lorenzo.muscoso
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giovedì 10 marzo 2011
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visionarie scenografie per un thriller
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Eccellente remake dell'originale, il film di Josehp Kosinski non delude le aspettative. Visionarie scenografie, movimenti scenici, giochi affascinanti di luci costituiscono il magma surreale sul quale si sviluppa il racconto. Un film temperato da colorazioni fredde metropolitane e infrastrutture di sublime futurismo cibernetico arricchiscono la fluidità stilistica entro la quale interagiscono i vari personaggi caratterizzati da un estetismo punk - rock voluttuoso. Quorra, prototipo di virtual Humanity, la cui bellezza viene estasiata da una corporeità aderente ai tessuti più succinti e dalle passionali inquadrature di circostanza, rappresenta la chiave tra due mondi simili tra di loro per usanze e costumi.
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Eccellente remake dell'originale, il film di Josehp Kosinski non delude le aspettative. Visionarie scenografie, movimenti scenici, giochi affascinanti di luci costituiscono il magma surreale sul quale si sviluppa il racconto. Un film temperato da colorazioni fredde metropolitane e infrastrutture di sublime futurismo cibernetico arricchiscono la fluidità stilistica entro la quale interagiscono i vari personaggi caratterizzati da un estetismo punk - rock voluttuoso. Quorra, prototipo di virtual Humanity, la cui bellezza viene estasiata da una corporeità aderente ai tessuti più succinti e dalle passionali inquadrature di circostanza, rappresenta la chiave tra due mondi simili tra di loro per usanze e costumi. Decisamente buona l'interpretazione di Jeff Bridges nei due ruoli antagonistici, la personalità dell'attore basta per rendere il suo personaggio credibile e misterioso. Notevole la sequenza dell'intrusione del l'alter ego digitale Clu nell'abitazione di Kevin Flynn, il suono del silenzio e il riflesso scenico dei personaggi valorizzano lo spessore stilistico di una notevole intensità e armonia. I frammenti sonori dei Daft Punk cadenzano i movimenti e situazioni divenendo linguaggio essenziale al formalismo estetico della messa in scena e l’interpretazione dei vari personaggi.
Lorenzo Muscoso
www.lorenzomuscoso.com
youtube.it/lorenzomuscoso
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argenio
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mercoledì 17 agosto 2011
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un film spettacolare senza spettacolarità
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La storia inizia non proprio dove il film precedente ci aveva lasciati,sono passati alcuni anni da quando flynn fuggi dalla rete e riportò la stabilita nel mondo cibernetico, ora l'eroe ha un figlio che misteriosamente abbandona. 20 anni dopo la scomparsa del padre il giovane flynn verra catapultato per sbaglio nella Rete e qui scopre un mondo controllato dal potente programma Clu. Sam e suo padre aiutati da Quorra , un altro programma, tra incontri in arene maestose, tra voli nel celo elettronico e combattimenti con memorie Ram usate a mo di lame riusciranno fuggire dalla Rete. Il film è dotato di una sceneggiatura mediocre che si divide in due partii: la prima parte è senza dubbio molto ben costruita introducendo i personaggi in maniera convincente , dando una personalità anche a figure appena accennate, poi non appena Sam si ritrova con il pare la situazione inizia crollare trasformandosi in da un piacevole lungometraggio a un polpettone hollywodiano pieno di sequenze d' azione che rimpiazzano i dialoghi pressapoco inesistenti.
