francuccio
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giovedì 15 marzo 2012
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in time......ci siamo già!
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In Time - Nel Tempo-
Nel film la gente lavoraa per il tempo di vita, paga con la propria vita....... penso che siamo molto vicini, visto che ci sono persone che stanno vendendo i propri organi per continuare a "vivere" da persona umana......
Bellissima IDEA
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silvia.xxx74
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giovedì 15 marzo 2012
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pensavo meglio
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l'idea di fondo è molto interessante. Dopo un'inizio promettente il film, a mio parere, scade un po' "già visto e rivisto" per arrivare in alcuni punti addirittura nel ridicolo. Il finale poi è proprio comico. Peccato perchè le premesse non erano male ma alla fine sono rimasta un po' delusa. Filmetto che va bene per una serata di svago ma nulla di più.
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sandro roy
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giovedì 15 marzo 2012
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poteva essere un altro film
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Non mi ha convinto per niente.
Un futuro dove il tempo è l’unica valuta di scambio possibile per combattere il sovrappopolamento. Con il tempo compri, mangi vivi e al contempo muori.
Questa è l’idea di futuro agli occhi di Andrew Niccol (Gattaca e Lord of War). Un futuro dove la distinzione tra le classi sociali è estremamente marcata e il tempo di vita a disposizione fa la differenza tra ricco e povero. Un futuro dove Will Salas, alias Justin Timberlake, ruba al ricco per dare al povero (dove l’ho già sentita questa?!) come scopo di vita dopo la morte della madre per debito di tempo.
Ma Il futuro di Niccol, o di Will che dir si voglia, è tecnicamente mal rappresentato, sicuramente poco futuristico e tantomeno convincente.
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Non mi ha convinto per niente.
Un futuro dove il tempo è l’unica valuta di scambio possibile per combattere il sovrappopolamento. Con il tempo compri, mangi vivi e al contempo muori.
Questa è l’idea di futuro agli occhi di Andrew Niccol (Gattaca e Lord of War). Un futuro dove la distinzione tra le classi sociali è estremamente marcata e il tempo di vita a disposizione fa la differenza tra ricco e povero. Un futuro dove Will Salas, alias Justin Timberlake, ruba al ricco per dare al povero (dove l’ho già sentita questa?!) come scopo di vita dopo la morte della madre per debito di tempo.
Ma Il futuro di Niccol, o di Will che dir si voglia, è tecnicamente mal rappresentato, sicuramente poco futuristico e tantomeno convincente.
Quello che convince ancor meno sono gli interpreti di questa novella.
Justin Timberlake, per mancanza di spessore, è totalmente fuori luogo nei panni di questa specie di Robin Hood (chissà perché ho pensato a Jude Law come interprete ideale) e Amanda Seyfried è “costretta” a girare anche la scena più frenetica con i tacchi a spillo rendendo sia la scena che se stessa poco credibile.
Lo stesso Cillian Murphy, sempre apprezzabile come villain di turno, è “forzato” nelle vesti del poliziotto severo, doveroso, corretto e buono d’intenzioni allo stesso tempo.
Spesso si fatica a seguire i dialoghi, sintomo che la costruzione del film non proprio ideale, e qualche scena all’ultimo secondo, e mai come in questo caso il tempo è il fulcro della storia, rende il tutto piuttosto scontato.
Pertanto, l’idea che è alla base di In Time potrebbe anche essere ottima ma la realizzazione è pessima, magari nelle mani di un altro regista sarebbe stato un altro film.
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zerooscar
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mercoledì 14 marzo 2012
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letteralmente uno spreco di tempo
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Per la maggior parte del tempo ho pensato "ma perche' sono qui, cosa sto facendo, perché non esco dallla sala e non vado a gurdare il mare, baciare mia moglie, abbracciare mio padre ".
Credo che questo sia uno dei pochi film talmente brutti da farti riflettere su come inpieghi il tuo tempo .
Andando con ordine: l'idea del mondo che ha sostituito il tempo al denaro è interessanate, ma sviluppata senza alcuna profondità, tanro che finisce per assomigliare ad un mero pretesto per permettere al protagonista di sparare a chiunque e proporci una sorta di storia d'amore che culmina in una scena di sesso di raro squallore.
Il cast possiede la più totale assenza di verve che io abbia mai visto.
