tantum ergo
|
domenica 5 dicembre 2010
|
il film più amaro
|
|
|
|
A 75 anni Woody Allen si lascia andare al completo naufragio nichilistico; non fosse per la vena glamour anche nella disperazione e per il pallosissimo autocompiacimento che non riesce a levarsi di dosso nemmeno in età avanzata questo film sarebbe davvero un capolavoro assoluto.
Comunque assieme a Vicky, Cristina, Barcellona è certamente il suo migliore (migliore di Match Point, ad esempio).
La vita non ha senso, le nostre azioni sono mosse da moventi pseudo razionali perché in fondo non si tratta altro che della realizzazione di sogni privati, di illusioni infantili alle quali non si è mai rinunciato o a semplice desiderio di soldi e successo.Manon solo; perché nemmeno le nosytre azioni in fondo hanno un sesno reale da riportare a noi stessi o alla nostra cresicta interiore, affettiva e spirituale perché la catena degli eventi ci sovrasta del tutto e dietro ogni angolo ci apsetta la disillusione o al coincidenza che distrugge e ridicolizza i nostri miseri piani (a meno che non si nasca con la camicia come il distaccato Greg-Banderas che più che esistere davvero è uno stereotipo dell'immaginazione di quegli "sconfitti" che sono i personaggi principali).
[+]
A 75 anni Woody Allen si lascia andare al completo naufragio nichilistico; non fosse per la vena glamour anche nella disperazione e per il pallosissimo autocompiacimento che non riesce a levarsi di dosso nemmeno in età avanzata questo film sarebbe davvero un capolavoro assoluto.
Comunque assieme a Vicky, Cristina, Barcellona è certamente il suo migliore (migliore di Match Point, ad esempio).
La vita non ha senso, le nostre azioni sono mosse da moventi pseudo razionali perché in fondo non si tratta altro che della realizzazione di sogni privati, di illusioni infantili alle quali non si è mai rinunciato o a semplice desiderio di soldi e successo.Manon solo; perché nemmeno le nosytre azioni in fondo hanno un sesno reale da riportare a noi stessi o alla nostra cresicta interiore, affettiva e spirituale perché la catena degli eventi ci sovrasta del tutto e dietro ogni angolo ci apsetta la disillusione o al coincidenza che distrugge e ridicolizza i nostri miseri piani (a meno che non si nasca con la camicia come il distaccato Greg-Banderas che più che esistere davvero è uno stereotipo dell'immaginazione di quegli "sconfitti" che sono i personaggi principali).
E allora l'unica speranza (e qui sta la "cattiveria" del messaggio, la cosmica disperazione nichilistica del regista arrivato al limite della sua esistenza), l'unica speranza è sperare di "non soffrire" e pur di evitare il dolore si può arrivare a desiderare delle assurdità inesistenti e indimostrabili ma per questo stesso incontrovertibili (le profezie, le molte vite, le speranze di incontrare il tall, dark stranger): La madre colpisce all'inizio per la fissità del suo sguardo che a tutta prima muove a compassione e pietà; ma alla fine si vedrà che quella vitrea fissità è incrollabile e spietata determinazione, appunto a "non soffrire", a chiudere gli occhi sulla realtaà reale che è orrribile e senza speranza e a restare "eyes wide shut" sul sogno impossibile ma rassicurante a costo di non guardare più le sofferenze degli altri fossero anche quelle delle persone che ci stanno più vicino; a usare gli altri semplicemente come scudo umano di fronte inevitabile perdita di senso esistenziale a cui ci porta la vita.
In Woody Allen però non c'è mai catarsi e non solo, c'è anche un non troppo nascosto autocompiacimento nel disvelare "l'atroce realtà delle cose" e questo è il difetto di questo e degli altri suoi film; una mancanza congenita di partecipazione umana, di pietà, di immedesimazione nell'altro che rivelano un fondo di mancanza di sinserità.
Comunque un grande film da rivedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tantum ergo »
[ - ] lascia un commento a tantum ergo »
|
|
d'accordo? |
|
sullastrada
|
domenica 5 dicembre 2010
|
anche i grandi piangono...
|
|
|
|
Il film è stranamente molto lento e lo rimane per tutta la durata del film.
