alexpark
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mercoledì 29 dicembre 2010
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la rete come non l'avete mai vista
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Sam Flynn non è ancora pronto per ereditare la Encom,potente e innovativa società acquisita nel 1982 da suo padre.Il ventisettenne,ormai perse le speranze nel ritrovare suo padre,Kevin,scomparso da anni,ogni anno compie delle malefatte a danno della maxi-azienda.Ma inaspettatamente riceve un messaggio dalla vecchia sala giochi del padre.Arrivato qui scopre il suo laboratorio segreto e viene catapultato in un mondo eclettico e del tutto estraneo:la rete.Considerato un programma qualunque viene destinato al reparto giochi e immesso quindi nel duro mondo delle sfide a lui sconosciute.Clu,programma inventato da Kevin Flynn intrappolato in quel mondo,è divenuto il padrone indiscusso di esso.
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Sam Flynn non è ancora pronto per ereditare la Encom,potente e innovativa società acquisita nel 1982 da suo padre.Il ventisettenne,ormai perse le speranze nel ritrovare suo padre,Kevin,scomparso da anni,ogni anno compie delle malefatte a danno della maxi-azienda.Ma inaspettatamente riceve un messaggio dalla vecchia sala giochi del padre.Arrivato qui scopre il suo laboratorio segreto e viene catapultato in un mondo eclettico e del tutto estraneo:la rete.Considerato un programma qualunque viene destinato al reparto giochi e immesso quindi nel duro mondo delle sfide a lui sconosciute.Clu,programma inventato da Kevin Flynn intrappolato in quel mondo,è divenuto il padrone indiscusso di esso.Così Sam del tutto disorientato viene salvato da Quorra,programma affascinante per bellezza e carattere,che lo porta da suo padre.I due si incontrano dopo molti anni e Sam vuole riportare suo padre fuori da quel mondo sconosciuto ma attraente.Solo che permane un unico problema:per uscire da esso bisogna passare attraverso un portale che,aperto da Sam,rimarrà aperto solo per un breve periodo e sorvegliato dalle forze di Clu.Così incomincia la corsa contro il tempo che vedrà padre e figlio affiancati dalla splendida eroina Quorra,cimentarsi in uno scontro epico contro Clu.Il finale fantastico va assaporato ed è quindi inutile riportarlo qui.Questa è una pellicola magistrale,che può definirsi allo stesso tempo eclettica e moderna ma allo stesso tempo epica e altisonante.Il cast e la regia sono sorprendenti,capaci di infondere magnificenza ad un opera già divenuta un mito in passato non solo attraverso gli effetti speciali.Ma bisogna comunque sottolineare che gli effetti speciali innovativi accrescono il valore dell'opera così come la colonna sonora firmata dai rivoluzionari Daft Punk.Insomma Tron non sconvolgerà il nostro modo di pensare o di fare come fece il prequel ma è sicuro che lascerà il segno.
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torres
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sabato 15 gennaio 2011
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tanti effetti speciali, ma...
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la parte portante del film cioè la sceneggiatura non è ben curata e non da una svolta che poteva risultare decisiva per questo film. passando ai pregi però gli effetti speciali sono magnifici anche se il 3D non è sfruttato pienamente(poteva diventare ancora più spettacolare), il cast è abbastanza ben assortito, bellissima la colonna sonora e l'esordio alla regia di kosinski si risolve con un buon risultato. la storia lascia spazio ad un possibile seguito. Nonostante le magagne nella sceneggiatura rimane un film da vedere. voto 8-
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cristianshady
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martedì 23 agosto 2016
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non guidare dopo la visione
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Anche nelle scene più emozionanti o più movimentate, il film non si smuove dalla fascia centrale del presonno...quella dove non si sa bene se è meglio svegliarsi o rimanere assopiti. Come tutte le ultime maxi produzioni l'importante non è recitare, ma essere fisicamente pronti per le olimpiadi di Rio...e creare tutto con la computer grafica. jeff Bridges in alcuni momenti è davvero patetico e in altri addirittura cade nel ridicolo con esclamazioni e frasi che non si discostano dal ritmo del film...sempre in quel mezzo sonno leggero...
il film si può guardare almeno una volta...a patto di non mettersi successivamente alla guida.
