terry d'
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lunedì 14 ottobre 2019
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dimmi perché
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Perché la Buy e Rubini accettano di recitare in un film talmente immobile? Perché Susanna Nicchiarelli scrive e dirige film? Perché Veltroni insiste nello scrivere libri da cui é doveriso trarre sceneggiature? Perché Domenico Procacci ha dovuto produrre questa pellicola a dispetto del suo fiuto proverbiale per grandi successi? Molte domande e forse una sola risposta: la politica che entra amcira una volta a gamba tesa nel cinema e appallottola cime un giornale strappato tutte le buone intenzioni del buon cinema. Il tema dello stragismo rosso trattato con tanta superficialità, la scena dell'assassinio all'università risolta in un capannello di gente stupita come se assistesse alla caduta di un nonno in una pozzanghera.
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Perché la Buy e Rubini accettano di recitare in un film talmente immobile? Perché Susanna Nicchiarelli scrive e dirige film? Perché Veltroni insiste nello scrivere libri da cui é doveriso trarre sceneggiature? Perché Domenico Procacci ha dovuto produrre questa pellicola a dispetto del suo fiuto proverbiale per grandi successi? Molte domande e forse una sola risposta: la politica che entra amcira una volta a gamba tesa nel cinema e appallottola cime un giornale strappato tutte le buone intenzioni del buon cinema. Il tema dello stragismo rosso trattato con tanta superficialità, la scena dell'assassinio all'università risolta in un capannello di gente stupita come se assistesse alla caduta di un nonno in una pozzanghera. Unica attrice a trarre d'impaccio un cast malmostoso la Sastri, brigatista disillusa ma dignitosa, che forse da sola ed in questo cameo dona profondità ad un film impossibile e svogliato. La regista ha ritagliato per sé la parte migliore, il finale. Una parte che ci poteva risparmiare.
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enzo70
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sabato 9 gennaio 2016
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alla ricerca del proprio passato
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Margherita Buy interpreta Caterina Astengo, una ricercatrice di mezza età che insegna diritto del lavoro, la stessa materia che insegnava il padre scomparso anni prima. La madre è morta da poco e nel mettere a posto la casa al mare che ha deciso, insieme alla sorella di vendere, inizia un lungo viaggio nel suo passato e, soprattutto nel mistero della scomparsa del padre, realizzato attraverso il telefono di casa. Caterina riesce a parlare con se stessa nel passato e, così, a mettere lentamente a fuoco tutti gli episodi di un passato. Ed i continui ritorni nel passato si incrociano con la sua vita attuale, divisa tra un fidanzato, ottimo Sergio Rubini, profondo e sognatore e le delusioni che le riserva l’università.
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Margherita Buy interpreta Caterina Astengo, una ricercatrice di mezza età che insegna diritto del lavoro, la stessa materia che insegnava il padre scomparso anni prima. La madre è morta da poco e nel mettere a posto la casa al mare che ha deciso, insieme alla sorella di vendere, inizia un lungo viaggio nel suo passato e, soprattutto nel mistero della scomparsa del padre, realizzato attraverso il telefono di casa. Caterina riesce a parlare con se stessa nel passato e, così, a mettere lentamente a fuoco tutti gli episodi di un passato. Ed i continui ritorni nel passato si incrociano con la sua vita attuale, divisa tra un fidanzato, ottimo Sergio Rubini, profondo e sognatore e le delusioni che le riserva l’università. Man mano il filo si dipana e la storia del padre prende forma riservando non poche sorprese. Un buon film ma che sconta i difetti di una regia che indugia troppo su se stessa nella ricerca, spesso inutile di un’eccessiva profondità, vizio atavico di un certo cinema italiano.
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marsmeraldo
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martedì 28 maggio 2013
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la ruota
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Come in un lentissimo giro di ruota del parco, dalla gioia di due bambine si sprofonda lentamente verso il buio del punto più basso dove il percorso senza orizzonte ti priva della luce del sole. Ma una disperazione non meritata mette in moto nuovamente la ruota sino a portare gli occhi a godere dell'alba di una verità consapevole e liberatoria.
Veramente bello !!
marsmeraldo
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vincenzo iennaco
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mercoledì 22 maggio 2013
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un alba riconciliante col passato
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“La scoperta dell'alba” è un viaggio a ritroso nella memoria e nel ricordo, una rielaborazione interiore di un passato non del tutto metabolizzato dalle due protagoniste: la scomparsa del padre successiva all'assassinio da parte delle Brigate Rosse di un suo collega e amico. E nella ricorrenza del trentesimo anniversario da quella scomparsa, ormai adulte e con tutte le fragilità che ha comportato quell' assenza affettiva, le due sorelle arriveranno a scoprire una nuova alba sulla loro vita, un'alba rivelatoria e riconciliante con quel senso di colpa inconsciamente annidato nel loro intimo per così tanti anni.
Con una costruzione narrativa originale e spiazzante, il film fa riassaporare piccoli “grandi” sprazzi dei primi anni '80 con una forza evocativa pacata e al tempo stesso iconografica.