La fine si presenta senza una vera e propria conclusione... potrebbe andare avanti per ore... ed invece ad un certo punto ti accorgi che è finito e che hai aspettato invano la svolta.
Il susseguirsi delle vicende è scontato ed un po' banale, basato su stereotipi non troppo rielaborati e senza molti spunti originali di riflessione sulle vicende dei personaggi.
Woody Allen confeziona un film potenzialmente molto interessante, uno dei "suoi", ma giunto alla fine del film ti mancano le chiavi di lettura molteplici e raffinate che rendono spietatamente realistica anche la vicenda più scontata.
In questo film invece la dove tutto sembra scontato e banale, poi poi alla fine lo è davvero.
[+]
Il film è stranamente molto lento e lo rimane per tutta la durata del film.
La fine si presenta senza una vera e propria conclusione... potrebbe andare avanti per ore... ed invece ad un certo punto ti accorgi che è finito e che hai aspettato invano la svolta.
Il susseguirsi delle vicende è scontato ed un po' banale, basato su stereotipi non troppo rielaborati e senza molti spunti originali di riflessione sulle vicende dei personaggi.
Woody Allen confeziona un film potenzialmente molto interessante, uno dei "suoi", ma giunto alla fine del film ti mancano le chiavi di lettura molteplici e raffinate che rendono spietatamente realistica anche la vicenda più scontata.
In questo film invece la dove tutto sembra scontato e banale, poi poi alla fine lo è davvero...
Film interessante...
non certo al livello di W.A.
Ciao a tutti
[-]
[+] woody non si smentisce mai
(di cristiano tuzzato)
[ - ] woody non si smentisce mai
|
|
[+] lascia un commento a sullastrada »
[ - ] lascia un commento a sullastrada »
|
|
d'accordo? |
|
alexia62
|
domenica 5 dicembre 2010
|
commedia esilarante
|
|
|
|
Storie di coppie in crisi sullo sfondo di una Londra contemporanea,dove spicca fra tutti il personaggio di Helena che sembra uscito da un'altra epoca.
Humour inglese abbinato all'autoironia e il cinismo tipico di Allen.....un bel connubio ,non c'è che dire. Hopkins insuperabile, come sempre.
|
|
[+] lascia un commento a alexia62 »
[ - ] lascia un commento a alexia62 »
|
|
d'accordo? |
|
paola d. g. 81
|
domenica 5 dicembre 2010
|
non chiamatela commedia romantica
|
|
|
|
Woody non delude e ci regala il consueto sguardo spietato sulle ambizioni e le miserie di una società in cui anche i sogni sono diventati merce di scambio.
L'unica che la spunta in tutto il film è la vecchia eccentrica che crede alla ciarlatana, perché "le illusioni funzionano meglio di una medicina": in questo personaggio, Woody Allen riversa la necessità di credere in una realtà più ampia, anche se, ahimé, questa non si traduce in uno spirito religioso o mistico ma nelle visioni di una alcolizzata che crede nella reincarnazione e nelle sedute spiritiche, dove religione e superstizione diventano una cosa unica e indistinguibile.
[+]
Woody non delude e ci regala il consueto sguardo spietato sulle ambizioni e le miserie di una società in cui anche i sogni sono diventati merce di scambio.
L'unica che la spunta in tutto il film è la vecchia eccentrica che crede alla ciarlatana, perché "le illusioni funzionano meglio di una medicina": in questo personaggio, Woody Allen riversa la necessità di credere in una realtà più ampia, anche se, ahimé, questa non si traduce in uno spirito religioso o mistico ma nelle visioni di una alcolizzata che crede nella reincarnazione e nelle sedute spiritiche, dove religione e superstizione diventano una cosa unica e indistinguibile.