indicato per chi ha problei d'insonnia
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giulio andreetta
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martedì 12 novembre 2019
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da vedere anche solo per la colonna sonora
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Merito soprattutto della colonna sonora, questa pellicola, a mio modesto parere, è uno dei migliori film prodotti negli ultimi anni. Il ritmo incalzante della musica crea una dialettica con le immagini che stupisce per la resa drammatica. E' sicuramente un prodotto commerciale, scritto e diretto per le masse, ciononostante si ritrovano molte possibili letture, e stratificazioni di senso che complicano indefinitamente le possibili interpretazioni. I temi sono molteplici, innazitutto il difficile rapporto con un padre che si riteneva volutamente assente. Poi i temi del senso di giustizia, dell'anticonformismo, della battaglia quotidiana per far trionfare "l'imperfezione" in un'umanità sempre più schiava del mito della perfezione.
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Merito soprattutto della colonna sonora, questa pellicola, a mio modesto parere, è uno dei migliori film prodotti negli ultimi anni. Il ritmo incalzante della musica crea una dialettica con le immagini che stupisce per la resa drammatica. E' sicuramente un prodotto commerciale, scritto e diretto per le masse, ciononostante si ritrovano molte possibili letture, e stratificazioni di senso che complicano indefinitamente le possibili interpretazioni. I temi sono molteplici, innazitutto il difficile rapporto con un padre che si riteneva volutamente assente. Poi i temi del senso di giustizia, dell'anticonformismo, della battaglia quotidiana per far trionfare "l'imperfezione" in un'umanità sempre più schiava del mito della perfezione. Certo, si dirà, non sono temi nuovi, e in special modo nel cinema, tuttavia questo è sicuramente un film che merita di essere visto, anche solamente per l'eccellente resa tecnica della fotografia e del montaggio. Unica pecca: ho trovato gli attori non sempre del tutto convincenti. Jeff Bridges non sembra credere troppo nel suo personaggio, e nel suo doppio C.L.U.. Anche il figlio, Garret Hedlund, non sembra molto motivato a far emergere con profondità le caratteristiche di un personaggio, che, sulla carta, appare tormentato ed estremamente interessante. Tuttavia non si può non rimanere stupiti da tanta intelligenza nel creare un film che, per la perfezione del montaggio, sembra quasi un'intera partitura musicale. Non a caso, la musica assume un rilievo eccezionale, grazie all'ottimo lavoro dei Daft Punk. Consigliatissimo.
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jonnylogan
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giovedì 18 luglio 2024
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ritorno nella rete
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Sequel del 2011 del film culto datato 1982 e pellicola che ha trovato la luce solo grazie alla tenacia del regista Joeseph Kosinski che riuscì a catturare l'attenzione della Disney mostrandole un filmato girato in digitale dal titolo provvisorio TR2N. Portandola così a sciogliere lui, un regista esordiente per il grande schermo - in seguito capace di dirigere anche il sequel di Top Gun - Top Gun: Maverick (id.; 2022) - a dirigere un sequel, fino a quel momento inatteso, del primo cult-movie dedicato al mondo della realtà virtuale.
Sequel che a oggi è in procinto di diventare solamente il secondo anello di una saga che arriverà a breve a partorire una nuova fatica.
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Sequel del 2011 del film culto datato 1982 e pellicola che ha trovato la luce solo grazie alla tenacia del regista Joeseph Kosinski che riuscì a catturare l'attenzione della Disney mostrandole un filmato girato in digitale dal titolo provvisorio TR2N. Portandola così a sciogliere lui, un regista esordiente per il grande schermo - in seguito capace di dirigere anche il sequel di Top Gun - Top Gun: Maverick (id.; 2022) - a dirigere un sequel, fino a quel momento inatteso, del primo cult-movie dedicato al mondo della realtà virtuale.
Sequel che a oggi è in procinto di diventare solamente il secondo anello di una saga che arriverà a breve a partorire una nuova fatica. Il terzo episodio, dal titolo: Tron: Ares , diretto dal norvegese Joachim Rønning è al momento in lavorazione e arriverà nelle sale il prossimo anno.
Frattanto nella pellicola del 2011 Kevin Flynn, ormai divenuto alla stregua di un asceta, dovrà salvare la vita di Sam il suo unico figlio, impedendo a Clu, programma da lui creato e che come sempre ha le sue stesse sembianze, ma con molti meno anni, d’impossessarsi della via di accesso al mondo reale. Perché se in precedenza il desiderio dei programmi era eliminare gli intrusi e slegarsi sempre più dal mondo dei creativi, questa volta il loro scopo è uscire dalla 'rete'.
