spider83
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martedì 22 settembre 2015
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bel film
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Gran bel film e con un grande cast. Assurdo che film così non abbiano la promozione necessaria per attirare il pubblico che meritano.
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fabiofeli
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lunedì 14 settembre 2015
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ma io sono davvero così?
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Non è un caso che De Matteo ha girato un film siffatto - da qualche parte si dice che viene da una famiglia di giostrai, in qualche modo quindi "diversa" - e che questo film è restato in frigo 6 anni prima di uscire in Italia, se si eccettua una proiezione al teatro Valle occupato. Nel frattempo la pellicola ha raccolto premi anche in festival del cinema esteri "minori" (Annecy) e ha trovato il traino giusto nelle successive buone prove dello stesso regista. Il soggetto è scomodo e turba la coscienza lo spettatore, perché ne mette in discussione gli ideali e la visione del mondo. Ci si chiede: ma davvero io sono così? Non sono convinto della parità degli esseri umani, qualunque sia il percorso dei singoli, donne e/o uomini, che li hanno portati davanti, vicino, dentro di noi?
Una famiglia borghese di "sinistra" (madre psicologa, impegnata nel sostegno di donne maltrattate; padre affermato architetto, ex-leader studentesco, una volta sovvertitore ed ora dedicato a smorzare i contrasti familiari; un figlio apparentemente libero da pregiudizi e bizzarro di carattere) si imbatte in una "aliena", una giovanissima prostituta ucraina, non ancora nata alla vita e già costretta agli squallidi rituali del sesso a pagamento.
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Non è un caso che De Matteo ha girato un film siffatto - da qualche parte si dice che viene da una famiglia di giostrai, in qualche modo quindi "diversa" - e che questo film è restato in frigo 6 anni prima di uscire in Italia, se si eccettua una proiezione al teatro Valle occupato. Nel frattempo la pellicola ha raccolto premi anche in festival del cinema esteri "minori" (Annecy) e ha trovato il traino giusto nelle successive buone prove dello stesso regista. Il soggetto è scomodo e turba la coscienza lo spettatore, perché ne mette in discussione gli ideali e la visione del mondo. Ci si chiede: ma davvero io sono così? Non sono convinto della parità degli esseri umani, qualunque sia il percorso dei singoli, donne e/o uomini, che li hanno portati davanti, vicino, dentro di noi?
Una famiglia borghese di "sinistra" (madre psicologa, impegnata nel sostegno di donne maltrattate; padre affermato architetto, ex-leader studentesco, una volta sovvertitore ed ora dedicato a smorzare i contrasti familiari; un figlio apparentemente libero da pregiudizi e bizzarro di carattere) si imbatte in una "aliena", una giovanissima prostituta ucraina, non ancora nata alla vita e già costretta agli squallidi rituali del sesso a pagamento. Accanto alla famiglia di cui sopra altre persone amiche piuttosto sgradevoli: uno squallido imprenditore che ha fatto i soldi con il commercio con l'est europeo prima del 1989 e "poi è finito tutto -commenta cinicamente- quando i cattivi, i comunisti, hanno lasciato il posto ai buoni"; una moglie fatua alla ricerca del lusso e del meglio del meglio; una ragazza viziata legata a un luogo esclusivo in preda al desiderio di dominio totale del suo ragazzo. Per l'evoluzione dei comportamenti dei personaggi "buoni" , che svelano la distanza tra quello che desiderano essere e quello che in effetti sono ,ineluttabilmente ci si trova dalla parte della prostituta bambina, l'unica "innocente". Un tema attuale indubbiamente. Ma qualcosa non quadra nei comportamenti e nella psicologie; non è chiaro cosa leghi i primi tre agli altri tre: lo stato sociale? Il luogo? Il "bel" vivere? Recitazione ottima di tutti, con citazioni particolari per la Larchenko, Monica Guerritore, Elio Germano. Un linguaggio cinematografico sapiente nel descrivere senza parole le situazioni e i paesaggi con una fotografia splendida conducono ad un finale - dopo i titoli di coda - con un treno che parte per un finale scontato, ma lasciato anche volutamente ambiguo e aperto.
valutazione ***
FabioFeli
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aristoteles
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domenica 6 settembre 2015
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la brutta gente
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De Matteo riesce in alcuni intenti,ci mostra con fermezza l'ipocrisia e quanto sia difficile abbattere certi pregiudizi.
