filippo catani
|
martedì 24 maggio 2011
|
un film di denuncia con un ottimo elio germano
|
|
|
|
Roma. Un operaio che lavora sempre a nero scoperta la morte del guardiano rumeno del cantiere ricatta il capo cantiere per avere la palazzina in subappalto. Nel frattempo la moglie muore a seguito del parto e lo lascia solo con due figli piccoli più il neonato. Nel frattempo le cose al cantiere non si mettono bene e arriva la compagna del guardiano rumeno a chiedere notizie.
Film drammatico che mette in scena con coraggio e senza ipocrisie uno spaccato dell'Italia contemporanea fra lavoratori in nero, prostitute, spacciatori, ricattati, ricattatori ma soprattutto disperati.
Perchè è proprio la disperazione che fa da filo conduttore del film e che ritroviamo in tutti i personaggi della storia chi per motivi di lavoro e chi a causa della propria vita privata.
[+]
Roma. Un operaio che lavora sempre a nero scoperta la morte del guardiano rumeno del cantiere ricatta il capo cantiere per avere la palazzina in subappalto. Nel frattempo la moglie muore a seguito del parto e lo lascia solo con due figli piccoli più il neonato. Nel frattempo le cose al cantiere non si mettono bene e arriva la compagna del guardiano rumeno a chiedere notizie.
Film drammatico che mette in scena con coraggio e senza ipocrisie uno spaccato dell'Italia contemporanea fra lavoratori in nero, prostitute, spacciatori, ricattati, ricattatori ma soprattutto disperati.
Perchè è proprio la disperazione che fa da filo conduttore del film e che ritroviamo in tutti i personaggi della storia chi per motivi di lavoro e chi a causa della propria vita privata. Un film che non cede mai alla retorica anche perchè purtroppo in certe situazioni della vita di retorico c'è proprio poco.
Splendido e giustamente premiato Elio Germano che interpreta il ruolo del padre che cerca di non fare mancare niente alla propria famiglia ma per fare questo non si vergogna di lavorare in nero o di ricattare il prorpio capo cantiere. Splendida e intensa la scena in cui canta Vasco durante il funerale della moglie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
lunedì 16 maggio 2011
|
le nuove borgate romane alla ribalta.
|
|
|
|
Un film verità su ciò che accade più o meno tutti i giorni in qualsiasi città italiana: lavoro nero, sfruttamento, clandestinità, ricatti, morte denaro e dolore. Il merito del regista, molto maturato nelle sue ultime opere, è quello di lasciare spazio agli attori e ai fatti. E Germano, Zingaretti e Colangeli su tutti lo premiano con interpretazioni all'altezza. Nonostante la storia (fiacca) sia pesante e piuttosto opprimente, il film si lascia guardare e apprezzare descrive minuziosamente vizi e luoghi comuni della nostra società, magari stereotipando ma lo fa con accuratezza e dovizia di particolari. Il finale lascia speranza, è troppo buonista e semplicistico per come la vedo io (il tenore del film è ben diverso) e non sempre tutto si può aggiustare o rattoppare.
[+]
Un film verità su ciò che accade più o meno tutti i giorni in qualsiasi città italiana: lavoro nero, sfruttamento, clandestinità, ricatti, morte denaro e dolore. Il merito del regista, molto maturato nelle sue ultime opere, è quello di lasciare spazio agli attori e ai fatti. E Germano, Zingaretti e Colangeli su tutti lo premiano con interpretazioni all'altezza. Nonostante la storia (fiacca) sia pesante e piuttosto opprimente, il film si lascia guardare e apprezzare descrive minuziosamente vizi e luoghi comuni della nostra società, magari stereotipando ma lo fa con accuratezza e dovizia di particolari. Il finale lascia speranza, è troppo buonista e semplicistico per come la vedo io (il tenore del film è ben diverso) e non sempre tutto si può aggiustare o rattoppare. Accettabile ma migliorabile. Il problema dei film di Luchetti è che visto uno visti più o meno tutti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
tabacchi
|
sabato 30 aprile 2011
|
bel film
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a tabacchi »
[ - ] lascia un commento a tabacchi »
|
|
d'accordo? |
|
ariii
|
venerdì 4 marzo 2011
|
che bello!
