E venne il giorno

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Un film di M. Night Shyamalan. Con Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Betty Buckley, Frank Collison.
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Titolo originale The Happening. Fantascienza, durata 91 min. - USA, India 2008. - 20th Century Fox Italia uscita giovedì 12 giugno 2008. MYMONETRO E venne il giorno * * 1/2 - - valutazione media: 2,83 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Dio disse alle piante:uccidete i poveri di spirito Valutazione 5 stelle su cinque

di Gus da Mosca


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sabato 19 luglio 2008

Shyamalan affronta il tema piu' difficile del suo moderno discorso religioso con una parabola sulla fede. Usa uno splendido script essenziale e lineare, che non fa ricorso a contributi di finzione, lasciando agli attori ed ai loro volti il compito di trasmettere il concetto di scoperta della fede nella vita: come intima essenza dello spirito e non come biologico effetto chimico. Il regisa ricopre la parabola di fede con una facile storiella ecologista per renderla fruibile dai piu', ma da alle piante il ruolo "demoniaco" di spririti maligni, che distruggono la vita materiale, biologica, lasciando all'uomo la sopravvivenza soltanto attraverso la scoperta della vita spirituale. Spiritualita' di tutti e non di clero, semplice e quotidiana, irrituale e non liturgica. "Assoggettate la natura e moltiplicatevi", per tornare spirito e non per diventare materia: la natura non e' DIO, ma strumento di Dio. La fede e' in Dio e non nella natura, perche' la materia non rappresenta Dio. Una riscoperta della fede del singolo contro tutte le grandi e piccole religioni contemporanee, fatte di idolatria, paganesimo e misticismo, tutte "materialiste". Le immagini coi primissimi piani dei volti smarriti, accompagnate da testi tanto spiazzanti quanto sibillini, rendono efficace questa progressiva migrazione dalla realta' del materialismo quotidiano a quella dello spirito, cui e' indotto lo spettatore e non i protagonisti sullo schermo. Una stella in piu' per l'abile uso di una tecnica di ripresa semplice e spontanea, che non rinuncia a divertenti istantanee irriverenti sulla psicologia della massa, come gia' avvenuto in precedenti opere dell'eccentrico autore. Shyamalan sta affrontando argomenti sempre piu' difficili, senza cambiare il suo linguaggio filmico, con opere uniche. I commenti di questo blog dimostrano quanto la cultura materialista contemporanea sia refrattaria e blindata di fronte a Dio e a chi parla di fede nella vita dello spirito.

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gus da mosca sabato 19 luglio 2008
... e l'angelo di dio soffio' sulle piante.
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40%

Qualcuno, di cultura cattolica, considerera' il punto di vista sopra esposto troppo strumentalmente legato ad una visione biblica, da antico testamento: manca quel concetto di "perdono" che pervade i vangeli cattolici. Ma Shuamalan non parla solo ai cattolici e soprattutto fa un film diretto a tutti e non un esaustivo trattato di teologia per "preti".

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gus da mosca domenica 20 luglio 2008
o col papa o contro il papa, comunque senza dio
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No
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Come gia' dicevo nella mia recensione, gli interventi su questo blog dimostrano la difficolta' che ha il pubblico nel confrontarsi con idee "spirituali", come quelle che propone Shyamalan in questo e nei precedenti film. Non a caso, soltanto il film sugli "spiriti" ha trovato subito presa in un pubblico che ha piu' fede negli ectoplasmi, che nel proprio spirito divino. Shyamalan e' molto prudente ed usa il linguaggio di Hollywood, fatto di simboli e situazioni di moda, inserisce nel suo film la promozione di un videofonino, disegna quadretti irriverenti ed ironici (maschere a gas e vasca da bagno):fa un prodotto commerciale,tutt'altro che spirituale. Ma fa notare la differenza tra vita biologica e vita spirituale, separando i 2 concetti: nel finale del film il test di gravidanza positivo e l'arrivo di una nuova ondata di morte, sono esempi di quella vita biologica,che si contrappone a quella spirituale. [+]

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paleutta domenica 20 luglio 2008
molte persone
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non hanno molta voglia di pensare alle cose spirituali vista la dura materialità con cui hanno a che fare quotidianamente ed onestamente è difficile fargliene una colpa. La natura ci pensa già da se a vendicarsi per i maltrattamenti subiti. Se distruggiamo il pianeta saremo i primi a pagarne le conseguenze, papa o non papa, dio o non dio. I messaggi spirituali di questo furbacchione mi fanno venire la uallera. Questo è un furbacchione. Cerca di imbonire i palati fini con la spiritualità e quelli di bocca buona con le trovate ad effetto. Con una fava cerca di prendere due piccioni, e ci riesce a quanto pare.