Per il resto ci sono tante cose che non convincono.
Mamma e figlio sono veramente disgustosi.
La prima troppo repentinamente ,alle prime difficoltà, si scioglie come neve al sole,infierendo con ferocia e cinismo su una ragazza che psicologicamente è già devastata di suo.
Il secondo è un furfante di rara bestialità che finisce con il mettere le mani addosso al padre e se la cava con un perdono materno patetico.
Il finale, privo di speranza è altrettanto poco convincente.
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De Matteo riesce in alcuni intenti,ci mostra con fermezza l'ipocrisia e quanto sia difficile abbattere certi pregiudizi.
Per il resto ci sono tante cose che non convincono.
Mamma e figlio sono veramente disgustosi.
La prima troppo repentinamente ,alle prime difficoltà, si scioglie come neve al sole,infierendo con ferocia e cinismo su una ragazza che psicologicamente è già devastata di suo.
Il secondo è un furfante di rara bestialità che finisce con il mettere le mani addosso al padre e se la cava con un perdono materno patetico.
Il finale, privo di speranza è altrettanto poco convincente.
I film senza un briciolo di positività non mi piacciono,pertanto questo non mi è piaciuto.
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[+] si,certo,sconsolante...
(di ralphscott)
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maurizio meres
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domenica 6 settembre 2015
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tutta un'illusione
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Il film ritrae la vita di due famiglie borghesi diametralmente opposte sia nei sentimenti e culturalmente tanto che lo spettatore si domanda come possono coesistere ,ma la verità è che fondamentalmente sono uguali ,nell'ipocrisia,nel possesso materiale delle cose e nei sentimenti ,aiutare una persona diventa uno snobismo borghese e quando il giocattolo umano si rompe lo si getta e si fa finta di niente chiudendo la porta,e dimenticare tutti i buoni principi.
Quando s'infrangono i sogni di una giovane vita diventa un atto inumano paragonabile ad ogni qualsiasi reato materiale.
Bel film curato benissimo nelle riprese tutte in presa diretta con una magnifica fotografia delle belle colline Orvietane,dialogato nei tempi giusti ,sempre brava e bella la Guerritore ,ottima interpretazione di Catania,tutti gli altri ben diretti dal bravo De Matteo.
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Il film ritrae la vita di due famiglie borghesi diametralmente opposte sia nei sentimenti e culturalmente tanto che lo spettatore si domanda come possono coesistere ,ma la verità è che fondamentalmente sono uguali ,nell'ipocrisia,nel possesso materiale delle cose e nei sentimenti ,aiutare una persona diventa uno snobismo borghese e quando il giocattolo umano si rompe lo si getta e si fa finta di niente chiudendo la porta,e dimenticare tutti i buoni principi.
Quando s'infrangono i sogni di una giovane vita diventa un atto inumano paragonabile ad ogni qualsiasi reato materiale.
Bel film curato benissimo nelle riprese tutte in presa diretta con una magnifica fotografia delle belle colline Orvietane,dialogato nei tempi giusti ,sempre brava e bella la Guerritore ,ottima interpretazione di Catania,tutti gli altri ben diretti dal bravo De Matteo.
Sceneggiatura molto severa nei contenuti ma realisticamente vera perché la storia è quella che noi viviamo oggi in ogni angolo di strada .
Film da vedere e saper giudicare ma con la propria coscienza e non nascondere quello che realmente siamo.
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flaw54
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venerdì 4 settembre 2015
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un passo indietro per de matteo
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Un tema interessante e centrato che mette in evidenza l'ipocrisia del ceto borghese e di certa sinistra benpensante, che affronta i problemi con una certa aria di superiorità, finché le cose non la riguardano direttamente. Il film però mostra una certa freddezza e non emoziona, nonostante che gli attori mostrino la loro bravura. Il migliore si dimostra sicuramente Catania che appare anche come il personaggio più vero. Troppo drastico e manicheo il cambiamento della Guerritore e di Germano e questo fattk sembra mostrare una certa frettolosita del regista forse per problemi di produziine. Troppo imbambolata e poco credibile la giovane ucraina.
[+] un passo avanti per di matteo
(di giurg 63)
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marcello1979
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giovedì 3 settembre 2015
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convince
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on è un capolavoro ma la fotografia e la morale rendono apprezzabile il tutto.
