liuk!
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martedì 22 luglio 2014
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buono
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Un film solido con una trama ben sviluppata ed un cast sopra le righe. Non un capolavoro ma un prodotto di qualitá da vedere. Nota di merito ad Abatantuono, eccezionale nel suo ruolo.
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francodip
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giovedì 17 luglio 2014
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bel film
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Bel film, inoltre Bisio si dimostra un grande attore!!!
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alexander 1986
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martedì 15 luglio 2014
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le lacrime che fanno ridere
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Il milanese Umberto (Claudio Bisio) è un avvocato parecchio str***o, di quelli che ti fanno ridere anche se ti puntano una pistola contro. Licenzia dipendenti, ordina aborti alla moglie e maltratta la gente con nonchalance, senza considerare le reazioni emotive altrui. Questo finché egli mantiene una certa posizione di forza; quando poi scoprirà che anche lui è passibile di riceverlo in quel posto, qualcosa dovrà cambiare.
'La gente che sta bene' promette sin da subito di incanalarsi nell'ormai inflazionato genere italiano delle commedie buoniste-antiborghesi-volemose bene, tutte pressoché uguali tra loro. In più ci sarebbero Bisio e Abatantuono messi apposta per strappare qualche risata o qualche lacrima come solo i comici che ne sanno dare.
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Il milanese Umberto (Claudio Bisio) è un avvocato parecchio str***o, di quelli che ti fanno ridere anche se ti puntano una pistola contro. Licenzia dipendenti, ordina aborti alla moglie e maltratta la gente con nonchalance, senza considerare le reazioni emotive altrui. Questo finché egli mantiene una certa posizione di forza; quando poi scoprirà che anche lui è passibile di riceverlo in quel posto, qualcosa dovrà cambiare.
'La gente che sta bene' promette sin da subito di incanalarsi nell'ormai inflazionato genere italiano delle commedie buoniste-antiborghesi-volemose bene, tutte pressoché uguali tra loro. In più ci sarebbero Bisio e Abatantuono messi apposta per strappare qualche risata o qualche lacrima come solo i comici che ne sanno dare. Ma neanche tutta la simpatia di questi attori può tenere in piedi un film così mal scritto e banale, improbabile sin dall'inizio: il personaggio di Bisio è troppo imbecille per essere sposato con una donna intelligente e sensibile come quella interpretata da Margherita Buy, e troppo stupido per essere scelto dal malvagio Abatantuono per una partnership internazionale. Questa assurdità strutturale pregiudica in toto lo sviluppo della storia, la quale infatti non può non concludersi che con uno sviluppo altrettanto assurdo: una sorta di illuminazione tolstojana, forse efficace in un altro contesto ma comico in questo. Anche per fare un film decente occorre una certa dose di impegno.
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stuff
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sabato 28 giugno 2014
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bixio non lo sopporto più
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Bixio non lo sopporto più
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melvin ii
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giovedì 20 marzo 2014
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un affresco poco riuscito della milano 2.0
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La gente che sta bene” è un film scritto e diretto da Francesco Patierno, con Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Margherita Buy, Jennipher Rodriguez.
Ancora una una volta i produttori e sceneggiatori italiani in perenne crisi di creatività, attingono a piene mani nella letteratura .
Nel caso specifico dal libro onomino di Federico Baccamo edito da Marsilio.
Il protagonista è Umberto Dorloni(Claudio Bisio) un’ ambizioso avvocato cinquantenne in un’importante studio legale.
Sposato con Carla(Margerita Buy)e con due figli, la sua vita scorre via tra affari e impegni mondani, nonostante la crisi.
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La gente che sta bene” è un film scritto e diretto da Francesco Patierno, con Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Margherita Buy, Jennipher Rodriguez.
Ancora una una volta i produttori e sceneggiatori italiani in perenne crisi di creatività, attingono a piene mani nella letteratura .
Nel caso specifico dal libro onomino di Federico Baccamo edito da Marsilio.
Il protagonista è Umberto Dorloni(Claudio Bisio) un’ ambizioso avvocato cinquantenne in un’importante studio legale.
Sposato con Carla(Margerita Buy)e con due figli, la sua vita scorre via tra affari e impegni mondani, nonostante la crisi.
Improvvisamente la sua “serena” vita, prende una brutta piega, con un brusco licenziamento dopo un’affare saltato.