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Per la maggior parte del tempo ho pensato "ma perche' sono qui, cosa sto facendo, perché non esco dallla sala e non vado a gurdare il mare, baciare mia moglie, abbracciare mio padre ".
Credo che questo sia uno dei pochi film talmente brutti da farti riflettere su come inpieghi il tuo tempo .
Andando con ordine: l'idea del mondo che ha sostituito il tempo al denaro è interessanate, ma sviluppata senza alcuna profondità, tanro che finisce per assomigliare ad un mero pretesto per permettere al protagonista di sparare a chiunque e proporci una sorta di storia d'amore che culmina in una scena di sesso di raro squallore.
Il cast possiede la più totale assenza di verve che io abbia mai visto. L'unica sorpresa è l'intramontabile Cilian Murphy nel ruolo dell'antagonista. Per il resto da Justin timberlake non arriva nessuna rivelazione e nemmeno dalla sua anonima compagna.
Come se non bastasse il film soffre anche di frequenti crolli del ritmo della narrazione, scene intere in cui il nostro eroe si concede la bella vita, prendendosi una pausa dai suoi intenti di vendetta.
Io amo la fantascienza e apprezzo il cinema d'azione, ma questo film è un fallimento su tutta la scala. da evitare.
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(di andys80)
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cimmino pasquale
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lunedì 12 marzo 2012
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errori di grammatica.
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Questo film possiede due doti fondamentali: una ottima idea e, sfortunatamente, una pessima realizzazione. Malgrado qui si debba valutare la seconda, che mi spinge a sconsigliarvi ogni accostamento a un accozzaglia di scene senza trama e senza alcun approfondimento di qualsivoglia tematica introdotta (che, da sola, poteva ben valere un film a sè stante), voglio, ad ogni modo, premiare l'idea di fondo, che altro non riflette che la realtà attuale del mondo. Quanti hanno visto in questo film l'espressione di un mondo fantascientifico frutto dell'esasperazione del capitalismo, appartengono, evidentemente a due categorie: gli stolti o i ciechi. Appare, difatti, innegabile come il mondo del film non sia null'altro che il mondo reale, dove chi ha può avere di più, può godere delle gioe della vita, può cogliere il momento, assaporando quel attimo dell'esistenza e lasciandosi, così, permeare in toto dall'ineffabie bellezza dell'invisibile scorrere del tempo.
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Questo film possiede due doti fondamentali: una ottima idea e, sfortunatamente, una pessima realizzazione. Malgrado qui si debba valutare la seconda, che mi spinge a sconsigliarvi ogni accostamento a un accozzaglia di scene senza trama e senza alcun approfondimento di qualsivoglia tematica introdotta (che, da sola, poteva ben valere un film a sè stante), voglio, ad ogni modo, premiare l'idea di fondo, che altro non riflette che la realtà attuale del mondo. Quanti hanno visto in questo film l'espressione di un mondo fantascientifico frutto dell'esasperazione del capitalismo, appartengono, evidentemente a due categorie: gli stolti o i ciechi. Appare, difatti, innegabile come il mondo del film non sia null'altro che il mondo reale, dove chi ha può avere di più, può godere delle gioe della vita, può cogliere il momento, assaporando quel attimo dell'esistenza e lasciandosi, così, permeare in toto dall'ineffabie bellezza dell'invisibile scorrere del tempo. Vive in un continuo "carpe diem" senza alcuna premura del "sapias". Chi invece non ha, di certo non uò avere e si deve limitare a vivere guardando al futuro come una bestia nera a cui sfuggire e al presente come un cataclisma cui sopravvivere. Non vive il tempo che ha, e di conseguenza non lo possiede, lasciandosi possedere da esso.
Quindi in questo film in cui l'idea poteva essere alla base di un capolavoro neorealista, prevale la voglia di "caciara dell'americanata".
Fustigate gli sceneggiatori.