Bravo nell'analizzare i personaggi, la loro falsa bontà e il loro finto perbenismo, il regista non risparmia nessuno...
Bravissima la Guerritore e Catania...
Devo dire che uscendo dalla sala un nodo in gola mi ha fatto ricredere sulla bravura di De Matteo..
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flyanto
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martedì 1 settembre 2015
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la bella facciata di una parte della borghesia con
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Ivano De Matteo ha il pregio di descrivere nelle proprie opere i vizi e le virtù (ma, per lo più, i vizi) della gente appartenente alla bella e benestante borghesia cittadina e ne "La Bella Gente" egli presenta, come, del resto, nel successivo "I Nostri Ragazzi", una famiglia tanto perfetta apparentemente quanto meschina, ipocrita, egoista, altezzosa, ma soprattutto prevaricatrice nel profondo.
Monica Guerritore interpreta il ruolo di una bella ed affascinante donna di cinquant'anni che appartiene alla buona borghesia romana e che è sposata con un libero professionista (Antonio Catania). Nel corso della vicenda si intuisce che ella nella vita svolge il lavoro di psicologa e che si occupa di aiutare coloro che vivono in condizioni più disagiate, soprattutto giovani donne maltrattate, o costrette a prostituirsi per la strada e comunque in serie difficoltà economiche e situazioni esistenziali.
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Ivano De Matteo ha il pregio di descrivere nelle proprie opere i vizi e le virtù (ma, per lo più, i vizi) della gente appartenente alla bella e benestante borghesia cittadina e ne "La Bella Gente" egli presenta, come, del resto, nel successivo "I Nostri Ragazzi", una famiglia tanto perfetta apparentemente quanto meschina, ipocrita, egoista, altezzosa, ma soprattutto prevaricatrice nel profondo.
Monica Guerritore interpreta il ruolo di una bella ed affascinante donna di cinquant'anni che appartiene alla buona borghesia romana e che è sposata con un libero professionista (Antonio Catania). Nel corso della vicenda si intuisce che ella nella vita svolge il lavoro di psicologa e che si occupa di aiutare coloro che vivono in condizioni più disagiate, soprattutto giovani donne maltrattate, o costrette a prostituirsi per la strada e comunque in serie difficoltà economiche e situazioni esistenziali. Trascorrendo con anche un'altra coppia di amici (assai grossolani ed arricchitisi in fretta) vicini di casa dei giorni di vacanza nel proprio casolare nella campagna laziale, un giorno viene colpita da una giovanissima ragazza ucraina che si prostituisce per la strada e che viene malmenata fortemente dal suo protettore. Nonostante la diffidenza iniziale del proprio consorte, la donna decide e riesce a condurre la ragazza a casa, togliendola dalla strada e trattandola quasi come una figlia. La convivenza e l'intesa tra la coppia e la ragazza sembra procedere nel migliore dei modi finchè non arriva il giovane figlio della coppia che porterà ovviamente un grosso scompiglio. Da questo momento la gelosia della madre nei confronti di quest'ultimo e un'insana ed infondata sua paura di perdere tutto ciò che di materiale e non ella potrebbe perdere, costituiscono la molla che le farà repentinamente cambiare atteggiamento nei confronti della giovane, arrivando a trattarla come una subalterna, sino a "licenziarla" e dunque ad allontanarla nel vero senso della parola non solo dalla propria casa, ma dalla propria e dei suoi cari esistenza.
Ivano De Matteo, presentando qui delle belle persone e dei begli ambienti, non fa loro nessuno sconto nell'esame che egli conduce in maniera quasi distaccata ma assai lucida nel corso della vicenda e portando lo spettatore da solo ad una presa di coscienza e di conseguenti riflessioni (per lo più amare). Egli descrive il tutto partendo dall' apparente positività sino a svelare a poco a poco il marcio intriso dentro un mondo costituito di persone che non posseggono alcun tipo di buon sentimento, nè umano o umanitario, (a dispetto invece di quanto professano e di come fanno invece credere di essere agli altri) e svelandosi come individui altamente ipocriti, cattivi, meschini, egoisti e soprattutto fortemente prevaricatori. Purtroppo questa è la realtà quanto mai negativa ed inaccettabile, ma purtroppo esistente ed imperante, che De Matteo condanna (e continuerà anche successivamente ne "I Nostri Ragazzi") e induce a condannare ma contro cui, però, è molto difficile, se non impossibile, lottare.
