babagi
|
domenica 28 ottobre 2012
|
krisis
|
|
|
|
Giulio è sposato con Elena e ha due figli. Uno spettatore in ritardo di qualche minuto sull’inizio del film, vedrebbe una famiglia, una famiglia come tante, più o meno felice, più o meno affiatata, più o meno borghese, più o meno, con i suoi alti e i suoi bassi e rimarrebbe un po’ sorpreso quando tutto d’un tratto lei dice che non ce la fa più a guardarlo negli occhi e lui che prende la porta, saluta i figli e se ne va. Una separazione. Senza urla, consensuale. In quei primi minuti persi, quando ancora scorrevano i titoli di testa, si era intravista la causa della separazione, il tradimento, ma il tutto era rimasto offuscato, non perfettamente nitido, quasi a sottolineare la poca importanza della causa della caduta rispetto alla rilevanza della caduta stessa e delle difficoltà che si celano nello spazio di tempo che sta tra l’errore e lo schianto.
[+]
Giulio è sposato con Elena e ha due figli. Uno spettatore in ritardo di qualche minuto sull’inizio del film, vedrebbe una famiglia, una famiglia come tante, più o meno felice, più o meno affiatata, più o meno borghese, più o meno, con i suoi alti e i suoi bassi e rimarrebbe un po’ sorpreso quando tutto d’un tratto lei dice che non ce la fa più a guardarlo negli occhi e lui che prende la porta, saluta i figli e se ne va. Una separazione. Senza urla, consensuale. In quei primi minuti persi, quando ancora scorrevano i titoli di testa, si era intravista la causa della separazione, il tradimento, ma il tutto era rimasto offuscato, non perfettamente nitido, quasi a sottolineare la poca importanza della causa della caduta rispetto alla rilevanza della caduta stessa e delle difficoltà che si celano nello spazio di tempo che sta tra l’errore e lo schianto. Giulio non pronuncia mea culpa, né striscia ai piedi della moglie per cercare di riconquistarla,ma accetta la situazione, parla con i figli, soprattutto con la maggiore cercando di renderla partecipe della situazione. Dimostra di essere un buon padre, affettuoso, comprensivo, disposto al dialogo, ma soprattutto presente per i suoi figli. Tutto questo fino a che le cose non iniziano a complicarsi. Lo stipendio non sarà abbastanza da permettergli una casa in affitto e in poco tempo si ritroverà a scivolare dalla brandina improvvisata nella casa di un amico al letto di una pensione economica, fino al sedile della sua auto. Prima di raggiungere il punto più estremo di disperazione, farà il vuoto intorno a sé per salvare il salvabile, la sua dignità. Afono in mezzo alle luci scintillanti di un natale gelido verrà salvato dalla sola che avvicinandosi a lui in punta di piedi, riuscirà a sentire la sua disperazione, perché rimasta in equilibrio nonostante gli strattoni, forse grazie anche a quel padre che prima di entrare nella tempesta non aveva seminato solo vento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a babagi »
[ - ] lascia un commento a babagi »
|
|
d'accordo? |
|
tanus78
|
mercoledì 24 ottobre 2012
|
la sottile linea della dignità di un uomo
|
|
|
|
Bel cinema quello che una volta tanto scava e rappresenta adeguatamente la realtà senza assumere stili da fotoromanzo o fiction Rai/Mediaset.
Mastandrea è un gigante e il suo volto e il suo fisico hanno saputo assumere in questo ruolo la disperazione dignitosa di milioni di persone che passano guai come quello del protagonista.
[+]
Bel cinema quello che una volta tanto scava e rappresenta adeguatamente la realtà senza assumere stili da fotoromanzo o fiction Rai/Mediaset.
Mastandrea è un gigante e il suo volto e il suo fisico hanno saputo assumere in questo ruolo la disperazione dignitosa di milioni di persone che passano guai come quello del protagonista. Una Roma per niente oleografica ma dura e sporca, spiragli di carità cristiana e per niente vaticana.
Ottime le prove dei giovani esordienti nel ruolo dei suoi figli, solo avrei preferito un'altra a fare la parte della moglie. Seppur adeguata per i ruoli drammatici la Bobulova non mi ha convinto del tutto sembrando poco coinvolta dallo svolgimento della storia.
