aldoa
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sabato 20 febbraio 2010
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chi è il padre di anne marie jaquet ?
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visto in vo, lo trovai un bel film.
rivistolo doppiato, lo trovo un ottimo film che in un particolare tuo stato d'animo potresti considerare un capolavoro ...
PER FAVORE, AIUTATECI A REDIMERE UN DUBBIO IN FAMIGLIA !!!
anne marie jaquet, la violinista, chi è suo padre?
il marito della madre morto nel gulag
o
andrei filipov, il direttore d'orchestra?
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pipay
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giovedì 18 febbraio 2010
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molto originale: rapisce il cuore e la mente
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Finalmente un film originale. Una storia che esce fuori dal consueto, dal banale, per trascinare lo spettatore in una avventura che - anche se risulta poco credibile - è surreale, ironica, toccante e divertente allo stesso tempo. Per chi ama la musica classica la parte finale diventa un crescendo che rapisce il cuore e la mente.
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marezia
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mercoledì 17 febbraio 2010
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parlando di musica...
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Visto che questo sito non è strettamente cinematografico come pensavo mi posso permettere e senza indugio vi invito (perché presumo che chi ha visto questo film abbia una certa sensibilità) ad ascoltare la canzone bocciata dal Gran Giurì sanremese. Ora capisco perché la Rai lo ha estromesso dalla competizione... Se avesse cantato e suonato come artista e non come uomo fragile e in difficoltà chi avrebbe il giorno dopo parlato del resto della truppa, contorno MEDIOCRE (tranne qualche eccezione) alla poesia?
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aurelios
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martedì 16 febbraio 2010
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molto bello e toccante, peccato il doppiaggio
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Film che diverte e commuove allo stesso tempo, da vedere assieme a chi ti è più caro
Iniziamo con qualche difetto, che c'è, è innegabile, altrimenti avrei dato 4 stelle:
Il pathos a tratti è esagerato, e il realismo lascia a desiderare, ma queste cose vanno perdonate, sono caratteristiche del regista, e il cinema deve mantenere la sua dimensione di sogno ...
La cosa che trovo insopportabile è il doppiaggio italiano, i russi parlano tra loro con ridicolo accento russo (oursacchiottou ...), una trovata veramente stupida della casa distributrice che purtroppo rovina in parte il film, probabilmente si sono incafoniti in modo irreversibile a forza di produrre brutte commediacce italiane .
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Film che diverte e commuove allo stesso tempo, da vedere assieme a chi ti è più caro
Iniziamo con qualche difetto, che c'è, è innegabile, altrimenti avrei dato 4 stelle:
Il pathos a tratti è esagerato, e il realismo lascia a desiderare, ma queste cose vanno perdonate, sono caratteristiche del regista, e il cinema deve mantenere la sua dimensione di sogno ...
La cosa che trovo insopportabile è il doppiaggio italiano, i russi parlano tra loro con ridicolo accento russo (oursacchiottou ...), una trovata veramente stupida della casa distributrice che purtroppo rovina in parte il film, probabilmente si sono incafoniti in modo irreversibile a forza di produrre brutte commediacce italiane ...
Ma veniamo invece alle cose belle, che sono tante:
Gli attori sono bravissimi e molto ben scelti.
Ciaikovski ... che meraviglia! Dopo tanti anni riesce ancora a emozionare chi lo ascolta per la prima volta (perché i giovani snobbano la musica classica? non sanno cosa si perdono ...), ma anche chi lo ha sentito 100 volte, è fantastico. Quel primo movimento, per sei minuti e mezzo melodie incredibili sbocciano una dall'altra come un tappeto di fiori stupendi, fino a sfociare nel famoso tema ... grandioso.
Bellissima la scena finale, l'orchestra che inizia mollacciona e sfilacciata come una banda di zingari (e come non potrebbe?) e poi pian piano prende fiducia sotto gli arpeggi puliti e commoventi della giovane bravissima violinista ... è inverosimile la qualità musicale che viene raggiunta, ma il pathos va al 1000 quando il bel viso della ragazza si riempie di lacrime ...
Non perdete questo film, e consigliatelo agli amici!
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frakbe
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martedì 16 febbraio 2010
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bellissimo film
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Bellissimo film. Ironico, a tratti quasi surreale, ha la grande capacità di far ridere il pubblico, far divertire, appassionare anche i profani alla grandezza della musica classica, e, alla fine, far pure commuovere.
Un film sicuramente da vedere, meglio se al cinema.
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conte di bismantova
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martedì 16 febbraio 2010
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il film che mette appetito!
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Questo film è un capolavoro. E' un tributo d'amore per la diversità che arricchisce: gli ebrei, gli zingari, i derelitti, perfino i gay (un comicissimo bacio ne lascia traccia) tutti insieme nel nome della musica uniti fra il grottesco e la verità storica in un vero tourbillon di colpi di scena e fragori rocamboleschi. Ognuno coi suoi difetti e i suoi pregi, ognuno prezioso nel suo piccolo, nessuno strumento può mancare perchè un'orchestra di sessanta elementi senza una sola tromba non è più la stessa orchestra. Quindi la rivalsa contro l'ingiustizia e l'abominio, ottenuta attraverso un riscatto che ha per arma la maestosità della musica, la comunicatività della bellezza, la suprema elevazione che solo l'arte ti può concedere.
