sergiofi
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mercoledì 23 gennaio 2013
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scene intimiste da fine del mondo
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La fine del mondo che l’esordiente Lorene Scafaria ci racconta con mano leggera in “Seeking a friend for the end of the world” non potrebbe essere più anomala e minimalista, lontana anni luce da ogni forma di trito catastrofismo. L’asteroide Matilda confliggerà con la terra e la manderà in mille pezzi. Restano solo ventuno giorni agli umani per scegliere di che morte morire. Ciascuno affronterà il panico montante affidandosi al modus operandi che ne ha contrassegnato il transito terreno. Le prospettive del disincantato Dodge e della esuberante Penny cambieranno radicalmente, grazie a un viaggio catartico che li condurrà a condividere insieme il momento cruciale dell’impatto. Attorno a loro una galleria di figure, più o meno sopra le righe, comunque ben inserite nella scelta di una visione intimistica del flagello finale.
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La fine del mondo che l’esordiente Lorene Scafaria ci racconta con mano leggera in “Seeking a friend for the end of the world” non potrebbe essere più anomala e minimalista, lontana anni luce da ogni forma di trito catastrofismo. L’asteroide Matilda confliggerà con la terra e la manderà in mille pezzi. Restano solo ventuno giorni agli umani per scegliere di che morte morire. Ciascuno affronterà il panico montante affidandosi al modus operandi che ne ha contrassegnato il transito terreno. Le prospettive del disincantato Dodge e della esuberante Penny cambieranno radicalmente, grazie a un viaggio catartico che li condurrà a condividere insieme il momento cruciale dell’impatto. Attorno a loro una galleria di figure, più o meno sopra le righe, comunque ben inserite nella scelta di una visione intimistica del flagello finale. Steve Carrell e Keira Knightley danno vita con misurata bravura ai personaggi di Dodge e Penny, un uomo e una donna alla ricerca di se stessi. Pur con qualche inevitabile caduta di ritmo, legata alla particolare scelta di prospettiva del racconto, la Scafaria riesce a trasmettere con professionale bravura il suo punto di vista. Perché la fine del mondo può essere anche questo, il tenero primo piano sul volto dolce e innamorato di Keira Knightley.
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donni romani
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mercoledì 31 ottobre 2012
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non è mai troppo tardi per amare
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La fine del mondo è prossima, nel giro di due settimane un asteroide travolgerà la terra e fine dei giochi. Questo l'incipit che il film di Lorene Scaraffia porge dolcemente allo spettatore, in modo quasi sottomesso, sussurrato. Niente catastrofismi degni di un "Melancholia", solo la necessaria consapevolezza che ognuno ha solo quindici giorni per sciogliere i nodi della propria vita, per dire o fare ciò che fino ad allora non ha mai avuto il coraggio di dire o fare. Ed è così che Dodge - uno Steve Carrell misurato ed intenso - si ritrova solo dopo che la moglie lo lascia senza neanche una spiegazione, scendendo silenziosamente dalla macchina e allontanandosi nel buio (metafora gìà sufficiente a capire dove si avvia l'umanità).
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La fine del mondo è prossima, nel giro di due settimane un asteroide travolgerà la terra e fine dei giochi. Questo l'incipit che il film di Lorene Scaraffia porge dolcemente allo spettatore, in modo quasi sottomesso, sussurrato. Niente catastrofismi degni di un "Melancholia", solo la necessaria consapevolezza che ognuno ha solo quindici giorni per sciogliere i nodi della propria vita, per dire o fare ciò che fino ad allora non ha mai avuto il coraggio di dire o fare. Ed è così che Dodge - uno Steve Carrell misurato ed intenso - si ritrova solo dopo che la moglie lo lascia senza neanche una spiegazione, scendendo silenziosamente dalla macchina e allontanandosi nel buio (metafora gìà sufficiente a capire dove si avvia l'umanità). Decide così di fare un viaggio indietro nel tempo e ritrovare la sua prima fidanzata, che qualche mese prima gli aveva scritto una lettera finita per errore nella posta di Penny, una svampita vicina di casa - una Keira Knightley deliziosamente trasandata e stralunata - che lo accompagnerà in quello che si preannuncia come l'ultimo viaggio per entrambi, durante il quale molte cose cambieranno, ad iniziare dai sentimenti dei due estranei che con delicatezza e con pudore si avvicinano l'uno all'altra, scoprendo sentimenti che credevano perduti per sempre. Ci sarà tempo per un incontro con il padre che Dodge non vedeva da moltissimi anni - un sempre carismatico Martin Sheen - e per un ultimo momento di felicità, prima che il nulla scenda sulla terra. Misurato e sincero, toccante senza cercare la lacrima facile, sentimentale nell'accezione del linguaggio visivo che premia i sentimenti sinceri a discapito del sensazionalismo - relegato a poche scene di guerriglia urbana - e capace di far dimenticare per gran parte del film che la storia d'amore dei due protagonisti ha i giorni contati. La sintonia fra i protagonisti è sicuramente parte dell'alchimia che il film sprigiona con grazia e delicatezza, ma è l'atmosfera generale a colpire, per il suo tono semplice e fatalistico, a suggerire che non conta quanto a lungo si vive, ma come si fa uso di quel tempo, e che l'unico uso che dà un senso alla vita è trovare qualcuno da amare con cui condividere la quotidianità, sia pure fatta da un asteroide che distruggerà tutto. Una verità tanto assoluta quanto difficile da esprimere con immagini che non siamo stereotipate, ma che la Scaraffia fa arrivare dritto al cuore con il coraggio di chi parla d'amore senza aver paura di farlo.