Il cast sapientemente scelto e diretto dal regista costituisce uno degli elementi determinanti il successo del film in quanto composto da ottimi attori che ben interpretano il ruolo loro assegnato. Monica Guerritore, Antonio Catania, Iaia Forte, Giorgio Gobbi ed Elio Germano sono dei professionisti che, del resto, difficilmente deludono le aspettative del pubblico in quanto capaci di dare la giusta intonazione al proprio personaggio, quasi immedesimandosene. Una menzione particolare merita anche la giovane e bella Victoria Larchenko nella parte della prostituta ucraina che dall'aria iniziale un poco perversa a quelle susseguenti ingenua e poi amareggiata, nonchè soprattutto disillusa, e di nuovo scaltra e perversa, passa con le espressioni del proprio volto, rendendosi quanto mai credibile e vera.
Consigliabile ed apprezzabile il fatto che la pellicola, girata da De Matteo nel 2009 e probabilmente ingiustamente censurata, sia almeno uscita nelle sale ai giorni nostri ed alla fine dei films del circuiti estivi. Meglio tardi che mai....
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s sadie
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martedì 1 settembre 2015
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un brutto film su brutta gente
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La sola genialità sarebbe stata quella di aver voluto volutamente, quasi in modo metanarrativo, rappresentare un film vuoto e pretenzioso su personaggi vuoti e pretenziosi, ma non sembra questo il caso. Invece quello che lo spettatore si trova davanti, oltretutto dopo essere stato ingolosito da lanci come "finalmente sugli schermi", "dopo la censura" etc, è un'opera gracile gracile e di pochezza tanto contenutistica quanto espressiva. Partiamo dalla seconda: esterni agresti che richiamano "Io ballo da sola" di Bertolucci ma con molta meno grazia, voyeurismo volgare e del tutto inutile ai fini della narrazione (il corpo che inizia lentamente a spogliarsi della giovanissima e bellissima Nadya, le natiche di Myriam Catania in una scena inutile e irrilevante), musiche casuali e, nei momenti del prevedibilissimo idillio, pesantemente virate al gusto giovanilistico à la Cremonini dei tempi dei Lunapop.
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La sola genialità sarebbe stata quella di aver voluto volutamente, quasi in modo metanarrativo, rappresentare un film vuoto e pretenzioso su personaggi vuoti e pretenziosi, ma non sembra questo il caso. Invece quello che lo spettatore si trova davanti, oltretutto dopo essere stato ingolosito da lanci come "finalmente sugli schermi", "dopo la censura" etc, è un'opera gracile gracile e di pochezza tanto contenutistica quanto espressiva. Partiamo dalla seconda: esterni agresti che richiamano "Io ballo da sola" di Bertolucci ma con molta meno grazia, voyeurismo volgare e del tutto inutile ai fini della narrazione (il corpo che inizia lentamente a spogliarsi della giovanissima e bellissima Nadya, le natiche di Myriam Catania in una scena inutile e irrilevante), musiche casuali e, nei momenti del prevedibilissimo idillio, pesantemente virate al gusto giovanilistico à la Cremonini dei tempi dei Lunapop. E poi veniamo al contenuto: l'ambizione di fare satira/osservazione sociale giustapponendo i radical chic duri e puri ai volgari arricchiti non può limitarsi alla contrapposizione tra Jaja Forte che si mette lo smalto insultando il cameriere filippino e Monica Guerritore che indossa solo lino e cachemire mentre compra la carne nella bottega di paese, così come il figlio Peter Pan e privo di qualsiasi inclinazione etico-morale, immortalato con preoccupante naturalezza da Elio Germano, appare ridicolo nel momento in cui se ne esce, come nemmeno un Silvio Muccino ai tempi di "Come te nessuno mai" (e almeno lì Muccino Junior aveva 16 anni), con un banalissimo «Voi state male, voi state tutti male!», attribuendosi uno slancio di sensibilità umana e sociale del tutto incongruente con il suo personaggio di rampollo viziato, superficiale e vacuo. Poi veniamo alla sceneggiatura (*SPOILER ALERT*): è a dir poco irrealistico, per non dire demenziale, che una psicologa abituata a trattare con ragazze maltrattate e psicologicamente fragili, per "salvare" dalla strada una prostituta che è appena stata picchiata mandi, su quella stessa strada in cui lei è abituata a salire sulle macchine di uomini truculenti, il proprio marito da solo in macchina, senza accompagnarlo