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sinonimo
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domenica 1 luglio 2012
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cinico al punto giusto
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Non si può dire che sia un film istruttivo: ciò che il film dice già noi lo sappiamo. O almeno dovrebbero saperlo quelli che leggono anche distrattamente i giornali.
Il film ha il merito e l’obbligo della sintesi. Sui tempi direi che ha un giusto compromesso tra accuse e difesa.
Se a prima vista il ritratto di Berlusconi può apparire quasi benevolo (essendo un piacione un po’ come lo sono tutti gli italiani allora quante colpe può avere? Le colpe le abbiamo noi che l’abbiamo eletto? Le colpe sono nell’essere attratti dalla bella vita e dal confessarlo pubblicamente? Cos’è, una colpa la confessione?) il film invece insiste su un comportamento amorale e contagioso con un cinismo quasi prossimo alla resa
L’atteggiamento non accusatorio del film non deve essere preso come assoluzione, piuttosto come motivo di ragionamento (attitudine peraltro evidente in tutti gli articoli di Stella e di Rizzo, forse più nel primo che nel secondo).
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Non si può dire che sia un film istruttivo: ciò che il film dice già noi lo sappiamo. O almeno dovrebbero saperlo quelli che leggono anche distrattamente i giornali.
Il film ha il merito e l’obbligo della sintesi. Sui tempi direi che ha un giusto compromesso tra accuse e difesa.
Se a prima vista il ritratto di Berlusconi può apparire quasi benevolo (essendo un piacione un po’ come lo sono tutti gli italiani allora quante colpe può avere? Le colpe le abbiamo noi che l’abbiamo eletto? Le colpe sono nell’essere attratti dalla bella vita e dal confessarlo pubblicamente? Cos’è, una colpa la confessione?) il film invece insiste su un comportamento amorale e contagioso con un cinismo quasi prossimo alla resa
L’atteggiamento non accusatorio del film non deve essere preso come assoluzione, piuttosto come motivo di ragionamento (attitudine peraltro evidente in tutti gli articoli di Stella e di Rizzo, forse più nel primo che nel secondo).
Per quanto il film fa sentire e vedere, la domanda finale che lo spettatore si deve porre non è: Berlusconi è innocente o colpevole, ma piuttosto: possibile che da 20 anni ad oggi io abbia accettato questo turpiloquio morale ed etico e che nessuna opposizione abbia fatto davvero l’opposizione?
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andygarcia
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giovedì 24 maggio 2012
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piu' completo e avvincente il film sexocracy
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Basta digitare su "google" SEXOCRACY FILM , ed usciranno centinaia di commenti in cui si evince che Sexocracy e' decisamente piu' Completo, Avvincente ed Obiettivo rispetto a Silvio Forever
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paride86
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martedì 19 luglio 2011
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assurdo
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Autentito e delirante (auto)ritratto di Berlusconi realizzato con le sue stesse dichiarazioni. Un po' fa tenerezza, un po' pietà, questo presidente - imprenditore.
Film compiuto dal risultato soddisfacente ma non eccezionale. Di sicuro un interessante spunto di riflessione per tutti gli italiani.
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rumenopuzzo
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giovedì 9 giugno 2011
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doppiamente controcorrente
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Esprimere un giudizio su questo film in quanto tale non ha senso,sicuramente lo ha di piu esprimerlo in quanto documentario e il parere in questo caso non sarebbe di certo eccelso.Tuttavia bisogna spendere due parole sul coraggio di affrontare Silvio sul suo stesso campo di battaglia e da questo punto di vista la scelta appare piu che vincente.Ci si abbassa ai toni trionfalistici e beffardi di una figura schiava del protagonismo senza commettere l errore di sfruttare la miriade di incongruenze macroscopiche del personaggio,ma semplicemente contrapponendo uno specchio tra un cabarettista e il suo pubblico, concentrando l attenzione sui suoi stessi pregi.Cosi mentre la platea si stura le orecchie pensando di non aver sentito bene alcune affermazioni, rimanendone comunque stupiti per la capacita di essere controcorrente del protagonista,lo specchio agisce adattandosi alla situazione e proponendo al pubblico il contrario di cio che si attendeva; prima si aspettava un portiere ed e sceso in campo un attacante infallibile,poi si pensava a due punte ma si e scelto due portieri.
