|
eugen
|
mercoledì 22 maggio 2024
|
notevole seconda parte del film di soderbergh sul
|
|
|
|
INutile in questa sede tornare sulle possibili critiche a una figura comunque titantica quale Ernrestro"CHe"Guevara, dove questo"Guerrilla"(Steven Soderbergh, 20028)e¿un altro film rispetto al primo, ma mostra comunque il coraggio rivoluzionario di una figura, se vogliamo "controversa"sul piano ideologico, ma la cui coerenza e sincerita'rivoluzinaria e'indubbia, Ancora partendo dai diari , anzi dal diario bolivariano del"Che"; SOderbergh si ripromette di tracciarne un ritratto di questa ultima "disperata"impresa, visto il probabile(cfr, anche vari saggi stroici in merito, ainiziare da quello di Saverio Tutino)dissidio con Fidel Castro, che lo aveva in qualche modo"abbandonato", destinandolo all'impresa "guerrigliera"in Bolivia, lasciandolo "solo"in mezzo al perioclo di oppostre rappresaglie sia daa parte della CIA, saldamente raridcata nei gangi del potere bolivariano, dello stesso esericto bolivariano, ma anche(e'possibile))del KGB russo, forse deciso a sbarazzarsi di un peronsggio scomodo per la sua salsa volonta'rivolozuinaria, legata al coraggio che tale scelta implicava.
[+]
INutile in questa sede tornare sulle possibili critiche a una figura comunque titantica quale Ernrestro"CHe"Guevara, dove questo"Guerrilla"(Steven Soderbergh, 20028)e¿un altro film rispetto al primo, ma mostra comunque il coraggio rivoluzionario di una figura, se vogliamo "controversa"sul piano ideologico, ma la cui coerenza e sincerita'rivoluzinaria e'indubbia, Ancora partendo dai diari , anzi dal diario bolivariano del"Che"; SOderbergh si ripromette di tracciarne un ritratto di questa ultima "disperata"impresa, visto il probabile(cfr, anche vari saggi stroici in merito, ainiziare da quello di Saverio Tutino)dissidio con Fidel Castro, che lo aveva in qualche modo"abbandonato", destinandolo all'impresa "guerrigliera"in Bolivia, lasciandolo "solo"in mezzo al perioclo di oppostre rappresaglie sia daa parte della CIA, saldamente raridcata nei gangi del potere bolivariano, dello stesso esericto bolivariano, ma anche(e'possibile))del KGB russo, forse deciso a sbarazzarsi di un peronsggio scomodo per la sua salsa volonta'rivolozuinaria, legata al coraggio che tale scelta implicava., Le attese e le pause nel film di Soderbergh sono asoslutamente vvolute., dunque credo sia difficile rimproverarle all'autore, anche se naturalmente un"altro film sarebbe stato possibile", o forse anche vari altri film diversamente realizzati. Benicio Del Toro comunque efficacissimo, dove le risposte guevariane contenute nel"Diario bolivariano"sono puntualmente riprodotte. Eugen
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a eugen »
[ - ] lascia un commento a eugen »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
multiverso
|
martedì 18 ottobre 2011
|
m-n-
|
|
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a multiverso »
[ - ] lascia un commento a multiverso »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
multiverso
|
lunedì 17 ottobre 2011
|
un racconto storico...e uno sguardo non ricambiato
|
|
|
|
Questo è un film che ti lascia qualcosa, di nascosto e non immediatamente avvertibile. Innanzitutto è un racconto storico, obiettivo per quanto possibile, e Steven Soderbergh ha fatto un grande lavoro, perchè ha saputo rendere con la adeguata giustizia una storia che è da una parte storia di uomini, sogni, sofferenze, ideali e vita sul campo e dall'altra storia di politici, di interessi economici, di corruzione, di violenza. Ma soprattutto, è il racconto di una storia la cui verità non sapremo mai totalmente, che per altro è anche la ragione per cui il Che è ancora oggi osannato: è un eroe? Se si segue la linea di Soderbergh è un uomo comune, con interessi comuni, forse con un grande altruismo, ormai introvabile; ma è soprattutto un uomo, perché come uomo vive e come uomo muore.
