Rock of Ages

Il Rocky del rock

Rock of ages è una celebrazione trash, e lo diciamo senza intento derogatorio: basato sull’omonimo musical di Broadway che metteva insieme, in stile Mamma mia!, una serie di canzoni di successo dei tardi anni Ottanta per sostenere una narrazione da operetta rock, il film parte dal presupposto necessario che non si può prendere sul serio certa musica di quel periodo, quanto di più lontano dal rock duro e puro e pericolosamente vicino al pop da centro commerciale. Dunque anche la narrazione di Rock of ages procede per stereotipi e banalità, ma lo fa con autoironia e la piena consapevolezza di quanto fosse kitsch lo stile di band come Journey o Poison, ma anche Guns ‘n Roses, Bon Jovi, Foreigner, Quarterflash, REO Speedwagon e via citando, i cui successi sono presenti nella colonna sonora del film, arrivando a ricordarci aberrazioni come le boy band, che danno luogo allo scambio di battute più divertente del film: «Sono una spogliarellista!» dice lei, credendo di scandalizzare l’ex fidanzatino. [...]

di Paola Casella, articolo completo (4046 caratteri spazi inclusi) su Europa 23 giugno 2012