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Esprimere un giudizio su questo film in quanto tale non ha senso,sicuramente lo ha di piu esprimerlo in quanto documentario e il parere in questo caso non sarebbe di certo eccelso.Tuttavia bisogna spendere due parole sul coraggio di affrontare Silvio sul suo stesso campo di battaglia e da questo punto di vista la scelta appare piu che vincente.Ci si abbassa ai toni trionfalistici e beffardi di una figura schiava del protagonismo senza commettere l errore di sfruttare la miriade di incongruenze macroscopiche del personaggio,ma semplicemente contrapponendo uno specchio tra un cabarettista e il suo pubblico, concentrando l attenzione sui suoi stessi pregi.Cosi mentre la platea si stura le orecchie pensando di non aver sentito bene alcune affermazioni, rimanendone comunque stupiti per la capacita di essere controcorrente del protagonista,lo specchio agisce adattandosi alla situazione e proponendo al pubblico il contrario di cio che si attendeva; prima si aspettava un portiere ed e sceso in campo un attacante infallibile,poi si pensava a due punte ma si e scelto due portieri.Coraggiosi ed incompresi
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pinomerenda
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mercoledì 18 maggio 2011
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un'ora buttata nel cesso
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. Quella voce di sottofondo in pieno stile Guzzanti (che continua a idolatrare silvio) ti fa credere di star assistendo a un film "contro" mentre col passare del tempo ti ritrovi in una biografia (più che autorizzata) studiata ad hoc da abili professionisti della comunicazione. Ho visto diversi documentari su Berlusconi, questo è sicuramente il peggiore. Ho letto in giro che gli autori volevano raccontare la vita di silvio attraverso le sue frasi e apparizioni nei media, diciamo che ci sono riusciti, ma ormai in molti hanno capito l'uso improprio che silvio fa della televisione, rimettere insieme tutti questi spezzono di filmati non aprirà nuove menti alla verità.
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. Quella voce di sottofondo in pieno stile Guzzanti (che continua a idolatrare silvio) ti fa credere di star assistendo a un film "contro" mentre col passare del tempo ti ritrovi in una biografia (più che autorizzata) studiata ad hoc da abili professionisti della comunicazione. Ho visto diversi documentari su Berlusconi, questo è sicuramente il peggiore. Ho letto in giro che gli autori volevano raccontare la vita di silvio attraverso le sue frasi e apparizioni nei media, diciamo che ci sono riusciti, ma ormai in molti hanno capito l'uso improprio che silvio fa della televisione, rimettere insieme tutti questi spezzono di filmati non aprirà nuove menti alla verità.
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g_andrini
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mercoledì 11 maggio 2011
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bellissimo!
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Parodia perfetta dell'essere Berlusconi. Rivedere immagini del passato, quando ero giovane, cambia il punto di vista. Si capisce l'individuo, nella sua interezza, oramai a fine vita. E' un monito a non essere come lui...
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riccardo76
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sabato 23 aprile 2011
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un autoritratto celebrativo e compiaciuto
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Gli autori la definiscono una "autobiografia non autorizzata", utilizzando un accostamento di parole apparentemente paradossale; eppure tale definizione esprime al meglio la caratteristica principale di Silvio Forever, un documentario costruito esclusivamente su filmati reali dove Berlusconi parla di sé,della propria vita e del proprio successo, in prima persona. Nei casi in cui l'audio non era disponibile, la voce del Premier è stata doppiata dal bravissimo Neri Marcoré. Questa operazione permette agli autori - Faenza, Macelloni, Stella e Rizzo - di lasciar fare tutto al protagonista, dando l'illusione che essi non siano intervenuti affatto nella costruzione dell'opera.
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Gli autori la definiscono una "autobiografia non autorizzata", utilizzando un accostamento di parole apparentemente paradossale; eppure tale definizione esprime al meglio la caratteristica principale di Silvio Forever, un documentario costruito esclusivamente su filmati reali dove Berlusconi parla di sé,della propria vita e del proprio successo, in prima persona. Nei casi in cui l'audio non era disponibile, la voce del Premier è stata doppiata dal bravissimo Neri Marcoré. Questa operazione permette agli autori - Faenza, Macelloni, Stella e Rizzo - di lasciar fare tutto al protagonista, dando l'illusione che essi non siano intervenuti affatto nella costruzione dell'opera. E Silvio fa veramente tutto da solo, si presenta, racconta la sua infanzia, la sua famiglia, la costruzione del suo impero, commentando e giudicandosi senza falsa modestia, anzi, dovremmo dire con un’ostentata autocelebrazione. Quello che colpisce di più in quest’opera è infatti l’esagerato compiacimento del cavaliere nel costruire l’immagine di sé come un campione su tutti i fronti: generosità, onestà, bellezza, prestanza fisica, intelligenza, tenacia, capacità e perfino savoir faire con le donne. E’ evidente che una tale operazione non può far altro che far scaturire la risata nel pubblico, in quanto una tale presunzione di perfezione non può essere presa sul serio, tanto da far apparire il documentario come una velata parodia. In questo senso è emblematica la scena iniziale, dove mamma Rosa Bossi, con sincero orgoglio materno, ci presenta il figlio come una persona serissima, disinteressata dal denaro e dalle donne: “ non vedrete mai mio figlio in foto con donne”. E’ chiaro che con un simile inizio non si può non pensare al “film” nei termini di una satira. Occasioni simili non mancano nel resto dell’opera, come la scena del mausoleo, o quella estrapolata da Tenebre di Dario Argento, in cui vediamo una giovanissima Veronica Lario fatta a pezzi da una scure, dopo uno spezzone di un’intervista in cui Berlusconi celebrava le virtù moglie e il profondo amore per lei.