Questi gli avvenimenti attorno ai quali si muove la seconda pellicola dedicata al mondo virtuale partorito da Steven Lisberger, presente in qualità di produttore e in un veloce cameo e film d'azione e fantascienza impreziosito anche dalla presenza di un non ancora trentenne Garrett Hedlund recentemente arrivato sulla ribalta grazie all'interpretazione di Mitch Keller in Tulsa King (id.; 2022 - in produzione), serie capace di dare nuova linfa alla carriera di 'Sly' Stallone. A questi s'aggiunse un ritmo serrato, creato da una solida sceneggiatura firmata da Kitsis e Horowitz, resi famosi per essere tra gli autori di Lost (id.; 2004 - 2010), l’indubbia abilità di Jeff Bridges di ritornare sia nei panni di Kevin Flynn che di Clu. Effetti speciali veramente e compiutamente digitali capaci di cancellare il ricordo di quelli datati primi anni '80, il tutto unito alla colonna sonora dei Daft Punk, che completarono un’opera che non ha nulla da invidiare alla precedente seppur viziata da un difetto impossibile da non notare ovvero quello di non essere altrettanto originale.
Ciò nonostante gli appassionati della saga anche questa volta riuscirono a radunarsi numerosi sia per la pellicola, sia per tutto quello che venne mosso dal franchise connesso, fra cui ricordiamo: un paio di videogiochi online, la versione a fumetti del film e la successiva serie a cartoni del 2012 uscita con il titolo italiano Tron - La serie (Tron: Uprising; 2012).
Nel complesso anche questa pellicola è da vedere se come noi siete rimasti profondamente fedeli e appassionati della prima pellicola declinata questa volta in maniera più strutturata.
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giuly9a
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venerdì 7 gennaio 2011
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un cult del nuovo millennio
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Da un Cult del 1982 ad un futuro Cult del 2011.
Come fu per Avatar (colosso mediatico che ha catturato milioni di persone in tutto il mondo), che nel 2010 s'impose al pubblico entrando subito nella schiera dei Cult del nuovo millennio (ed anche agli oscar..), non si può non dire che Tron: Legacy non faccia altrettanto.
Gli ambienti meravigliosamente digitalizzati, le tutine nere con le "serpentine" blu od arancioni (dipende da quale sia il tuo team), la città che dal primo Tron si è evoluta anche più del mondo reale e quelle bellissime moto.
Tutto rimane pressoché identico alla trama originaria. Cambiano solo gli interpreti ed il villain: se prima era Kevin Flynn il nostro eroe che aiutava Tron, adesso è il figlio che deve aiutare il padre, imprigionato da anni nel programma, e combattere C.
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Da un Cult del 1982 ad un futuro Cult del 2011.
Come fu per Avatar (colosso mediatico che ha catturato milioni di persone in tutto il mondo), che nel 2010 s'impose al pubblico entrando subito nella schiera dei Cult del nuovo millennio (ed anche agli oscar..), non si può non dire che Tron: Legacy non faccia altrettanto.
Gli ambienti meravigliosamente digitalizzati, le tutine nere con le "serpentine" blu od arancioni (dipende da quale sia il tuo team), la città che dal primo Tron si è evoluta anche più del mondo reale e quelle bellissime moto.
Tutto rimane pressoché identico alla trama originaria. Cambiano solo gli interpreti ed il villain: se prima era Kevin Flynn il nostro eroe che aiutava Tron, adesso è il figlio che deve aiutare il padre, imprigionato da anni nel programma, e combattere C.L.U., l'alter- ego maligno del padre (e senza rughe grazie alla CGI!). Tron sembra sparito ed in sala si da per disperso. Ma il prode figlio di Flynn, aiutato da Quorra e dal padre Zen andante (ed anche molto rugoso!) riusciranno a farsi valere.
D'altronde, cosa aspettarsi dal colosso dei buoni insegnamenti come la Walt Disney?
Scene avvincenti, corse spettacolari che fanno emozionare il pubblico e che ti rendono partecipe dell'azione.
Niente di meglio che un buon Tron: Legacy in 3d e corredato di DTS nelle vacanze natalizie per svagarsi un po' dai problemi della nostra società!