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giacomogabrielli
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domenica 11 marzo 2012
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good time. ***
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Una storia quanto mai attuale scritta e diretta da uno che se ne intende, Andrew Niccol, lo sceneggiatore di 'The Truman Show'. I bravi Justin Timberlake e Amanda Seyfried sono due personaggi ben riusciti calati in scene mozzafiato. Il plot è pressochè geniale, realizzato con un bel ritmo e fotografato bene. Il primo film ufficiale girato con la Alexa Studio, nuovissima cinepresa digitale che gira immagini paragonabili alla pellicola. Un action futuristico con un'ambientazione attuale che strizza l'occhio agli sci-fi anni 80. Il concetto che elabora la storia non va molto distante da ciò che sta succedendo oggi. Un'epoca in cui il tempo è denaro (e viceversa) e in cui il capitalismo prende il sopravvento, succhiandoti fino all'ultima goccia del tuo.
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Una storia quanto mai attuale scritta e diretta da uno che se ne intende, Andrew Niccol, lo sceneggiatore di 'The Truman Show'. I bravi Justin Timberlake e Amanda Seyfried sono due personaggi ben riusciti calati in scene mozzafiato. Il plot è pressochè geniale, realizzato con un bel ritmo e fotografato bene. Il primo film ufficiale girato con la Alexa Studio, nuovissima cinepresa digitale che gira immagini paragonabili alla pellicola. Un action futuristico con un'ambientazione attuale che strizza l'occhio agli sci-fi anni 80. Il concetto che elabora la storia non va molto distante da ciò che sta succedendo oggi. Un'epoca in cui il tempo è denaro (e viceversa) e in cui il capitalismo prende il sopravvento, succhiandoti fino all'ultima goccia del tuo... tempo. GOOD TIME ***
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glenn_glee
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sabato 10 marzo 2012
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la superficialità regna sovrana
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Un film che dal trailer crea molte aspettative nello spettatore, un' idea brillante, originale che, però, viene sviluppata male e banalmente dal regista Niccol. La storia parte bene, è accattivante nella prima mezz'ora poi, da quando il protagonista Timberlake decide di rapire la ricca e bella Seyfried, il film comincia a perdere colpi minuto dopo minuto e svela tutta la sua inconsistenza. La sceneggiatura lascia molto a desiderare, con frasi ad effetto senza dialoghi profondi o che permettano di conoscere di più le dinamiche tra i personaggi e i loro caratteri tanto da sembrare veramente ridicoli ad esempio " E adesso che facciamo?" " Quello che sarà necessario!", voglio dire, neanche un ragazzino delle medie oserebbe inserire una frase tanto banale quanto inutile in un film.
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Un film che dal trailer crea molte aspettative nello spettatore, un' idea brillante, originale che, però, viene sviluppata male e banalmente dal regista Niccol. La storia parte bene, è accattivante nella prima mezz'ora poi, da quando il protagonista Timberlake decide di rapire la ricca e bella Seyfried, il film comincia a perdere colpi minuto dopo minuto e svela tutta la sua inconsistenza. La sceneggiatura lascia molto a desiderare, con frasi ad effetto senza dialoghi profondi o che permettano di conoscere di più le dinamiche tra i personaggi e i loro caratteri tanto da sembrare veramente ridicoli ad esempio " E adesso che facciamo?" " Quello che sarà necessario!", voglio dire, neanche un ragazzino delle medie oserebbe inserire una frase tanto banale quanto inutile in un film. Il mondo creato da Niccol è spiegato male, tanto che alla fine del film sembra di non averlo conosciuto affatto, i personaggi sono analizzati superficialmente dove Timberlake è il bell' imbusto povero, ma in gamba che pur non avendo mai maneggiato una pistola sembra Rambo e dove la seyfried passa il tempo a rapinare banche correndo con tacchi vertiginosi per non perdere il suo fascino. Le scene d'azione sono fini a loro stesse e senza un minimo di realismo, dove è possibile rapire una banca indisturbati sfondando l'entrata con un camion e minacciando tutti con un paio di pistole facendolo sembrare la cosa più faciledel mondo. L'inevitabile storia d'amore tra i due protagonisti sembra nascere senza motivo, non c'è nessun discorso tra i due, solo sguardi intensi e dopo un paio di scene si ritrovano a letto senza capire quando sia cominciato il rapporto tra loro. Gli attori fanno quello che possono e se la cavano bene, ma il risultato complesso finale del film è insufficiente. Quello che ci regala Niccol è un film senza sostanza, dove è chiaro che nemmeno lui sa dove vuole andare a parare.