[+]
Questo è un film che ti lascia qualcosa, di nascosto e non immediatamente avvertibile. Innanzitutto è un racconto storico, obiettivo per quanto possibile, e Steven Soderbergh ha fatto un grande lavoro, perchè ha saputo rendere con la adeguata giustizia una storia che è da una parte storia di uomini, sogni, sofferenze, ideali e vita sul campo e dall'altra storia di politici, di interessi economici, di corruzione, di violenza. Ma soprattutto, è il racconto di una storia la cui verità non sapremo mai totalmente, che per altro è anche la ragione per cui il Che è ancora oggi osannato: è un eroe? Se si segue la linea di Soderbergh è un uomo comune, con interessi comuni, forse con un grande altruismo, ormai introvabile; ma è soprattutto un uomo, perché come uomo vive e come uomo muore. In una commistione di scene dense, e di personaggi che non si caratterizzano apertamente per negatività o positività, Il momento che più mi ha colpito è stato alla fine, che per altro è un diretto collegamento all'inizio del precedente CHE-L'argentino: Nel barcone dove salpano Fidel e Ernesto, all'inizio il che guarda Fidel, che ricambia il suo sguardo, quasi con un sorriso di complicità. Le cose devono ancora compiersi, l'avventura sta iniziando, ma qualcuno sul proprio cammino cambierà, l'altro no. Alla fine, infatti, stessa scena, con Fidel che non ricambia lo sguardo. Il tradimento è completo, se di tradimento si può parlare. Ripeto, probabilmente, non sapremo mai cosa si cela veramente dietro a questa storia, e forse, alla fine, è meglio così.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a multiverso »
[ - ] lascia un commento a multiverso »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
lalli
|
giovedì 7 maggio 2009
|
el che vive
|
|
|
|
non posso non dare 5 stelle al capolavoro di Steven Soderbergh. un film bellissimo, lungo e mai noioso nonostante le 5 ore di proiezione totali. mi sono innamorata ancora di più di quell'Uomo che ha dato la vita per i suoi ideali, per la rivoluzione, per stare dalla parte dei più deboli. sono sempre più orogliosa di portare il suo nome tatuato su di me. il regista non è mai di parte, è semplicemente storico, razionale e oggettivo (quasi sempre). peccato Che x il disastro boliviano...chissà sennò dove saresti arrivato con il tuo sigaro, il tuo magnifico sorriso, la tua voglia inarrestabile di vivere e di "credere nell uomo".grazie Che, x quello che sei stato. un altro mondo prima era possibile.
[+]
non posso non dare 5 stelle al capolavoro di Steven Soderbergh. un film bellissimo, lungo e mai noioso nonostante le 5 ore di proiezione totali. mi sono innamorata ancora di più di quell'Uomo che ha dato la vita per i suoi ideali, per la rivoluzione, per stare dalla parte dei più deboli. sono sempre più orogliosa di portare il suo nome tatuato su di me. il regista non è mai di parte, è semplicemente storico, razionale e oggettivo (quasi sempre). peccato Che x il disastro boliviano...chissà sennò dove saresti arrivato con il tuo sigaro, il tuo magnifico sorriso, la tua voglia inarrestabile di vivere e di "credere nell uomo".grazie Che, x quello che sei stato. un altro mondo prima era possibile...ora con queste nuove generazioni non lo so proprio....
[-]
[+] lalli
(di the boxer)
[ - ] lalli
[+] ottmismo
(di lalli)
[ - ] ottmismo
[+] forza lalli
(di the boxer)
[ - ] forza lalli
|
|
|
[+] lascia un commento a lalli »
[ - ] lascia un commento a lalli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
the boxer
|
giovedì 7 maggio 2009
|
naufragio della speranza
|
|
|
|
Non meriterebbe nemmeno una stella, ero in sala, le palpebre degli occhi sono cominciate a pesarmi come non mai, quindi ho dovuto lottare contro la sonnolenza..ogni cinque minuti guardavo l'orologio e al pensiero che per terminare dovevano scadere il tempo di 2 ore e 10 min mi avviliva...se non fosse perchè ogni tanto e sottolineo OGNI TANTO compariva Benicio Del Toro (Che non lo si può nemmeno giudicare, per la scarsezza delle scene che ha dovuto inscenare.Da premettere che è uno dei miei attori preferiti, fa ciò che può su una sceneggiatura che non c'è.), a salvarmi dall'abbraccio di Morfeo, sarei crollato dopo i primi 15 minuti di film...
ne sono rimasto profondamente deluso, doveva essere un film su Ernesto Guevara, consegnato alla storia come il "Che".