Ho apprezzato di più "Basta che funzioni": era più leggero, più possibilista, evidentemente New York ha un effetto rasserenante sul regista. Tuttavia, quest'ultimo lavoro è notevole in tutti i sensi, per l'intreccio, le battute indimenticabili e l'onestà intellettuale nel raccontare lo spaccato di mondo che ne emerge. Come sempre, grande Woody.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paola d. g. 81 »
[ - ] lascia un commento a paola d. g. 81 »
|
|
d'accordo? |
|
bronzo_di_riace
|
domenica 5 dicembre 2010
|
il definitivo abbandono al nichilismo cosmico
|
|
|
|
E anche decisamente compiaciuto di questo nichilismo molto chic.In ogni caso un bel film, il più pessimista e senza speranza di Woody Allen e quasi cattivo a guardar bene.
La vacua fissità dello sguardo spaesato della vecchia mamma all'inizio ispira tenerezza per la sua espressione eternamente smarrita ma poi, a mano a mano che il film prende corpo (e la storia perde corpo), questa fissità si rivela piuttosto una ferrea e spietata determinazione nel continuare a credere nei propri assurdi sogni che però sono l'unica cosa che consente di vivere senza soffrire; e questo a costo di lasciare indietro o ferire per sempre chi non è funzionale a questo unico possibile piano per la sopravvivenza °(in termini psicologici individuali ): insomma "illuditi perché chiunque cerchi di dare un senso compiuto alla propria vita secondo i suoi sogni, secondo le sue aspirazioni o secondo ciò che è "buono e giusto" assisterà infallibilmente alla atroce rovina dei propri piani".
[+]
E anche decisamente compiaciuto di questo nichilismo molto chic.In ogni caso un bel film, il più pessimista e senza speranza di Woody Allen e quasi cattivo a guardar bene.
La vacua fissità dello sguardo spaesato della vecchia mamma all'inizio ispira tenerezza per la sua espressione eternamente smarrita ma poi, a mano a mano che il film prende corpo (e la storia perde corpo), questa fissità si rivela piuttosto una ferrea e spietata determinazione nel continuare a credere nei propri assurdi sogni che però sono l'unica cosa che consente di vivere senza soffrire; e questo a costo di lasciare indietro o ferire per sempre chi non è funzionale a questo unico possibile piano per la sopravvivenza °(in termini psicologici individuali ): insomma "illuditi perché chiunque cerchi di dare un senso compiuto alla propria vita secondo i suoi sogni, secondo le sue aspirazioni o secondo ciò che è "buono e giusto" assisterà infallibilmente alla atroce rovina dei propri piani". E alla fine Woody Allen ci dice che non vale nemmeno di sapere come va a finire la storia degli altri ossia di chi, assurdamente, continua a pensare che il senso dell'esistenza esista, vada individuato razionalmente e vada perseguito con costanza e determinazione
Un film che rinuncia a qualsiasi speranza con l'unico limite di essere, come sempre in W.A., troppo compiaciuto del proprio elegantissimo nichilismo cosmico. Perché purtroppo il difetto "segreto" di Woody Allen è quello di essere un artista senza autentica umana partecipazione né tanto meno pietà.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a bronzo_di_riace »
[ - ] lascia un commento a bronzo_di_riace »
|
|
d'accordo? |
|
nicoladp
|
sabato 4 dicembre 2010
|
grande lavoro
|
|
|
|
Ottimo film, grande cast.
Un pizzico in più di cinismo forse, ma che non guasta in un Woody Allen sempre più maturo.
Un film capolavoro.
Grazie
|
|
[+] lascia un commento a nicoladp »
[ - ] lascia un commento a nicoladp »
|
|
d'accordo? |
|
algernon
|
sabato 4 dicembre 2010
|
una maionese impazzita di relazioni
|
|
|
|
due coppie in crisi, padre e madre, così come figlia e genero. e poi altre coppie variamente slegate e messe in libertà, in una girandola di comportamenti incauti che portano naturalmente al peggio, salvo che per la surreale Helena, che troverà un soddisfacente ed altrettanto surreale compagno. Allen dirige come sempre con grande classe ed umorismo una commedia molto gustosa, con le solite punte di cinismo tragicomico, come la trovata magistrale del furto del romanzo con sorpresa finale.
|
|
[+] lascia un commento a algernon »
[ - ] lascia un commento a algernon »
|
|
d'accordo? |
|
francesca50
|
sabato 4 dicembre 2010
|
sempre valido!