per rassicurare la poveretta, e che poi questo ve la trattenga dentro a forza strappandole il cellulare, e non pago la insegua poi nel bosco, sempre con la moglie che rimane in panchina avvolta nel cachemire. Altrettanto priva di credibilità l'aderenza istantanea della povera Nadja all'estetica e ai modi della famiglia ospitante, senza peraltro che questa le domandi mai se ha fratelli, genitori, studi, capacità, gusti... Dopo di che, il plot scivola in una banalità a orologeria in cui ogni scena è ampiamente prevedibile, fino al finale dal simbolismo degno di un temino di prima elementare: Nadja che, dopo una settimana di camicie color sabbia e volto acqua e sapone, estrae il rossetto e, sulle belle labbra su cui tanto ama indugiare il regista, posa di nuovo il vermiglio rossetto kitsch, emblema dell'evidente e imminente rientro alla prostituzione. Un film così non aveva bisogno di essere distribuito per il semplice fatto che è inutile, non aggiunge niente, non suggerisce alcuna riflessione, non costruisce un'estetica di alcun valore e, in più, è compiaciuto, voyeuristico e sembra avere ambizioni stilistiche e sociali. Il che è forse la cosa più grave.
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[+] ma che ti ha fatto ivano de matteo?
(di previsit)
[ - ] ma che ti ha fatto ivano de matteo?
[+] critiche pretestuose
(di ralphscott)
[ - ] critiche pretestuose
[+] ottimo!
(di nunziett�)
[ - ] ottimo!
[+] un ottimo film che rende partecipe lo spettatore
(di vittoriosan)
[ - ] un ottimo film che rende partecipe lo spettatore
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(di peli di noia)
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novuole
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martedì 1 settembre 2015
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schematico
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Schematico, preordinato, come consuetudine di De Matteo. Un teorema svolto con diligenza, ma che certo non sorprende, né emoziona.
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emyliu`^
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sabato 29 agosto 2015
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gruppo di famiglia in esterno agreste
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''LA BELLA GENTE'' che, partendo dal buon proposito di togliere dalla strada una giovane ucraina sfruttata dal rachet della prostituzione, si imbriglia nella rete dello stesso pregiudizio che vorrebbe superare, in una sorta di gruppo di famiglia in un interno ed esterno agreste, con annessi vizi privati e pubbliche virtù. Un teorema sull'ipocrisia piccolo borghese, con una Monica Guerritore tanto brava quanto incredibile nell'affermare di aver compiuto cinquant'anni, avendone e dimostrandone oramai quasi sessanta. Antonio Catania è il personaggio più empatico, nel ruolo di un architetto sposato con una psicologa assistenzialista sessantottina.
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''LA BELLA GENTE'' che, partendo dal buon proposito di togliere dalla strada una giovane ucraina sfruttata dal rachet della prostituzione, si imbriglia nella rete dello stesso pregiudizio che vorrebbe superare, in una sorta di gruppo di famiglia in un interno ed esterno agreste, con annessi vizi privati e pubbliche virtù. Un teorema sull'ipocrisia piccolo borghese, con una Monica Guerritore tanto brava quanto incredibile nell'affermare di aver compiuto cinquant'anni, avendone e dimostrandone oramai quasi sessanta. Antonio Catania è il personaggio più empatico, nel ruolo di un architetto sposato con una psicologa assistenzialista sessantottina. Elio Germano si conferma ottimo attore Zelig, questa volta nei panni del figlio viziato della matura coppia, fidanzato con una ''bella stronza'' impersonata da Myriam Catania. Le figure caricate dei cinici e tamarri amici vicini di casa, sono affidate ad una brava Iaia Forte, molto nella parte, e ad un Giorgio Gobbi perfetto tamarro arricchito. Ma il personaggio cardine della prostituta Lolita è incarnato dalla sorprendente Victoria Larchenko, vera rivelazione di rara bellezza russa mozzafiato. A parte qualche sbavatura nella sceneggiatura e nei dialoghi, il nuovo film di Ivano Di Matteo può essere considerato una buona prova d'autore. Andate a vedere senza indugio questa agre commedia agreste, tutta ambientata nella bellissima campagna romana. Parola di Emyliù
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