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“La scoperta dell'alba” è un viaggio a ritroso nella memoria e nel ricordo, una rielaborazione interiore di un passato non del tutto metabolizzato dalle due protagoniste: la scomparsa del padre successiva all'assassinio da parte delle Brigate Rosse di un suo collega e amico. E nella ricorrenza del trentesimo anniversario da quella scomparsa, ormai adulte e con tutte le fragilità che ha comportato quell' assenza affettiva, le due sorelle arriveranno a scoprire una nuova alba sulla loro vita, un'alba rivelatoria e riconciliante con quel senso di colpa inconsciamente annidato nel loro intimo per così tanti anni.
Con una costruzione narrativa originale e spiazzante, il film fa riassaporare piccoli “grandi” sprazzi dei primi anni '80 con una forza evocativa pacata e al tempo stesso iconografica. In questo senso, non mancherà di suscitare un brivido di sereno immalinconicamento (almeno per chi era adolescente all'epoca) il riascoltare brani musicali quali “99 Luftballons” di Nena e “Video Killed The Radio Star” dei Buggles.
Susanna Nicchiarelli non solo azzarda una regia coraggiosa, ma si espone anche in prima persona con l'interpretazione della sorella minore Barbara. Dinanzi alla coppia Buy-Soldini, come sempre molto bravi ed empatici, sembrerà poca cosa. Ma nessuno potrà negarle che il cinema italiano non sia sempre vivo e vitale.
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achillino
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mercoledì 30 gennaio 2013
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finalmente un film italiano con un po' di ritmo..
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Domenica scorsa all'Intrastevere di Roma ho provato ha vedere questo film, ma la sala era piena ed ho dovuto riprovare il giorno dopo, lunedì. L'inizio del film è inusuale per ritmo ed intensità, e sono stato intrigato da questa storia, che mi ha descritto gli anni di piombo proprio come ricordo di averli vissuti, soprattutto nei particolari (l'alfettone marrone, l'aerobica, IL SIMON) Forse l'unica vera pecca del film è che Margherita Buy ha una parte che le si addice fin troppo, la quarantenne nel dubbio, e quindi non ho trovato nessun guizzo inedito in questa sua interpretazione, mentre Rubini, Carpentieri, la Sastri ed un'azzeccatissimo e misterioso Bruno Corazzari sono davvero bravi, misurati tanto da creare la giusta tensione del giallo.
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Domenica scorsa all'Intrastevere di Roma ho provato ha vedere questo film, ma la sala era piena ed ho dovuto riprovare il giorno dopo, lunedì. L'inizio del film è inusuale per ritmo ed intensità, e sono stato intrigato da questa storia, che mi ha descritto gli anni di piombo proprio come ricordo di averli vissuti, soprattutto nei particolari (l'alfettone marrone, l'aerobica, IL SIMON) Forse l'unica vera pecca del film è che Margherita Buy ha una parte che le si addice fin troppo, la quarantenne nel dubbio, e quindi non ho trovato nessun guizzo inedito in questa sua interpretazione, mentre Rubini, Carpentieri, la Sastri ed un'azzeccatissimo e misterioso Bruno Corazzari sono davvero bravi, misurati tanto da creare la giusta tensione del giallo. MI è piaciuto il coraggio di fare un film breve, con un'intrigo ed ironia per descrivere un'epoca violenta che ancora ci portiamo addosso, descrivendo il quotidiano di allora con le piccole cose. La colonna sonora è ben abbinata alle immagini, ed anche se i Subsonica non sono i miei preferiti, la canzone portante della colonna è gradevole. ™™
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achillino
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martedì 29 gennaio 2013
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finalmente un film italiano con un po' di ritmo..
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Domenica sera all'Intrastevere a Roma non sono riuscito ad entrare nella piccola sala riservata a questo film, così ieri, complice il dliuvio, ci sono tornato peraltro trovando comunque avventori. L'inizio è girato e montato come non ricordo di recente in film di produzione nazionale, e poi lo sviluppo della storia è abbastanza avvincente da far rivivere gli anni '70 della mia infanzia con curiosità e tenerezza. Certo forse Margherita Buy ha una parte "troppo giusta" per lei, la quarantenne problematica, e quindi forse c'era da aspettarsi qualcosa di più proprio da Lei, mentre Rubini, la Sastri e tutti gli altri sono davvero Bravi...
Piacevoli e non banali le musiche!
Meglio, molto Meglio dei soliti cinepanettoni.
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Domenica sera all'Intrastevere a Roma non sono riuscito ad entrare nella piccola sala riservata a questo film, così ieri, complice il dliuvio, ci sono tornato peraltro trovando comunque avventori. L'inizio è girato e montato come non ricordo di recente in film di produzione nazionale, e poi lo sviluppo della storia è abbastanza avvincente da far rivivere gli anni '70 della mia infanzia con curiosità e tenerezza. Certo forse Margherita Buy ha una parte "troppo giusta" per lei, la quarantenne problematica, e quindi forse c'era da aspettarsi qualcosa di più proprio da Lei, mentre Rubini, la Sastri e tutti gli altri sono davvero Bravi...