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La storia inizia non proprio dove il film precedente ci aveva lasciati,sono passati alcuni anni da quando flynn fuggi dalla rete e riportò la stabilita nel mondo cibernetico, ora l'eroe ha un figlio che misteriosamente abbandona. 20 anni dopo la scomparsa del padre il giovane flynn verra catapultato per sbaglio nella Rete e qui scopre un mondo controllato dal potente programma Clu. Sam e suo padre aiutati da Quorra , un altro programma, tra incontri in arene maestose, tra voli nel celo elettronico e combattimenti con memorie Ram usate a mo di lame riusciranno fuggire dalla Rete. Il film è dotato di una sceneggiatura mediocre che si divide in due partii: la prima parte è senza dubbio molto ben costruita introducendo i personaggi in maniera convincente , dando una personalità anche a figure appena accennate, poi non appena Sam si ritrova con il pare la situazione inizia crollare trasformandosi in da un piacevole lungometraggio a un polpettone hollywodiano pieno di sequenze d' azione che rimpiazzano i dialoghi pressapoco inesistenti. Le sequenze di azione non sono un gran che piene di effetti digitali ma girate senza una mordente, la macchina da presa è troppo concentrata a inquadrare totali dove esse si svolgono e sfrutta male le potenzialità che il vecchio e ormai stra usato 3D potrebbe dare a questo film. La musica è composta dal duo Daft Punk specializzato nella musica elettronica che salva un pochino la pellicola. Neanche il titolo fa collegare questo siquel al film originale poiche il personaggio del gueriero Tron ,eroe della pellicola originale, non viene approfondita e viee lasciato ad un ruolo marginale e oscuro che non gli fa giustizia per come era stato creato.
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domenica 2 gennaio 2011
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grossa produzione dall'identità forte.
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Diversamente dalla maggior parte delle grosse produzioni Tron: Legacy ha un'identità forte, è la declinazione intransigente di elementi di cultura pop definiti e limitati. Questo ha probabilmente portato al successo meno eclatante rispetto a film come Avatar, pianamente inclusivi nel dimostrare la loro universalità romantica e nel rispettare, pur nella massima spettacolarizzazione concessa dalla tecnologia, i tempi e i modi del cinema classico. Tron: Legacy porta nella rete Sam Flynn, alla ricerca del padre Kevin e verso lo scontro con la sua copia digitale non soggetta ad invecchiamento Clu, antagonista col volto dello stesso Jeff Bridges, il cui ringiovanimento rasenta la perfezione.
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Diversamente dalla maggior parte delle grosse produzioni Tron: Legacy ha un'identità forte, è la declinazione intransigente di elementi di cultura pop definiti e limitati. Questo ha probabilmente portato al successo meno eclatante rispetto a film come Avatar, pianamente inclusivi nel dimostrare la loro universalità romantica e nel rispettare, pur nella massima spettacolarizzazione concessa dalla tecnologia, i tempi e i modi del cinema classico. Tron: Legacy porta nella rete Sam Flynn, alla ricerca del padre Kevin e verso lo scontro con la sua copia digitale non soggetta ad invecchiamento Clu, antagonista col volto dello stesso Jeff Bridges, il cui ringiovanimento rasenta la perfezione. Per parlare di Tron bisogna immediatamente richiamare la colonna sonora dei Daft Punk, che contribuisce radicalmente alla definizione del film di Kosinski e senza la quale questo sequel/riadattamento del film del 1982 non sarebbe concepibile. Il sonoro e il visivo in perfetta simbiosi hanno una rilevanza tale da diventare il soggetto e il nucleo narrativo, senza dubbio l’esperienza che principalmente ci si preoccupa di offrire, ed è quindi verso questi aspetti che nascono l’entusiasmo o, se del caso (e non è il mio caso), le perplessità. I movimenti dei personaggi, che siano i salti dei combattenti nell’arena o i passi a ritroso delle addette alla vestizione dei gladiatori al neon, sono diretti e giustificati dal ritmo della musica, sia quando questa investe idealmente solo gli spettatori in sala, sia quando viene introdotta nella diegesi da dj che animano feste conviviali e scontri all’ultimo pixel. Lo spazio di Tron, scuro e geometrico, è definito da vene di luce che portano un’energia