'71 |
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Un film di Yann Demange.
Con Jack O'Connell (II), Sam Reid, Paul Anderson, Sean Harris, Richard Dormer.
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Titolo originale '71.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 99 min.
- Gran Bretagna 2014.
- Good Films
uscita giovedì 9 luglio 2015.
MYMONETRO
'71
valutazione media:
3,39
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il soldato Hook scopre a sue spese la guerra d'Irlanda
di Roberto Nepoti La Repubblica
Il 1971 è l'anno che precede il "bloody sunday", la domenica di sangue in cui l'esercito inglese aprì il fuoco contro un corteo di manifestanti irlandesi. La situazione, però, è già al punto di rottura; e ne fa le spese, tra gli altri, la recluta dell'esercito britannico Gary Hook. Dopo un severo addestramento il ragazzo è inviato a Belfast assieme al suo reggimento. Una confusa informazione sulla natura del conflitto (da una parte i protestanti, che stanno con gli inglesi, i cattolici dall'altra), poi Hook partecipa a un'azione di polizia contro la popolazione, che degenera. Rimasto isolato dalla sua unità, il soldatino diventa un bersaglio mobile per troppa gente; è ferito, capisce che le cose sono assai meno semplici di quanto pensasse: non esistono solo i lealisti e gli indipendentisti dell'Irish Republican Army, ma anche lotte tra diverse fazioni dell'IRA; e perfino ufficiali del suo esercito che non si sa da che parte stiano. Ecco un film che, in questa estate migliore del previsto, vale la pena di scoprire. In concorso a Berlino, poi transitato per altri importanti Festival, è a suo modo un esempio di cinema politico: perché rimanda a tanti altri conflitti in atto nel mondo col relativo indotto di menzogne, equivoci a sofferenze per la popolazione civile (più volte, nel film, a fare le spese della guerriglia sono ragazzini). Lo sguardo che focalizza gli eventi lascia poco spazio all'ottimismo: se i character secondari variano dal corrotto al caritatevole (il medico che soccorre Hook), l'enfasi è posta sulla prevaricazione e sulla dissimmetria dei rapporti tra chi comanda e chi esegue, subendoli, gli ordini. Però quel che rende peculiare '71 è la scelta dell'esordiente Yann Demange, premiato come miglior regista dal British Independent Film Award, di trattare la materia narrativa nei modi di un film di genere: un survival pieno di suspense che catapulta lo spettatore al centro dell'azione facendogli provare un'irresistibile identificazione col protagonista, braccato e in difficoltà a capire da dove arrivi il pericolo per la sua vita. Si potrebbe pensare che, dato il soggetto, la cosa sia fin troppo facile; e lo proverebbe la mobilità della macchina da presa incollata al soldato, per restituirne il tumulto fisico e psicologico, lo smarrimento, la paura. Certo, tecniche come la cinepresa a spalla, la steadycam o altre simili, se usate con sapienza, hanno buon gioco nell'indurci a condividere la sorte e i sentimenti di un personaggio in pericolo. Il film, però, non si accontenta di questo. Via via che l'azione si sviluppa lo spettatore è introdotto - assieme a Hook- a una molteplicità di comportamenti e punti di vista che rendono palpabile la complessità e i lati oscuri del conflitto irlandese; più ancora, forse, di quanto apparisse nei film sullo stesso tema di Ken Loach, Jim Sheridan o Paul Greengrass (e stiamo parlando, comunque, di ottimi titoli). Perfette l'aderenza al ruolo e l'interpretazione di Jack O'Connell. Del suo Hook la sceneggiatura non svela, volutamente, granché (sappiamo che si occupa amorevolmente di un bambino solo quanto lui, probabilmente suo fratello); e tuttavia riesce a farcelo sentire familiare e affine più di tanti altri di cui il cinema ci illustra minuziosamente sentimenti e psicologie.
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