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annalisarco
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lunedì 28 gennaio 2013
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cercasi fine del mondo per trovare l'amore
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Tutto si potrebbe dire, tranne che il titolo è corretto. Perché “Cercasi Amore per la Fine del Mondo” fa pensare che il suo protagonista, Dodge, un uomo solo e lasciato dalla moglie, sia alla ricerca disperata di qualcuno con cui condividere gli ultimi giorni di vita prima che un asteroide colpisca la Terra. In realtà seppur Dodge si senta solo, è molto selettivo nel scegliere le persone con cui passare il suo tempo. Persone che prese dal panico, abbandonano ogni inibizione e si comportano come hippies pronti a condividere l’intimità con chiunque sia di gradimento o a estremizzare qualunque stato d’animo, sia che esso porti a rivolte che a un’eccessiva premura verso il prossimo. E proprio il fatto che Penny, la vicina di casa che Dodge non aveva mai incontrato, capiti per caso nella sua vita, fa capire quanto questo non sia stato cercato.
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Tutto si potrebbe dire, tranne che il titolo è corretto. Perché “Cercasi Amore per la Fine del Mondo” fa pensare che il suo protagonista, Dodge, un uomo solo e lasciato dalla moglie, sia alla ricerca disperata di qualcuno con cui condividere gli ultimi giorni di vita prima che un asteroide colpisca la Terra. In realtà seppur Dodge si senta solo, è molto selettivo nel scegliere le persone con cui passare il suo tempo. Persone che prese dal panico, abbandonano ogni inibizione e si comportano come hippies pronti a condividere l’intimità con chiunque sia di gradimento o a estremizzare qualunque stato d’animo, sia che esso porti a rivolte che a un’eccessiva premura verso il prossimo. E proprio il fatto che Penny, la vicina di casa che Dodge non aveva mai incontrato, capiti per caso nella sua vita, fa capire quanto questo non sia stato cercato. Due personaggi dai caratteri opposti: Dodge, alla ricerca del suo amore di gioventù, un uomo fin troppo calmo nonostante l’imminente fine della sua vita; Penny, una ragazza deliziosamente strana, fresca, frizzante, con l’unico desiderio di riabbracciare la sua famiglia a lungo trascurata. Entrambi accomunati dall’amore per la musica, l’unica in grado di distoglierli dai rumori del mondo. Una regia semplice e lineare per la prima opera di Lorene Scafaria, la cui intelligenza è stata affiancare un attore comico come Steve Carell alla drammatica Keira Knightley, brillanti nell’interpretare ruoli diversi dal solito. Intento della Scafaria è stato quello di mostrare la follia della società di oggi partendo da un tema di cui si è sentito a lungo parlare grazie alla famosa profezia Maya sulla fine del mondo. Una società piena di rimorsi, bloccata dal giudizio degli altri, che non da importanza al tempo che ci sfugge ogni giorno, che vuole redimersi e vivere solo quando messo di fronte alla consapevolezza che tutto sta per finire. Ma quella che è etichettata come la fine del mondo, è in realtà l’occasione per resuscitare dei manichini imbambolati, inconsapevoli di essere già morti da tempo. Dodge era uno di quelli. Ha conosciuto l’amore vero, quello che fa passare in secondo piano i tuoi bisogni per far felice la persona che ami, solo all’ultimo. E con coraggio ha scelto di lasciare che Penny passasse gli ultimi istanti con la sua famiglia. E lui fa qualcosa che avrebbe fatto la maggior parte di noi: disco preferito, buio e respirazione profonda sdraiati sul pavimento. Una scena ben studiata per far immedesimare lo spettatore che, proprio quando pensa che dopo una vita da soli si debba morire da soli, vede entrare in campo Penny, agitata, innamorata, aggrappata alla vita, desiderosa di stare ancora con Dodge. E ancora una volta, lo spettatore rimane stupito quando le sue certezze sul finale del film vengono smontate … Non è il classico film sulla fine del mondo, quello in cui si cerca di far qualsiasi cosa per restare vivi. E’ un film che riflette sull’importanza del tempo: tanto o poco che sia non ha importanza. L’importante è solo il come e il con chi.