|
|
|
|
Una storia apparentemente senza attrattive, un operaio di cantiere che vive in uno dei tantissimi quartieri dormitorio sorti a Roma negli ultimi anni, povero con moglie e figli che vive a contatto con la reale realtà italiana di oggi. Poi la tragedia, i pasticci vari e la vita che continua....
cosa c'è di interessante in tutto ciò? Il realismo puro del film. Il cinema americano ne avrebbe fatto un film strappalacrime, e invece qui è tutto com'è nella realtà, la vita va avanti, si fa quel che si può, si sbaglia e si cerca di rimediare.
Elio Germano conferma (non che ce ne sia bisogno) la sua bravura. Anima fragile di Vasco, una canzone meravigliosa, degna colonna sonora del film.
[+]
Una storia apparentemente senza attrattive, un operaio di cantiere che vive in uno dei tantissimi quartieri dormitorio sorti a Roma negli ultimi anni, povero con moglie e figli che vive a contatto con la reale realtà italiana di oggi. Poi la tragedia, i pasticci vari e la vita che continua....
cosa c'è di interessante in tutto ciò? Il realismo puro del film. Il cinema americano ne avrebbe fatto un film strappalacrime, e invece qui è tutto com'è nella realtà, la vita va avanti, si fa quel che si può, si sbaglia e si cerca di rimediare.
Elio Germano conferma (non che ce ne sia bisogno) la sua bravura. Anima fragile di Vasco, una canzone meravigliosa, degna colonna sonora del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ariii »
[ - ] lascia un commento a ariii »
|
|
d'accordo? |
|
valeluna
|
giovedì 24 febbraio 2011
|
film da vedere
|
|
|
|
Uno dei miglior film che ho visto negli ultimi anni. Durante il film ho pianto, la trama è commuovente.
|
|
[+] lascia un commento a valeluna »
[ - ] lascia un commento a valeluna »
|
|
d'accordo? |
|
antrace
|
mercoledì 12 gennaio 2011
|
luchetti ,neorealista del nostro tempo
|
|
|
|
" La nostra vita " è un racconto mite di vicende aspre , una nitida descrizione della periferia romana ,non di borgate popolose , ma di ampie distese con palazzi muti e piccole case , un film senza suggestioni ,nè inutili ricerche di stile . Ogni cosa si svolge all'interno di un gruppo familiare ,con pochi intimi conoscenti , e nei cantieri di lavoro , dove gli affanni e le durezze prevalgono sulle seduzioni emotive , quando conviene occultare
gli scheletri per mantenersi a galla , oltre qualsiasi metafora . L' intera vicenda si dipana in uno scenario scarno e precario , ai confini della malavita , con accenti spigolosi , tuttavia resta sempre legata a un senso umano di intesa fra i protagonisti .
[+]
" La nostra vita " è un racconto mite di vicende aspre , una nitida descrizione della periferia romana ,non di borgate popolose , ma di ampie distese con palazzi muti e piccole case , un film senza suggestioni ,nè inutili ricerche di stile . Ogni cosa si svolge all'interno di un gruppo familiare ,con pochi intimi conoscenti , e nei cantieri di lavoro , dove gli affanni e le durezze prevalgono sulle seduzioni emotive , quando conviene occultare
gli scheletri per mantenersi a galla , oltre qualsiasi metafora . L' intera vicenda si dipana in uno scenario scarno e precario , ai confini della malavita , con accenti spigolosi , tuttavia resta sempre legata a un senso umano di intesa fra i protagonisti . Il giovane operaio vedovo , con tre figli piccoli , supera con tenacia diverse peripezie , alcune cercate per impulsività e intemperanza , altre piovute sul capo ..Come qualcuno ha osservato con acume, pure nel deserto urbano non mancano le testimonianze più vive .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antrace »
[ - ] lascia un commento a antrace »
|
|
d'accordo? |
|
mario_platonov
|
martedì 28 dicembre 2010
|
un film esibito
|
|
|
|
La nostra vita è un’opera che ha alla base una semplicità estrema nell’esposizione dei più comuni sentimenti umani di rabbia, dolore, voglia di rivincita.
