dandy
|
domenica 10 gennaio 2016
|
realtivamente innocuo.
|
|
|
|
Questa volta il regista(anche sceneggiatore)tenta di unire al suo stile una critica al mondo della chirurgia come simbolo di una società schiava dell'apparenza televisiva.Ma il tutto viene annacquato dallo sfogo(o spreco)di talento nel mettere in scena fantasie varie(bianco e nero che lascia perplessi i protagonisti,incubi,accostamenti visivi audaci,intermezzi musicali)e citazioni a raffica(i fratelli Cohen,Franju,Almodovar[di cui Corsicato era stato assistente],Gilliam,ecc...).Rispetto ai lavori precedenti anche da questo punto di vista si vola piuttosto basso,malgrado l'ironia non manchi.Certe trovate si ripetono mentre altre girano a vuoto(il coro dei ventriloqui;la tratta nel negozio di animali impagliati)e soltanto nel finale c'è un'idea davvero azzeccata.
[+]
Questa volta il regista(anche sceneggiatore)tenta di unire al suo stile una critica al mondo della chirurgia come simbolo di una società schiava dell'apparenza televisiva.Ma il tutto viene annacquato dallo sfogo(o spreco)di talento nel mettere in scena fantasie varie(bianco e nero che lascia perplessi i protagonisti,incubi,accostamenti visivi audaci,intermezzi musicali)e citazioni a raffica(i fratelli Cohen,Franju,Almodovar[di cui Corsicato era stato assistente],Gilliam,ecc...).Rispetto ai lavori precedenti anche da questo punto di vista si vola piuttosto basso,malgrado l'ironia non manchi.Certe trovate si ripetono mentre altre girano a vuoto(il coro dei ventriloqui;la tratta nel negozio di animali impagliati)e soltanto nel finale c'è un'idea davvero azzeccata.Non tanto la pioggia di feci(banale metafora)quanto l'accettazione entusiasta della rivelazione di Bella,emblema di un'Italia ignobile smaniosa di mostrarsi(l'odiosa famigliola che "è arrivata per prima" e sta sempre davanti alle telecamere)e talmente lobotomizzata dal gossip da perdonare qualsiasi bassezza ai suoi "miti".Apprezzabile,carino magari.Ma c'è molta più cattiveria e satira grottesca nella serie di "Nip Tuck".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
venerdì 4 aprile 2014
|
il volto di pappi.
|
|
|
|
Bella è conduttrice televisiva in fase calante. Il suo successo sembra destinato a sparire del tutto quando, a seguito di un incidente stradale, rimane gravemente sfigurata. Il marito René, noto chirurgo plastico, decide di sfruttare la situazione a vantaggio di entrambi. Pappi Corsicato rielabora Almodovar senza esserlo, si ispira a "La pelle che abito" coi toni della commedia, tra omaggi e citazioni al classico, racconta con sguardo tagliente (ma non troppo) e linguaggio onirico (anche troppo) l'attuale società dell'imamgine, mettendola alla berlina utilizzando un modo di raccontare particolarmente visivo. Lo stile è quello tipico del regista, pop e kitsch, l'ironia non è il suo punto di forza, ne esce una commedia surreale molto simbolica e molto retorica sulla superficialità dell'apparire, il solito eccessivo di Corsicato, che non porta a nulla, visto che siamo lontanissimi anche dal cinema di denuncia.
