marezia
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venerdì 28 maggio 2010
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nastri d'argento 2010
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Archiviato il Festival di Cannes ecco i Nastri, ribalta nazionale dei talenti nostrani e come al solito, per il mio sommo divertimento, occasione di sperimentazione del mio INFALLIBILE intuito. Intanto, non posso far altro che commentare il servizio Rai (penso 1), il quale puntando l'attenzione sulla chicca di quest'anno: la categoria "commedia" ha COMPLETAMENTE omesso la presenza di "Cado dalle nubi" (CAPOLAVORO e secondo me VINCITORE) per pompare Ozpetek e anche Verdone (senz'altro PIU' MERITEVOLE del regista turco il cui PASTROCCHIO ancora adesso a me risulta inclassificabile). Io azzardo i seguenti premi: Miglior attor protagonista Christian De Sica (MERITATO) oppure Elio Germano (anche se significherebbe dare uno schiaffo a qualcuno quindi MOOOOOOOOOOOOOLTO DIFFICILE); miglior attrice protagonista Alba Rohrwacher; miglior commedia "Io, loro e Lara" e miglior film "Mine vaganti" ("La prima cosa bella" è stato valorizzato attraverso i David ai due attori protagonisti così come "Vincere" dal punto di vista tecnico e REGISTICO quindi un contentino a "Mine vaganti" ci vuole).
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Archiviato il Festival di Cannes ecco i Nastri, ribalta nazionale dei talenti nostrani e come al solito, per il mio sommo divertimento, occasione di sperimentazione del mio INFALLIBILE intuito. Intanto, non posso far altro che commentare il servizio Rai (penso 1), il quale puntando l'attenzione sulla chicca di quest'anno: la categoria "commedia" ha COMPLETAMENTE omesso la presenza di "Cado dalle nubi" (CAPOLAVORO e secondo me VINCITORE) per pompare Ozpetek e anche Verdone (senz'altro PIU' MERITEVOLE del regista turco il cui PASTROCCHIO ancora adesso a me risulta inclassificabile). Io azzardo i seguenti premi: Miglior attor protagonista Christian De Sica (MERITATO) oppure Elio Germano (anche se significherebbe dare uno schiaffo a qualcuno quindi MOOOOOOOOOOOOOLTO DIFFICILE); miglior attrice protagonista Alba Rohrwacher; miglior commedia "Io, loro e Lara" e miglior film "Mine vaganti" ("La prima cosa bella" è stato valorizzato attraverso i David ai due attori protagonisti così come "Vincere" dal punto di vista tecnico e REGISTICO quindi un contentino a "Mine vaganti" ci vuole). Mai come quest'anno secondo me la distribuzione dei premi passerà da considerazioni EXTRA ARTISTICHE... Vedremo, vedremo...
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marezia
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venerdì 28 maggio 2010
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ci risiamo...
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Nemmeno il tempo di "digerire" l'inaspettato trofeo che ricomincia il circo mediatico su quello che si preannuncia la bufala dell'anno: "Sex and city 2", POMPOSAMENTE portato alla nostra attenzione dalla Tv italiana dalla calda voce di Anna Praderio (se non mi sbaglio) così come le svariate, ormai, serie americane intrise di VIOLENZA che assuefano lo spettatore al raccapricciante. E I TANTI BEI FILM ITALIANI CHE LA RAI HA PRODOTTO IN QUESTI ANNI PERCHE'RIMANGONO NELLE TECHE? Chi decide il palinsesto ha idea di che cosa Mediaset Premium trasmetta? Evidentemente NO! 2 ANNI per vedere "Sanguepazzo", per esempio... e quanto dovremo aspettare in prospettiva per "La nostra vita"? Boh...
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matteomainardi
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giovedì 27 maggio 2010
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la nostra vita – daniele lucchetti
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Daniele Lucchetti voleva descrivere l’Italia al Festival di Cannes. E c’è riuscito attraverso “La nostra vita“, un film difficilmente categorizzabile come difficilmente digestibile.
Senza aver visto il trailer (cosa che consiglio per qualsiasi film e libro) già i primi dieci minuti risultano scioccanti. L’amore, il lutto, i sentimenti ed i soldi. Il rapporto tra italiani ed immigrati, spacciatori e puttane. Abusi edilizi nell’Italia patria di ognuno di noi.