La moglie inoltre gli comunica una nuova gravidanza.
Sembra tutto perso per il protagonista, quando a una cena incontra Patrizio Azzesi( Abatantuono), cinico e spregiudicato avvocato che gli propone un nuovo lavoro in una multinazionale.
Bisio farà anche la conoscenza della moglie di Abatantuono, la sinuosa Morgana (Rodriguez)
Il film racconta il travaglio interiore del protagonista e le scelte che sarà chiamato a fare in seguito a drammatici accadimenti.
Non lasciatevi ingannare dal titolo , “La gente che sta bene” è un film amaro, crudo.
Patierno ci racconta quanto sia effimera e vacua la nostra società.
Ben diretto e recitato, la parte debole è nella sceneggiatura e nei dialoghi.
Il film parte bene, ma poi si perde strada facendo, diventando lento e prevedibile.
Bisio, e in particolare Abantuono, danno una discreta profondità ai loro personaggi .
La Rodriguez, anche se con chiari limiti strutturali, riesce a rendere credibile il personaggio della “terza moglie” annoiata e problematica.
La Buy è “la solita” donna malinconica e stressata credibile.
Una volta ci si chiedeva se anche i commercialisti avessero un’anima.
Patierno, con il suo finale ci dà la risposta sugli avvocati.
Alla fine del film, invece rimane allo spettatore la sensazione di un film dignitoso, ma senz’anima
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mauro.t
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lunedì 17 febbraio 2014
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film che non sa in che genere stare
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Umberto Dorloni (Bisio) è un avvocato d’affari infantile e arrivista, che non esita a fare le scarpe a subordinati e a colleghi, e non ha buoni rapporti né con la famiglia né col capo. A un certo punto Dorloni viene inaspettatamente licenziato. Con l’obiettivo di salire la scala sociale, raccoglierà l’occasione offerta da un boss dell’ordine, l’avv. Piazzesi (Abatantuono), corrotto e arrogante. Ma la nuova strada è piena di imprevisti e ostacoli. In questo mare di amici degli squali della finanza, le mogli si smarcano e giocano un ruolo diverso. La moglie ultraquarantenne di Dorloni (Buy) resta incinta e vorrebbe tenersi il bambino, provocando un conflitto all’interno della coppia.
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Umberto Dorloni (Bisio) è un avvocato d’affari infantile e arrivista, che non esita a fare le scarpe a subordinati e a colleghi, e non ha buoni rapporti né con la famiglia né col capo. A un certo punto Dorloni viene inaspettatamente licenziato. Con l’obiettivo di salire la scala sociale, raccoglierà l’occasione offerta da un boss dell’ordine, l’avv. Piazzesi (Abatantuono), corrotto e arrogante. Ma la nuova strada è piena di imprevisti e ostacoli. In questo mare di amici degli squali della finanza, le mogli si smarcano e giocano un ruolo diverso. La moglie ultraquarantenne di Dorloni (Buy) resta incinta e vorrebbe tenersi il bambino, provocando un conflitto all’interno della coppia. La moglie di Piazzesi, ormai delusa dal marito, cerca la compagnia di Dorloni, e le cose si complicano. Il film parte come una commedia, ma finisce in tragedia. Sul mondo della finanza odierna (che fa da scenario) non si fanno sconti. Se la storia tratta dal romanzo di Baccomo è buona, la trasposizione del regista sembra destreggiarsi male tra il registro leggero e quello drammatico. Forse per questo alcuni attori sembrano avere difficoltà a fare una scelta. Bisio non riesce a dare unitarietà a un personaggio con tratti da commedia all’italiana epigono di Sordi, che mal si accoppiano a momenti di forti travagli interiori. Nel complesso risulta decisamente fuori parte, perché troppo macchiettistico e umile per apparire credibile come avvocato rampante. Perfetto invece Abatantuono, che riesce a fornire una interpretazione eccellente nei panni di un personaggio volgare e senza scrupoli.