Peccato infine solo constatare che si tratta di una co-protuzione Italia-Francia, a dimostrazione che senza "zampino" d'oltralpe pare difficile fare cinema di qualità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tanus78 »
[ - ] lascia un commento a tanus78 »
|
|
d'accordo? |
|
b.b.laura
|
domenica 21 ottobre 2012
|
grande mastrandrea
|
|
|
|
Eccezionale Valerio,ottimo film che dovrebbero vedere tutte le donne.........fa riflettere!!!!!!!
|
|
[+] lascia un commento a b.b.laura »
[ - ] lascia un commento a b.b.laura »
|
|
d'accordo? |
|
handsome
|
mercoledì 17 ottobre 2012
|
reuste ma stupendo.
|
|
|
|
E' tristissimo..ma anche Umberto D.era tristissimo... Ed e' una storia attuale e che puó capitare a molti di noi. Film cosí fotografano la realtá, forse sono troppo documentaristici ma ci volgiono. E soprattitto hanno un cuore.
|
|
[+] lascia un commento a handsome »
[ - ] lascia un commento a handsome »
|
|
d'accordo? |
|
mauro2067
|
lunedì 8 ottobre 2012
|
sottovalutato
|
|
|
|
Dopo aver letto alcune recensioni mi sono fatto un 'idea mia del film. Concordo con tutti sulla drammaticità della storia con alcuni risvolti tragico comici resi brillanti dalla straordinaria bravura di un grande Mastrandrea. Non sono d'accordo sulle critiche rivolte soprattutto sulla lentezza o sull'eccessivo pietismo del film. Invece trovo che quell'allungare le pause, i silenzi, renda più reale e palpabile l'evoluzione mentale del protagonista che, preso dai problemi economici, si fissa sulla realtà disastrosa del momento con lunghe pause rivolte verso un passato oramai sconvolto. Ed anche l'ambientazione temporale del Natale che rende ancora più drastica la situazione a me sembra particolarmente azzeccata.
[+]
Dopo aver letto alcune recensioni mi sono fatto un 'idea mia del film. Concordo con tutti sulla drammaticità della storia con alcuni risvolti tragico comici resi brillanti dalla straordinaria bravura di un grande Mastrandrea. Non sono d'accordo sulle critiche rivolte soprattutto sulla lentezza o sull'eccessivo pietismo del film. Invece trovo che quell'allungare le pause, i silenzi, renda più reale e palpabile l'evoluzione mentale del protagonista che, preso dai problemi economici, si fissa sulla realtà disastrosa del momento con lunghe pause rivolte verso un passato oramai sconvolto. Ed anche l'ambientazione temporale del Natale che rende ancora più drastica la situazione a me sembra particolarmente azzeccata. In meno di due ore bisogna far capire allo spettatore la difficolta morale ed emotiva di chi oggi si ritrova nella stessa situazione di Giulio ( il protagonista), difficoltà che acuisce nei periodi dell'anno che per gli altri sono momenti di gioia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauro2067 »
[ - ] lascia un commento a mauro2067 »
|
|
d'accordo? |
|
alex99
|
venerdì 28 settembre 2012
|
lancio
|
|
|
|
Un Mastrandrea in ottima forma colma le lacune di una Bobulova che appare inspiegabilmente un pò svogliata. La sceneggiatura è un pò lenta in parte centrale ma il finale compensa ampiamente. Il film vale ampiamente il biglietto e soprattutto vi impedirà di spendere soldi per vedere qualche altra americanata minchiata. Adesso.. Reality. Viva il cimena italiano. Il migliore, sempre.
|
|
[+] lascia un commento a alex99 »
[ - ] lascia un commento a alex99 »
|
|
d'accordo? |
|
pressa catozzo
|
lunedì 24 settembre 2012
|
separazione
|
|
|
|
Leggo un libro o vado al cinema? Possibilmente tutti e due. Opera interessante ben realizzata non cade nel pietismo ma denuncia un problema vasto e poco discusso; quello dei separati. Manca una cosa nel racconto o poco approfondita, cosa ha infastidito nella moglie scoprire il marito padre adultero?. Rivisitiamo il racconto e se fosse stata lei l'adultera, anche occasionale come il nostro bravo Mastrandrea? La legge come si sarebbe comportata?. Opera piacevole, forse meritava un riconoscimento per il montaggio, alcune riprese sono delle pennellate, i protagonisti tutti bravi e molto realistici. Forse dovreste inserire una possibilità di giudizio tra ottimo e discreto. Meritevole della visione.