Nella sua emotività spinta è un film comunque riuscito, sebbene non sia esente da qualche pecca.
Lo stile di ripresa, molto minimalista con una camera che si limita a “seguire” il reale senza interferirvi, stride un po’ con l’approccio leggermente didascalico e farraginoso della storia. Alla base del film c’è una costruzione teorica ben precisa (grave perdita – ricorso alle soddisfazioni economiche – ritorno agli affetti) che il regista fa di tutto per mostrarci mancando però di approfondire alcuni passaggi.
[+]
La nostra vita è un’opera che ha alla base una semplicità estrema nell’esposizione dei più comuni sentimenti umani di rabbia, dolore, voglia di rivincita.
Nella sua emotività spinta è un film comunque riuscito, sebbene non sia esente da qualche pecca.
Lo stile di ripresa, molto minimalista con una camera che si limita a “seguire” il reale senza interferirvi, stride un po’ con l’approccio leggermente didascalico e farraginoso della storia. Alla base del film c’è una costruzione teorica ben precisa (grave perdita – ricorso alle soddisfazioni economiche – ritorno agli affetti) che il regista fa di tutto per mostrarci mancando però di approfondire alcuni passaggi. E’ evidente, ad esempio, come il protagonista cerchi la rivincita nei soldi dopo aver perso la moglie, ma questo sullo schermo può risultare un passaggio troppo brusco o perfino irreale se non si sottolinea, anche con poche scene, l’evoluzione psicologica del personaggio. Si spinge molto sul piano emotivo ma la mancanza di alcuni approfondimenti rende la storia "ostentata" più che mostrata.
Altro elemento che abbassa la valutazione è la mancanza di “coraggio” nel finale: sebbene siamo lontani dal classico happy end, La nostra vita cade nella solita tentazione dei film italiani di lasciarci sempre in modo conciliante.
Nel complesso un buon film, dove però il minimalismo della regia non è seguito da una storia che osa un po’ troppo senza la dovuta profondità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mario_platonov »
[ - ] lascia un commento a mario_platonov »
|
|
d'accordo? |
|
vittorio
|
giovedì 11 novembre 2010
|
si puo' ripartire??
|
|
|
|
Film profondo....
Nella nostra vita c'è una fine? Si puo' ripartire??
Storia triste, film ben girato e buone interpretazioni......peccato solo che a volte diventi leggermente pesante!!
Complessivamente da vedere....
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
p.a.n.i.c.o.
|
mercoledì 10 novembre 2010
|
elio germano colonna portante del cinema italiano
|
|
|
|
Daniele Lucchetti ci propietta una storia triste ma colma di essenzialità..in un dramma improvviso che porta ad un cambiamento radicale nella vita di Claudio, (Elio Germano) che dopo la morte improvvisa della moglie Elena (Isabella Ragonese) si trova ad affrontare la vita con due figli e l'ultimo neonato vasco nato con la sparizione della madre. Claudio data la tragica situazione non si abbatte,il legame ed il forte sentimento verso i figli lo portano spesso a fare decisioni azzardate,portandolo in situazioni che mettono a rischio la propria incolumità. Manifesta la sua "devozione" di padre riempendo di regali i propri figli,cercando di colmare il vuoto con una sorte di affetto "materialista" ma nel evolversi della storia Claudio capisce che ci cono valori che vanno al di là dei regali in tante piccole cose.