Un film che lascia l’amaro in bocca per la sua freddezza, per la sua capacità di interpretare l’oggi, di vederlo sotto la lente dell’imparzialità più becera.
Leggevo su “Internazionale” che la stampa straniera non ha apprezzato il film e soprattutto ha visto del marcio in tutte quelle parti dove io ho visto del positivo, dell’innovativo, dell’originale.
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Daniele Lucchetti voleva descrivere l’Italia al Festival di Cannes. E c’è riuscito attraverso “La nostra vita“, un film difficilmente categorizzabile come difficilmente digestibile.
Senza aver visto il trailer (cosa che consiglio per qualsiasi film e libro) già i primi dieci minuti risultano scioccanti. L’amore, il lutto, i sentimenti ed i soldi. Il rapporto tra italiani ed immigrati, spacciatori e puttane. Abusi edilizi nell’Italia patria di ognuno di noi.
Un film che lascia l’amaro in bocca per la sua freddezza, per la sua capacità di interpretare l’oggi, di vederlo sotto la lente dell’imparzialità più becera.
Leggevo su “Internazionale” che la stampa straniera non ha apprezzato il film e soprattutto ha visto del marcio in tutte quelle parti dove io ho visto del positivo, dell’innovativo, dell’originale. Certo, io non sono un critico cinematografico ma sono un italiano e riesco a capire Lucchetti ed i suoi attori.
A maggior ragione riesco a capire che per uno straniero la recitazione degli attori di “La nostra vita” possa sembrare troppo spinta. Ma questa è la realtà italiana: tutto uno spettacolo continuo, dove i soldi contano più dei sentimenti ed i veri obiettivi vengono sempre persi di vista.
Se volete un consiglio, non lasciatevi sfuggire questo film. Almeno per il Premio al Festival di Cannes ad Elio Germano come miglior attore. Tutto meritato.
Ah, dimenticavo… portatevi un pacchettino di fazzoletti: ieri c’era troppa gente che piangeva al cinema!
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[+] tristezza speranzosa!
(di francesca50)
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[+] a matteo
(di vipera gentile)
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tj1986
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giovedì 27 maggio 2010
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decisamente un ottimo film!!!
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Decisamente un ottimo film!!!
[+] gli italiani che non vogliamo sentir raccontati
(di daymimmo)
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marezia
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giovedì 27 maggio 2010
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"l'italia che vince"
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Dopo "L'Italia che trema" ecco andare in onda sui Tg nostrani un cortometraggio dal titolo "L'Italia che vince", corto accolto "tiepidamente" (eufemismo) da ALCUNI, ignorato da ALTRI... Che strano Paese l'Italia, POCA voglia di gioire ma TANTA, TANTA di sollevare polveroni. Le parole pronunciate da Germano nel momento dell'APOTEOSI EUROPEA (perché anche qui non è chiaro a tutti che cosa significhi un premio come la Palma d'Oro, forse perché l'ultimo ATTORE italiano a vincerla è stato MASTROIANNI) sono legittime ma inopportune ma QUANTO DI INOPPORTUNO è stato detto in queste due settimane... Per chi volesse capire meglio il "Germano pensiero" (che io ho letto fin da subito come un "In Francia premiano un film ITALIANO riconoscendo al nostro Cinema un DIGNITA' CHE PURTROPPO IN PATRIA NON HA CITTADINANZA e dedico questo premio A CHI FA IN MODO CHE QUESTO SIA POSSIBILE e non a chi non lo vuole distribuire in modo degno (tra sale e Tv))" consiglio LA LETTURA dell'intervista a "La Repubblica.