|
|
[+] lascia un commento a pressa catozzo »
[ - ] lascia un commento a pressa catozzo »
|
|
d'accordo? |
|
stolencar
|
domenica 23 settembre 2012
|
un ottimo mastandrea per un film solo discreto
|
|
|
|
La storia c'è. L'intreccio è ben sviluppato, anche se la sceneggiatura non è proprio impeccabile, soprattutto nel primo tempo dove sarebbe stato opportuno vivacizzare un po' le situazioni in cui la famiglia si trova a vivere, evitando luoghi comuni. Qualche dubbio quindi anche per la colonna sonora di Cerasi, sempre e sottolineo sempre su un registro lento, dissonante quindi con l'accelerazione che la vita di Giulio (mastandrea) prende quando si dovrà barcamenare tra due lavori e gli impegni derivanti dal suo ruolo di padre.
Alcune incongruenze riguardano anche il ruolo della moglie e madre dei due figli che sembra sia del tutto ignara del fatto che il marito con soli € 1200 non si trovi in serie difficoltà economiche: la percentuale del mutuo della casa da pagare, il contriuto di mantenimento per i figli, l'auto, l'alloggio, ecc.
[+]
La storia c'è. L'intreccio è ben sviluppato, anche se la sceneggiatura non è proprio impeccabile, soprattutto nel primo tempo dove sarebbe stato opportuno vivacizzare un po' le situazioni in cui la famiglia si trova a vivere, evitando luoghi comuni. Qualche dubbio quindi anche per la colonna sonora di Cerasi, sempre e sottolineo sempre su un registro lento, dissonante quindi con l'accelerazione che la vita di Giulio (mastandrea) prende quando si dovrà barcamenare tra due lavori e gli impegni derivanti dal suo ruolo di padre.
Alcune incongruenze riguardano anche il ruolo della moglie e madre dei due figli che sembra sia del tutto ignara del fatto che il marito con soli € 1200 non si trovi in serie difficoltà economiche: la percentuale del mutuo della casa da pagare, il contriuto di mantenimento per i figli, l'auto, l'alloggio, ecc.
L'inefficineza del servizio sociale è giustamente solo accennata (non è un film di denuncia), così come non è singolare che alcuni amici (per la verità pocchi nel film) riescano a fare ben poco per aiutare concretamente l'uomo che si avvia verso uno stato di prostrazione fiisca e mentale.
Buona la fotografia di Zurini, anche se fa un uso eccessivo del fuoco-fuori fuoco in modo quasi didascalico.
Ci aspettiamo qualche prova più matura da De Matteo, ma le premesse ci sono.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stolencar »
[ - ] lascia un commento a stolencar »
|
|
d'accordo? |
|
stef82
|
domenica 23 settembre 2012
|
i nuovi equilibristi del xxi secolo
|
|
|
|
La storia è il frutto dei nostri tempi, in cui non si sente altro che parlare di famiglie che non arrivano a fine del mese, di anziani che non hanno i soldi per fare la spesa, di giovani costretti ad emigrare perché le loro capacità non sono mai abbastanza, in una parola si parla di CRISI.
Ma la crisi non è più solo questo, è come un virus che si diffonde a macchia d'olio pervadendo ogni angolo del nostro presente, al punto che nessuno ormai è più al sicuro, neanche un dipendente comunale che, dopo aver tradito la moglie, si trasforma in un equilibrista tra il mutuo da pagare, le scadenze che incombono minacciosamente e la sua nuova vita da single.
[+]
La storia è il frutto dei nostri tempi, in cui non si sente altro che parlare di famiglie che non arrivano a fine del mese, di anziani che non hanno i soldi per fare la spesa, di giovani costretti ad emigrare perché le loro capacità non sono mai abbastanza, in una parola si parla di CRISI.
Ma la crisi non è più solo questo, è come un virus che si diffonde a macchia d'olio pervadendo ogni angolo del nostro presente, al punto che nessuno ormai è più al sicuro, neanche un dipendente comunale che, dopo aver tradito la moglie, si trasforma in un equilibrista tra il mutuo da pagare, le scadenze che incombono minacciosamente e la sua nuova vita da single.
