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Austin, Texas. Una giovane ed avvenente insegnante d'inglese intreccia una relazione con un suo allievo del liceo. Questo rapporto innescherà inevitabilmente delle pericolose conseguenze.
Partiamo subito dalla cosa più scontata: ovviamente dopo pochi minuti l'epilogo è gia scritto. O meglio: resta giusto da stabilire quale grado di tragedia assumerà lam vicenda. D'altra parte è vero anche che non c'erano molte altre possibilità specialmente se una relazione del genere viene intessuta non solo tra insegnante e allievo e poi nel Texas super reazionario. L'aspetto che invece colpisce di più è la neutralità della regista che senza cadere in moralismi o giudizi di sorta, si linita a registrare questo piccolo/grande dramma. L'insegnante infatti porta dentro di se un background famigliare molto difficile anche se appena accennato (i rapporti con il fratello e la madre malata sono quasi azzerati). La donna allora cade in una relazione che sulle prime è decisamente eccitante e foriera di grandi emozioni ma che in un secondo tempo si rivelerà per quello che è e cioè un amore impossibile. Ed è proprio lei la prima ad accorgersene e ad esserne dilaniata mentre l'adolescente giustamente la vive con grande leggerezza salvo poi ripensarci nel finale ma è ovviamente la donna a sentire il peso maggiore non solo per l'ennesima perdita sentimentale ma per tutto ciò che le succederà. Tutto nel breve arco di poco più di un'ora. Presentato al Sundance si può dire che al festival si è visto di meglio ma anche questa pellicola convince così come la protagoniste Burdge di cui penso sentiremo riparlare.
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