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mauro
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domenica 16 febbraio 2014
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un film che non sta bene
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Credo che questo film si scontri con un limite grosso come una casa: fare la parodia ad una situazione reale che possiamo definire già paradossale, è come se Mel Brooks volesse fare la parodia ad uno dei suoi film, infatti il risultato è quello. Non credo che si possa affrontare un argomento di scottante attualità in un modo così demenziale, ne esce un ritratto impoverito di molte sfaccettature, nel quale i suoi tratti più conosciuti vengono inutilmente sottolineati e quindi si perde la possibilità di raccontare davvero un immaginario epilogo di questa situazione che non è sicuramente ciò che il film ci fa vedere nel finale. Se il raccontare la famiglia odierna è quello che è stato raccontato nel film, beh ne facevamo anche a meno, esistono centinaia di film con la stessa trama, la tragedia all'italiana anche basta, grazie! Margherita Buy poi è sempre la stessa!!! Non se ne può più dei suoi personaggi nevrotici, con questa sorta d'incapacità comunicativa perenne, mi piacerebbe anche vederla in ruoli di donna diversa, magari più sicura di sè ed aggressiva, così mi sembra lo stesso personaggio trasportato ormai in decine di film.
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Credo che questo film si scontri con un limite grosso come una casa: fare la parodia ad una situazione reale che possiamo definire già paradossale, è come se Mel Brooks volesse fare la parodia ad uno dei suoi film, infatti il risultato è quello. Non credo che si possa affrontare un argomento di scottante attualità in un modo così demenziale, ne esce un ritratto impoverito di molte sfaccettature, nel quale i suoi tratti più conosciuti vengono inutilmente sottolineati e quindi si perde la possibilità di raccontare davvero un immaginario epilogo di questa situazione che non è sicuramente ciò che il film ci fa vedere nel finale. Se il raccontare la famiglia odierna è quello che è stato raccontato nel film, beh ne facevamo anche a meno, esistono centinaia di film con la stessa trama, la tragedia all'italiana anche basta, grazie! Margherita Buy poi è sempre la stessa!!! Non se ne può più dei suoi personaggi nevrotici, con questa sorta d'incapacità comunicativa perenne, mi piacerebbe anche vederla in ruoli di donna diversa, magari più sicura di sè ed aggressiva, così mi sembra lo stesso personaggio trasportato ormai in decine di film. Abatantuono invece è proprio bravo, perchè il suo personaggio è tutto sommato credibile e l'interpreta bene. Il personaggio di Bisio invece non è umano, mi pare un Fantozzi rivisitato e ficcato in una situazione reale, non può essere credibile, esiste un limite anche a questo. La pellicola soffre di una sceneggiatura decisamente scadente, nella quale gli avvenimenti vengono concatenati senza che tra loro ci sia un ponte ben articolato, si tenta con qualche stratagemma di tenere alta l'attenzione dello spettatore, con qualche piccolo colpo di scena ma sostanzialmente sembra proprio una sceneggiatura fatta di qualche idea isolata collegata in modo molto raffazzonato alla trama principale del film. Ne esce un prodotto debole perchè non racconta nulla in realtà dei nostri tempi è comunque molto rischioso e quasi sempre fallimentare fare questo genere di film perchè si scontrano con ciò che succede davvero che è molto più brutto, interessante e di qualità enormemente superiore.
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antojlo
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mercoledì 12 febbraio 2014
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non bisio
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Un film che NON doveva essere interpretato da Bisio, non è il suo genere,
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fausta rosa
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domenica 9 febbraio 2014
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"la gente che sta bene" fa stare male
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Se pensavamo di passare 105 minuti in leggerezza e buonumore, tra risate liberatorie e scanzonate battute, come indicato nella presentazione del film: commedia, ci siamo sbagliati di grosso.
"La gente che sta bene"è un dramma cinico in cui le atmosfere esasperate ed esagerate, dai toni cupi e angoscianti di una Milano e di una Berlino senza volto e senza umanità, fanno male più di quanto lo faccia la realtà che cerca in qualche modo di raccontare. Perchè crisi di valori sì, ma senza possibilità di redenzione, così come ci viene proposto,angoscia e tormenta.
Non si riesce a ridere, e se qualche battuta merita, il malessere creato dalle varie situazioni paralizza e gela.
Le tipologie negative si susseguono, s'incontrano, si scontrano.
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Se pensavamo di passare 105 minuti in leggerezza e buonumore, tra risate liberatorie e scanzonate battute, come indicato nella presentazione del film: commedia, ci siamo sbagliati di grosso.