|
|
|
|
I film di Allen li trovo sempre validi. Fanno passare il tempo in modo piacevole e significativo perché mostrano la società contemporanea in modo umoristico ma realistico. L'ultimo film di Woody appare un concentrato di verità di un uomo che con l'età sembra aver abbandonato il tema delle sue nevrosi per parlarci di dinamiche collegate a temi familiari più comuni. Insomma egli non mi delude mai e mi rallegro che esista ancora un autore cosi' raffinatamente ironico e pungente che ci fa riflettere in maniera leggera. Attendo il prossimo film con speranza e grazie Allen che riesci ancora a non annoiarci nonostante i tanti film!
|
|
[+] lascia un commento a francesca50 »
[ - ] lascia un commento a francesca50 »
|
|
d'accordo? |
|
www.cine-amando.blogspot.com
|
sabato 4 dicembre 2010
|
il solito allen, fra ironia e cinismo...
|
|
|
|
Alfie (Anthony Hopkins) è in piena crisi di terza età: ha scoperto la paura della fine ed ha lasciato la moglie Helena (Gemma Jones) per sentirsi nuovamente giovane sposando una escort avvenente e scaltra (Lucy Punch). Helena, dal canto suo, è caduta in depressione, ma trova forza nelle rosee previsioni una cartomante ed in qualche bicchierino di troppo. La figlia Sally (Naomi Watts), intanto, è in crisi matrimoniale col marito Roy (Josh Brolin), scrittore in crisi d'ispirazione, e finisce per innamorarsi del proprio datore di lavoro (Antonio Banderas), mentre Roy fa la corte alla vicina (Freida Pinto). Ne succederanno delle belle.
Nuova commedia d'ambientazione londinese per Woody Allen, con ben evidente l'inconfondibile marchio di fabbrica dell'autore: molto parlato, ironia pungente, battute divertenti, personaggi singolari, situazioni comuni agli ambienti borghesi benestanti e colti sarcasticamente dipinte nella propria paradossale assurdità.
[+]
Alfie (Anthony Hopkins) è in piena crisi di terza età: ha scoperto la paura della fine ed ha lasciato la moglie Helena (Gemma Jones) per sentirsi nuovamente giovane sposando una escort avvenente e scaltra (Lucy Punch). Helena, dal canto suo, è caduta in depressione, ma trova forza nelle rosee previsioni una cartomante ed in qualche bicchierino di troppo. La figlia Sally (Naomi Watts), intanto, è in crisi matrimoniale col marito Roy (Josh Brolin), scrittore in crisi d'ispirazione, e finisce per innamorarsi del proprio datore di lavoro (Antonio Banderas), mentre Roy fa la corte alla vicina (Freida Pinto). Ne succederanno delle belle.
Nuova commedia d'ambientazione londinese per Woody Allen, con ben evidente l'inconfondibile marchio di fabbrica dell'autore: molto parlato, ironia pungente, battute divertenti, personaggi singolari, situazioni comuni agli ambienti borghesi benestanti e colti sarcasticamente dipinte nella propria paradossale assurdità. Ai soliti temi (l'instancabile ricerca della felicità, la curiosa contraddittorietà delle dinamiche che regolano i rapporti umani, il ruolo del caso e delle circostanze, l'insensatezza della vita) se ne aggiungono alcuni più amari forse ispirati dalla senilità di un Allen ormai settantacinquenne (paura della solitudine e della morte). Ma la riflessione più interessante ed originale è centrata sulle illusioni: è possibile farne a meno o sono un ingrediente essenziale nella ricetta della serenità? Aiutano a vivere una vita incontrollabile in cui anche un banale malinteso può cambiare il destino di una persona (come accade in una delle trovate più esilaranti del film) o sono mero autoinganno, insulso e vano? La risposta sembra stare in un finale (più aspro dell'apparenza) in cui solo la stralunata Helena ed il suo nuovo, ridicolo compagno Jonhatan (Roger Ashton-Griffiths) sembrano riuscire a coronare il proprio amore. Per un regista che sforna un film all'anno, avere ancora da dire non è cosa banale ed induce a perdonare la ripetitività di uno stile che non sa e non vuole più rinnovarsi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a www.cine-amando.blogspot.com »
[ - ] lascia un commento a www.cine-amando.blogspot.com »
|
|
d'accordo? |
|
nino pell.