[+]
Bella è conduttrice televisiva in fase calante. Il suo successo sembra destinato a sparire del tutto quando, a seguito di un incidente stradale, rimane gravemente sfigurata. Il marito René, noto chirurgo plastico, decide di sfruttare la situazione a vantaggio di entrambi. Pappi Corsicato rielabora Almodovar senza esserlo, si ispira a "La pelle che abito" coi toni della commedia, tra omaggi e citazioni al classico, racconta con sguardo tagliente (ma non troppo) e linguaggio onirico (anche troppo) l'attuale società dell'imamgine, mettendola alla berlina utilizzando un modo di raccontare particolarmente visivo. Lo stile è quello tipico del regista, pop e kitsch, l'ironia non è il suo punto di forza, ne esce una commedia surreale molto simbolica e molto retorica sulla superficialità dell'apparire, il solito eccessivo di Corsicato, che non porta a nulla, visto che siamo lontanissimi anche dal cinema di denuncia. Ma è anche un'allegoria sul mondo vuoto ed effimero della televisione, sul successo costi quel che costi e sulla plastificazione dell'aspetto, specie quello femminile. La storia è sviluppata male e anche i personaggi sono poco approfonditi, da l'idea di un carrozzone dalle tinte forti e farsesco che non raggiunge alcun obiettivo tra i tanti/troppi che si era preposto e che finisce in maniera del tutto inadeguata rispetto all'intero svolgimento della vicenda, ovvero in modo buonista e molto ottimista. Tutto è troppo caricato e coreografico, eccessivo e surreale, le premesse interessanti sono rimaste tali con Corsicato che si conferma ottimo cinefilo e citazionista ma nulla più, confezionando un film che non si può non definire ridicolo, il peggiore a occhio e croce della sua filmografia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
martedì 4 febbraio 2014
|
breve prontuario di orrori catodici
|
|
|
|
Bella,di nome e di fatto, è la celebre e acclamata conduttrice di un reality show,in crisi di ascolti, che ripropone i casi umani e le storie dei facoltosi e vanitosi clienti di una clinica specializzata in chirurgia plastica in cui opera il marito primario. Accordatasi con il consorte nel truffare la compagnia di assicurazione per un fortuito incidente stradale che sembra averla rovinosamente sfigurata, viene scoperta e ricattata da più persone fino al clamoroso disvelamento finale che gli regala un inaspettato e sorprendente successo di pubblico.
Commedia acida e surreale che centrifuga, nel calderone di una rocambolesca sequenza di contrattempi comici alla Monty Pyton, le sferzanti tematiche di una impietosa critica alla società dell'immagine ed al potere di mistificazione insita nella moderna (?) cultura dello spettacolo (televisivo e non).
[+]
Bella,di nome e di fatto, è la celebre e acclamata conduttrice di un reality show,in crisi di ascolti, che ripropone i casi umani e le storie dei facoltosi e vanitosi clienti di una clinica specializzata in chirurgia plastica in cui opera il marito primario. Accordatasi con il consorte nel truffare la compagnia di assicurazione per un fortuito incidente stradale che sembra averla rovinosamente sfigurata, viene scoperta e ricattata da più persone fino al clamoroso disvelamento finale che gli regala un inaspettato e sorprendente successo di pubblico.
Commedia acida e surreale che centrifuga, nel calderone di una rocambolesca sequenza di contrattempi comici alla Monty Pyton, le sferzanti tematiche di una impietosa critica alla società dell'immagine ed al potere di mistificazione insita nella moderna (?) cultura dello spettacolo (televisivo e non). Riscattando la cifra miserabile di una variegata galleria di tipi umani accomunati da smodate ambizioni artistiche e dalle insane pulsioni di una irrefrenabile cupidigia, Corsicato imbastisce una intelligente trama di ricatti e sotterfugi, di tradimenti e (falsi) pentimenti, di camuffamenti e disvelamenti che da un lato celano i furbeschi intrallazzi di fraudolenti manovratori del dietro le quinte e dall'altro assecondano l'isteria di massa di una fremente platea para-televisiva in perenne attesa, in un gioco al massacro da cui nessuno pare essere risparmiato nell'apoteosi finale di una nauseante (nauseabonda) esondazione di acque nere (parafrasando Flaiano:"Un fiume di m...vi seppellirrà!").
