E venne il giorno

Dopo che una misteriosa tossina emanata dalle piante spinge le persone del Nord America a uccidersi, un gruppo di fuggiaschi tenta di procedere verso i territori del Sud in cerca di salvezza, ma la possibile apocalisse avanza incontrastata. Terrorizzante, se non agghiacciante, pellicola di genere diretta con maestria e semplicità dal regista indiano M. Night Shyamalan, già rispettato autore di titoli di successo mondiale. La storia che stavolta affronta è una fine del Mondo diversa da tutte le altre pellicole dello stesso genere prodotte dal cinema che, con un uso artigianale di trucchi di make up e giuste dosi di dramma familiare(tra i due protagonisti) e suspense, riesce a 'trasportare lo spettatore nelle situazioni narrate nel film; incutendo timore e paura nell'attesa del prossimo colpo di scena. Ed è proprio lo stile narrativo che innesca uno stato di paranoia totale dalla prima all'ultima scena, ricalcando alcune ambientazioni(vedi la sperduta casa dove si rifugiano Mark Wahlberg, Zooey Deschanel e Ashlyn Sanchez o la fuga del gruppo di superstite nelle brughiera) dei B Movie anni '50; o addirittura, di qualche produzione horror riuscita di Roger Corman. Il risultato è una storia che indaga sulle paure umane e soprattutto, sul comportamento umano in certe situazioni nelle quali la scelta che si opera può essere fatale o dalle conseguenze disastrose. Un puzzle di sequenze incisive, dove attori e in particolare, lo spettatore(i) si ritrovano coinvolti in un'ambiente controverso(le piante che liberano la tossina) che vede la ribellione della natura riversarsi sull'uomo. Qualche banalità di sceneggiatura, come i dialoghi tra marito e moglie c'è, ma Shyamalan rimpiazza i suoi errori con la tensione narrativa e il colpo di scena; come solo lui sa fare. E cosa dire del finale? Cast di buoni attori nei quali, oltre ai già citati protagonisti, si riconoscono in ruoli di contorno John Leguizamo e Frank Collison. Un prodotto originale, da vedere e, come la critica ha fatto, da non sottovalutare.