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ultimoboyscout
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lunedì 14 aprile 2014
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aspettando l'apocalisse.
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Un asteroide sta per colpire la Terra, mandandola definitivamente in frantumi. Nessuno si salverà, il panico monta ma nel marasma generale due persone si incontrano e decidono di intraprendere un viaggio destinato a scombinare i loro piani. Il film è l'opera prima di Lorene Scafaria, nota come sceneggiatrice e attrice, è ambientato in un futuro non lontano ma indeterminato e si concentra più sui personaggi e sui loro rapporti che sull'imminente pericolo. E' un mix piuttosto insolito di dramma e commedia con un pizzico d'azione e di fantascienza che affronta con originalità la profezia dei Maya in barba a Emmerich. Molto adatta, in un film non comico, la comicità contenuta di Steve Carell e il suo stile di recitazione che getta nuova luce sui disaster movies, anche se in questo caso si parla di un film di genere assolutamente atipico, dal gusto agrodolce che spinge a non lasciare nulla di intentato anche se la fine è vicinissima e inevitabile.
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Un asteroide sta per colpire la Terra, mandandola definitivamente in frantumi. Nessuno si salverà, il panico monta ma nel marasma generale due persone si incontrano e decidono di intraprendere un viaggio destinato a scombinare i loro piani. Il film è l'opera prima di Lorene Scafaria, nota come sceneggiatrice e attrice, è ambientato in un futuro non lontano ma indeterminato e si concentra più sui personaggi e sui loro rapporti che sull'imminente pericolo. E' un mix piuttosto insolito di dramma e commedia con un pizzico d'azione e di fantascienza che affronta con originalità la profezia dei Maya in barba a Emmerich. Molto adatta, in un film non comico, la comicità contenuta di Steve Carell e il suo stile di recitazione che getta nuova luce sui disaster movies, anche se in questo caso si parla di un film di genere assolutamente atipico, dal gusto agrodolce che spinge a non lasciare nulla di intentato anche se la fine è vicinissima e inevitabile. Fondamentalmente è una love story tra due sconosciuti diversissimi tra loro, con un umorismo nero e un tocco lieve da musicista (ah si dimenticavo, la regista lo è!) un viaggio coi minuti contati comunque non troppo riuscito, zuccheroso ma dotato di un surrealismo minimal, specie nelle scene del viaggio, le più piacevoli della pellicola. Non è ne sarà mai un classico del genere conto alla rovescia ma Carell piace per saper esprimere tutti i toni della sconfitta mentre delude la Knightley, troppe smorfie la fanno sembrare una bruttissima caricatura. Film che studia la storia che racconta, non la rappresenta solamente, che indaga sull'amore in un momento critico come l'inizio della fine, un ibrido che insegna come non tutti i mali vengono per nuocere.
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ledy_arabel
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lunedì 16 settembre 2013
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la vita, l'amore.... prima di tutto il resto!
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Cosa farei se sapessi che sta per finire il mondo?
Durante tutto il film... la domanda è sempre lì che ti interroga e ti spinge a pensare a cosa faresti in una situazione analoga...
E la risposta... è la stessa che si danno i due protagonisti... quella di non passare la fine da soli... di dedicare il tempo alle persone che amiamo.
Certo il protagonista maschile, Dodge, tra i due è quello messo peggio... la sua solitudine è veramente spaventosa... tanto da spingerlo a cercare un amore passato e lontano... Penny invece è una casinista... che gli stravolgerà la vita e inevitabilmente i due si accorgeranno o di essere fatti l'uno per l'altra.
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Cosa farei se sapessi che sta per finire il mondo?