Benchè si ravvisi un qualche cedimento del ritmo narrativo e un certo svicolamento di dialoghi e situazioni grottesche, si riconosce una impeccabile coerenza di un registro comico che rifugge facilonerie e scurrilità da avanspettacolo televisivo, puntando piuttosto sugli squarci onirici di una ammiccante eleganza formale (esilaranti le scene in bianco e nero che omaggiano le raffinate performance del cinema muto e gli spassosi siparietti da musical americano con avvenenti signorine in camice bianco). Ben servito da una divertente colonna sonora e dalle indovinate allusioni scenografiche di Andrea Crisanti, vanta un eccellente cast di attori giovani e belli (dalla brava Chiatti al sorprendente Preziosi) e di solide riconferme (Iaia Forte, attrice feticcio dell'autore), è un lodevole esempio di quella comicità surreale che ritorna periodicamente nella tradizione cinematografica nostrana come l'onda lunga di una latente suggestione felliniana. Praticamente passato inosservato alle kermesse festivaliere che contano e alla distratta platea nazionale, è senz'altro meritevole di una più attenta re-visione critica. Breve prontuario di orrori catodici.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
matteo manganelli
|
domenica 17 novembre 2013
|
ben venga corsicato
|
|
|
|
Distrutto da critica e pubblico, "Il volto di un'altra", con i suoi 75.000 euro di incasso totale, in Italia, è stato uno dei flop più grandi del 2013. Ne ho letto male ovunque. Il regista, Pappi Corsicato, è stato accusato di ogni crimine artistico possibile, tra cui quello di aver rubato qua e la per assemblare un filmetto pretenzioso e vuoto. Mi trovo dunque a dover fare il bastian contrario. Probabilmente sono l'unico in tutto il paese ad aver apprezzato questa pellicola, difettosa e pretenziosa quanto volete, ma che almeno cerca di utilizzare il mezzo cinematografico nel migliore dei modi, ovvero quello di raccontare una storia per spiegare un concetto.
[+]
Distrutto da critica e pubblico, "Il volto di un'altra", con i suoi 75.000 euro di incasso totale, in Italia, è stato uno dei flop più grandi del 2013. Ne ho letto male ovunque. Il regista, Pappi Corsicato, è stato accusato di ogni crimine artistico possibile, tra cui quello di aver rubato qua e la per assemblare un filmetto pretenzioso e vuoto. Mi trovo dunque a dover fare il bastian contrario. Probabilmente sono l'unico in tutto il paese ad aver apprezzato questa pellicola, difettosa e pretenziosa quanto volete, ma che almeno cerca di utilizzare il mezzo cinematografico nel migliore dei modi, ovvero quello di raccontare una storia per spiegare un concetto. Ed è inutile che la gente accusi Corsicato di fare l'Almodovar "de' noantri", per 2 ragioni: la prima è che, in questo film, la tematica della mutazione del corpo è solo un incipit per raccontare tutt'altro, la seconda è che, anche se ha rubato (in modo abbastanza maldestro, lo riconosco) uno stile di regia, ben venga il furto da Almodovar. Quando si copia, si copia solo i migliori. Corsicato accende tutte le luci, gira tutto sovraesposto, crea un mondo sopra le righe al fine di mettere il pubblico televisivo medio di fronte alla propria superficialità e per condannare la sfrenata ambizione dell'uomo attraverso la distruzione dei falsi miti televisivi. Corsicato, inizialmente, punisce i suoi personaggi nel finale, ma lascia intendere che i cattivi sono esseri superiori e che, purtroppo, sono detinati a cadere sempre in piedi. Interessante e imperfetto film, che mescola gli ingredienti senza raggiungere un sapore preciso, che supera comunque di gran lunga tutti i film di Checco Zalone e tutti i film di Brizzi. Premio per la buona volontà di averci almeno provato a fare qualcosa di diverso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a matteo manganelli »
[ - ] lascia un commento a matteo manganelli »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
venerdì 15 novembre 2013
|
a mali estremi..
|
|
|
|
Commedia che porta in primo piano la morbosa arte dell'apparire, l'arte della bellezza e del successo da conquistare in qualsiasi modo. L'idea risulta carina, alcune scene appaiono versione anni '30 con un misto di Frankenstein, quando il dottor Renè (A. Preziosi) è in sala operatoria per creare il suo "mostro". Tutti i personaggi in fin dei conti appaiono stregati dalla telecamera,dai flash delle macchine fotografiche, da quei cinque famosi minuti di notorietà.. e chi non lo sarebbe.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
liuk!
|
martedì 29 ottobre 2013
|
per caritá
|
|
|
|
Ma non scherziamo, questo non é cinema.
|
|
[+] lascia un commento a liuk! »
[ - ] lascia un commento a liuk! »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
mercoledì 23 ottobre 2013
|
così così
|
|
|
|
Commedia senza nerbo che, nel finale, scade in effetti da cinepanettone.