Attraverso un'analisi puntuale e dettagliata del personaggio, il regista Ivano de Matteo mostra l’altra faccia della medaglia, quella di Giulio, padre modello che ama la sua famiglia e lotta per la sopravvivenza, dilaniato ogni giorno che passa sempre più dall’angoscia e dalla paura di non fare abbastanza, il suo sguardo è contrito, le guance scavate e le battute sottili lasciano spazio a silenzi interminabili, nel disperato tentativo di non far mancare nulla ai figli.
L’unica perplessità nasce dall’eccessiva contrapposizione tra una situazione iniziale di apparente stabilità economica e lo sfacelo finanziario che segue, considerato il fatto che entrambi i coniugi lavorano.
Vien da sè che, il protagonista, interpretato da un eccezionale Valerio Mastandrea, commuove facendo sentire lo spettatore impotente di fronte alla sua immensa solitudine e, pur essendo di fatto colpevole, suscita empatia e compassione, mentre la moglie (Barbara Bobulova) provoca quasi risentimento nell'occhio di chi guarda per l’atteggiamento cieco e distaccato di fronte a un uomo di cui conosce le disponibilità e con il quale, anni prima, ha deciso di costruire una famiglia.
Forse, a pensarci bene, la storia non è poi così comune, seppur verosimile, ma racchiude gli effetti di un capovolgimento della realtà a cui tutti stiamo assistendo dando vita a una nuova classe sociale in cui anche i ruoli si invertono e colui che prima vestiva i panni dell’aguzzino diventa un martire, impegnato nella difficile prova di vivere in costante equilibrio tra luci e ombre.
Solo nell’inquadratura finale un barlume di speranza si cela nel sorriso appena accennato dell'attore offrendo l'illusione che una via di risalita possa esistere ancora.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stef82 »
[ - ] lascia un commento a stef82 »
|
|
d'accordo? |
|
marezia
|
domenica 23 settembre 2012
|
personaggio bobulova
|
|
|
|
Ho notato in più di una persona un plauso alla Bobulova e non ho capito il perché. Ma non avete avuto la percezione che fosse lei il perno debole della storia? Insomma, questa donna prima spignatta in cucina, poi piange in modo convulso in bagno, poi guarda con AFFETTO E TENEREZZA il marito giocare con i figli al parco mentra fa footing e poi sbotta davanti alle pizze e arriviamo all'appuntamento dall'avvocato quasi in allegria. E' plausibile? Per me no. Senza considerare il disinteresse successivo, intervallato da timidi avvicinamenti da cui si riha scostandosi bruscamente, quel patetico accenno di sofferenza proclamata ma non reale nei fatti. Per come è strutturato l'iniziato sembra quasi che l'amplesso sia clandestino (da qui la necessità di piangere in bagno senza far sapere di sapere) ma quando si capisce che non è così è un un-due-tre micidiale.
[+]
Ho notato in più di una persona un plauso alla Bobulova e non ho capito il perché. Ma non avete avuto la percezione che fosse lei il perno debole della storia? Insomma, questa donna prima spignatta in cucina, poi piange in modo convulso in bagno, poi guarda con AFFETTO E TENEREZZA il marito giocare con i figli al parco mentra fa footing e poi sbotta davanti alle pizze e arriviamo all'appuntamento dall'avvocato quasi in allegria. E' plausibile? Per me no. Senza considerare il disinteresse successivo, intervallato da timidi avvicinamenti da cui si riha scostandosi bruscamente, quel patetico accenno di sofferenza proclamata ma non reale nei fatti. Per come è strutturato l'iniziato sembra quasi che l'amplesso sia clandestino (da qui la necessità di piangere in bagno senza far sapere di sapere) ma quando si capisce che non è così è un un-due-tre micidiale. Dell'amante non si parla più. Mastandrea se ne va e lei lo lascia fare e dopo IL NULLA. Dite che sia una scelta FELICE? Per me è un brutto inizio per un binario ad una rotaia soltanto: quella di Mastandrea, lo ripeto, MERAVIGLIOSO. Il film è SOLO su di lui ed è UN MIRACOLO che sia riuscito a rendere in modo così VEROSIMILE IL DOLORE DI UN PADRE SEPARATO di fronte ad una moglie così fragile dal punto di vista narrativo. Veramente una interpretazione da Oscar.
[-]
[+] ops!
(di marezia)
[ - ] ops!
[+] la moglie
(di ciaica)
[ - ] la moglie
|
|
[+] lascia un commento a marezia »
[ - ] lascia un commento a marezia »
|
|
d'accordo? |
|
|