Talvolta il riso provocato allo spettatore è reso amaro dalle riflessioni che la scena comporta, come quella in cui il cavaliere, lamentandosi del fatto di essere perseguitato dalla magistratura, afferma di aver speso una cifra esorbitante per pagare... “i giudici”, correggendosi immediatamente con: “avvocati”( Lapsus freudiano?), o come quando il premier cerca di difendere Dell’Utri dalla accusa di Mafia.
Non mancano tuttavia risate genuine, dovute all’innegabile senso dell’humor del cavaliere, sempre però alternate ai lati più oscuri della sua vita, a partire dal decreto di Craxi salva-Berlusconi al recentissimo Rubigate.Tuttavia, tali aspetti vengono appena accennati, mai approfonditi, tanto da far apprezzare questa pellicola anche ai sostenitori del presidente del consiglio. E’ forse questo l’aspetto più sorprendente di questa operazione: l’essere riusciti a trovare un equilibrio, in modo tale da potersi rivolgere sia ai sostenitori che agli antiberlusconiani, nonostante l’evidente ironia di fondo.
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[+] errata corrige: mi è sparito un "della"
(di riccardo76)
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[+] come sempre, equilibrato ed intelligente
(di weach )
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(di riccardo76)
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polaroid
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venerdì 8 aprile 2011
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niente di nuovo sotto il sole.
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Non dico che ci si aspettava lo scandalo, la rivelazione finale su Silvio Berlusconi, ma almeno l'offerta di un'analisi più approfondita del politico che più di tutti ha influenzato la nostra storia degii ultimi vent'anni o dei suoi elettori o della sua Italia. Resta tutto lì, quello che già si sa, che si è visto mille volte nei telegiornali, negli Annozero, nei Ballarò. E ci si aspettava magari qualche invenzione linguistica per raccontarlo: invece resta tutto lineare, un album di fotografie in 3D, un montaggio perfetto ma didascalico ("E' tutto mio, il MIlan è mio..." canta Benigni nella sua celebre canzone... e giù con le immagini del Milan).
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Non dico che ci si aspettava lo scandalo, la rivelazione finale su Silvio Berlusconi, ma almeno l'offerta di un'analisi più approfondita del politico che più di tutti ha influenzato la nostra storia degii ultimi vent'anni o dei suoi elettori o della sua Italia. Resta tutto lì, quello che già si sa, che si è visto mille volte nei telegiornali, negli Annozero, nei Ballarò. E ci si aspettava magari qualche invenzione linguistica per raccontarlo: invece resta tutto lineare, un album di fotografie in 3D, un montaggio perfetto ma didascalico ("E' tutto mio, il MIlan è mio..." canta Benigni nella sua celebre canzone... e giù con le immagini del Milan). In questo senso è molto più profondo Il Caimano di Moretti.
E però questo documentario ha il merito di essere piacevole, di farsi godere come una storia, come un film di finzione. Paradossalmente si riesce persino a identificarsi in Berlusconi, a un certo punto si riesce a prevedere il suo comportamento, perché si è dentro la sua logica - che la si condivida o no.
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hollyver07
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giovedì 7 aprile 2011
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il vero film documentario non è questo...
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... già il vero film sarebbe quello da fare sulla realtà contemporanea. Siamo una delle poche nazioni mondiali che possono vantare di avere come guida un "Primo Ministro" a dir poco stravagante. Nonostante il suo "impero" mass-mediatico baci accuratamente e sistematicamente le chiappe alla chiesa e nel contempo predichi e sbandieri la sua presunta etica morale, "Ei" si rilassa, magari ospitando festini privati (naturalmente non equivoci) tra le mura domestiche. Detti "Happening" di preghiera e meditazione, sono sempre farciti dalla presenza di morigerate prezzemoline e pantegane varie, tra le quali ha fatto spicco una prostituta minorenne, tra l'altro anche accusata di furto, poi arrestata e mantinente rilasciata causa intervento divino ecc.
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... già il vero film sarebbe quello da fare sulla realtà contemporanea. Siamo una delle poche nazioni mondiali che possono vantare di avere come guida un "Primo Ministro" a dir poco stravagante. Nonostante il suo "impero" mass-mediatico baci accuratamente e sistematicamente le chiappe alla chiesa e nel contempo predichi e sbandieri la sua presunta etica morale, "Ei" si rilassa, magari ospitando festini privati (naturalmente non equivoci) tra le mura domestiche. Detti "Happening" di preghiera e meditazione, sono sempre farciti dalla presenza di morigerate prezzemoline e pantegane varie, tra le quali ha fatto spicco una prostituta minorenne, tra l'altro anche accusata di furto, poi arrestata e mantinente rilasciata causa intervento divino ecc. ecc.. Non c'è che dire... davvero abbiamo la necessità di vedere un "documentario" come "silvio forever", oppure ci possiamo accontentare della grottesca cronaca contemporanea...?! Saluti a tutti e buona... acquiescenza.
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