Gli intenti sono lodevoli, ma il risultato è inferiore alle aspettative.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
scoffield micheal
|
sabato 28 settembre 2013
|
protagonista indispensabile
|
|
|
|
Trama coinvolgente, ambientazione un pò scarna, ma il successo è dovuto al 90% alla protagonista, Laura Chiatti,
che interpreta divinamente il proprio ruolo.
Un cinema italiano ancora lontano dalla vera essenza dell'intrigo, ma almeno ha tirato fuori un'idea nuova.
|
|
[+] lascia un commento a scoffield micheal »
[ - ] lascia un commento a scoffield micheal »
|
|
d'accordo? |
|
de lorean
|
domenica 15 settembre 2013
|
bella laura, ma....
|
|
|
|
Per me.....Il volto di un'altra....................E' UNA CAGATA PAZZESCA!
[+] .
(di liuk!)
[ - ] .
|
|
[+] lascia un commento a de lorean »
[ - ] lascia un commento a de lorean »
|
|
d'accordo? |
|
pensierocivile
|
giovedì 29 agosto 2013
|
due protagonisti, un water
|
|
|
|
Con una mezza stellina in aggiunta il voto sarebbe più adeguato, infatti il VOLTO DI UN'ALTRA merita giusti elogi per alcuni momenti da gran commedia ed altrettanti appunti per grossolane ingenuità. Il genio incontrollabile di Pappi Corsicato si svela immediatamente, con un avvio horror presto smascherato in commedia arguta, perfida, irrispettosa. Le idee "piccanti" non mancano, il water come innesco della storia, il meteorite a concludere, il pubblico pronto a camuffarsi come la propria beniamina. Il grosso inciampo sono i due protagonisti: impacciati, inadeguati, incapaci di "esagerare" coi propri personaggi e mettersi al pari con la storia, unica nota lieta (per loro) il balletto improvviso, travolgente e sfrenato come solo la pazzia creativa può esserlo.
[+]
Con una mezza stellina in aggiunta il voto sarebbe più adeguato, infatti il VOLTO DI UN'ALTRA merita giusti elogi per alcuni momenti da gran commedia ed altrettanti appunti per grossolane ingenuità. Il genio incontrollabile di Pappi Corsicato si svela immediatamente, con un avvio horror presto smascherato in commedia arguta, perfida, irrispettosa. Le idee "piccanti" non mancano, il water come innesco della storia, il meteorite a concludere, il pubblico pronto a camuffarsi come la propria beniamina. Il grosso inciampo sono i due protagonisti: impacciati, inadeguati, incapaci di "esagerare" coi propri personaggi e mettersi al pari con la storia, unica nota lieta (per loro) il balletto improvviso, travolgente e sfrenato come solo la pazzia creativa può esserlo. Anche la sceneggiatura mostra crepe non da poco: il pubblico all'esterno della clinica è quanto di più banale e "banalizzante" si possa immaginare, inutile la suora di Iaia Forte il cui unico compito è schiacciare un pulsante, così come il "Che Guevara" dei manutentori, figure di contorno senza peso. Certo, tutto già visto e superato dalla realtà, con i vari Bisturi, ma che godimento la tormenta di merda che travolge quella cloaca di inutilità. Si vola e si cade, si vorrebbe applaudire e poi prendere a calci Corsicato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pensierocivile »
[ - ] lascia un commento a pensierocivile »
|
|
d'accordo? |
|
|