Giulia
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jacopo b98
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venerdì 27 settembre 2013
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un film brutto e di poco fascino
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Kevin Flynn (Bridges), il più grande inventore di videogiochi al mondo scompare misteriosamente. Anni dopo suo figlio Sam (Hedlund) riesce a ritrovarlo nientemeno che nella Rete: un mondo virtuale, una dimensione parallela in cui Kevin è rimasto intrappolato. Insieme al padre e alla guerriera Quorra (Wilde) inizierà una lotta senza quartiere per la sopravvivenza e per sfuggire al mondo virtuale. È il remake del film del 1982. Kevin è sempre impersonato da Bridges e CLU sempre da Boxleitner. Ma se il film dell’82 era deludente, la versione di Kosinski è ancora meno interessante ed appassionante. Sicuramente sul piano degli effetti speciali è notevole e se lo si vede in IMAX è probabilmente un’esperienza visiva unica, ma alla fin fine il tutto dice poco, pochissimo.
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Kevin Flynn (Bridges), il più grande inventore di videogiochi al mondo scompare misteriosamente. Anni dopo suo figlio Sam (Hedlund) riesce a ritrovarlo nientemeno che nella Rete: un mondo virtuale, una dimensione parallela in cui Kevin è rimasto intrappolato. Insieme al padre e alla guerriera Quorra (Wilde) inizierà una lotta senza quartiere per la sopravvivenza e per sfuggire al mondo virtuale. È il remake del film del 1982. Kevin è sempre impersonato da Bridges e CLU sempre da Boxleitner. Ma se il film dell’82 era deludente, la versione di Kosinski è ancora meno interessante ed appassionante. Sicuramente sul piano degli effetti speciali è notevole e se lo si vede in IMAX è probabilmente un’esperienza visiva unica, ma alla fin fine il tutto dice poco, pochissimo. E per la seconda volta una storia con grandi potenzialità si trasforma in un banalissimo sci-fi sulla lotta tra bene e male. Non c’è passione in tutto questo e Kosinski mette in scena in modo freddissimo, anche la fotografia (ottima) di Claudio Miranda è tutta sui toni del blu e del grigio. E se, come sempre nei film di Kosinski, le scenografie sono ottime, seppur totalmente realizzate a computer, non si può certo dir lo stesso del resto. Film finto, apocrifo e freddo. Comunque attori magnetici, su tutti Bridges.
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mikemike
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sabato 8 gennaio 2011
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da metropolis a tron pass. per roller b e blade r
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La "storia" non sarà un granchè, come ho letto in vari commenti, ma a mio avviso, non è male che la fantasia abbia partorito l'idea di un padre digitalizzato trasformato in un codice numerico, inghiottito per 25 anni nella rete di computer e videogiochi. Film interessante anche per rendersi conto di come sia stato attinto a piene mani da films cult del genere fantascientifico come "Guerre Stellari" per la tipologia delle navicelle, per i loro inseguimenti e combattimenti, o "Blade Runner", padre del filone ciberpunk, ultimo film fantascientifico,che non usa effetti speciali creati al computer, che a sua volta presenta analogie con il film "Metropolis" (1927), nello sviluppo dell'architetture degli edifici, dove questi sono sempre dominati da una "stadtkrone", la Torre di Babele in Metroplois, la sede della Tyrell Corporetion in Blade R.