"La gente che sta bene"è un dramma cinico in cui le atmosfere esasperate ed esagerate, dai toni cupi e angoscianti di una Milano e di una Berlino senza volto e senza umanità, fanno male più di quanto lo faccia la realtà che cerca in qualche modo di raccontare. Perchè crisi di valori sì, ma senza possibilità di redenzione, così come ci viene proposto,angoscia e tormenta.
Non si riesce a ridere, e se qualche battuta merita, il malessere creato dalle varie situazioni paralizza e gela.
Le tipologie negative si susseguono, s'incontrano, si scontrano.
Umberto Borlone,( Claudio Bisio), l'avvocato milanese infantile e senza scrupoli, che lascia sconcertati per il suo cinismo sia sul lavoro, licenziando collaboratori poco produttivi su indicazione del capo, come in famiglia: l'arrivo di un terzo figlio non è previsto in tempo di crisi e quindi....
Patrizio Accesi ( Diego Abatantuono), l'avvocato più importante di Milano, che usa gli altri, anche gli affetti, per consolidare la sua posizione. Perfino il Maresciallo dei carabinieri gioca con le miserie umane utilizzando il suo ruolo.
Solo Carla( Margherita Buy ), la moglie dell'avvocato Borlone, senza clamori nè colpi di scena, ha la forza di allontanarsi con i figli e di proteggere la vita che ha in sè.Il regista Patierno sembra voler affidare alla donna il compito di salvare l'uomo dalla caduta finale.
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melvin ii
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domenica 9 febbraio 2014
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la crisi di coscienza dei salotti buoni
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La gente che sta bene” è un film scritto e diretto da Francesco Patierno, con Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Margherita Buy, Jennipher Rodriguez.
Ancora una una volta i produttori e sceneggiatori italiani in perenne crisi di creatività, attingono a piene mani nella letteratura .
Nel caso specifico dal libro onomino di Federico Baccamo edito da Marsilio.
Il protagonista è Umberto Dorloni(Claudio Bisio) un’ ambizioso avvocato cinquantenne in un’importante studio legale.
Sposato con Carla(Margerita Buy)e con due figli, la sua vita scorre via tra affari e impegni mondani, nonostante la crisi.
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La gente che sta bene” è un film scritto e diretto da Francesco Patierno, con Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Margherita Buy, Jennipher Rodriguez.
Ancora una una volta i produttori e sceneggiatori italiani in perenne crisi di creatività, attingono a piene mani nella letteratura .
Nel caso specifico dal libro onomino di Federico Baccamo edito da Marsilio.
Il protagonista è Umberto Dorloni(Claudio Bisio) un’ ambizioso avvocato cinquantenne in un’importante studio legale.
Sposato con Carla(Margerita Buy)e con due figli, la sua vita scorre via tra affari e impegni mondani, nonostante la crisi.
Improvvisamente la sua “serena” vita, prende una brutta piega, con un brusco licenziamento dopo un’affare saltato.
La moglie inoltre gli comunica una nuova gravidanza.
Sembra tutto perso per il protagonista, quando a una cena incontra Patrizio Azzesi( Abatantuono), cinico e spregiudicato avvocato che gli propone un nuovo lavoro in una multinazionale.
Bisio farà anche la conoscenza della moglie di Abatantuono, la sinuosa Morgana (Rodriguez)
Il film racconta il travaglio interiore del protagonista e le scelte che sarà chiamato a fare in seguito a drammatici accadimenti.
Non lasciatevi ingannare dal titolo , “La gente che sta bene” è un film amaro, crudo.
Patierno ci racconta quanto sia effimera e vacua la nostra società.
Ben diretto e recitato, la parte debole è nella sceneggiatura e nei dialoghi.
Il film parte bene, ma poi si perde strada facendo, diventando lento e prevedibile.
Bisio, e in particolare Abantuono, danno una discreta profondità ai loro personaggi .
La Rodriguez, anche se con chiari limiti strutturali, riesce a rendere credibile il personaggio della “terza moglie” annoiata e problematica.
La Buy è “la solita” donna malinconica e stressata credibile.
Una volta ci si chiedeva se anche i commercialisti avessero un’anima.
Patierno, con il suo finale ci dà la risposta sugli avvocati.
Alla fine del film, invece rimane allo spettatore la sensazione di un film dignitoso, ma senz’anima
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