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alfonso nero
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venerdì 9 marzo 2012
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in time un mondo nel film
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C’è una cosa che anche degli ipotetici detrattori di Andrew Niccol non potrebbero negare: il regista neozelandese non si preoccupa solo di creare film, bensì mondi. Lasciando un attimo da parte la loro credibilità, basta dare un rapido sguardo alla sua filmografia. Qualunque sia la pellicola in cui, a vario titolo, appare il suo nome, il contesto è sempre il vero protagonista della scena. Questo è il suo marchio di fabbrica.
Ad avallare tale tesi, vi è una manifesta e manifestata attenzione per i dettagli afferenti proprio alle ambientazioni attorno alle quali ruotano le sue storie. In Gattaca abbiamo un imprecisato futuro in cui la selezione della razza è pratica comune, ampiamente accettata e legalizzata.
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C’è una cosa che anche degli ipotetici detrattori di Andrew Niccol non potrebbero negare: il regista neozelandese non si preoccupa solo di creare film, bensì mondi. Lasciando un attimo da parte la loro credibilità, basta dare un rapido sguardo alla sua filmografia. Qualunque sia la pellicola in cui, a vario titolo, appare il suo nome, il contesto è sempre il vero protagonista della scena. Questo è il suo marchio di fabbrica.
Ad avallare tale tesi, vi è una manifesta e manifestata attenzione per i dettagli afferenti proprio alle ambientazioni attorno alle quali ruotano le sue storie. In Gattaca abbiamo un imprecisato futuro in cui la selezione della razza è pratica comune, ampiamente accettata e legalizzata. Si tratta di uno scenario che ci viene esplicitamente descritto, ma con un po’ più di fatica ci saremmo potuti arrivare anche solo attraverso le immagini. In S1m0ne vengono mescolati due elementi decisamente attuali di lì a venire: i livelli raggiunti dalla tecnologia informatica ed il retropalco della patinata Hollywood tutta lustrini.
Ma potremmo andare avanti, citando il lampante caso di un film di cui ha scritto solo il soggetto, ossia The Terminal. Qui c’è poco da approfondire con dovizia di particolari: il Terminal dell’aeroporto JFK di New York funge proprio da padrone di casa, il quale ospita l’assurda vicenda Viktor Navorski, nonché quelle più ordinarie delle persone in cui si imbatte. E via discorrendo, portando altri due esempi come The Truman Show e Lord of War. In Time, attenendoci a questo sottile fil rouge, si colloca esattamente nel gruppo di questi illustri predecessori.
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[+] sei un grande
(di weach )
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tiamaster
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giovedì 8 marzo 2012
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bellino
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Vedendo il cast e vedendo il regista,è un film che ho sottovalutato alla grande,che invece si è rivelato (niente di eccezzionale) proprio bellino.La trama,semplice,sembra quasi una metafora dei nostri tempi,dove le persona "dipendono" dal tempo.Gli attori non sono nulla di eccezzionale,però danno discrete interpretazioni (a parte alcune decisamente sopra le righe).La trama non riserva ne grandi colpi di scena,ne sviluppi particolarmente innovativi,ma si rende gradevole,nonostante il finale gettato là giusto per finire il film.Se il film sembrera ai molti un idea che poteva essere sfruttata meglio,bisogna considerare che in sè,al di là della costruzione della trama,il film è riuscito.
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Vedendo il cast e vedendo il regista,è un film che ho sottovalutato alla grande,che invece si è rivelato (niente di eccezzionale) proprio bellino.La trama,semplice,sembra quasi una metafora dei nostri tempi,dove le persona "dipendono" dal tempo.Gli attori non sono nulla di eccezzionale,però danno discrete interpretazioni (a parte alcune decisamente sopra le righe).La trama non riserva ne grandi colpi di scena,ne sviluppi particolarmente innovativi,ma si rende gradevole,nonostante il finale gettato là giusto per finire il film.Se il film sembrera ai molti un idea che poteva essere sfruttata meglio,bisogna considerare che in sè,al di là della costruzione della trama,il film è riuscito.Justin timberlake incarna una specie di robin hood "ruba ai ricchi per dare ai poveri"gli altri attori,personaggi di contorno,molti dei quali evitabili.
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alestyle10
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giovedì 8 marzo 2012
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geniale
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Film stupendo, storia geniale e verosimile. Ricorda Matrix per la capacitá di giungere al connubio realismo-fantascienza. DA VEDERE
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