Piacevoli e non banali le musiche!
Meglio, molto Meglio dei soliti cinepanettoni..
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pressa catozzo
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mercoledì 16 gennaio 2013
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interiore
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Il ritorno nella casa al mare messa in vendita riaccende ricordi a cui non è stata data risposta. Un telefono riaccende la memoria e finalmente un immaginario all'altro capo del telefono risveglia le risposte cercate. Gli anni del terrorismo non hanno nessuna attinenza alla storia, è servito come appoggio per il racconto.
Forse girato con poca convinzione ma il contenuto è stupendo. Tutti o almeno alcuni di noi sono alla ricerca di risposte. Da rivedere sicuramente c'è molto di più da analizzare in questa bella opera. W IL CINEMA SEMPRE critici distratti e poco attenti anche.
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(di carrara68)
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eusebio abbondanza
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martedì 15 gennaio 2013
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la scoperta dell'acqua calda
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Che la Nicchiarelli non fosse una regista di talento lo avevamo capito da Cosmonauta, film molto sopravvalutato per motivi oscuri ai non addetti ai lavori.
Questo secondo film è la conferma di una scarsa predisposizione della "regista" verso un mestiere così difficile (mentre paradossalmente sembra più dotata per la recitazione).
Dopo una premessa che sembrava aprire scenari interessanti, il film scorre piatto e noioso, per arrivare faticosamente alla fine senza un vero perché.
Latitano la sceneggiatura, la direzione degli attori, il pathos e la necessità di raccontare.
Una occasione totalmente mancata, un bel po' di soldi dei contribuenti buttati dalla finestra.
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Che la Nicchiarelli non fosse una regista di talento lo avevamo capito da Cosmonauta, film molto sopravvalutato per motivi oscuri ai non addetti ai lavori.
Questo secondo film è la conferma di una scarsa predisposizione della "regista" verso un mestiere così difficile (mentre paradossalmente sembra più dotata per la recitazione).
Dopo una premessa che sembrava aprire scenari interessanti, il film scorre piatto e noioso, per arrivare faticosamente alla fine senza un vero perché.
Latitano la sceneggiatura, la direzione degli attori, il pathos e la necessità di raccontare.
Una occasione totalmente mancata, un bel po' di soldi dei contribuenti buttati dalla finestra.
Speriamo che qualcuno se ne accorga e le dica di smettere.
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[+] masochismo a 35 mm
(di pressa catozzo)
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flyanto
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martedì 15 gennaio 2013
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quando il ricongiungimento col passato permette un
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Film tratto dall'omonimo romanzo di Luca Veltroni in cui una quarantenne, non ancora propriamente professoressa presso l'Università, dopo la morte della madre, va alla ricerca delle motivazioni oscure che nella sua passata infanzia avevano causato la scomparsa del proprio padre, noto professore universitario, forse rapito dalle Brigate Rosse agli inizi degli anni '80. Arriverà alla fine alla loro scoperta ricongiungendo se stessa e la propria sorella minore (entrambe con esistenze in sospeso e poco definite) a quell'epoca ormai lontana e per lei così misteriosa ed indecifrabile ed a ricominciare daccapo una sua nuova vita personale come essere adulto.
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Film tratto dall'omonimo romanzo di Luca Veltroni in cui una quarantenne, non ancora propriamente professoressa presso l'Università, dopo la morte della madre, va alla ricerca delle motivazioni oscure che nella sua passata infanzia avevano causato la scomparsa del proprio padre, noto professore universitario, forse rapito dalle Brigate Rosse agli inizi degli anni '80. Arriverà alla fine alla loro scoperta ricongiungendo se stessa e la propria sorella minore (entrambe con esistenze in sospeso e poco definite) a quell'epoca ormai lontana e per lei così misteriosa ed indecifrabile ed a ricominciare daccapo una sua nuova vita personale come essere adulto. Ben girata, perfettamente equilibrata per ciò che riguarda l'ottima sua durata di 90 minuti e perfettamente e fedelmente ricostruita riguardo l'epoca storica dell'inizio degli anni '80, questa pellicola fa riassaporare in maniera nostalgica e dolce un periodo ed uno stile di vita ormai superati, ma affatto dimenticati. Susanna Nicchiarelli, la regista, che qui si ritaglia anche il ruolo della sorella minore, riesce perfettamente nel dare al pubblico un'opera di nicchia assai delicata e piena di dolci sensazioni che infondono un profondo senso di serenità ed, appunto, di dolce ricordo. Molto buona, come sempre, l'interpretazione di Margherita Buy nella parte della protagonista principale e molto apprezzabile la figura qui del suo compagno, interpretato da Sergio Rubini, che presenta l'immagine di un uomo ironico, un pò sognatore e sornione ma nel contempo molto presente e vicino a lei negli affetti.
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angela
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domenica 13 gennaio 2013
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insignificante
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