[+]
Non meriterebbe nemmeno una stella, ero in sala, le palpebre degli occhi sono cominciate a pesarmi come non mai, quindi ho dovuto lottare contro la sonnolenza..ogni cinque minuti guardavo l'orologio e al pensiero che per terminare dovevano scadere il tempo di 2 ore e 10 min mi avviliva...se non fosse perchè ogni tanto e sottolineo OGNI TANTO compariva Benicio Del Toro (Che non lo si può nemmeno giudicare, per la scarsezza delle scene che ha dovuto inscenare.Da premettere che è uno dei miei attori preferiti, fa ciò che può su una sceneggiatura che non c'è.), a salvarmi dall'abbraccio di Morfeo, sarei crollato dopo i primi 15 minuti di film...
ne sono rimasto profondamente deluso, doveva essere un film su Ernesto Guevara, consegnato alla storia come il "Che"..se 'Che - L'Argentino', lo fa vedere come un fantoccio nelle mani di Fidel, in 'Che - Guerriglia' innanzitutto mi chiedo dove sia Guevara? e poi lo fa vedere anche come un invasato, una persona incapace di fare i conti con la realtà che conduce al massacro i suoi guerriglieri.Per non parlare della cattura, tre colpi sparati per difendersi, un paio di battute durante la prigionia...Ninte è stato il 'Naufragio della Speranza'..di assistere ad un capolavoro su un Uomo che per molti è un esampio.Chi davvero volesse conoscere il "Che" leggesse i libri e mai che venga in mente di vedere questi due, pessimi, film.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a the boxer »
[ - ] lascia un commento a the boxer »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
|
domenica 3 maggio 2009
|
opera ammirevole nelle intenzioni
|
|
|
|
L'idea che mi sono fatto su questa ammirevole opera dedicata al Che è che il buon Steven Soderbergh si sia lanciato in un'impresa più grande di lui,proprio come il Che in Bolivia. Il suo omaggio al Comandante è notevole,importante e fatto col cuore. L'idea di dare vita ad un affresco della durata complessiva di oltre quattro ore sulla figura tanto amata quanto discussa di Ernesto Guevara,è sicuramente da apprezzare e rispettare,riconoscendo al regista di aver sfornato un buon film che però non ha quel profumo di capolavoro cheun pò tutti si aspettavano,o ci speravano. "Che - guerriglia" è a mio avviso superiore al precedente "Che - l'argentino",se non altro per l'emozionante finale,ma comunque permane quel senso di incompiuto,di "poteva essere ma non è stato".
[+]
L'idea che mi sono fatto su questa ammirevole opera dedicata al Che è che il buon Steven Soderbergh si sia lanciato in un'impresa più grande di lui,proprio come il Che in Bolivia. Il suo omaggio al Comandante è notevole,importante e fatto col cuore. L'idea di dare vita ad un affresco della durata complessiva di oltre quattro ore sulla figura tanto amata quanto discussa di Ernesto Guevara,è sicuramente da apprezzare e rispettare,riconoscendo al regista di aver sfornato un buon film che però non ha quel profumo di capolavoro cheun pò tutti si aspettavano,o ci speravano. "Che - guerriglia" è a mio avviso superiore al precedente "Che - l'argentino",se non altro per l'emozionante finale,ma comunque permane quel senso di incompiuto,di "poteva essere ma non è stato". Coinvolgente,ma non fino in fondo. Benicio Del Toro immenso,di una bravura esagerata,ma il "suo" Che risulta un pò troppo soft,come se al pubblico si fosse voluta mostrare solo la parte migliore del mitico guerrigliero. La regia di Soderbergh è robusta e accurata,ma forse occorreva un altro tipo di regista per rendere memorabile questo film. Un Ridley Scott,ad esempio.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paperinik
|
domenica 3 maggio 2009
|
una lunga agonia che non coinvolge
|
|
|
|
Freddo, asettico ma senza il vero distacco di un documentario.
