glider
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giovedì 25 febbraio 2010
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favoloso...
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...Radu Mihaileanu si conferma un ottimo pittore di sentimenti.
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giovedì 25 febbraio 2010
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snake
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giovedì 25 febbraio 2010
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un capolavoro che tocca le corde dell'anima
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Ancora un capolavoro da questo eccezionale regista che, ancora una volta, va diretto al cuore. Come per Train de Vie e per Vai e Vivrai, ti prende per mano e ti accompagna fino alla fine lasciando sempre viva la tensione. Bellissimo il finale, esaltato dal concerto di Tchajkovsky che rafforza il pathos abbattendo tutte le difese dello spettatore che non può evitare di lasciarsi prendere dalle forti emozioni. Peccato il doppiaggio italiano ma, su questo, non ha cero colpe Mihaileanu...
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snake
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giovedì 25 febbraio 2010
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un vero capolavoro che tocca le corde dell'anima
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ancora un capolavoro da questo grande regista, un film che va diretto al cuore, con il giusto mix di humor e dramma. Sa tenerti in tensione fino all'ultimo portandoti per mano fino al grandioso finale.
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angero
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mercoledì 24 febbraio 2010
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un concerto per la libertà
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ho trovato il Concerto dolce,tenero e straziante. l'orgoglio del direttore nel non accettare le imposizioni del regime, il rimorso per la fine della sua solista, la dolcezza nel(ri)trovarla dopo 30 anni in Anne Marie sono state rese seconde me magistralmente: grande direttore di attori (e non di divi) è riuscito a rendere perfettamente il contrasto tra la Mosca dei grattacieli staliniani e la povera piccola borghesia e lo charme della vita di Parigi.
Come Train de Vie un gran bel film che fa sorridere, pensare e anche commuovere.
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beauty mark
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mercoledì 24 febbraio 2010
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film non all'altezza di train de vie
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Mi fa specie leggere tutti questi commenti entusiasti a un film, rovinato da un doppiaggio assurdo (mi riferisco all'accento russo da macchietta) che ridicolizza i personaggi e che non decolla che nella parte finale, aiutato in questo solo dalla splendida musica.
L'ho trovato molto leggero e pieno di luoghi comuni nella rappresentazione stereotipata di russi, ebrei, comunismo e postcomunismo.
Leggere commenti tipo il più bel film dell'anno, capolavoro, commovente, ecc. mi fa ricordare le lodi sperticate, con torto marcio, all'indomani dell'uscita di Baaria, poi giustamente stroncato a Golden Globes e Oscars.
Un pò più di misura nei commenti non guasterebbe.
A essere buoni, si può considere un tentativo abbastanza mal riuscito di realizzare una buona idea, comunque già ripetitiva rispetto al precedente Train de vie, quello sì un bel film.
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vipera gentile
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mercoledì 24 febbraio 2010
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dalla russia con amore
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E' un film piacevole ambientato in parte a Mosca e in parte a Parigi e impreziosito dalla musica di Tchaikovsky, intensa e suggestiva.Il protagonista è un famoso direttore d’orchestra licenziato durante il governo di Brežnev perché rifiuta di eliminare i componenti ebrei dalla sua orchestra. Umiliato e ridotto a lavorare come uomo delle pulizie, trionferà di nuovo sul palcoscenico grazie ad un espediente e alla sua abilità nel scegliere le persone più adatte allo scopo e la fama del Bolshoi, rovinata da musicisti e direttori scadenti, viene così ristabilita. L’argomento è classico ma sempre attuale: la vittoria del bene sul male, della meritocrazia sul clientelismo, dell’onestà sulla prepotenza.
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E' un film piacevole ambientato in parte a Mosca e in parte a Parigi e impreziosito dalla musica di Tchaikovsky, intensa e suggestiva.Il protagonista è un famoso direttore d’orchestra licenziato durante il governo di Brežnev perché rifiuta di eliminare i componenti ebrei dalla sua orchestra. Umiliato e ridotto a lavorare come uomo delle pulizie, trionferà di nuovo sul palcoscenico grazie ad un espediente e alla sua abilità nel scegliere le persone più adatte allo scopo e la fama del Bolshoi, rovinata da musicisti e direttori scadenti, viene così ristabilita. L’argomento è classico ma sempre attuale: la vittoria del bene sul male, della meritocrazia sul clientelismo, dell’onestà sulla prepotenza. Molto brava Valerie Barinov, che recita la parte di una celebre violinista. Divertenti la caricatura dell’ebreo che a Parigi coglie l’occasione di fare affari vendendo cellulari, la parlata dei russi e le loro negoziazioni con il direttore francese.