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Questo film è un capolavoro. E' un tributo d'amore per la diversità che arricchisce: gli ebrei, gli zingari, i derelitti, perfino i gay (un comicissimo bacio ne lascia traccia) tutti insieme nel nome della musica uniti fra il grottesco e la verità storica in un vero tourbillon di colpi di scena e fragori rocamboleschi. Ognuno coi suoi difetti e i suoi pregi, ognuno prezioso nel suo piccolo, nessuno strumento può mancare perchè un'orchestra di sessanta elementi senza una sola tromba non è più la stessa orchestra. Quindi la rivalsa contro l'ingiustizia e l'abominio, ottenuta attraverso un riscatto che ha per arma la maestosità della musica, la comunicatività della bellezza, la suprema elevazione che solo l'arte ti può concedere. Il primo violino che - dallo spartito geniale di una madre uccisa dall'ingiustizia della guerra razziale - diventa catalizzatore nella comunicazione fra l'anima dell'orchestra e quella di un dio che - incredibilmente - si rivela perfino all'anima socialista più laica e convinta. Posso andare avanti con metafore all'infinito, in questo piccolo film c'è tanta di quella roba buona da far indigestione, soprattutto per chi ama la gente, le genti, tutti gli esseri umani! e vuol uscire dalla sala con due lacrime di felicità e tanta voglia di correre in pizzeria, o a trovare qualche vecchio amico per due risate, o a fare l'amore fino a morire. E' il film antidepressivo per eccellenza, il film che ti dimostra quant'è bella la vita. Provare per credere.
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jayan
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lunedì 15 febbraio 2010
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un capolavoro! tra i migliori degli ultimi anni!
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Anche qui, come nel film "Le trein de vie", il regista Radu Mihaileanu eccelle nella sua bravura e originalità realizzando questo capolavoro, tra i migliori film degli ultimi anni. In questo film riesce a coniugare l'ironia, la comicità e il sarcasmo con il drammatico, il grottesco e il commovente, mantenendo anche una forma di suspence che coinvolge lo spettatore e gli crea l'attesa di vedere come finirà il film. Alla base di tutto c'è la musica, quella di Chaikowsky ma anche quella popolare russa e gitana, che fa da traid d'union del film, portando a compimento la missione che i musicisti si erano posti: fare un concerto in uno dei maggiori teatri di Parigi. Tutto inizia quando il direttore e l'orchestra del Bolscioi di Mosca vengono licenziati durante l'esecuzione del concerto per violino in Re maggiore di Tchiaikovsky, a causa del fatto che il direttore d'orchestra non ha espulso dall'orchestra il primo violino e altri orchestranti di origine ebraica, come lo stesso Breznev aveva ordinato (si era nel pieno della cacciata dgeli ebrei dall'Unione Sovietica).
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Anche qui, come nel film "Le trein de vie", il regista Radu Mihaileanu eccelle nella sua bravura e originalità realizzando questo capolavoro, tra i migliori film degli ultimi anni. In questo film riesce a coniugare l'ironia, la comicità e il sarcasmo con il drammatico, il grottesco e il commovente, mantenendo anche una forma di suspence che coinvolge lo spettatore e gli crea l'attesa di vedere come finirà il film. Alla base di tutto c'è la musica, quella di Chaikowsky ma anche quella popolare russa e gitana, che fa da traid d'union del film, portando a compimento la missione che i musicisti si erano posti: fare un concerto in uno dei maggiori teatri di Parigi. Tutto inizia quando il direttore e l'orchestra del Bolscioi di Mosca vengono licenziati durante l'esecuzione del concerto per violino in Re maggiore di Tchiaikovsky, a causa del fatto che il direttore d'orchestra non ha espulso dall'orchestra il primo violino e altri orchestranti di origine ebraica, come lo stesso Breznev aveva ordinato (si era nel pieno della cacciata dgeli ebrei dall'Unione Sovietica). Sia il direttore, straordinariamente interpretato da Aleksei Guskov che gli altri sono costretti a fare lavori umili e a non poter suonare più per molti anni. Un giorno si presenta l'occasione di tornare a suonare, con un imbroglio, come orchestra del Bolscioi a Parigi, al posto dell'orchestra che li aveva miseramente sostituiti. Dopo una serie di imprevisti e disguidi, alla fine riusciranno a suonare, con la prima violinista francese. E il finale, che non posso rivelare, è splendido, estremamente commuovente. Anche l'esecuzione orchestrale dell'orchestra di Budapest è straordinaria, in sintonia piena con il film e con gli attori. Anche l'attore che interpreta il suonatore di violoncello e quello che fa le parti del manager economico dell'orchestra sono molto bravi. Davvero un film da non perdere. E' da vedere sul grande schermo.
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[+] ma ti prego!
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cezanne
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lunedì 15 febbraio 2010
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da non perdere
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Ottimo montaggio, ogni cosa perfettamente al suo posto, anche se, forse, qualche lato grottesco di troppo. Storia perfetta e ritmo incalzante anche nelle fasi "romantiche"
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serves
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lunedì 15 febbraio 2010
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semplicemente grande cinema!
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Un film che sembra uscire da quell'idea di cinema che l' Italia ha dimenticato. Eccola! una semplice idea di un regista dalla vita complessa ma interessante, cresciuto in un paese come la Francia che sa cosa è il cinema, e infatti il film ci ricorda cosa è il cinema. Credo che il problema dei nostri registi, Moccia, Muccino e compagnia cantando, è che non sanno cosa sia la vita e l'arte, eppure continuano a ingombrare il campo già poco limpido di quel mondo mass mediatico voluto dal nostro governo. Che gran casino! Per fortuna che il mondo è vario e non si ferma all'Italia e oltre al mediocre Muccino, ci sono anche grandi registi come il rumeno Mihaileanu.
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themove
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lunedì 15 febbraio 2010
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toccante e divertente
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vale la pena di vedrlo in VO per cogliere al meglio le divertenti differenze culturali tra russi e francesi. i dodici minuti finali di concerto molto belli.
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