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gus da mosca lunedì 21 luglio 2008
il quarto ladrone, non crocifiggiamolo.
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No
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Shyamalan puo' essere un furbacchione (sicuramente non e' un santo, ne' un santone), o comunque uno che, come dici tu, sopravvive a vantaggio e svantaggio del prossimo (come tutti su questa terra). Resta il suo linguaggio fuori dagli schemi correnti, non di un solo film, per caso, ma di tutti i 5 fino ad oggi fatti: linguaggio eccentrico, coerente e semplice, diretto a tutti, a costo di sembrare poi "furbacchioni". Per essere diretti a tutti si devono accettare le regole promozionali di chi ti da i soldi--L'uomo di un tempo viveva in accordo con la natura, era un animale intelligente in simbiosi completa con le leggi naturali (pioggia, stagioni, carestie, sole, luna, cataclismi ed epidemie): la natura lo falciava e l'uomo ricominciava subito, come le formiche a cui distruggi il formicaio. [+]

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salinoch lunedì 21 luglio 2008
morituri
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Abbiamo una sola esistenza universalmente possibile per credere a ciò che vogliamo... e per renderci conto di quanto tutto ciò sia assolutamente superfluo, bellissimo, triste. La spiritualità "Tutta" è un delicato e divertente metodo per esorcizzare la nostra scomparsa nell'eternità. Parliamo di film, che è anche più sensato...

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gus da mosca lunedì 21 luglio 2008
dunque.... carpe diem, che la vita e' breve
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No
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Liberi di essere nihilisti o rassegnati. Liberi di pensare e di limitare aprioristicamente la prorpia esistenza alla vita terrena, che gia' riserva tante soddisfazioni e sofferenze. Anche se mi sembra molto limitativo per le potenzialita' della ragione umana fermarsi agli "universi di stringhe vibranti". Voglio dire che e' riduttivo e meccanicistico spiegare il "gap" tra realta' della materia e realta' della coscienza umana (non del solo pensiero intelligente) con la semplice complessita' della mente chimica o "quantica", che si spegne quando privata dell'ossigeno del sangue. Le evidenze di un di piu' che va oltre la trasmissione elettrochimica neuronale non e' provabile. Comunque concordo, stiamo parlando a tutti e non tutti parlano questa lingua (complessa o sbagliata che sia). [+]

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paleutta lunedì 21 luglio 2008
ma chi sei sakharov redivivo?
75%
No
25%

scherzo ovviamente. Le cose che dici sono interessanti e meritano sicuramente una riflessione profonda che sicuramente non tutti sono in grado o hanno voglia di fare. Per quanto mi riguarda mi ritengo abbastanza nichilista e il mio pensiero sulla fede è ben espresso in questa battuta che appare in un libro di Stefano Benni, Baol, se non ricordo male: "io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa più bella figura".Tornando al film l'ho trovato abbastanza sconclusionato al di là del messaggio ecologico-trascendentale. Risulta noioso e poco coinvolgente, in alcuni momenti anche approssimativo. I personaggi delineati con superficialità. Insomma se vogliamo guardare il lato tecnico, la sceneggiatura, la recitazione ed altri aspetti non è un granchè. [+]

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gus da mosca martedì 22 luglio 2008
paleutta ogni tanto ci incrociamo sul blog
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Shyamalan sceglie hollyhood comunque, forse perche' mira alla grande distribuzione. Il modo di fare cinema e' hollywoodiano: senza alcuna novita' stilistica o tecnica, forse per garantirsi la sicurezza di un pubblico neutrale ed assolutamente non di nicchia. Questo perche' i suoi script sono potenzialmente di nicchia: come regista indipendente potrebbe produrre originalissimi film, magari premiati, ma visti da pochi. Col suo metodo ottiene l'opposto, guadagna di piu', viene visto da tutti, forse capito da molti. Anche Hollywood investe su di lui, perche' costa poco, non usa effetti speciali, chiede poco agli attori sulla scena, non usa sintesi 3D audio/video, non distrugge auto, impiega solo qualche stunt-man secondo schemi di cinema tradizionalissimo: quindi appare piuttosto "sempliciotto" e "convenzionale", sicuramente non "travolgente" come altri suoi colleghi senza idee, ma bravissimi a spendere il budget a disposizione fino all'ultimo dollaro in tecnologie d'immagine e di suono.