liquida, meravigliosamente lenta, che trova corpo nelle scie prodotte da moto e aeroplani, in una raffigurazione ideale del suono che richiama l’avanguardia astratta di Eggeling. La fluidità e la lentezza seguono un cuore meditativo, richiamato esplicitamente e con elementare semplicità, ma in qualche modo rispettato da una composizione non concitata dell’azione, attenta alle forme e ai tempi. All’interno di questo corpo compatto e trasfigurante sono numerose le citazioni, alcune inevitabili e ironiche a Guerre Stellari e Matrix, o il richiamo verbale a War Games e all'interior design settecentesco di 2001, altre meno solite a Metropolis o alla simbiosi fra spirito e macchina di Ghost in the Shell e Innocence.Ma la fusione primaria rimane quella con la luce, e in scena si assiste alla mutazione perpetua attraverso la stessa, che segue in forma più asettica la nuova carne di Cronenberg e le indefinibili ibridazioni meccaniche di Tsukamoto.In un mondo che riesce a mantenere l’equilibrio narrativo fra elettronica e affezione, Tron racconta e rispecchia se stesso nella ricerca di una perfezione costellata d’errori, racconta della limitatezza di una copia immutabile di un’idea. L’antagonista Clu è malvagio e finito (completo, confinato) perché nell’essere la copia perfetta dell’originale ne conserva immutabili nel tempo le caratteristiche, mentre il cambiamento e l’imperfezione assicurano l’evoluzione e la possibilità di trovare la bellezza. Sul versante tecnico, infine, Tron utilizza il 3d non per colpire lo spettatore ma per avvolgerlo nelle sue linee prospettiche, portandolo in un mondo virtuale racchiuso nelle parentesi di un prologo e un epilogo nelle due dimensioni del mondo reale, formando una parabola, anche questa ormai una rarità nel mainstream, finalmente compiuta.
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tubaz
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sabato 8 gennaio 2011
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grande coinvolgimento visuale e sonoro
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Ho avuto la fortuna di rivedere da poco il primo Tron e sorridere per la semplicità degli effetti speciali, sebbene mi ricordassi con piacere del film visto ormai molti anni fa al cinema. Quindi avevo qualche aspettativa in più per questo Tron Legacy rispetto a chi lo va a vedere senza aver visto l'originale. Bene, direi che per chi ha visto il primo, ci siano parecchi punti di contatto piacevolmente inseriti nel nuovo ma anche chi non ha visto il primo non avrà problema alcuno a godersi uno spettacolo davvero affascinante. Le musiche dei Daft Punk fanno la loro parte nel coinvolgere il pubblico ma le immagini e la fantasia nell'immaginare questi ambienti è notevole. Gran bel lavoro davvero.
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Ho avuto la fortuna di rivedere da poco il primo Tron e sorridere per la semplicità degli effetti speciali, sebbene mi ricordassi con piacere del film visto ormai molti anni fa al cinema. Quindi avevo qualche aspettativa in più per questo Tron Legacy rispetto a chi lo va a vedere senza aver visto l'originale. Bene, direi che per chi ha visto il primo, ci siano parecchi punti di contatto piacevolmente inseriti nel nuovo ma anche chi non ha visto il primo non avrà problema alcuno a godersi uno spettacolo davvero affascinante. Le musiche dei Daft Punk fanno la loro parte nel coinvolgere il pubblico ma le immagini e la fantasia nell'immaginare questi ambienti è notevole. Gran bel lavoro davvero. Ottimo Jeff, anche nella versione ringiovanita. Non guasta la presenza di donne bellissime.
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lostrambo
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sabato 1 gennaio 2011
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lo ricorderò solo davanti ad un'insegna a neon
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Tron Legacy è un film bello, sì, ma nel senso più estetico del termine. Andare al cinema a vederlo è, lasciando da parte dubbi relativi al 3D, una goduria. Usando una terminologia colorita, "ha stile da vendere". I neon, le moto, i veivoli, le belle ragazze vanno bene. Ok, bisogna portare la pagnotta a casa e con questo tipo di film l'hai praticamente assicurata. E' cinema anche questo, deve essere cinema anche questo, ma non possono comprendere il voto dato dal vostro recensore Niola, per quanto lo rispetti.