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Dopo "L'Italia che trema" ecco andare in onda sui Tg nostrani un cortometraggio dal titolo "L'Italia che vince", corto accolto "tiepidamente" (eufemismo) da ALCUNI, ignorato da ALTRI... Che strano Paese l'Italia, POCA voglia di gioire ma TANTA, TANTA di sollevare polveroni. Le parole pronunciate da Germano nel momento dell'APOTEOSI EUROPEA (perché anche qui non è chiaro a tutti che cosa significhi un premio come la Palma d'Oro, forse perché l'ultimo ATTORE italiano a vincerla è stato MASTROIANNI) sono legittime ma inopportune ma QUANTO DI INOPPORTUNO è stato detto in queste due settimane... Per chi volesse capire meglio il "Germano pensiero" (che io ho letto fin da subito come un "In Francia premiano un film ITALIANO riconoscendo al nostro Cinema un DIGNITA' CHE PURTROPPO IN PATRIA NON HA CITTADINANZA e dedico questo premio A CHI FA IN MODO CHE QUESTO SIA POSSIBILE e non a chi non lo vuole distribuire in modo degno (tra sale e Tv))" consiglio LA LETTURA dell'intervista a "La Repubblica.it", UNA PERLA.
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albamao
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giovedì 27 maggio 2010
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la vita di molti di noi
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Tralascio la trama del film già ben descritta da altri, e mi soffermo invece sullo stato emozionale che lascia la pellicola durante e dopo la visione. Viene da pensare che i migliori registi per raccontare storie di neorealismo dei nostri giorni li abbiamo noi e Lucchetti pare esserne un degno rappresentante.
Nulla da dire Elio Germano è stato splendido nella sua intensa e borgatara recitazione, l'emozione della sua smorfia di dolore al funerale mentre canta il pezzo di Vasco vale da sola il prezzo del biglietto. Mi chiedo come siano riusciti ad apprezzare lo slang romanesco nel doppiaggio alla proiezione al festival di Cannes!
Personalmente credo che sia un film effettivamente ritagliato tutto sulla pesona di Elio Germano che già ci aveva deliziato con la recitazione in Mio fratello è figlio unico; tanti tantissimi primi piani come a sottolineare l'intimità dei personaggi, giusta dose di critica sociale unita al caldo senso di familiarità che emerge come ancora di salvezza quando tutto il resto sembra franarti attorno.
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Tralascio la trama del film già ben descritta da altri, e mi soffermo invece sullo stato emozionale che lascia la pellicola durante e dopo la visione. Viene da pensare che i migliori registi per raccontare storie di neorealismo dei nostri giorni li abbiamo noi e Lucchetti pare esserne un degno rappresentante.
Nulla da dire Elio Germano è stato splendido nella sua intensa e borgatara recitazione, l'emozione della sua smorfia di dolore al funerale mentre canta il pezzo di Vasco vale da sola il prezzo del biglietto. Mi chiedo come siano riusciti ad apprezzare lo slang romanesco nel doppiaggio alla proiezione al festival di Cannes!
Personalmente credo che sia un film effettivamente ritagliato tutto sulla pesona di Elio Germano che già ci aveva deliziato con la recitazione in Mio fratello è figlio unico; tanti tantissimi primi piani come a sottolineare l'intimità dei personaggi, giusta dose di critica sociale unita al caldo senso di familiarità che emerge come ancora di salvezza quando tutto il resto sembra franarti attorno.
Finalmente qualcuno che ha il coraggio (anche se in moddo marginale e no come nodo centrale della storia) di affrontare il delicato problema dellemorti bianche ed in generale della sicurezza nei cantieri.
Personalmente ritengo di condividere appieno quanto espresso dal protagonista al momento della ricezione del premio.
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ziamelina
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mercoledì 26 maggio 2010
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la nostra vita è la realtà di chiunque
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Ognuno percepisce i film secondo la propria vita, e le proprie emozioni. 'La nostra vita' è il film che racchiude i sentimenti di ogni singola persona, che sia spettatore davanti al grande schermo. Che si tratti di una madre, un padre, di un giovane che desidererà sbirciare il proprio futuro, un extracomunitario addirittura potrà sentirsi coinvolto in questa storia reale, sincera, pulita. Non esistono mezze misure, nè mezze parole. E' tutto vicino alla realtà, talmente vicina che la sentiamo completamente 'nostra'. Un padre lasciato improvvisamente dalla moglie si troverà a diventare inconsciamente materialista: l'affetto si compra con i soldi, anche quello dei figli più piccoli.