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paleutta martedì 22 luglio 2008
leggo sempre con interesse gus
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No
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i tuoi interventi. Molte delle cose che dici le condivido ma non tutte (sennò che gusto c'è?).A parte che un auto la distrugge contro un albero se proprio vogliamo essere fiscali, ma non è questo il punto. Di recente ho visto "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen, beh questo è un esempio di film non fa uso di espedienti da blockbuster tipo inseguimenti mozzafiato o uso della computer grafica eppure ha un impatto notevolissimo. Vuoi per la recitazione, per la sceneggiatura per l'originalità della vicenda e dei suoi protagonisti, fatto sta che è un film robusto che ti emoziona in un modo o nell'altro. C'è più tensione e più coinvolgimento. Questo qua lascia quasi indifferenti, lo si vede scivolare via senza che lasci un gran segno. [+]

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big jim. martedì 22 luglio 2008
bravo gus
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No
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in effetti tutti i film del regista parlano del rapporto uomo-fede-natura.

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paleutta martedì 22 luglio 2008
e allora?
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No
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basta questo per essere un bravo regista? perchè non va a fare il predicatore?

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gus da mosca mercoledì 23 luglio 2008
ne' bravo regista, ne' predicatore - 1
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No
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Ho dato a Shyamalan 5 stelle perche' siamo su di un blog e non la giuria di un festival di cinema. Voglio dire il giudizio e' limitato, di impatto: le 5 stelle non danno una classificazione assoluta, ma relativa a parametri personali. Non siamo davanti ad un capolavoro, Shymalan non e' un genio della regia, non propone nulla di nuovo e si appiattisce sugli standard piu' convenzionali. Del resto non e' neanche un autore di script innovativi: l'inversione di sceneggiatura tipica del Sesto Senso si era gia' vista in diversi film precedenti, tra cui quel "Fantasmi" di Gilbert-1995, che pur sfumando sul sentimentale, ne anticipava il meccanismo. Trovo interessante di Shymalan la volonta', ostinata, di sviluppare un concept tutto suo, eccentrico ed in controtendenza proprio in quel mondo di cinema commerciale che lui usa come mezzo per raggiungere il pubblico piu' vasto e non i cineclub e le proiezioni notturne dei retro-festival. [+]

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gus da mosca mercoledì 23 luglio 2008
soprattutto non "santone"
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No
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(..termino) Da aggiungere che lui non fa il "santone", non propone un'idea settaria, non chiede di schierarsi, ma propone ad ognuno di riflettere dal proprio punto di vista, credente, ateo o agnostico che sia.(Infine faccio notare: sfascia una jeep, solo apparentemente. Con una inquadratura tutt'altro che spettacolare, riesce ad evitare di distruggere realmente il veicolo e limita il lavoro dell'unico stuntmen ad un semplice salto fuori dal parabrezza. Se confrontiamo questa scena con quelle del recente film Hitcher2, ci si rende subito conto del risparmio di budget non solo sui veicoli, ma anche sulle macchine di ripresa usate, sugli stuntmen, sulle controfigure passive, sul numero di re-takes e via dicendo. [+]

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trito. mercoledì 23 luglio 2008
via, paleutta...
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...sei troppo chiuso negli stereotipi anni'70. ha ragione gus, m.night è una delle poche voci originali di oggi: nell'appiattimento di idee attuale riesce a vendere a tanti dei prodotti che non lasciano mai indifferenti, a meno che non lo si rifiuti a priori, come molti in questo sito. ma guardati intorno; si parla solo di localismi, di politically correct, e di grandi temi? o baggianate o seghe mentali da festival. io scelgo il nostro indianetto di philadelphia!