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La "storia" non sarà un granchè, come ho letto in vari commenti, ma a mio avviso, non è male che la fantasia abbia partorito l'idea di un padre digitalizzato trasformato in un codice numerico, inghiottito per 25 anni nella rete di computer e videogiochi. Film interessante anche per rendersi conto di come sia stato attinto a piene mani da films cult del genere fantascientifico come "Guerre Stellari" per la tipologia delle navicelle, per i loro inseguimenti e combattimenti, o "Blade Runner", padre del filone ciberpunk, ultimo film fantascientifico,che non usa effetti speciali creati al computer, che a sua volta presenta analogie con il film "Metropolis" (1927), nello sviluppo dell'architetture degli edifici, dove questi sono sempre dominati da una "stadtkrone", la Torre di Babele in Metroplois, la sede della Tyrell Corporetion in Blade R. o la torre, in Tron, simbologia di potere, dove a Kevin viene sottratto il disco contenente i suoi dati. Tutto Blade R. si snoda nelle penombre degli interni, nel buio della notte, nel cadere incessante della pioggia, per poi concludersi con Deckard (H. Ford)e Rachel che volano sopra un'alba spettacolare, la prima di Rachel, che illumina boschi sconfinati e cieli azzurri. Tron, si conclude con Sam che accompagna Quorra a vedere i primi raggi di sole che illuminano la città, la prima alba vista da Quorra. In Blade R. assistiamo al "ritiro" dei replicanti Nexus 6, mantre in Tron si "ritirano" i programmi "difettosi". Avvincente il gioco ad eliminazione in moto, che richiama alla memoria un altro film del genere fantascientifico del 1975 (sic!) Roller Ball dove anche qui, due squadre composte da corridori in pattini a rotelle e da motociclisti si affrontano all'interno di una pista circolare, inserita in un'arena, gremita di pubblico urlante, ad eliminarsi senza esclusione di colpi, anche fisicamente. A mio avviso Tron è un film da vedere, ricordando sempre che è un film di fantasia, di fantascienza, di un futuro magari non troppo lontano, può essere l'imput per andare a rivedere i film sopra citati, punti di riferimento, (a mio avviso) del filone fantascientifico di Tron.
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carmineantonellovillani
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lunedì 7 marzo 2011
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formula logora per un fantasy datato
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Un seguito a distanza di trent’anni ha poco senso se il primo film non ha incassato cifre da capogiro eppure il regista Joseph Kosinski crede nel progetto ed investe un capitale per far rivivere il fantasy della Disney. Prodotto in 3D ed infarcito di effetti speciali, “Tron Legacy” riprende il filo lasciato in sospeso da un mago dell’informatica intrappolato nella rete; così ci vuole un figlio, ovviamente sveglio ed intraprendente, per mettere le cose a posto dentro e fuori il mondo virtuale. Storia che mescola filosofia a buon mercato e pistolotti dell’ultima ora, la morale è appiccicata in questo universo stereoscopico che sembra conoscere solo l’azzurro e il rosso: il mondo bicromatico richiama fin troppo il sistema binario dei computer.
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Un seguito a distanza di trent’anni ha poco senso se il primo film non ha incassato cifre da capogiro eppure il regista Joseph Kosinski crede nel progetto ed investe un capitale per far rivivere il fantasy della Disney. Prodotto in 3D ed infarcito di effetti speciali, “Tron Legacy” riprende il filo lasciato in sospeso da un mago dell’informatica intrappolato nella rete; così ci vuole un figlio, ovviamente sveglio ed intraprendente, per mettere le cose a posto dentro e fuori il mondo virtuale. Storia che mescola filosofia a buon mercato e pistolotti dell’ultima ora, la morale è appiccicata in questo universo stereoscopico che sembra conoscere solo l’azzurro e il rosso: il mondo bicromatico richiama fin troppo il sistema binario dei computer. Lotte a bordo di veicoli fantascientifici che diventano cavalli da battaglia, inseguimenti in un labirinto popolato da porte e ponti levatoi, la fantasia dei videogiochi non ha limiti e serve solo un “creatore” per portare ordine tra programmi e cloni non meglio specificati. Si aspira alla perfezione quando la perfezione non è certo nella natura umana, si parla di algoritmi intelligenti che si manifestano al programmatore di turno e s’inscena infine una guerra tra mondo reale e mondo virtuale. Il vecchio adagio della macchina che prende il sopravvento sull’uomo è oramai logoro, forse per questo il film non riesce a convincere come trent’anni fa. Riguardo all’aspetto visivo il seguito supera il primo episodio grazie ad una tecnologia che ha fatto passi da gigante ma il monito arriva smorzato. Jeff Bridges si sdoppia nel suo alter ego digitale, ovviamente cattivo, e si ritrova a meditare in abito da santone tra le stelle di un universo artificiale. Solo i due giovani protagonisti –Olivia Wilde e Garrett Hedlund- sono a loro agio in così poca sostanza e tanta virtualità.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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mr cinefilo
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giovedì 6 gennaio 2011
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tron
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trama da minestra riscaldata, scenografie e colonna sonora da lode, cast sufficiente (il migliore forse è Micheal Sheen).
Il film non riesce ad elevarsi dalla mediocrità nonostante i grandi mezzi e premesse
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