Peccato per lo spreco di un grande interprete quale è Del Toro che resta un po' invischiato tra il toscanello caraibico e il turbinio degli pseudonimi.
Restano toccanti le immagini della vista del Che che si appanna nonché l'epifania della lunga agonia che comincia con il penoso sibilo dell'aria che non vuol più passare.
Strana presenza quella delle donne, un po' assessuate, un po' "compagne", in fondo un po' mortificate.
Il passo è più lungo della gamba: un film che supera le due ore o è davvero memorabile o rimane indigesto come una peperonata coi wurstel a ferragosto.
Per quanto il genere non mi faccia impazzire affatto, regia assai più convincente nella serie Ocean's.
[+]
Freddo, asettico ma senza il vero distacco di un documentario.
Peccato per lo spreco di un grande interprete quale è Del Toro che resta un po' invischiato tra il toscanello caraibico e il turbinio degli pseudonimi.
Restano toccanti le immagini della vista del Che che si appanna nonché l'epifania della lunga agonia che comincia con il penoso sibilo dell'aria che non vuol più passare.
Strana presenza quella delle donne, un po' assessuate, un po' "compagne", in fondo un po' mortificate.
Il passo è più lungo della gamba: un film che supera le due ore o è davvero memorabile o rimane indigesto come una peperonata coi wurstel a ferragosto.
Per quanto il genere non mi faccia impazzire affatto, regia assai più convincente nella serie Ocean's.
[-]
[+] pienamente.......
(di francesco2)
[ - ] pienamente.......
|
|
|
[+] lascia un commento a paperinik »
[ - ] lascia un commento a paperinik »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
maria
|
sabato 2 maggio 2009
|
ho preferito la prima parte
|
|
|
|
La seconda parte è forse tecnicamente ancora migliore ma non mi è piaciuto quel senso di sconfitta presente dalla prima all'ultima scena e quella rappresentazione dei guerriglieri, compreso il Che, come tanti ingenui o peggio disperati.Non è quello che emrge dal diario del Che.
Comunque, splendida sceneggiatura con momenti altissimi, come quelli sulla cattura,la prigionia e la morte di Ernesto.Un Benicio Del Toro superlativo.
|
|
|
[+] lascia un commento a maria »
[ - ] lascia un commento a maria »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paapla
|
venerdì 1 maggio 2009
|
chi ha orecchie per intendere intenda
|
|
|
|
Il secondo film che Steven Soderbergh ha dedicato a Ernesto “Che” racconta i trecentoquarantuno giorni del Comandante nella foresta in Bolivia. Racconto asfittico e opprimente perché opprimente è la foresta e gli uomini della giungla credono di più alla “bottiglia” che alle parole del “Che”. Disastro annunciato e prevedibile, forse, ma non per il “Che”.
Steven Soderbergh ci regala una soggettiva finale, toccante e straziante, il “Che” che si accascia lentamente e l’occhio della telecamera che sfoca sul bianco, sigillo dell’opera e monito: «Chi ha orecchie per intendere intenda».
[+] infatti...
(di marezia)
[ - ] infatti...
[+] che rivoluzionario molto laico
(di paapla)
[ - ] che rivoluzionario molto laico
[+] potevi anche fare a meno di rispondere.
(di marezia)
[ - ] potevi anche fare a meno di rispondere.
[+] p.s.
(di marezia)
[ - ] p.s.
[+] ti è piaciuto?
(di francesco2)
[ - ] ti è piaciuto?
[+] sì e no.
(di marezia)
[ - ] sì e no.
|
|
|
[+] lascia un commento a paapla »
[ - ] lascia un commento a paapla »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
the joker
|
giovedì 30 aprile 2009
|
il capolavoro del che...
|
|
|
|
Un film bellissimo , che riesce a fare entrare nello spettatore il pensiero ribelle del Che, anche durante le varie battaglie per la Rivoluzione...
W IL CHE; W CHE GUEVARA E LA RIVOLUZIONE...
[+] oddio, un po' monco...
(di marezia)
[ - ] oddio, un po' monco...
|
|
|
[+] lascia un commento a the joker »
[ - ] lascia un commento a the joker »
|
|
d'accordo? |
|
|
|