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paleutta giovedì 24 luglio 2008
no, perchè trito?
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mi dici questo? A me piace molto il cinema che fa pensare e allo stesso tempo posso godermi un bel blockbuster fracassone con gli effetti speciali se girato col manico giusto. Non mi piacciono le cose annacquate diciamo. Ma è un mio personalissimo parere. L'episodio della jeep era una battuta gus, cmq hai fatto bene a chiarire. Non sono fissato con i 70. Ho solo detto in altri interventi che per certe situazioni e un generale senso di "disadorno" se mi passate il termine, il film mi ricordava cose fatte in quegli anni.Secondo me non è stato molto efficace. Ho visto il film e mi sono annoiato ed è stata una sensazione netta, di quelle che si possono anche spiegare. Mi riesce più difficile a volte dire perchè mi sia piaciuto un film piuttosto che il contrario. [+]

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gus da mosca giovedì 24 luglio 2008
la tentazione dei 30 denari...
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Cio' che ho trovato "imbarazzante" e' il corpontamento che ha avuto Shyamalan nell'imminenza dell'uscita sincrona mondiale (l'uscita sincrona USA-Europa e' un'altra costosa operazione anti-pirateria e anti-flop, che si e' sicuramente mangiata un bel po' di budget, obbligando a far circolare un numero enorme di copie doppiate). Con una intervista pilotata dalla distribuzione ha dichiarato di aver realizzato il piu' bel "B movie" di ogni tempo. Questa dichiarazione del regista ha attratto un vasto pubblico giovanile, disposto a divertirsi col "mostro" e non a meditare. Questo espediente e' stato sicuramente un "obbligo" della distribuzione per acchiappare sui primi 5 giorni di proiezione, quella fetta di pubblico che appena informato dello stile reale del film, non sarebbe piu' andato a vederlo. [+]

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trito. giovedì 24 luglio 2008
business is business
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senza lilleri non si lallera e via dicendo; comunque più che la vecchia distinzione'commerciale o artistico',io guardo al prodotto, all'idea, a quel qualcosa di autentico in più. per fare un esempio: vogliamo mettere' batman begins' con tutti i precedenti? la mano di nolan(oltre a un grande cast) è evidente anche a un cieco! si può spendere anche tutto il budget, ma almeno ci sia l'invisibile soffio dell'arte.

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paleutta domenica 27 luglio 2008
molti osannano nolan
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come una sorta di nuovo messia del cinema. Gli riconosco una certa bravura ed un certo gusto per l'originalità anche se a volte un pò troppo ostentata. A me Batman begins non è piaciuto a differenza de Il cavaliere oscuro che ho trovato più interessante ed incisivo. Ma il mio giudizio su quel film è un giudizio emesso con la consapevolezza di avere a che fare con un soggetto di fantasia. Le parte filosofica o moralistica del film non la prendo nemmeno in considerazione perchè è a dir poco banalotta. A mio modo di vedere Nolan non è un grandissimo talento, alterna spunti interessanti (Memento, The prestige)a operazioni copia e incolla col ritocco di photoshop come nei suoi Batman. Il cavaliere oscuro è un film che diverte ma non ha l'originalità e la potenza evocativa e visiva dei Batman di Tim Burton. [+]

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trito lunedì 28 luglio 2008
di parere opposto, paleutta
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per me nolan è mille volte meglio di burton; più asciutto, crudo, non fosse un fumetto mi verrebbe da dire realistico, burton è cartapesta, mi fa fare delle dormite...la vedo diversamente anche su'il cavaliere oscuro', per me il peggior prodotto di nolan, secondo me condizionato dai produttori: lungo, noioso, zeppo di effetti superflui. molto più autentico e incisivo 'batman begins'.

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paleutta lunedì 28 luglio 2008
mettiamola così
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Burton ha dalla sua il talento visionario, Nolan no. Per i miei gusti il primo si adatta meglio al soggetto di un fumetto. Il difetto che trovo nel Batman di Nolan è proprio quello di copiare in maniera un pò troppo pedissequa (perdona il parolone ma mi è venuto questo) il fumetto di Miller, ci mette meno del suo, specialmente in Batman Begins. I limiti secondo me li ha anche Il cavaliere oscuro, ma l'ho trovato più coerente col Batman classico. A me quella parte dell'addestramento orientale non è andata giù, anche se ripresa da un fumetto di Miller. L'ho trovata stonata con tutto quello che per me è la storia di Batman, un fumetto prettamente USA, nel quale per più di 40 anni non si era mai fatto cenno a giovanili trasferte tibetane. [+]

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