|
sabato 4 dicembre 2010
|
uno sguardo sull'uomo contemporaneo
|
|
|
|
Questo film lo si potrebbe annoverare tra le pellicole meno importanti di Woody Allen sia per una certa costanza ripetitiva nelle tematiche, sia perchè all'orizzonte non si intravede nulla di particolarmente nuovo rispetto a ciò che il buon regista ci ha sempre abituati. Eppure questa sua ultima opera è comunque un film che porta la sua firma, che riesce a trasmetterci parsimoniosamente la sua capacità riflessiva e un tantino cinica. Naturalmente questo ultimo aspetto imperniato, come sempre, tra magnifica capacità di osservazione sull'uomo contemporaneo, inframmezzata da piacevoli e sottilissimi momenti di humour all'inglese. Con questo, intendo dire che un film di Woody Allen nella malaugurata delle ipotesi, riesce a stazionarsi, nel bene o nel bene, sempre su un livello più che discreto.
[+]
Questo film lo si potrebbe annoverare tra le pellicole meno importanti di Woody Allen sia per una certa costanza ripetitiva nelle tematiche, sia perchè all'orizzonte non si intravede nulla di particolarmente nuovo rispetto a ciò che il buon regista ci ha sempre abituati. Eppure questa sua ultima opera è comunque un film che porta la sua firma, che riesce a trasmetterci parsimoniosamente la sua capacità riflessiva e un tantino cinica. Naturalmente questo ultimo aspetto imperniato, come sempre, tra magnifica capacità di osservazione sull'uomo contemporaneo, inframmezzata da piacevoli e sottilissimi momenti di humour all'inglese. Con questo, intendo dire che un film di Woody Allen nella malaugurata delle ipotesi, riesce a stazionarsi, nel bene o nel bene, sempre su un livello più che discreto. Il regista questa volta concentra la sua attenzione su una serie di personaggi attraverso i quali ci viene rappresentata una profonda crisi esistenziale ed ispirativa dell'uomo di oggi. Le persone, secondo Allen, cercano in questa vita la perenne felicità; chi affidandosi alla fortuna e chi cambiando la propria vita. E' ciò che succede, ad esempio, ad Alfie, uno dei principali protagonisti. Uomo abbastanza avanti negli anni che, stanco della sua vita familiare e di una moglie sognatrice, cerca nuovi stimoli nell'avvenente Charmaine, giovane donna con la quale egli si risposerà ILLUDENDOSI di rivivere una seconda giovinezza. Alla fine sarà l'unico personaggio della storia ad essere severamente punito da Woody Allen. Per paradosso, invece, la povera ed anziana moglie, Helena, sarà destinata ad avere maggiore fortuna, affidandosi alla chiromante ed amica Cristal e riuscendo a trovare, a suo modo, la propria felicità con Jonathan, il suo nuovo amore. Gli altri protagonisti della storia sono la bella Sally, figlia di Alfie, la quale sta vivendo un matrimonio difficile con Roy, scrittore che sta attraversando una profonda crisi ispirativa ma che trova tempo per innamorarsi di Dia, una bella vicina di casa. Anche a questi ultimi personaggi, il regista manovrerà nel finale i loro destini, regalando ad alcuni gioia e vita nuova, ma a qualcun'altro (Sally) solo solitudine e sogni irrealizzati. Con questa pellicola quindi, ancora una volta il buon Allen ci mostra lo specchio di una società sempre più sospesa tra ricerca della felicità ed evanescente capacità di immedesimazione nell'affrontare i problemi ed i bisogni altrui. E ciò evidenzia un deplorevole appiattimento morale della società moderna. Ma questo ultimo aspetto, si sa, è storia vecchia di quasi un secolo ormai.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino pell. »
[ - ] lascia un commento a nino pell. »
|
|
d'accordo? |
|
|