Da diversi anni, ormai, prima di andar a vedere un film al cinema cerco su Google "titolo + mymovies". Spesso ho ritenuto che i voti di alcuni film, per me dei capolavori, fossero troppo bassi.
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Tron Legacy è un film bello, sì, ma nel senso più estetico del termine. Andare al cinema a vederlo è, lasciando da parte dubbi relativi al 3D, una goduria. Usando una terminologia colorita, "ha stile da vendere". I neon, le moto, i veivoli, le belle ragazze vanno bene. Ok, bisogna portare la pagnotta a casa e con questo tipo di film l'hai praticamente assicurata. E' cinema anche questo, deve essere cinema anche questo, ma non possono comprendere il voto dato dal vostro recensore Niola, per quanto lo rispetti.
Da diversi anni, ormai, prima di andar a vedere un film al cinema cerco su Google "titolo + mymovies". Spesso ho ritenuto che i voti di alcuni film, per me dei capolavori, fossero troppo bassi. Col tempo, però, mi sono convinto che ciò fosse giusto e che le 5 stelle rappresentino il "CAPOLAVORO", con tutte le lettere maiuscole. Però, ora, mi ritrovo questo TRON Legacy come il più vicino a tale livello. Ho deciso, quindi, di dir la mia.
Questo film ha preso più, mantenendomi nel target rivolto al grande pubblico, di film come Il Cavaliere Oscuro ed Inception. E' una questione d'opinione, ma perchè, perchè un voto del genere?
Nel primo TRON la trama, la sceneggiatura, i personaggi non pretendevano molto. L'innovazione di quel film era davvero la sua punta di diamante, tant'è che divenne uno spartiacque per il cinema. Tutto il resto, a mio parere, era quasi un pretesto, un contorno per servire questo piatto.
TRON Legacy, invece, vuole strafare. E' questo che lo cascare dal suo tre/tre e mezzo. Vuole lanciare un messaggio, vuole dotarsi d'una profondità d'animo che non potrà mai avere. Cosi spara a zero su "epurazione" (olocausto), rapporto creatura/creatore, emarginazione, dittatura, rapporto genitore/figlio, concetto di "perfezione". Cose che, in millenni di studio e riflessione, l'uomo non s'è ancora spiegato. Finchè tutto ciò fosse solo il pretesto per far scorrazzare su fantastiche moto delle fantastiche tute al neon, mi andrebbe bene. Su quella vela solare (o quel che è), però, Kosinski & Co. ci vanno giù pesante. Sembra che, in quel momento, siano davvero convinti di poter dira la propria sugli argomenti prima citati. Non si può, vi prego, affrontar tali argomenti con questo film. Qui stiamo parlando di un film ambientato in un computer, in una rete in un i programmi sono persone e giocano ad ammazzarsi con dei disci volanti iridescenti. Sono convinto che generi come la fantascienza possano raggiongere tali vette, ma non così. Qui non ci si è accontentati di intrattenere, si voleva trasmettere qualcosa che le esigenze dovute all'aspetto ludico non avrebbero mai permesso di fare.
Oltre questo grande peccato di presunzione, ci sono tante piccole incongruenze e cose che non si possono comprendere, a partire dall'ambientazione stessa. Ciò potrebbere essere irrilevante, come lo era nel primo, se solo non avesse quel non so chè di profondo che automaticamente spinge lo spettatore riflessivo a prender sul serio un pò tutto. Olivia Wilde fa il proprio compito congruentemente a tutto il resto, ha gli stessi occhi sgranati da "bambina che vede lo zucchero filato" per tutto il film e non può non suscitare un "Che bella ragazza!" in tutto l'uditorio maschile. Il protagonista, Garret Hedlund, non aggiunge ne toglie nulla al tutto. Jeff Bridges è colui che per primo da quel tocco serio al prodotto e, nonostante sia controproducente, lo fa molto bene; la sua aria zen, anche se non centra nulla con quella del Kevin originario, è credibile, mentre la controparte malvagia è troppo irrealistica (anche visivamente). Poi c'è anche TRON, che va e viene stile ectoplasma e sembra messo li solo per avere un "TRON" in un film che si chiama "TRON Legacy". Il resto è insignificante o, se vale qualcosa, è bruciato subito (vedi tipo pazzoide del pub).