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Ognuno percepisce i film secondo la propria vita, e le proprie emozioni. 'La nostra vita' è il film che racchiude i sentimenti di ogni singola persona, che sia spettatore davanti al grande schermo. Che si tratti di una madre, un padre, di un giovane che desidererà sbirciare il proprio futuro, un extracomunitario addirittura potrà sentirsi coinvolto in questa storia reale, sincera, pulita. Non esistono mezze misure, nè mezze parole. E' tutto vicino alla realtà, talmente vicina che la sentiamo completamente 'nostra'. Un padre lasciato improvvisamente dalla moglie si troverà a diventare inconsciamente materialista: l'affetto si compra con i soldi, anche quello dei figli più piccoli. I dispiaceri si abbandonano in un cassetto, lontani dai ricordi, nostalgie che si coprono con i regali. Luchini travolge con la sua ripresa instabile, un pò confusa, più autentica. Non è il cinema che propone una storia, ma è la quotidianeità della 'nostra vita' ad essere spiata e scavata, come fosse un documentario della vita stessa. Non può certamente non colpire la scena del canto in lacrime, che ad Elio Germano è valso il premio per 'Miglior Attore' al Festival di Cannes 2010. Nuovamente un italiano a ricevere il premio dopo quasi 23 anni dopo la vittoria di Mastroianni. Ma c'è una scena che mi ha commosso particolarmente: Elio Germano rievoca un passato e umile 'Antonio Ricci' in Ladri di biciclette, distrutto e amareggiato dalla propria vita, insoddisfatto dei suoi risultati lavorativi che per tirarsi su di morale ha necessità della forza della piccola mano del figlio Bruno, in questo caso i tre figli più ingenui e quindi di conseguenza più forti del loro stesso padre.
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ziamelina
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mercoledì 26 maggio 2010
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la nostra vita è la realtà di chiunque
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Ognuno percepisce i film secondo la propria vita, e le proprie emozioni. 'La nostra vita' è il film che racchiude i sentimenti di ogni singola persona, che sia spettatore davanti al grande schermo. Che si tratti di una madre, un padre, di un giovane che desidererà sbirciare il proprio futuro, un extracomunitario addirittura potrà sentirsi coinvolto in questa storia reale, sincera, pulita. Non esistono mezze misure, nè mezze parole. E' tutto vicino alla realtà, talmente vicina che la sentiamo completamente 'nostra'. Un padre lasciato improvvisamente dalla moglie si troverà a diventare inconsciamente materialista: l'affetto si compra con i soldi, anche quello dei figli più piccoli.
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Ognuno percepisce i film secondo la propria vita, e le proprie emozioni. 'La nostra vita' è il film che racchiude i sentimenti di ogni singola persona, che sia spettatore davanti al grande schermo. Che si tratti di una madre, un padre, di un giovane che desidererà sbirciare il proprio futuro, un extracomunitario addirittura potrà sentirsi coinvolto in questa storia reale, sincera, pulita. Non esistono mezze misure, nè mezze parole. E' tutto vicino alla realtà, talmente vicina che la sentiamo completamente 'nostra'. Un padre lasciato improvvisamente dalla moglie si troverà a diventare inconsciamente materialista: l'affetto si compra con i soldi, anche quello dei figli più piccoli. I dispiaceri si abbandonano in un cassetto, lontani dai ricordi, nostalgie che si coprono con i regali. Luchini travolge con la sua ripresa instabile, un pò confusa, più autentica. Non è il cinema che propone una storia, ma è la quotidianeità della 'nostra vita' ad essere spiata e scavata, come fosse un documentario della vita stessa. Non può certamente non colpire la scena del canto in lacrime, che ad Elio Germano è valso il premio per 'Miglior Attore' al Festival di Cannes 2010. Nuovamente un italiano a ricevere il premio dopo quasi 23 anni dopo la vittoria di Mastroianni. Ma c'è una scena che mi ha commosso particolarmente: Elio Germano rievoca un passato e umile 'Antonio Ricci' in Ladri di biciclette, distrutto e amareggiato dalla propria vita, insoddisfatto dei suoi risultati lavorativi che per tirarsi su di morale ha necessità della forza della piccola mano del figlio Bruno, in questo caso i tre figli più ingenui e quindi di conseguenza più forti del loro stesso padre.