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bravobene
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mercoledì 24 febbraio 2010
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quando il trailer è più bello del film
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Così come mi sono innamorato dal primo fotogramma di Train de vie, ho detestato dal primo secondo questo film di Radu Mihaileanu. Questa volta l'inganno (che in Train de vie era posto magistralmente alla fine) è collocato maldestramente all'inizio nelle mani che sembrano dirigere le prove di un'orchestra e invece (colpo di scena!) appartengono al povero Andrei Filipov, direttore d'orchestra costretto da trent'anni a fare l'uomo delle pulizie al teatro del Bolshoi che viene beccato ad assistere alle prove a causa dello squillo del cellulare (la suoneria, manco a dirlo, è una marcia trionfale), con immancabile tirata d'orecchi alla Fantozzi.
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Così come mi sono innamorato dal primo fotogramma di Train de vie, ho detestato dal primo secondo questo film di Radu Mihaileanu. Questa volta l'inganno (che in Train de vie era posto magistralmente alla fine) è collocato maldestramente all'inizio nelle mani che sembrano dirigere le prove di un'orchestra e invece (colpo di scena!) appartengono al povero Andrei Filipov, direttore d'orchestra costretto da trent'anni a fare l'uomo delle pulizie al teatro del Bolshoi che viene beccato ad assistere alle prove a causa dello squillo del cellulare (la suoneria, manco a dirlo, è una marcia trionfale), con immancabile tirata d'orecchi alla Fantozzi. Dopo due minuti lo troviamo piegato sotto una scrivania a lucidare non si sa bene cosa e la storia entra già nel vivo: arriva un fax da Parigi col quale si invita l'orchestra del Bolshoi a tenere un importante concerto. Filipov si appropria del fax e ne cancella ogni traccia. Sarà lui a rimettere insieme la sua orchestra del Bolshoi, quella che trent'anni prima la politica di Breznev gli aveva tolto per aver protetto i suoi musicisti ebrei. Da qui partono una serie di avventure e gag che porteranno lo strampalato gruppo di orchestrali, ormai da anni impegnati in tutt'altre attività, a raggiungere Parigi per riprendere da dove avevano lasciato. Vista così la storia sembrerebbe interessante, peccato però che il regista questa volta sembra non essersi preso tempo sufficiente per creare un bel film e perda l'occasione mettendo frettolosamente insieme pezzi col solo risultato di lasciare una vaga idea di quello che avrebbe voluto dire. Chi non ha idea di cosa sia successo agli ebrei russi durante e dopo il regime brezneviano, resterà nell'ignoranza perché il film cerca di suggerire qualcosa ma ci riesce a malapena con qualche forzatura. Il linguaggio del regista appare imbastardito. Troppe sono le forzature e i luoghi comuni, a partire dai cellulari tarocchi (made in china) che sono il commercio del nuovo millennio ai doppiatori di film porno, dal farsesco litigio tra l'autista di ambulanza con l'impresario, al dialogo sulla musica di Filipov con la giovane e famosa violinista francese (interpretata dalla bella e brava assassina di Hitler in Inglorious Bastard, Mélanie Laurent) da lui fortemente voluta per il concerto a Parigi e a come viene messo in scena il mistero che riguarda proprio la ragazza. Insomma tutta la magia chagalliana di Train de vie, la forza narrativa del pazzo Shlomo che qualcuno ritrova in Filipov, la poesia delle scene corali dove anche la frase meno importante era parte del tutto, tutto è andato perso e non resta altro che un miscuglio di situazioni grottesche fine a se stesse. I Vanzina con un cinepanettone avrebbero sviluppato meglio l'idea di partenza. C'è da dire che non rende giustizia, a quel poco che si può salvare del film, il misero doppiaggio in italiano dove si perde completamente il senso del linguaggio e del suono delle parole dei personaggi. Basta guardare su youtube il trailer in lingua originale per capire la differenza, dove i francesi parlano francese e i russi il russo. Un consiglio: dopo aver visto il film al cinema guardatevi il trailer, quello sì vi sembrerà un capolavoro.
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[+] quando conviene stare zitti...
(di marezia)
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[+] finalmente uno che ci capisce di cinema!
(di beauty mark)
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[+] allora non sono solo!
(di bravobene)
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[+] che bello siamo in tanti!!
(di minamovies)
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[+] mi unisco!
(di catinka)
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armonia
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martedì 23 febbraio 2010
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girandola esplosiva di musica e sentimento.
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Sono uscita dal cinema veramente soddisfatta e piacevolmente accompagnata da un coro di gradimento di moltissimi spettatori, il regista mi ha fatto rivivere le emozioni ideologiche, sociali, musicali e tanto altro in un momento nel quale le banalità ci sovrastano.
I grandi vertici espressivi si raggiungono grazie a questi splendidi artisti che interpretano i sentimenti con una profondità ed una delicatezza unica, ancora.....la particolare ironia e le
situazioni grottesche di questo film costituiscono la classica ciliegina sulla torta.
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fuffy
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domenica 21 febbraio 2010
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bello!
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coinvolgente, divertente e emozionante!
mix perfetto!
da vedere... ma soprattutto da ASCOLTARE!
[+] oh, my god!
(di roborl)
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