse (lo si capirà alla fine), e ancora innamorata del marito.
Da vedere,
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flyanto
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lunedì 3 febbraio 2014
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com'è realmente strutturata la società odierna
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Film in cui si racconta di un affermato avvocato (interpretato da Claudio Bisio) che un giorno inaspettatamente viene licenziato dal titolare dello studio legale presso cui lavora. Da questo momento in cui egli paventa il proprio futuro non più ricco di agi ed all'insegna di una certa sicurezza, il protagonista si adopererà in ogni modo al fine di trovare una degna occupazione che gli consenta di vivere per tutto il resto della propria vita in tutta tranquillità e benessere. Sembrerà trovarla grazie alla conoscenza di un imprenditore (interpretato da Diego Abatantuono) ma numerose avventure e compromessi dovrà affrontare, e per lui non del tutto piacevoli.
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Film in cui si racconta di un affermato avvocato (interpretato da Claudio Bisio) che un giorno inaspettatamente viene licenziato dal titolare dello studio legale presso cui lavora. Da questo momento in cui egli paventa il proprio futuro non più ricco di agi ed all'insegna di una certa sicurezza, il protagonista si adopererà in ogni modo al fine di trovare una degna occupazione che gli consenta di vivere per tutto il resto della propria vita in tutta tranquillità e benessere. Sembrerà trovarla grazie alla conoscenza di un imprenditore (interpretato da Diego Abatantuono) ma numerose avventure e compromessi dovrà affrontare, e per lui non del tutto piacevoli.
La pellicola, che nel complesso è costituita da una comicità brillante e fortemente arguta, in realtà è dotata di una vena alquanto amara, per non dire tragica. Il tema serio e spinoso della crisi odierna del mondo del lavoro viene qui affrontato con un tono lieve ed un pò scanzonato, ma che scopre subito che la vera anima del film è piuttosto nera e molto ben camuffata dietro gli episodi e le scene esilaranti in cui vige uno sguardo appunto disincantato e cinico, atto a dimostrare quanto la società di oggi sia divenuta arrogante e ridotta praticamente al rango di una giungla. Una giungla in cui ciò che conta è solo l'avere una posizione di un certo spicco e soprattutto il fatto di possedere una grande quantità di soldi. Se un individuo, suo malgrado, non possiede nulla di ciò, o solo in minima parte, non viene minimamente considerato e rimane relegato a vivere una vita in secondo piano, come la scelta finale e preferibile da parte del protagonista.
Nel suo insieme il film è piacevole e divertente e, sebbene non riveli nulla di nuovo per ciò che concerne la già ampiamente trattata tematica del mondo del lavoro, soprattutto ad alti livelli, nonchè l'implicito suo giudizio, ha però il pregio di essere ben interpretato e dunque di essere sicuramente apprezzato. Claudio Bisio impersona ottimamente la figura dell'avvocato inizialmente scaltro, cinico ed arrogante ed in seguito untuoso,impacciato ed infine addirittura disgustato e fortemente in crisi. Gli altri attori, da Diego Abatantuono , a Margherita Buy ed a Claudio Bigagli, pur assai meritevoli nei propri ruoli gli fanno da contorno in quanto la scena risulta completamente dominata da lui .
Per riflettere, seppur in maniera leggerezza e con quasi spensieratezza.
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