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vala2
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mercoledì 26 maggio 2010
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andare al cinema per vedere la nostra vita
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film più che realistico, i dialoghi, le situazioni descritte sono quelle che potremmo osservare se avessimo una videocamera nascosta in una delle Nostre case. Elio Germano riesce ad emozionare e far riflettere ( in qualche occasione anche ad irritare, proprio come se si trattasse di un amico, un fratello). il personaggio non è esasperato, i dialoghi non sono artefatti o smielati ... bravissimo l'attore che interpreta andrei e anche luca zingaretti reso irriconoscibile da capelli e sedia a rotelle. non consiglio questo film a chi vuole prendersi un attimo di divertimento e leggerezza perchè lascia comunque una sensazione di inquietudine e suscita molte domande sulla attuale società.secondo me è da vedere assolutamente.
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film più che realistico, i dialoghi, le situazioni descritte sono quelle che potremmo osservare se avessimo una videocamera nascosta in una delle Nostre case. Elio Germano riesce ad emozionare e far riflettere ( in qualche occasione anche ad irritare, proprio come se si trattasse di un amico, un fratello). il personaggio non è esasperato, i dialoghi non sono artefatti o smielati ... bravissimo l'attore che interpreta andrei e anche luca zingaretti reso irriconoscibile da capelli e sedia a rotelle. non consiglio questo film a chi vuole prendersi un attimo di divertimento e leggerezza perchè lascia comunque una sensazione di inquietudine e suscita molte domande sulla attuale società.secondo me è da vedere assolutamente.
anche Isabella Ragonese ha reso il personaggio verosimile e si è rivelata molto versatile rispetto alle parti interpretate fin'ora.
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cinefila
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martedì 25 maggio 2010
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l'italia al cinema
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Di corsa al cinema venerdì scorso per vedere il film candidato alla palma d'oro!
Come spesso capita, forse ci sarà bisogno di una seconda visione per poter apprezzare anche le più piccole sfumature del film! Ciò che balza agli occhi, e alle orecchie, è sicuramente l'interpretazione di tutto il cast: vera, sentita, urlata e sofferta. Su tutti, un Elio Germano che dà sfogo alla romanità più verace che gli ha reso un premio meritato. Non da meno tutti gli altri: Colangeli sempre perfetto in ogni ruolo, la Montorsi anche lei molto vera, Bova e Zingaretti in due ruoli insoliti e Isabella Ragonese che si conferma sempre più versatile e intensa, anche in ruoli "minori"!
La storia è quella di una roma nascosta, lontana dalle piazze e dalle fontane del centro! Racconta però di una realtà universale, che potrebbe essere in qualsiasi periferia di qualunque città, in cui la sofferenza si trasforma in cinismo, in cui l'avere è l'obiettivo primario! L'affannarsi in questa ricerca porta inevitabilmente a dei rischi.
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Di corsa al cinema venerdì scorso per vedere il film candidato alla palma d'oro!
Come spesso capita, forse ci sarà bisogno di una seconda visione per poter apprezzare anche le più piccole sfumature del film! Ciò che balza agli occhi, e alle orecchie, è sicuramente l'interpretazione di tutto il cast: vera, sentita, urlata e sofferta. Su tutti, un Elio Germano che dà sfogo alla romanità più verace che gli ha reso un premio meritato. Non da meno tutti gli altri: Colangeli sempre perfetto in ogni ruolo, la Montorsi anche lei molto vera, Bova e Zingaretti in due ruoli insoliti e Isabella Ragonese che si conferma sempre più versatile e intensa, anche in ruoli "minori"!
La storia è quella di una roma nascosta, lontana dalle piazze e dalle fontane del centro! Racconta però di una realtà universale, che potrebbe essere in qualsiasi periferia di qualunque città, in cui la sofferenza si trasforma in cinismo, in cui l'avere è l'obiettivo primario! L'affannarsi in questa ricerca porta inevitabilmente a dei rischi..ed è proprio quando sembra tutto perso che interviene il bene più prezioso: la famiglia!
Una bella descrizione di una reatà che sembra lontana ma che è quotidianamente intorno a noi.
Il cinema italiano c'è..e si vede!
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