Durante tutto il film... la domanda è sempre lì che ti interroga e ti spinge a pensare a cosa faresti in una situazione analoga...
E la risposta... è la stessa che si danno i due protagonisti... quella di non passare la fine da soli... di dedicare il tempo alle persone che amiamo.
Certo il protagonista maschile, Dodge, tra i due è quello messo peggio... la sua solitudine è veramente spaventosa... tanto da spingerlo a cercare un amore passato e lontano... Penny invece è una casinista... che gli stravolgerà la vita e inevitabilmente i due si accorgeranno o di essere fatti l'uno per l'altra.....
L'amore è il tema portante di questo film... quello cercato, quello voluto... quello vero... che ti stravolge più della fine del mondo stessa!!!
Il film mette in scena la '''vita'''... nel senso che prima dell'incombete fine i due si limitavano a sopravvivere ad accontentarsi.... mentre con il mondo che giunge al suo capolinea finalmente riescono ad essere '''vivi, reali.... felici''' per la prima volta nella loro esistenza.
Ho trovato i due protagonisti molto ben assortiti.. e ben calati nella parte, soprattutto Steve Carrell che pur essendo più adatto a parti più '''simpatiche''' riesce ad essere molto credibile... stessa cosa per la protagonista femminile... anche se un po' meno rispetto a lui... anche lei è abbastanza credibile.
Diciamo che sono un'accoppiata inedita e inaspettata che riesce a non sembrare falsa.
Il film mi è piaciuto... è un film delicato che riesce ad avere anche dei momenti divertenti... anche se l'inevitabile incombe sui protagonisti e su di noi.
Mi è piaciuto perché da voce al fatto... che nella vita la cosa che conta è sempre e comunque l'amore...
Molto, molto bella anche la colonna sonora... una sorta di play list (dei due protagonisti) per attendere la fine con la musica preferita da Penny... i suoi bellissimi e amatissimi dischi in vinile accompagneranno il momento più importante!
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l''eremita
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giovedì 16 agosto 2018
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un omaggio ad un' affettività quasi estinta
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Inaspettatamente bello e coinvolgente, questo film potrà essere meglio apprezzato da chi ha superato i 50 anni e in qualche modo ha vissuto in prima persona gli anni a cui spesso si fà riferimento nel film ( i '70). Diverse le celebrazioni che li simboleggiano: la presenza importante dei "vinili" e la loro pregnanza , oppure la "cerimonia dell'amore" alla spiaggia, e in generale un certo modo di intendere e condividere affettività e sentimenti, che appare (purtroppo) quasi anacronistico... e infatti siamo vicini alla Fine del Mondo. Molto belle le diverse reazioni all'evento annunciato da parte dei protagonisti non principali, che, assieme ad alcune rendono originale la sceneggiatura, discostandola dai soliti clichè dei viaggi "on the road".
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Inaspettatamente bello e coinvolgente, questo film potrà essere meglio apprezzato da chi ha superato i 50 anni e in qualche modo ha vissuto in prima persona gli anni a cui spesso si fà riferimento nel film ( i '70). Diverse le celebrazioni che li simboleggiano: la presenza importante dei "vinili" e la loro pregnanza , oppure la "cerimonia dell'amore" alla spiaggia, e in generale un certo modo di intendere e condividere affettività e sentimenti, che appare (purtroppo) quasi anacronistico... e infatti siamo vicini alla Fine del Mondo. Molto belle le diverse reazioni all'evento annunciato da parte dei protagonisti non principali, che, assieme ad alcune rendono originale la sceneggiatura, discostandola dai soliti clichè dei viaggi "on the road". Ad esempio la scelta dell'veicolo, che, contrariamente al solito (station wagon o fuoristrada / pick up datati) cade su una micro-auto contemporanea. Unico appunto, secondo il mio modesto parere, sulla recitazione della protagonista, che avrei preferito un po' meno "carica" di cambiamenti espressivi.
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alucard666
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domenica 27 ottobre 2013
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davvero scadente
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Il mondo fra 21 giorni finira', un impiegato di una ditta di assicurazioni prima di morire vuol rivedere la donna che lui e'stata importante nella sua vita, ma durante il viaggio si innamora della sua dirimpettaia che si unisce a lui per caso. Avevano delle mete che non hanno raggiunto....come a dire non importa la meta ma il viaggio che si fa'per raggiungerle. Bhe comq il film e'lento, triste e privo di colore....anche la fotografia e'deprimente....io non lo consiglio
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