[+]
Daniele Lucchetti ci propietta una storia triste ma colma di essenzialità..in un dramma improvviso che porta ad un cambiamento radicale nella vita di Claudio, (Elio Germano) che dopo la morte improvvisa della moglie Elena (Isabella Ragonese) si trova ad affrontare la vita con due figli e l'ultimo neonato vasco nato con la sparizione della madre. Claudio data la tragica situazione non si abbatte,il legame ed il forte sentimento verso i figli lo portano spesso a fare decisioni azzardate,portandolo in situazioni che mettono a rischio la propria incolumità. Manifesta la sua "devozione" di padre riempendo di regali i propri figli,cercando di colmare il vuoto con una sorte di affetto "materialista" ma nel evolversi della storia Claudio capisce che ci cono valori che vanno al di là dei regali in tante piccole cose. Un film forte,con una buona sceneggiatura ed un validissimo Cast. Una pellicola piacevole da vedere che non annoia ,ma che gira in primo piano sul protagonista, Elio Germano con una interpretazione degna del premio come miglior attore,un susseguirsi di scene che ci fanno intuire quanto talento abbia questo ragazzo e quanto sia essenziale per il futuro del nostro amato cinema italiano.
Gianluca Pratillo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a p.a.n.i.c.o. »
[ - ] lascia un commento a p.a.n.i.c.o. »
|
|
d'accordo? |
|
tuesday
|
mercoledì 27 ottobre 2010
|
il furbetto del quartierino vince sempre
|
|
|
|
Il nuovo film di Lucchetti lascia due impressioni opposte: appena finita la visione lascia l'amarezza per la triste situazione in cui versa l'Italia e per la triste vita del protagonista; ma il giorno dopo l'amarezza diventa quella di aver visto un film fintamente critico, che non lascia speranze e che, anzi, dice che l'Italia è così e solo i personaggi come Claudio sono destinati a sopravvivere, perché sanno come destreggiarsi nella giungla di corruzione e malaffare in cui ci troviamo. Indubbiamente il regista ha dipinto un contesto reale e diffuso, ma l'happy ending finale giustifica tutte le azioni immorali e illegali che Claudio ha compiuto per uno sfizio materiale: far soldi.
[+]
Il nuovo film di Lucchetti lascia due impressioni opposte: appena finita la visione lascia l'amarezza per la triste situazione in cui versa l'Italia e per la triste vita del protagonista; ma il giorno dopo l'amarezza diventa quella di aver visto un film fintamente critico, che non lascia speranze e che, anzi, dice che l'Italia è così e solo i personaggi come Claudio sono destinati a sopravvivere, perché sanno come destreggiarsi nella giungla di corruzione e malaffare in cui ci troviamo. Indubbiamente il regista ha dipinto un contesto reale e diffuso, ma l'happy ending finale giustifica tutte le azioni immorali e illegali che Claudio ha compiuto per uno sfizio materiale: far soldi. E' ipocrita pensare che Claudio volesse solo riempire con i soldi il vuoto della sua vita: Claudio, in fondo, è un anti-eroe ignorante, egocentrico, apatico e avido di denaro e infatti alla fine non rimpiange gli errori commessi. Ed è incredibile che Lucchetti concluda così bene il film: nonostante tutto, Claudio alla fine ha soldi e affetto. Cosa vuol dire? Il fine giustifica i mezzi? Claudio non ha imparato dai suoi errori, gli è semplicemente andata dritta e tutto lascia pensare che continuerà a vivere in funzione delle "cose". Ci sono alcuni spunti di riflessione interessanti, derivanti soprattutto dai migranti, i "giusti" della situazione; forse al limite del buonismo.
La presa diretta, i dialoghi imperfetti, la musica che copre le parole, è tutto molto bello; la sceneggiatura abbastanza completa scivola però alla fine perché non si spiega nulla di come Claudio è riuscito a tirarsi fuori da tutta quella montagna di guai in cui si era ficcato. Non è un film di denuncia, non è un film drammatico: è più una favola in cui il protagonista perdente e sfortunato alla fine riesce a cavarsela, furbetto.
Il premio a Elio Germano è meritatissimo, gli attori sono tutti bravi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tuesday »
[ - ] lascia un commento a tuesday »
|
|
d'accordo? |
|
|