Ho visto l’anteprima di “Il Sentiero della Felicità” a Roma e mi è piaciuta moltissimo. Il film ha tre narrazioni in contemporanea: traccia la vita di Paramahansa Yogananda, il guru indiano che portò per primo il Kriya Yoga nell’Occidente negli anni 20. In parallelo con questo racconto di una vita movimentata, ci sono testimonianze di personaggi di tante parti diverse del mondo, da George Harrison ad Oppenheimer, che testimoniano l’importanza nella loro vita del pensiero di Yogananda. Ci sono inoltre interviste con scienziati e fisici moderni che testimoniano come alcune delle intuizioni sullo yoga e sull'energia vitale di Yogananda siano poi state riscontrate dalla scienza moderna.
Queste diverse dimensioni movimentano il film e lo rendono molto interessante. Il film ha inoltre un lato folcloristico con il suo arrivo l’arrivo negli Stati Uniti (con un look ed un abbigliamento assolutamente anomalo per l'epoca) e si tinge di giallo nella fase in cui si cerca di rendergli la permanenza impossibile negli Stati Uniti, qualche anno dopo.
Girato con sapienza e delicatezza. Un film che fa riflettere sulla dubbia qualità delle nostre vite materialistiche. Da non perdere.