In sostanza, l'ennesimo trionfo della confezione, con in più un maestoso 4 e 1/2. Un film che ricorderò solo davanti ad un'insegna al neon.
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lionora
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domenica 9 gennaio 2011
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una manna per gli occhi!
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Visivamente uno dei film più strabilianti che abbia mai visto!Estetica perfettamente fusa con la musica,così grazie anche all'aiuto del 3d anche a noi sembra di entrare nell'affascinante mondo di Tron.
Il film però pecca un pò nei dialoghi,il che in un film "normale" non sarebbe un valore da poco,quindi il voto perfetto probabilmente sarebbe 3 stelle,ma tenendo presente che questo film di sicuro non ha nulla di "normale"....
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giambix
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giovedì 10 febbraio 2011
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l'anno inizia molto bene
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bellissimo ragazzi.... ho visto abbastanza film di questo genere, ma posso sicuramente affermare che questo è il migliore.... il giusto intreccio tra realtà ed effetti speciali per un gran bel film.... guardatelo più e più volte perchè capterete sempre più dettagli, e vi accorgerete che ha veramente pochi difetti questo film ( molti ma molti pochi ).
sulla trama che dire, semplice non molto difficile da capire.
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alian
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venerdì 14 gennaio 2011
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tanti effetti e poca sostanza
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Fin dall'inizio sappiamo che il film si basa su un videogioco, Tron stesso, ma a parte le acrobazie su moto digitali nell'arena e combattimenti a morte col "dischetto magico" il resto del film è trattato in modo superificiale e distaccato. Anche i personaggi stessi sono poco approfonditi.
L'ultima mezz'ora o poco più poteva esser risolta molto più volecemente e invece sono stati allungati inutilmente i tempi rendendo l'ultima parte del film pesante e interminabile, quando già si intuiva da parecchio l'epilogo.
Il film è sicuramente guardabile, ma il non vederlo non recherebbe alcuna mancanza, proprio perché non ha nulla da donare o insegnare allo spettatore. E neanche è la solita lotta tra il bene e il male, qua la lotta è solo dentro una realtà virtuale.
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Fin dall'inizio sappiamo che il film si basa su un videogioco, Tron stesso, ma a parte le acrobazie su moto digitali nell'arena e combattimenti a morte col "dischetto magico" il resto del film è trattato in modo superificiale e distaccato. Anche i personaggi stessi sono poco approfonditi.
L'ultima mezz'ora o poco più poteva esser risolta molto più volecemente e invece sono stati allungati inutilmente i tempi rendendo l'ultima parte del film pesante e interminabile, quando già si intuiva da parecchio l'epilogo.
Il film è sicuramente guardabile, ma il non vederlo non recherebbe alcuna mancanza, proprio perché non ha nulla da donare o insegnare allo spettatore. E neanche è la solita lotta tra il bene e il male, qua la lotta è solo dentro una realtà virtuale.
Il personaggio di Tron poi appare, scompare, volta gabbana positivamente e riscompare, insomma...potevano dargli più spazio o elimarlo paradossalmente del tutto.
La recitazione in generale non dà grandi manifestazioni di bravura, a parte quella del folle proprietario della discoteca/locale notturno, Castor.
Il finale è scontatissimo e ci si aspetta sicuramente un terzo.
ASPETTI INTERESSANTi: le realtà bio-tecnologiche, le ISO, che nascono spontanee nella rete, ma anche queste poche appronfondite.
Bellissima la colonna sonora e alcuni effetti speciali.
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